martedì 30 aprile 2024
... fine mese ...
... una fine mese speciale, dedicata al mio nipotino Marco, da me accompagnato stamane per la sua terapia ... i suoi occhi vedranno la mia fine, spero di lasciargli un buon ricordo di me!
... CIAO KITTY ...
Ciao Kitty,
due anni fa hai compiuto il tuo volo verso il Paradiso, superando il magico ponte che ora ci separa. Qui va sempre peggio: guerre, attentati, massacri di civili inermi, corruzione, scandali ed un nuovo Fascismo che si insinua nella vita politica ed in quella di tutti noi!. E' difficile resistere, non cedere alla disperazione più nera!
Ho una speranza: quella di potere rivedere un giorno te e Tommy, per poter correre felice con voi, senza più pensieri, senza più paure!
Ciao Kitty, un bacio sul tuo musetto.
il tuo amico Renato.
lunedì 29 aprile 2024
... finito! ...
La blefarite cronica è un'infiammazione non infettiva a eziologia idiopatica. Le ghiandole di Meibomio, situate nello spessore della palpebra, producono una miscela di lipidi (sebo) atta a ridurre l'evaporazione lacrimale mediante la formazione di un film lipidico che ricopre il film acquoso lacrimale.
... stamane ho finito le punture nell'occhio sinistro ma evidentemente c'è ancora qualcosa che non va!!
domenica 28 aprile 2024
... Inter 2 - Torino 0 ...
Le dichiarazioni dell'allenatore granata dopo la partita contro i nerazzurri valida per la 34^ giornata di Serie A
Redazione Toro News
28 aprile - 14:59
Al termine della sfida tra Inter e Torino, il tecnico granata Ivan Juric - dopo aver commentato il match ai microfoni dei broadcaster - è intervenuto anche in conferenza stampa. Di seguito le risposte del tecnico granata alle domande dei molti giornalisti presenti in sala conferenze a San Siro.
Quindici partite senza gol: qual è la soluzione? "Abbiamo provato varie cose, stasera abbiamo giocato a quattro e la squadra si è espressa sempre bene come stabilità, non ha mai deluso. Ci sono state tante partite dove abbiamo creato tanto e non siamo riusciti a segnare. Secondo me l'apporto generale dei centrocampisti, degli esterni e dei difensori è stato molto basso".
L'espulsione a inizio secondo tempo è stata decisiva? "Sì, penso che il Torino abbia fatto bene nel primo tempo. La squadra c'era eccome, poi dopo l'espulsione è diventato tutto più difficile".
Qual è l'obiettivo da qui a fine stagione? "Il primo tempo è stato ottimo, penso anche il secondo nel quale abbiamo lottato con uno in meno. Sono quattro partite dove vogliamo sbagliare il minimo e fare il massimo, cercare di mantenere la parte sinistra della classifica, sarebbe il terzo anno di fila e non è da buttare. Dal Torino ci si aspetta di più e credo sia giusto. Penso rimanga un inizio difficoltoso, poi molto bene per alcuni mesi con alcune partite dominate e non vinte. Rimane una sensazione positiva, abbiamo fatto crescere tanti giovani e rimane una base interessante da potenziare. C'è una base che abbiamo creato con i vari Ricci, Bellanova, Buongiorno, Ilici, vari giocatori che nella mente del presidente hanno un grande futuro per il Torino".
sabato 27 aprile 2024
... nella Storia ...
Inter Torino entrerà nella storia.
Per la prima volta una terna arbitrale tutta femminile in Serie A. Accadrà domenica alle 12.30 per l'incontro tra Inter e Torino
... UR - FASCISMO ...
UR-FASCISMO, O FASCISMO ETERNO
Pubblichiamo la seconda parte del discorso pronunciato da Umberto Eco il 24 aprile 1995, alla Columbia University di New York, nell'ambito delle celebrazioni per la Liberazione dell'Europa dal nazifascismo.
"Ci fu un solo Nazismo, e non possiamo chiamare Nazismo il Falangismo iper-cattolico di Franco, dal momento che il Nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anti-cristiano, o non è Nazismo. Al contrario, si può giocare al Fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia. Succede alla nozione di Fascismo quel che, secondo Wittgenstein, accade alla nozione di gioco. Un gioco può essere o non essere competitivo, può interessare una o più persone, può richiedere qualche particolare abilità o nessuna, può mettere in palio del danaro, o no. I giochi sono una serie di attività diverse che mostrano solo una qualche somiglianza di famiglia. (...)
Il Fascismo è diventato un termine che si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista.
Togliete al Fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il Fascismo balcanico. Aggiungete al Fascismo italiano un anti-capitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al Fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola. A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l' Ur-Fascismo, o il Fascismo Eterno. Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo. Ma è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista.
Uno. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. Il tradizionalismo è più vecchio del Fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione francese, ma nacque nella tarda età ellenistica, come una reazione al razionalismo greco classico. Nel bacino del Mediterraneo, i popoli di religioni diverse (tutte accettate con indulgenza dal Pantheon romano) cominciarono a sognare una rivelazione ricevuta all'alba della storia umana. Questa rivelazione era rimasta a lungo nascosta sotto il velo di lingue ormai dimenticate. Era affidata ai geroglifici egiziani, alle rune dei celti, ai testi sacri, ancora sconosciuti, delle religioni asiatiche. Questa nuova cultura doveva essere sincretistica. Sincretismo non è solo, come indicano i dizionari, la combinazione di forme diverse di credenze o pratiche. Una simile combinazione deve tollerare le contraddizioni. Tutti i messaggi originali contengono un germe di saggezza e quando sembrano dire cose diverse o incompatibili è solo perché tutti alludono, allegoricamente, a qualche verità primitiva. Come conseguenza, non ci può essere avanzamento del sapere. La verità è stata già annunciata una volta per tutte e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio. E' sufficiente guardare il sillabo di ogni movimento fascista per trovare i principali pensatori tradizionalisti. La gnosi nazista si nutriva di elementi tradizionalisti, sincretistici, occulti. La più importante fonte teoretica della nuova destra italiana, Julius Evola, mescolava il Graal con i Protocolli dei Savi di Sion, l'alchimia con il Sacro Romano Impero. Il fatto stesso che per mostrare la sua apertura mentale una parte della destra italiana abbia recentemente ampliato il suo sillabo mettendo insieme De Maistre, Guenon e Gramsci, è una prova lampante di sincretismo. Se curiosate tra gli scaffali che nelle librerie americane portano l'indicazione "New Age", troverete persino Sant'Agostino, il quale, per quanto ne sappia, non era fascista. Ma il fatto stesso di mettere insieme Sant'Agostino e Stonehenge, questo è un sintomo di Ur-Fascismo.
Due. Il tradizionalismo implica il rifiuto del Modernismo. Sia i Fascisti sia i Nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il Nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l'aspetto superficiale di una ideologia basata sul Sangue e la Terra (Blut und Boden). Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello Spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L'Illuminismo, l'Età della Ragione, vengono visti come l'inizio della depravazione moderna. In questo senso, l'Ur-Fascismo può venire definito come irrazionalismo.
Tre. L' irrazionalismo dipende anche dal culto dell'azione per l'azione. L'azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di, e senza una qualunque riflessione. Pensare è una forma di evirazione. Perciò, la cultura è sospetta, nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Dalla dichiarazione attribuita a Goebbels ("quando sento parlare di cultura, estraggo la mia pistola") all'uso frequente di espressioni quali porci intellettuali, teste d'uovo, snob radicali, le università sono un covo di comunisti, il sospetto verso il mondo intellettuale è sempre stato un sintomo di Ur-Fascismo. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell'accusare l'intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali.
Quattro. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l'Ur-Fascismo il disaccordo è tradimento.
Cinque. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità. L'Ur-Fascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L'Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione.
Sei. L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il Fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.
Sette. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l'Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E' questa l'origine del nazionalismo. Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. (...)
Otto. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. Quando ero bambino mi insegnavano che gli inglesi erano 'il popolo dei cinque pasti' : mangiavano più spesso del povero ma sobrio italiano. Gli ebrei sono ricchi e si aiutano l'un l'altro grazie a una rete segreta di mutua assistenza. I seguaci debbono tuttavia essere convinti di poter sconfiggere i nemici. Così, grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli. I fascismi sono condannati a perdere le loro guerre, perché sono costituzionalmente incapaci di valutare obiettivamente la forza del nemico.
Nove. Per l'Ur-Fascismo non c'è lotta per la vita, ma piuttosto vita per la lotta. Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente. Questo tuttavia porta con sé un complesso di Armageddon: dal momento che i nemici possono essere sconfitti, ci dovrà essere una battaglia finale, a seguito della quale il movimento avrà il controllo del mondo. Una simile soluzione finale implica una successiva era di pace, un'Età dell'oro che contraddice il principio della guerra permanente.
Nessun leader fascista è mai riuscito a risolvere questa contraddizione.
