Nicola Fratoianni
È agghiacciante quello che sta facendo questo governo per annullare la legge 194.
Nessuna abrogazione. Nessuna cancellazione. Sarebbe troppo scoperto, troppo impopolare.
Allora Meloni e il suo esecutivo fanno qualcosa di molto più subdolo: la spolpano dall’interno. Come? Attraverso un emendamento di Fdi al Dl sul Pnrr su cui il governo ha posto la fiducia, mira ad aprire le porte dei consultori alle associazioni Pro life, il cui unico scopo è fare pressione sulle donne per convincerle a non abortire, giocando su ogni fragilità ed eventuale senso di colpa, su una questione intima e personale su cui NESSUNO ha il diritto di entrare.
Mentre in Francia inseriscono il diritto all’aborto in Costituzione, qui la destra studia nuovi metodi per affossarlo in silenzio.
Questa non è politica. Questa è un’irruzione illegittima e violentissima nel corpo e nell’intimità della donna.
Non è più da un pezzo destra o sinistra. Qui siamo chiamati a scegliere tra barbarie e civiltà. E, sappiatelo, sempre dalla stessa parte ci troverete, come lo è stata mia madre negli anni ‘70 e le milioni di donne che per i loro diritti hanno combattuto col proprio corpo e spesso sulla propria pelle.
Fuori gli anti-abortisti dai consultori. Giù le mani dalle donne. Lorenzo Tosa
Un anno fa la signora M dichiarava con fermezza a Non è L'Arena: "Non intendo abolire la legge 194, non intendo modificarla. Capito? In quale lingua lo posso spiegare?"
Ma evidentemente ha trovato il modo di farlo: infilando una norma di Fratelli d’Italia nel decreto Pnrr, che stabilisce che nei consultori le Regioni possono avvalersi di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità.
Traduzione: si aprono le porte dei consultori alle associazioni cosiddette “pro-vita”.
Proprio quando l'Europa fa un passo avanti riconoscendo l'aborto come diritto fondamentale, ecco che si fa spazio a volontari di gruppi pro-vita per complicare ulteriormente la vita delle donne.
E mentre molte di loro sono costrette a viaggiare chilometri e chilometri per poter interrompere la gravidanza a causa dell'epidemia di medici obiettori che raggiunge persino l’80% in alcune regioni, e mentre i consultori, già scarsi di fondi e personale, lottano per sopravvivere, si preferisce alimentare chi vuole limitare un diritto riconosciuto dalla legge.
Preparare il terreno per minare la legge da dietro le quinte mentre si afferma di volerla rispettare è sicuramente un capolavoro di coerenza, non c'è che dire.
(Fonti: Corriere della Sera, Fanpage, Today, Youtube, Wired)
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