mercoledì 18 settembre 2024

... Totò Schillaci ...

Purtroppo Totò Schillaci non ce l'ha fatta Il mondo del calcio piange l'eroe di Italia '90, morto all'ospedale Civico di Palermo dove era stato ricoverato sabato scorso in gravi condizioni.
Addio a Totò Schillaci, se ne va il bomber delle Notti Magiche. Aveva 59 anni Lutto nel mondo del calcio. Se n'è andata un'icona, un simbolo. È morto Salvatore Schillaci, per tutti Totò. Giocò, tra le altre, per Juve, Inter e Nazionale. In azzurro coi suoi gol aveva infiammato l'Italia per un'estate, quella del mitico Mondiale del 1990: era malato di tumore al colon ed era già stato operato due volte. Aveva vinto tante battaglie, sul campo e furi, nella sua seconda vita. Questa volta non c'è riuscito. Era nato a Palermo il 1° dicembre 1964 e si era sposato due volte, con Rita e Barbara: lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole. 
Riposa in pace, Totò!

... Moana Pozzi ...

Moana Pozzi - 27 aprile 1961 - 15 settembre 1994!


 ... 30 anni fa si spegneva il sogno erotico di tutti noi ...

martedì 17 settembre 2024

... Gustavo Zagrebelsky ...

“Il video di Salvini sul processo Open Arms? Mi ha lasciato perplesso, in particolare questa postura che non saprei bene se definire minacciosa o ridicola. I giudizi si daranno alla fine, però il rischio del ridicolo è qualcosa che ci dovrebbe sempre accompagnare nelle nostre manifestazioni pubbliche”. Così a In altre parole (La7) il presidente emerito della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky stronca il video-monologo di autodifesa di Matteo Salvini, imputato nel processo Open Arms per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il costituzionalista si sofferma su uno dei punti cruciali sbandierati dal leader della Lega e dalla destra di governo: la difesa dei confini italiani. “La questione dei confini – spiega Zagrebelsky – si scontra con la questione dei diritti umani. I diritti umani, una volta che vengono proclamati dai trattati internazionali, dalle Costituzioni, dalla nostra Costituzione, superano d’un balzo il concetto di confine, perché riguardano l’umanità tutta intera. La universalità dei diritti la capiamo benissimo quando abbiamo a che fare con i diritti che si devono realizzare nel mare, nella navigazione. E infatti qui siamo nel mare, che è il luogo proprio per antonomasia senza confini”. Il giurista stigmatizza anche l’espressione “sacri confini della patria” utilizzata dalla destra: “È una terminologia che pensavamo fuori tempo. Io vorrei dire a chi usa questa espressione: aggiornatevi. Il mondo oramai, non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per ragioni culturali, legate alla tutela dei diritti, va ben al di là dei confini”. Zagrebelsky smonta poi le accuse del governo Meloni ai magistrati di Palermo: “Nel 1989 è stata fatta una riforma Costituzionale che attribuisce la giurisdizione sui reati dei ministri e del Presidente del Consiglio all’autorità giudiziaria ordinaria, ma con una cautela: prima di iniziare i procedimenti contro ministri o Presidenti del Consiglio si deve chiedere un’autorizzazione al Parlamento“. Il costituzionalista spiega che solo in due casi il Parlamento può negare l’autorizzazione: quando si tratta di interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, oppure quando esiste un preminente interesse pubblico. “Nel caso specifico – sottolinea Zagrebelsky – il Parlamento ha riconosciuto la legittimità delle procedure giudiziarie ordinarie. Quindi, di che cosa ci lamentiamo? I magistrati stanno procedendo avendo avuto il via libera dal Parlamento, dalla maggioranza assoluta del Parlamento e quindi i magistrati esercitano le loro funzioni“. E infine un monito a Salvini e al governo: “È tutto regolare e conforme alla Costituzione. E da costituzionalista, mi permetto di dire che chi si lamenta forse dovrebbe studiare un po’ la Costituzione“.