Dieci. L'elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L'Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un elitismo popolare. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un Dominatore. Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti. Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa.
Undici. In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un Eroe. In ogni mitologia l'Eroe è un essere eccezionale, ma nell'ideologia Ur-Fascista l'eroismo è la norma. Questo culto dell'eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era viva la muerte (...). L'eroe Ur-Fascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri.
Dodici. Dal momento che sia la guerra permanente sia l'eroismo sono giochi difficili da giocare, l'Ur-Fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. E' questa l'origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all'omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un gioco difficile da giocare, l'eroe Ur-Fascista gioca con le armi, che sono il suo Ersaltz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una Invidia Penis permanente.
Tredici. L'Ur-Fascismo si basa su di un populismo qualitativo. In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l'insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l'Ur-Fascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il Popolo è concepito come una qualità, un'entità monolitica che esprime la Volontà Comune. Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati, pars pro toto, a giocare il ruolo del Popolo. Il Popolo è così solo una finzione teatrale. Per aver un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello Stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentato e accettato come la Voce del Popolo. A ragione del suo populismo qualitativo, l' Ur-Fascismo deve opporsi ai 'putridi' governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel Parlamento italiano fu: "Avrei potuto trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli". Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il Parlamento. Ogni qualvolta un politico getta dubbi sulla legittimità del Parlamento perché non rappresenta più la Voce del Popolo, possiamo sentir l'odore di Ur-Fascismo.
Quattordici. L' Ur-Fascismo parla la Neolingua. La Neolingua venne inventata da Orwell in 1984, come la lingua ufficiale dell' Ingsoc, il Socialismo inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su di un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di Nuovalingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talk-show.
Dopo aver indicato i possibili archetipi dell'Ur-Fascismo, mi sia concesso di concludere. Il mattino del 27 luglio del 1943 mi fu detto che, secondo delle informazioni lette alla radio, il Fascismo era crollato e che Mussolini era stato arrestato. Mia madre mi mandò a comprare il giornale. Andai al chiosco più vicino e vidi che i giornali c'erano, ma i nomi erano diversi. Inoltre dopo una breve occhiata ai titoli, mi resi conto che ogni giornale diceva cose diverse. Ne comperai uno, a caso, e lessi un messaggio stampato in prima pagina, firmato da cinque o sei partiti politici, come Democrazia Cristiana, Partito comunista, Partito socialista, Partito d'Azione, Partito liberale.
Fino a quel momento avevo creduto che vi fosse un solo partito in ogni paese, e che in Italia ci fosse solo il Partito nazionale fascista. Stavo scoprendo che nel mio paese ci potevano essere diversi partiti allo stesso tempo. Non solo: dal momento che ero un ragazzo vispo, mi resi subito conto che era impossibile che tanti partiti fossero sorti da un giorno all'altro.
Capii così che esistevano già come organizzazioni clandestine. Il messaggio celebrava la fine della dittatura e il ritorno della libertà: libertà di parola, di stampa, di associazione politica.
Queste parole, libertà, dittatura - Dio mio - era la prima volta in vita mia che le leggevo. In virtù di queste nuove parole, ero rinato uomo libero occidentale. Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L'Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: "Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane". Ahimè, la vita non è così facile.
L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo. Do la parola a Roosevelt: "Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte, con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del Fascismo crescerà nel nostro paese" (4 novembre 1938).
Libertà e Liberazione sono un compito che non finisce mai.
Che sia questo il nostro motto: non dimenticate."
di UMBERTO ECO, “Il fascismo eterno”
EUreka
L’uomo Del Ponte ha detto sì, il generale ha detto si…
SIamo pronti…a diventare la barzelletta d’EUropa.
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venerdì 26 aprile 2024
... dalla parte giusta! ...
"Il 25 aprile non si celebra soltanto l'insurrezione dei partigiani che hanno liberato le città italiane.
Si celebra la fine della guerra, la sconfitta dei tedeschi, la distruzione della tirannia nazifascista. Questo si celebra il 25 aprile.
E si celebra il fatto che, grazie all'insurrezione dei partigiani, l'Italia che quella guerra l'aveva cominciata dalla parte sbagliata, dalla parte vergognosa, dalla parte di quelli che hanno fatto le camere a gas e i forni crematori, è riuscita a combattere e anche a morire stando dalla parte giusta.
A quelli che oggi non si vogliono dire antifascisti e non vogliono celebrare il 25 aprile mi piacerebbe chiedere: "Dimmelo in faccia: tu preferivi che gli americani la perdessero la guerra? Che le Nazioni Unite perdessero la guerra? Che vincesse Hit*er? Che vincessero quelli delle camere a gas?".
