Mentre i pendolari perdevano giornate di lavoro, gli studenti lezioni, i turisti prenotazioni apprendiamo dai giornali che Giorgia Meloni sulle chat di Fratelli d’Italia la buttava sull’ironia: “Sono soddisfatta. Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora i treni dopo due anni”.
Avrebbe potuto metterci la faccia, chiedere scusa a nome del Governo, dare una strigliata al Ministro Salvini. Invece no, sparita dalla scena mentre il Ministro faceva scaricabarile sull’ultimo degli operai e su un chiodo piantato male.
No. Un chiodo non può bloccare la principale stazione del Paese e spaccare l’Italia in due per un giorno; un telo sui cavi non può fermare per ore i treni sulla Roma-Civitavecchia; non si può ancora morire mentre si lavora sui binari. Al termine di una settimana così nel Governo bisogna assumersi delle responsabilità, adottare misure drastiche.
Invece da due anni si nascondono dietro agli annunci, al plastico di un Ponte sullo stretto su cui mettono 15 miliardi, mentre i tecnici hanno già evidenziato gravi falle, carenze e lacune progettuali. Ma ci pensate? Come potrebbe migliorare la vita delle persone se quei fondi fossero subito investiti per le infrastrutture viarie e ferroviarie in Sicilia e in Calabria, se in tutta Italia si riuscissero a spendere più rapidamente i fondi del Pnrr, se riuscissimo a eliminare i danni prodotti dai subappalti a cascata?
Altro che sorrisini e scherzetti nelle chat di Fratelli d’Italia o canti dai palchi di Pontida. Vengano a rendere conto seriamente in Parlamento e di fronte al Paese di questo scempio. E se proprio apprezzano la canzone “Generale” di De Gregori, non si limitino a cantarla come hanno fatto a Pontida: prendano davvero un treno che “non fa più fermate, neanche per pisciare” e se ne tornino “dritti a casa, senza più pensare”.
domenica 6 ottobre 2024
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