... persona indegna!! ...

Se gli italiani mettessero sulla bilancia la nullafacenza conclamata, l’ignoranza, la presunzione, l’opportunismo politico che hanno da 30 anni a questa parte caratterizzato l’operato politico di Salvini, la condanna che si sta prospettando nei suoi confronti non dovrebbe affatto stupirli. Una condanna subita da chi si è’ fregiato della nomina a Ministro dell’interno senza aver mai studiato nulla di diritto, ne’ di diritto internazionale e’ il minimo che potesse capitare ad uno sprovveduto simile . La lettera che gli scrisse Conte esortandolo a fare sbarcare i migranti rimasti alla deriva per 15 giorni, non costituisce la sola prova inconfutabile della sua colpevolezza amplificata da ragioni d’incosciente e sprezzante opportunismo politico! Un cialtrone simile merita di uscire al più presto dalle istituzioni, perché da ciò la nazione potrà trarre solo dei vantaggi, non fosse per gli stipendi erogati senza costrutto o per le parole dallo stesso costantemente spese a vanvera o per le promesse elettorali mai mantenute! Non si tratta di un giudizio espresso sulla persona, quanto piuttosto di un giudizio politico espresso con cognizione di causa, alla luce di un operato risultato indegno senza soluzione di continuità. Un obbrobrioso modo di fare politica verso il quale gli italiani devono fare i conti, rigettandolo senza indugi per il proprio bene, ripensando anche al fatto che solo nelle dittature sud americane un partito politico che ha rubato ed occultato al suo popolo 49 milioni di euro, potrebbe permanere al governo!

lunedì 16 settembre 2024

... il dopo partita ...

VANOLI POST LECCE 

 A termine della gara contro il #Lecce, mister #Vanoli è intervenuto in conferenza per dare il suo giudizio sulla gara del suo #Torino. “Le prestazioni sono importanti, più che i risultati. La crescita passa attraverso le prestazioni. All’inizio abbiamo affrontato squadre che facevano gioco, adesso dobbiamo imparare a comandarlo” “Sarei un presuntuoso se non mi aspettassi un momento dove andiamo verso il basso e facciamo prestazioni non buone. Nessun allenatore ha la bacchetta magica” ha aggiunto il tecnico sul mezzo passo falso commesso dalla squadra. 

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Primo mezzo passo falso del #Torino di #Vanoli che davanti ai propri tifosi non va oltre uno scialbo 0-0 contro il #Lecce. I granata partono meglio con la gestione della palla, ma col passare dei minuti subiscono la pressione del #Lecce che con #Krstovic va più volte vicino al gol. Al termine dei 94’ è ancora una volta decisivo #MilinkovicSavic con due parate miracoloso sul numero 9 del #Lecce. Il #Toro con questo punto raggiunge la #Juventus e manca quindi il guizzo per salire momentaneamente solo in testa alla classifica. 

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... intervista a Conte ...

LA MIA INTERVISTA A “LA STAMPA

” Non auguro a Matteo Salvini una condanna penale, come a nessun avversario politico», premette il leader del M5S Giuseppe Conte iniziando questa intervista in cui, dal caso Open Arms, il discorso si allarga ai presunti complotti contro il governo, al rapporto Draghi, fino all'atteggiamento da tenere sulle guerre e al futuro del Movimento e dell'alleanza progressista. 

❓Andando con ordine: sono stati chiesti 6 anni per Salvini e la reazione del governo è stato l'attacco ai pm. Che effetto le fa? 
 «Quando è capitato a me di essere chiamato dalla magistratura a rispondere di scelte difficili fatte durante la pandemia, io non l'ho accusata di imbastire processi politici, né ho invocato il popolo a intervenire in mio favore. Mi sono difeso con serenità e la mia posizione è stata archiviata con formula piena, mentre Giorgia Meloni mi dava del criminale e la fondazione di Alleanza nazionale finanziava l'associazione che ha fatto l'esposto a Bergamo». 