Perché se e è così, puoi anche non andare a celebrare il 25 aprile.
Dimmelo in faccia, però. Vorrei vedere chi oserebbe dirmelo in faccia che preferiva che vincessero le SS e non i partigiani".
Un monumentale Alessandro Barbero, ancora una volta.
Marco Damilano ha intervistato Alessandro Barbero sull'equiparazione tra antifascismo e anticomunismo. La risposta di Barbero fa chiarezza su questo assurdo equivoco che va rimosso dell'immaginario collettivo con tutta la chiarezza e la radicalità: "C’è una differenza immensa tra fascismo e comunismo.
E la differenza è questa. Che il fascismo è qualcosa che è nato in Italia, è durato vent’anni, ha contagiato altri Paesi, ha assunto una forma molto più spaventosa nella Germania nazista, e in tutte le sue forme conteneva dichiaratamente l’ideologia della violenza, della sopraffazione, della gerarchia, dell’autoritarismo, del razzismo, ed era esplicitamente questo. E gli orrori che i nazifascisti hanno commesso li hanno commessi realizzando quello che hanno sempre detto di voler fare.
Il comunismo, purtroppo, è stata un’esperienza tragicamente fallimentare perché dove i comunisti sono andati al potere hanno quasi ovunque creato regimi fallimentari e, in alcuni casi, spaventose dittature, non c’è il minimo dubbio. Ma il comunismo è stato anche la fede di milioni di persone in tutto il mondo che non sono mai andate al potere, non hanno mai creato dittature, che sono state perseguitate e massacrate per un secolo in tantissimi paesi e che sentivano di lottare per la giustizia, per la democrazia e per la libertà.
E allora i comunisti sono anche stati questi, mentre i nazisti e i fascisti sono solo quelli lì, non esistono nazisti e fascisti che non aderiscono a quello che le loro dittature hanno fatto". E aggiungerei: il comunismo è una dottrina filosofico-politica millenaria (da Platone a Marx solo per darne le principali coordinate) che seppure ha creato dittature orribili e da condannare con ogni forza non coincide affatto con i suoi "fallimenti storici".
Il comunismo è lo straordinario tentativo sociale, politico, filosofico di garantire giustizia, uguaglianza e libertà per tutti. Un'ideale forse utopistico ma che dovrebbe essere orizzonte di ogni progresso. Il fascismo invece è la negazione della libertà attraverso la violenza. E non esiste e mai potrà esistere un fascismo buono. Il fascismo è il buio della storia. Senza se e senza ma!!!
giovedì 25 aprile 2024
... 25 APRILE ...
Sandro Pertini: socialista fin dalla giovane età, ha affrontato il regime fascista subendo arresti, confino e condanne a morte.
Ha contribuito a guidare la resistenza armata contro l'occupazione nazista, medaglia d'oro al valor militare.
Prima presidente della Camera, nel 1978 è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana.
Oggi alle più alte cariche dello Stato ci sono persone che si riconoscono nel simbolo di FdI, che mantiene la fiamma tricolore del MSI, erede della Repubblica di Salò, alleata dei nazisti.
Fascisti, neofascisti, post fascisti sono rispuntati con ogni tipo di travestimento.
La Resistenza è stata comunista, socialista, cattolica, anarchica, azionista, liberale, monarchica e dei militari patrioti che non hanno consegnato le armi ai nazisti. La Resistenza di ieri non era una festa, era lotta armata, con la sua gloria e anche i suoi eccessi.
La Resistenza di oggi è pacifica, ma inizia con smascherare chi fa il furbo e dice di avere giurato sulla Costituzione, ma lavora per distruggerla.
Non ci riusciranno.
Non glielo permetteremo.
#smask #smascheralabestia #25aprile #resistenza #antifascismo #sandropertini #democrazia
mercoledì 24 aprile 2024
... grazie Prof. Barbero! ...
Ieri sera lo storico Alessandro Barbero ospite a DiMartedì ha commentato il recente caso di censura di Scurati per il suo monologo sul 25 aprile ricordando a tutti, ed in particolare a chi ci governa, che la storia, come ricordava anche il Professor Luciano Canfora chiamato a processo dalla Premier, sarebbe bene studiarla e non processarla o peggio provare a riscriverla.
