venerdì 25 marzo 2022
... DISASTRO!! ...
È la Caporetto del nostro sport. Eliminati da una nazione, la Macedonia del Nord, di cui molti non conoscevano l’esistenza. Un disastro che chiama in causa tutti: atleti, allenatore, staff, federazione, e il movimento calcistico nel suo complesso. La vittoria degli Europei non si cancella, è evidente. E nel calcio moderno basta perdere tre uomini decisivi – Chiellini, Bonucci, Chiesa – e averne altri fuori forma – Barella, Immobile, Jorginho – per ritrovarsi con un esito opposto. Se il trionfo di Londra era frutto di una congiuntura astrale irripetibile, anche questo tonfo è il risultato di una serie pazzesca di occasioni perdute, di errori evitabili, di colpi di sfortuna. Ma lo sport nazionale non può essere affidato al caso; perché il caso prima o poi ti volta le spalle.
Il calcio italiano ha toccato il livello più basso di sempre. Peggio delle sconfitte con la Corea del Nord nel 1966 e con la Corea del Sud nel 2002. Peggio dei disastrosi Mondiali in Sud Africa e in Brasile. La Nazionale fuori dalla competizione più importante per la seconda edizione consecutiva. Tutti i club eliminati dalla Champions già agli ottavi, con quello più rappresentativo, la Juventus, sconfitto in casa 3 a 0 da una squadra che è settima nella Liga spagnola. Il Milan capolista ha due centravanti che contano quasi ottant’anni in due; l’Inter campione d’Italia nella Premier inglese sarebbe forse ottava. E stiamo parlando di squadre dove gli italiani titolari sono due o tre al massimo; non a caso ieri nei momenti cruciali avevamo in campo l’attacco del Sassuolo. Buoni calciatori, ma del tutto privi di esperienza internazionale. E forse lo stesso Mancini, dopo la divina sorpresa in Inghilterra, ha perso concentrazione, e si è compiaciuto troppo di se stesso. Ma le Caporetto non hanno mai un solo responsabile. Tutto il calcio italiano è da ripensare. (📷 Alberto Pizzoli / Afp)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento