Clamoroso dietrofront. (fonte affaritaliani.it)
Il giorno dopo la condanna in primo grado a quattro anni nel processo sui fondi neri di Mediaset, Silvio Berlusconi che soltanto due giorni fa aveva annunciato la sua intenzione di non ricandidarsi, torna sulla sua decisione.
"A Roma la Cassazione mi ha assolto con formula piena sulla stessa materia. Come mai non si è tenuto conto di questo? Forse il giudice Davossa è molto prevenuto contro di me. O forse in tutto questo si devono trovare delle spiegazioni di natura politica", ha detto l'ex premier, parlando della sentenza che lo ha condannato per la vicenda dei diritti Tv fuori dal Tribunale di Milano. E poi tira la conclusione: "Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me".
Poi spiega: "È incredibile" che nella sentenza nel processo sui diritti tv si parli di "naturale capacità a delinquere". Il Cavaliere ricorda i suoi successi come imprenditore "fino ad avere quasi 56mila collaboratori" e il "mio gruppo è uno dei primissimi contribuenti"; gli anni a Palazzo Chigi, con quasi dieci anni da presidente del Consiglio, "l'unico - rimarca - ad aver presieduto per tre volte il G8"); "sono padre di cinque figli, nonno di sei nipoti e sono incensurato. È incredibile parlare di naturale capacitá a delinquere".
Berlusconi poi ricorda come l'evasione che gli è contestata sarebbe di circa "l'1% delle imposte pagate allo Stato". Quindi, sostiene, una cosa "ridicola", una "costruzione fantascientifica". "Ebbi a conoscere Agrama negli anni '80, poi non l'ho più visto, né sentito, né frequentato". Berlusconi parla di Frank Agrama, condannato nell'ambito del processo per i diritti Tv. "Non sono mai stato suo socio occulto, ed è stato provato da tutte le carte. Esistono prove inoppugnabili che avrebbero dovuto portare ad una assoluzione", ha spiegato Berlusconi.
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