"Quella che la Resistenza è stata colonizzata dai rossi è un’autentica mistificazione. Basta studiare la Storia per sapere che la Resistenza l’hanno fatta i comunisti e i marchesi, gli operai e i nobili, i poveri e i ricchi, i socialisti, i cattolici, i liberali. Una mistificazione e anche una scusa per non festeggiare il 25 aprile.
C’è un pezzo d’Italia dove ormai da tre generazioni ai bambini si insegna che il regime ha fatto anche cose buone e che i partigiani erano degli scavezzacolli o, peggio, dei criminali, e quindi non c’è alcun motivo di festeggiare il 25 aprile. Una parte d’Italia è rimasta così. Perché altrimenti non si spiega come oggi, quasi un secolo dopo, sia così difficile ammettere che c’era una parte giusta e una sbagliata. Non c’è mai stata una guerra in cui fosse così evidente.
Se chi sta al governo, che quindi ha giurato sulla Costituzione antifascista, fa così fatica a dirsi antifascista, allora significa che è fascista. O uno o l’altro. E a me questo sembra inquietante". Tutto questo alla vigilia del 25 aprile. Inquietante. Davvero Inquietante. Non esistono altri aggettivi. Grazie sempre per la sua nettezza Prof. "C'era una parte giusta e una sbagliata". E noi staremo sempre dalla parte giusta!!!
... facce di bronzo! ...
Oggi in Europa il M5S ha votato contro il Patto di stabilità che condanna l’Italia a tagli miliardari che colpiranno ogni anno sanità, diritti, investimenti, imprese, infrastrutture e crescita, per dare spazio a nuove manovre lacrime e sangue.
Non capisco le scelte delle altre forze politiche italiane. Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia.
Si torna all’austerità, si chiude la porta in faccia al radicale cambiamento che avevamo avviato in Europa nel segno della solidarietà e della crescita con i 209 miliardi del Pnrr.
Il premio facce di bronzo va a Meloni e soci. In campagna elettorale erano i “patrioti” e Meloni urlava che per l’Europa sarebbe “finita la pacchia”. Poi sono andati al Governo e nei mesi scorsi hanno dato l’ok, senza alzare un dito, a questo accordo europeo che danneggia l’Italia. Il Ministro Giorgetti ha parlato di “accordo sostenibile”, Meloni ha detto pubblicamente di essere “soddisfatta” da questo bel pacchetto di tagli, definendolo un “compromesso di buonsenso”.
Oggi però colpo di scena. Siamo alle porte della campagna elettorale europea ed ecco che su quello stesso pacchetto di tagli e austerità, a suo tempo appoggiato da Meloni e Giorgetti, all’Europarlamento FdI e la Lega si astengono. Delle due ipotesi l’una: o al Governo sono dei dilettanti allo sbaraglio che solo oggi si accorgono dei danni di questo accordo, senza nemmeno battersi a Bruxelles per evitare i nuovi vincoli per l’Italia, oppure stanno ingannando gli elettori perché fra poche settimane si vota per le Europee e non vogliono lasciare impronte su tagli che strozzeranno il nostro Paese per anni.
Quando pagheremo i danni di questo nuovo “Pacco di Stabilità e decrescita” ricordatevi a chi presentare il conto.
martedì 23 aprile 2024
... Oh my G.O.D. ...
Oh my G.O.D (Grande Occidente Democratico).
Da La Notizia del 23 aprile 2024.
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Caro Di Mizio,
La Rai ha annullato il monologo dello scrittore Antonio Scurati che doveva parlare di fascismo. Ormai tv e stampa sono al servizio del regime.
Mario Corini
via email
Gentile lettore,
la stampa libera non esiste più, salvo qualche mosca bianca come questo giornale. Il resto è in mano al potere. Il caso Scurati-oscurato è un episodio. La maschera delle sedicenti “democrazie” occidentali è caduta con la guerra in Ucraina e la rivolta nel ghetto di Gaza. Lì è apparso il volto del mostro: una creatura totalmente serva.
L’oscenità non è solo della stampa italiana. Tutta l’informazione occidentale è parte di un “cartello” dedito allo spaccio di propaganda. Un esempio è il vademecum segreto (rivelato dalla testata online The Intercept) con cui il New York Times ordina ai suoi giornalisti quali parole non usare nel conflitto a Gaza. Sono proibiti “genocidio”, “pulizia etnica”, “campo profughi” e “territori occupati”. La parola “Palestina” va usata “in rari casi”. Vietati “strage, massacro, carneficina” perché “contengono più emozione che informazione” (sic!). Il fine è di propagare al meglio la narrativa sionista e nascondere che i palestinesi sono vittime appunto di genocidio, stragi, ecc. Alcuni giornalisti se ne sono andati dal NYTimes disgustati, ma i più si sono piegati.
