giovedì 10 ottobre 2024

... il mondo al contrario ...

Volete sapere cos’è davvero il mondo al contrario? E bene, succede che un signore dichiaratamente fascista che non ha mai rinnegato il suo passato faccia l’ambasciatore per la Repubblica Italiana. Succede che un giornalista faccia il suo mestiere e informi i cittadini sul fatto che questo signore sia stato coinvolto in un controverso episodio di pestaggio da parte di un gruppo di estrema destra ai danni di militanti di sinistra, nel 1989, risolto con l’assoluzione ma anche un maxi-risarcimento in sede civile alle due vittime. Succede che l’ambasciatore, mai pentito per le sue idee, quereli e chieda ingenti danni al giornalista, reo di aver fatto il suo mestiere e di aver ricordato anche le sue passate “performance” musicali fascio-rock, sollevando ovvie ragioni di incompatibilità di carica, anche attraverso una petizione pubblica. I protagonisti di questa vicenda sono Mario Vattani, nel ruolo del fasciambasciatore, e Lorenzo Tosa, il coraggioso giornalista. Fra qualche giorno, in questo straordinario mondo al contrario che è diventata l’Italia, Tosa andrà a processo, citato in giudizio da Vattani. Un evidente tentativo di imbavagliare il giornalista. In realtà non mi stupisce, considerando che in questo preciso momento storico viene silenziato Scurati nella televisione pubblica, a Saviano vengono cancellati i programmi tv, a Serena Bortone vengono comminati provvedimenti disciplinari, così come a Christian Raimo. È un tempo difficile per giornalisti e intellettuali con la schiena dritta. Ma il potere che prova a mettere il bavaglio ai giornalisti con le querele temerarie deve finirla. Sollevo quindi questo caso cercando di alzare un po’ l’attenzione sul lavoro di Tosa e sul tentativo di intimidirlo da parte del fasciambasciatore. 

#AlleanzaVerdiSinistra
Nicola Fratoianni.


Lorenzo Tosa 

 Grazie di cuore Nicola per questa tua forte presa di posizione. E grazie a tutti per il sostegno che mi state manifestando. Vado a processo a testa alta, senza aver mai accettato qualunque forma di patteggiamento (non patteggio coi fascisti, specie quelli mai pentiti), fiducioso nella giustizia di un Paese democratico. Ma è ora che tutti quanti prendiamo coscienza che siamo di fronte a una destra che usa le querele per zittire le poche voci critiche rimaste. E questo non riguarda me o il processo. È un fatto politico che ci riguarda tutti.




Eccolo: il nuovo ministro della Cultura, fresco di laurea (non è mai troppo tardi) si è presentato alla convention di Fratelli d'Italia a Brucoli con l’aria di chi è nato pronto per il ruolo. E come ce lo spiega? Con una perla d’introspezione politica: "È stato naturale" diventare di destra perché "Ho avuto un nonno monarchico e da parte paterna un nonno che ha fatto la marcia su Roma, che ha portato la famiglia a Salò. E anche un padre che ha lavorato nel sindacato della destra sociale, insomma tutto il pedigree". Già, nel pedigree. Così rivendica con orgoglio un nonno che ha fatto la marcia su Roma e un nonno paterno che ha portato la famiglia a Salò (cioè nel territorio della RSI collaborazionista con i nazisti), e lo fa quasi come se si trattasse di un trofeo da esibire. E quando Giuli ci rassicura che la missione del suo ministero “non è, e non lo è mai stata, quella di rappresentare la cultura di destra”, possiamo credergli? Perché fino ad ora, sembra che, dietro queste affermazioni, si nasconda una ben precisa agenda di recupero nostalgico. Ma il capolavoro assoluto lo regala durante la sua audizione alla Camera, dove ha lasciato i deputati a bocca aperta con quella che lui stesso aveva preannunciato come una relazione "un po' teoretica". E sì, teoretica lo è stata, ma più nel senso di una sequela di non-sense. Tra frasi come "La conoscenza è il proprio tempo appreso con il pensiero" e "l’entusiasmo passivo che rimuove i pericoli della ipertecnologizzazione, e per converso l’apocalittismo difensivo", Giuli sembra più interessato a stupire con parole pompose, piuttosto che dire che cosa intende fare. Ci viene un dubbio: Sangiuliano con Cristoforo Colombo seguace di Galileo era più divertente? 

 (Fonti: Corriere della Sera, Il Messaggero, Quotidiano Nazionale) 

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