Da La Notizia del 23 aprile 2024.
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Caro Di Mizio,
La Rai ha annullato il monologo dello scrittore Antonio Scurati che doveva parlare di fascismo. Ormai tv e stampa sono al servizio del regime.
Mario Corini
via email
Gentile lettore,
la stampa libera non esiste più, salvo qualche mosca bianca come questo giornale. Il resto è in mano al potere. Il caso Scurati-oscurato è un episodio. La maschera delle sedicenti “democrazie” occidentali è caduta con la guerra in Ucraina e la rivolta nel ghetto di Gaza. Lì è apparso il volto del mostro: una creatura totalmente serva.
L’oscenità non è solo della stampa italiana. Tutta l’informazione occidentale è parte di un “cartello” dedito allo spaccio di propaganda. Un esempio è il vademecum segreto (rivelato dalla testata online The Intercept) con cui il New York Times ordina ai suoi giornalisti quali parole non usare nel conflitto a Gaza. Sono proibiti “genocidio”, “pulizia etnica”, “campo profughi” e “territori occupati”. La parola “Palestina” va usata “in rari casi”. Vietati “strage, massacro, carneficina” perché “contengono più emozione che informazione” (sic!). Il fine è di propagare al meglio la narrativa sionista e nascondere che i palestinesi sono vittime appunto di genocidio, stragi, ecc. Alcuni giornalisti se ne sono andati dal NYTimes disgustati, ma i più si sono piegati.
Lo stesso metro, è ovvio, vale per l’Ucraina. Se si vota in Russia è “una farsa”, se Kiev rimanda il voto sine die, è naturale. Se Mosca ferma un dissidente, è dittatura. Se Zelensky scioglie 11 partiti d’opposizione, arresta tutto il clero della Chiesa Ortodossa e sequestra i monasteri, è normale.
Benvenuti nel Grande Occidente Democratico.
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