Lo stesso metro, è ovvio, vale per l’Ucraina. Se si vota in Russia è “una farsa”, se Kiev rimanda il voto sine die, è naturale. Se Mosca ferma un dissidente, è dittatura. Se Zelensky scioglie 11 partiti d’opposizione, arresta tutto il clero della Chiesa Ortodossa e sequestra i monasteri, è normale.
Benvenuti nel Grande Occidente Democratico.
lunedì 22 aprile 2024
... botta e risposta ...
"I primi a essere delusi siamo noi. Sapevamo che una vittoria ci avrebbe portati vicini al Napoli. Siamo dispiaciuti per il risultato, ma non dobbiamo mollare. Mentalmente lavoriamo sempre bene, continueremo così. I fischi ci stanno, i tifosi ci hanno supportato tutta la gara ed è giusto che ci sia delusione. L’importante è arrivare alla prossima partita nel migliore dei modi."
"Quando giochiamo in casa è sempre difficile, le avversarie tendono un po’ a chiudersi ed è mancato un po’ di cinismo a livello offensivo. Difensivamente stiamo facendo un lavoro top, una cosa che magari negli anni scorsi c’era mancata. Dobbiamo migliorare la fase offensiva, ci stiamo lavorando e la squadra si sta applicando
"Ci crediamo all'Europa. Vogliamo lavorare bene, a questo punto della stagione le forze fisiche possono essere un po’ meno. Siamo pronti a terminare il campionato nel migliore dei modi".
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"I primi a essere delusi siamo noi. E NO SE PERMETTI I PRIMI AD ESSERE DELUSI SIAMO NOI PERCHE' NON CAMBIANDO CASACCA CI STIAMO SORBENDO L'ERA CAIRO DALL'INIZIO ALLA FINE!. Sapevamo che una vittoria ci avrebbe portati vicini al Napoli. E SE LO SAPEVATE ALLORA DOVEVATE VINCERE ! Siamo dispiaciuti per il risultato, ma non dobbiamo mollare. NON BASTA ESSERE DISPIACIUTI, NOI SONO ANNI CHE SIAMO DISPIACIUTI ! Mentalmente lavoriamo sempre bene, continueremo così. SAREBBE ORA ALLORA CHE COMINCIASTE A LAVORARE MEGLIO FISICAMENTE VISTO CHE MENTALMENTE NON SIETE ALL'ALTEZZA DI REGGERE UN CAMPIONATO! I fischi ci stanno, i tifosi ci hanno supportato tutta la gara ed è giusto che ci sia delusione. COSA SCUSA ??? I FISCHI CI STANNO? IO VI MANDEREI A LAVORARE PER UN ANNO A MILLE EURO AL MESE E POI NE RIPARLIAMO. ALTRO CHE DELUSIONE ! SIAMO INC.....TI NERI! L’importante è arrivare alla prossima partita nel migliore dei modi." HAI PROPRIO RAGIONE: L'IMPORTANTE E' ARRIVARE SEMPRE AL MASSIMO DECIMO POSTO !
"Quando giochiamo in casa è sempre difficile, le avversarie tendono un po’ a chiudersi ed è mancato un po’ di cinismo a livello offensivo. E MENO MALE CHE IN CASA AVETE PIU' DIFFICOLTA'! POVERINI. VI SENTITE SVANTAGGIATI FORSE? COSA E' MANCATO SCUSA? CINISMO? MA SE AVETE FATTO SCHIFO! AVETE SBAGLIATO TANTI DI QUEI PASSAGGI CHE NEANCHE ALL'ORATORIO SONO COSì SCARSI! Difensivamente stiamo facendo un lavoro top, una cosa che magari negli anni scorsi c’era mancata. GIA' ! PECCATO CHE QUANDO FUNZIONA LA DIFESA NON FUNZIONA L'ATTACCO E QUANDO NON FUNZIONA LA DIFESA FUNZIONA L'ATTACCO! Dobbiamo migliorare la fase offensiva, ci stiamo lavorando E QUANDO PENSATE DI FARLO , A FINE CAMPIONATO ? e la squadra si sta applicando
"Ci crediamo all'Europa. E MENO MALE CHE CI CREDETE, PENSA UN PO' SE NON CI CREDEVATE! Vogliamo lavorare bene, a questo punto della stagione le forze fisiche possono essere un po’ meno. MA POVERINI, MI FATE DAVVERO PENA , BISOGNA PAGARVI DI PIU'COSI' LAVORATE MEGLIO ? Siamo pronti a terminare il campionato nel migliore dei modi". CERTO CERTO COME DAL PRIMO CAMPIONATO CAIRO A QUEST'ULTIMO COME SEMPRE MASSIMO DECIMO POSTO ! BRAVI AVANTI COSI' PENOSI COME SEMPRE 👏👏👏 LASCIA PERDERE I COMMENTI E PENSATE A LAVORARE MEGLIO IN CAMPO! SIAMO STANCHI DELLE CHIACCHIERE INUTILI. SIETE PENOSI ! TI STIMO MA PER FAVORE: "PER I FONDELLI PRENDICI IL TUO PRESIDENTE!" NOI NON CE LO MERITIAMO.