❓Ai tempi del caso Open Arms lei era Presidente del Consiglio: si rimprovera qualcosa in quella vicenda? 
 «L'accusato non sono io. In questo processo sono stato testimone di fatti a mia conoscenza, ed è noto che scrissi invano a Salvini due lettere per sollecitare lo sbarco dei più vulnerabili». 

❓Si pente di aver firmato con Salvini i decreti sicurezza? 
«Con il governo Conte due, la prima cosa che abbiamo fatto è stato cambiare quei decreti». 

❓Secondo la premier Meloni la richiesta dei pm è «incredibile». 
 «Nel rapporto con la magistratura, la destra mostra i suoi evidenti limiti culturali: uno dei principi fondamentali della nostra democrazia è l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. E questo vale anche per chi ha ruoli di governo, che non possono diventare spazi di impunità». 

❓Dice il presidente del Senato La Russa che i pm interpretano e correggono le leggi. 
 «Di fronte ai processi reagiscono sempre così, che si tratti di Delmastro, di Santanchè, di Toti, si arroccano sempre in una difesa corporativa, aizzando il popolo contro la magistratura accusata di intervenire a orologeria per finalità politiche. Ovviamente questo vale solo quando a essere indagati sono loro e i loro sodali». 

❓Attaccano la magistratura ma sono diffidenti anche con la polizia, i servizi segreti, che sta succedendo? 
 «È sintomo di grande debolezza. Le sorelle Meloni si stanno ormai perdendo tra complotti, continue bonifiche degli uffici, allontanamento del personale anche di polizia: sono entrate in piena sindrome da accerchiamento. E secondo me fanno bene a preoccuparsi, ma sbagliano mira». 

❓Di chi dovrebbero preoccuparsi? 
 «Si devono preoccupare dell'auto-complotto: il boicottaggio che si stanno facendo da soli ministri, compagni, mariti e sodali con la loro conclamata incapacità, che ogni giorno mette a rischio l'attività del governo e la credibilità della classe dirigente». 

❓Sulla difesa di Salvini sono compatti, meno su temi di governo: sulla tassa sugli extra profitti su cui lei insiste ci sono pareri diversi... 
 «Abbiamo bisogno di una provvista finanziaria per venire incontro a famiglie e imprese in difficoltà, la possiamo ricavare dai profitti extra di banche, industria delle armi, società energetiche e farmaceutiche, assicurazioni. Giorgia Meloni si faccia coraggio e dimostri che non è ricattabile». 

❓Antonio Tajani ha già detto che Forza Italia non ci sta. 
 «Rischia di diventare il governo delle pavidità reciproche: Tajani parla di Ius scholae e poi vota contro in Parlamento. Meloni agita il tema degli extra profitti e non riesce ad andare fino in fondo. Da ultimo La Russa provoca Tajani, ma ha poco da sfottere: sugli extraprofitti Giorgia Meloni si faccia valere. Siamo a 18 mesi di fila di calo della produzione industriale su base annua, le misure di politiche attive del lavoro non funzionano, abbiamo solo l'aiuto del Pnrr, ma ancora per quanto? Così non si governa un Paese». 

❓Su una cosa lei però è d'accordo col governo: il no all'uso delle armi donate all'Ucraina in territorio russo. 
 «Trovo la posizione del governo ipocrita. Se l'obiettivo di Meloni è vincere la guerra con la Russia, come ha dichiarato in Parlamento, allora non può inviare armi imponendo un limite di utilizzo. Sta inaugurando il "bellicismo pavido"». 

❓Allora non dovrebbe inviare armi, intende. Voi del M5S avete votato contro in Parlamento. 
 «Occorre investire seriamente in un progetto di pace. E mi lascia costernato che i governi che si sono succeduti abbiano interrotto la nobile tradizione italiana di grande capacità diplomatica e visione multipolare. Siamo schienati a una prospettiva di guerra a oltranza, con un'Europa non pervenuta, senza capacità di costruire un orizzonte di pace e sicurezza che regga la sfida del futuro: tutti i Paesi Nato a fare la guerra contro la Russia e il resto del mondo». 

