Certo che essere eliminati ai 16esimi di Coppa Italia nella settimana in cui sei in testa in Serie A è proprio una cosa da Toro...
Qualcuno potrebbe dire che quello di ieri sera è un risultato clamoroso, ma la verità è che non lo è per nulla.
In 19 anni il Torino di Urbano Cairo non è mai andato oltre i quarti di coppa Italia.
Prima dell’avvento del magnaccia alessandrino il Toro (quello vero) era arrivato in fondo alla competizione ben 14 volte.
Per rispettare la tradizione anche quest’anno si è deciso di fermarci prima, molto prima.
Colpa di Cairo?
Non tutta.
Questa sera Vanoli ha sbagliato tutto lo sbagliabile, cambi compresi a parte quello di Njie.
Sbagliato l’approccio alla partita, sbagliato lo spirito con il quale si è scesi in campo, sbagliato tutto quanto.
La delusione è grande, perché è un brusco per quanto atteso ritorno alla realtà: questa squadra non ha i mezzi per poter fare non solo un campionato di vertice ma nemmeno per lottare per l’Europa.
È una rosa raffazzonata e zeppa di mezzi giocatori, non ha cambi, non ha personalità se non in due o tre elementi.
Vanoli, che sin’ora aveva fatto più miracoli di San Gennaro, stasera ha toppato malamente: capita, l’importante è che non diventi una abitudine.
Paolo Vanoli:" “Nel primo tempo abbiamo sbagliato atteggiamento. Troppo lenti. Poi diventi prevedibile. Secondo tempo meglio ma la sconfitta brucia. Complimenti all’Empoli che sono in forma. Milinkovic-Savic ha giocato perché ci tenevo alla Coppa, nulla contro Paleari e Donnarumma. Dietro con gli ultimi arrivati non siamo solidi e ho un po’ di difficoltà. Avevo bisogno di una certezza. Noi siamo sempre stati nella realtà. Questo entusiasmo è giusto, i tifosi devono goderselo ma sappiamo che dobbiamo migliorare. Tutto fieno in cascina per il futuro.
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