... la giornata della TERRA ...
"L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile.
Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando."
- Hubert Reeves
... "ducetta mia" ...
NELL’ANIMO
Alfredo Facchini
La ducetta, non è un mistero, nel suo pantheon ideologico conserva al primo posto un rastrellatore di ebrei e fucilatore di partigiani, nonché teorico della razza ariana.
Ma querela se le si dà della <>.
Ecco cosa scrive Giorgia Meloni su Giorgio Almirante: <>.
È il 14 luglio 1938 su "Il Giornale d’Italia" viene pubblicato il "Manifesto della razza", documento ufficiale che si propone come base scientifica per certificare la purezza della razza italiana.
Documento che anticipa uno dei prodotti più osceni fabbricati fal Fascismo: la promulgazione della legislazione razziale. (settembre-ottobre 1938).
<>. Un delirio.
Tra l'estate del 1940 e quella del 1943 circa 400 ebrei italiani antifascisti e 6.000 ebrei stranieri vengono internati in campi di concentramento o confinati.
Con lo scopo di lavare il cervello degli italiani nel 1938 viene data alle stampe la rivista quindicinale “La difesa della razza”, che vede come capo redattore, Giorgio Almirante, che scrive schifezze di questo tenore: <>.
È il 1946. Dicembre. Almirante fonda il Movimento sociale italiano e ne prende la guida. Sono quelli della Repubblica di Salo’. Fascistissimi.
Pochi mesi prima entra in vigore l’amnistia firmata da Palmiro Togliatti: migliaia di assassini fascisti sono a piede libero.
Era questo il partito di La Russa, Meloni, Rampelli e compagnia cantante. Lei dirà che non era ancora nata, ma tanto non glielo ricorderà nessuno. Anzi le sarà consentito di fare l’apologia di un partito nato da una costola di reduci collaborazionisti di Salò.
Un partito che salutò con gioia nel novembre 1969 il rientro di Ordine Nuovo nelle fila missine. Un partito che ospitò gente come, Carlo Maria Maggi (condannato per la strage di Piazza della Loggia del 1974), Paolo Signorelli (membro del comitato centrale del Msi, condannato per banda armata), Stefano Delle Chiaie e Franco Freda.
Come dimenticare quella Tribuna Politica del 1970, in cui Giorgio Almirante auspicò per l’Italia un colpo di Stato sul modello della Grecia dei colonnelli contro il comunismo.
Gli stessi anni in cui, nel novembre 1971, il procuratore generale di Milano, Luigi Bianchi D’Espinosa aprì un’inchiesta contro Almirante ed il Msi per ricostituzione del partito fascista a seguito delle continue violenze squadriste e degli attentati che videro protagonisti militanti ed esponenti del partito.
Il 24 maggio 1973 la Camera dei deputati concedeva l’autorizzazione a procedere contro Almirante, mentre il 6 giugno 1973 prese avvio il processo contro Ordine Nuovo che ne determinò poi lo scioglimento.
Un partito impresentabile. Un partito fuorilegge, che ha fatto dello squadrismo la sua “ragione sociale”.
In tempi così carichi di smemoratezza e trasformismo, non sarà poi così male tornare a sfogliare qualche pagina di Storia.
Ora può succedere di ascoltare la seconda carica dello Stato e il presidente del consiglio dei ministri in carica celebrare la figura di Giorgio Almirante come uno dei colossi della “Prima Repubblica”. Peccato per loro, perché Almirante fu sempre chiarissimo: <>. (Mixer)
domenica 21 aprile 2024
... Torino - Frosinone 0-0 ...
Della partita di oggi c'è ben poco da commentare. È mancato tutto: gioco, idee, atteggiamento. Lanci lunghi a chissà chi e palloni persi ovunque. Insomma non si è visto assolutamente nulla di buono, anzi... continuiamo a regalare punti a queste squadre.
