giovedì 17 marzo 2022

... una lettera di d'Orsi ...

Il quotidiano La Stampa , diretta da Massimo Giannini , pubblica, in prima pagina, con titolo a caratteri cubitali "Carneficina" - una foto gigante sulla strage di civili a Donetsk, provocata da un missile ucraino, facendo credere ai propri lettori che sia stata opera dei russi. Di fronte a questa pornografia del falso, solo un intellettuale, uno dei più importanti storici di cui ci pregiamo, il Professor Angelo d'Orsi - solo lui - decide che sia impossibile passare sopra a quest'opera di stravolgimento della notizia e scrive al direttore Massimo Giannini (lettera che riporto sotto). Bene, come se nulla fosse, Massimo Giannini ha ignorato la lettera del Prof Angelo d'Orsi. In un paese normale, se un intellettuale, per di più di chiara fama, scrive una lettera al Direttore di un giornale, quantomeno per deontologia, la pubblica. E a quella lettera, per deontologia risponde, punto per punto. E - in un paese normale - di fronte a questa pornografia della disinformazione, non ci sarebbe solo un intellettuale a scrivere a questo imbarazzante direttore. Potrebbe essere un primo passo: la cultura che alza lo sguardo e, escendo dal suo complice mutismo, sbugiarda il giornalismo, inviando lettere pubbliche a La Stampa, Repubblica, Corriere, TG1, TG2, TG3, la 7. Se l'essere privi di pudore è una colpa, tacere di fronte alle sue menzogne è complicità.

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La lettera di Angelo d'Orsi a Massimo Giannini. 

 Gentile Direttore ho collaborato alla "Stampa" per decenni, e sono stato allontanato, senza una parola, naturalmente, con l'arrivo di Molinari, giunto al giornale a portarvi il suo carico di sionismo e iperatlantismo (e già allora di russofobia). Avevo sperato che un giornalista proveniente da "la Repubblica" come Lei, avrebbe compiuto uno sforzo di riequlibrare l'orientamento di questa testata a cui sono rimasto legato. Invece no. E i vostri servizi,se così vogliamo chiamarli, sulla guerra in Ucraina, lo dimostrano, in modo avvilente. Ma con la prima pagina di oggi il giornale da Lei diretto ha toccato il fondo della disonestà giornalistica: una immagine relativa alla strage compiuta due giorni fa dalle truppe governative di Kiev ai danni dei civili di Donetsk (14 morti), viene presentata in modo che il pubblico pensi che siano stati i russi cattivi. Siamo oltre ogni artefizio giornalistico, lo lasci dire a uno che è iscritto all'Ordine dal 1971, e che ha avuto nel 2021 la targa d'argento come veterano del giornalismo piemontese. Uno che è stato allievo di Norberto Bobbio, e. olre ad aver insegnato per più di 40 anni all'Università, ha lavorato per le maggiori testate italiane, e anche qualche testata straniera, pubblicando molte centinaia di articoli. Mi aspetto che il giornale domani, con lo stesso rilievo faccia una formale autocritica e spieghi, come e quando e da chi ha ricevuto la foto, chi ne sia l'autore, come la foto è giunta a voi (e se avete i diritti di utilizzo), e in quale situazione è stata scattata. Aggiungo che tutta l'impaginazione, dai titoli dei commenti tutti a senso unico, fino al pezzo che vorrebbe essere sarcastico su Luciano Canfora, e che fa ridere solo chi l'ha scritto, è a di poco inquietante. State spingendoci verso la terza guerra mondiale, consapevolmente o meno. La storia non vi ha proprio insegnato nulla. Che pena. Segnalerò comunque l'episodio all'Ordine.E smetterò di comprare, ovviamente, il Suo giornale. 
Saluti 
Angelo d'Orsi

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