Addio sogno Europa. FISCHI TUTTI MERITATI
SOLO UNA PAROLA " VATTENE"
Biscottone clamoroso ed irrispettoso per chi ha nuovamente riempito le gradinate dello stadio..VERGOGNATEVI
... Scurati VS Meloni ...
Antonio Scurati ha dato alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni una di quelle risposte che andrebbero scolpite nella pietra.
Un manifesto di resistenza civile al tempo del post-fascismo che era da tanto che avrei voluto sentire pronunciare.
E perché, in queste parole cariche di tensione morale e politica, c’è tutto quello che ha senso dire oggi in Italia.
“Gentile Presidente,
leggo sue affermazioni che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere "quale sia la verità" sulla cancellazione del mio intervento in Rai. Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l'entità dell'impegno.
Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Io ho solo accolto l'invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall'agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto. La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a "motivazioni editoriali", come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso. Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo.
Questa, gentile Presidente, è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”
Sono con lui. E sappiano - perché devono saperlo - che siamo in tantissimi.
Lorenzo Tosa.
sabato 20 aprile 2024
... OSCURO TEMPO ...
IL PROF CANFORA RINVIATO A GIUDIZIO NELL'OSCURO TEMPO - SPERIAMO BREVE - DELLO STATO DI ISPIRAZIONE FASCISTA
"Sono anziano, ma la testa mi funziona. La Storia non si querela, si studia"
Queste le efficaci e lapidarie parole di Luciano Canfora all'uscita dal tribunale.
Il filologo barese è stato rinviato a giudizio:
https://www.facebook.com/share/p/nRPfzksw9BQYYaHt/
L'avvocato del prof, Michele Laforgia, osserva: "Resto convinto che un processo per un giudizio politico per diffamazione sia molto inopportuno, quando dall’altra parte ci sia un potere dello Stato".
Ampia è la solidarietà con l'accademico emerito di filologia latina e greca: il quotidiano francese 'Libèration' ha lanciato un appello per l'archiviazione.
Parimenti l'ANPI, che ha raccolto le firme di oltre 50 associazioni e 1.300 cittadini, ha manifestato "la preoccupazione "per la via giudiziaria che vari ministri hanno imboccato chiamando in giudizio personalità ree di aver espresso critiche, gettando la forza e il peso del governo in processi asimmetrici contro singoli cittadini si punta a intimidire voci libere".
Laforgia e l'ANPI concordano - e noi tutti con loro - sull'inopportunità che un Presidente del Consiglio, come qualsiesi alto rappresentante istituzionale citi in giudizio un cittadino.
Nessuno mai lo ha fatto sinora, sia in Italia sia in Europa.
Anche questa anomala eccezione dice della qualità e dell'inadeguatezza della persona in quedtione.
https://ilmanifesto.it/querelato-da-meloni-canfora...
Le dichiarazioni filmate dell'avvocato Laforgia all'uscita dal tribunale:
https://www.ansa.it/.../canfora-rinviato-a-giudizio-per...
La definizione di "nazista nell'animo" illustrata dallo storico Canfora ospite della Gruber:
https://tg-la7-it.cdn.ampproject.org/.../canfora.../amp...
#LucianoCanfora
#rinviatoagiudizio
#Meloni
... censura fascista ...
Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile.
Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io.
🌹🏳️🌈 𝐂𝐚𝐬𝐨 𝐒𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐢: "𝐍𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐦𝐞" 🌹🏳️🌈
Serena Bortone.
"L'annullamento dell'intervento dello scrittore Antonio Scurati nel programma RAI "Che sarà" è un fatto gravissimo, l'ennesimo colpo alla libertà di espressione e di informazione.
L'ANPI continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la RAI in uno strumento al servizio della presidenza del consiglio.
Venga subito ripristinato l'intervento di Scurati.
Sia rispettata e attuata la Costituzione".
✒ Nota dell'Ufficio Stampa ANPI NAZIONALE
#ANPI2024
#AntonioScurati
#Articolo21
#Antifascismo
#Libertà
#Costituzione
Ecco il testo integrale del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che lo scrittore avrebbe dovuto portare a “Che sarà” e censurato dalla Rai. Da leggere, rileggere, studiare e, soprattutto, condividere in ogni modo e con ogni mezzo, fare arrivare lontano, alla faccia di questa destra miserabile e neofascista che crede di poter cancellare la Storia.
“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924.
Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?
Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.
Finché quella parola, Antifascismo, non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.”
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