❓Vede il rischio vero di una guerra Russia-Nato? 
 «Ci stiamo avvicinando, passo dopo passo». 

❓Perché dice «i governi che si sono succeduti»: è una critica anche al governo Draghi? 
 «La critica vale sicuramente anche per il governo Draghi. Le condizioni migliori per concludere un negoziato di pace furono poco dopo l'aggressione russa, e non c'è stato nessun tentativo di rendere l'Italia protagonista di un negoziato di pace». 

❓A proposito di Draghi: ha letto il suo report sulla competitività in Europa? Che ne pensa? 
 «È assolutamente condivisibile l'obiettivo di realizzare grandi piani di investimento per rendere l'Europa più competitiva, finanziandoli anche con debito comune europeo. È stata la nostra grande vittoria in Europa nel 2020, mentre ora Meloni torna indietro con il patto di stabilità. Fa piacere che ora parta il solito codazzo di osanna di giornalisti e politici per Draghi che dice queste cose, mentre noi che ci battiamo da sempre contro l'austerità siamo considerati pericolosi populisti». 

❓Presidente, si toglie un sassolino dalle scarpe, ma alla fine è d'accordo con Draghi... 
 «Nel rapporto manca però lo sviluppo di più efficaci politiche fiscali per contrastare gli abusi dei giganti del web, ed è assolutamente inaccettabile la certificazione di un'economia di guerra, con il passaggio dal welfare al warfare». 

❓Cosa intende? 
 «Con la rimozione dei limiti Bei agli investimenti militari e delle limitazioni della finanza europea per le industrie belliche, con la revisione dei parametri della finanza etica, si asseconda un completo stravolgimento del quadro regolatorio europeo in direzione di una transizione, verde sì, ma verde militare». 

❓Anche sul conflitto mediorientale lei è critico col governo: cosa dovrebbe fare? 
 «Da Gaza si leva un assordante grido di dolore verso il mondo intero che assiste indifferente. Non avrò pace finché il governo non alzerà la testa e si batterà in tutte le sedi per ottenere il cessate il fuoco, il riconoscimento dello Stato di Palestina e non sosterrà l'azione legale contro il governo israeliano davanti alla Corte di giustizia internazionale. E, a livello europeo, mi aspetto che faccia immediatamente due cose». 

❓Cosa? 
 «Mi aspetto che il governo italiano sia in prima linea ora che si discuteranno le sanzioni contro i ministri israeliani per le ignobili politiche di occupazione della Cisgiordania, e che si faccia promotore dell'embargo assoluto di armi a Israele finché non terminerà il conflitto». 

❓Sulla politica estera ci sono le divisioni più profonde nell'alleanza di centrosinistra: sono ricomponibili? 
 «Se si vuole costruire un'alternativa al governo Meloni in direzione progressista, bisogna essere conseguenti: non si è mai visto un governo progressista bellicista». 

❓È sempre dell'idea che Renzi non possa farne parte? 
 «Vedo dai sondaggi che la pensano come me non solo gli elettori del M5S, ma anche quelli del Pd e di AvS». 

❓Presidente, sono appena uscite indiscrezioni secondo cui Grillo sarebbe molto risentito con lei, «vuole farmi fuori», avrebbe detto... 
 «Non troverete mai una mia dichiarazione o un atto che attesti la mia volontà di far fuori Grillo. Ma nessuno può ostacolare o impedire il processo costituente». 

❓C'è il rischio che al termine della Costituente ci sia una scissione del Movimento? 
 «Sarebbe una contraddizione con la storia del M5S, nato per realizzare la più ampia partecipazione popolare. Proprio ora che stiamo facendo questo esperimento rivoluzionario di democrazia partecipativa? Non vedo questo rischio». 

❓Ma è vero, come la accusa qualcuno, che lo sta allontanando dalle origini? 
 «Di quali origini parliamo? Quando io mi sono iscritto, il Movimento aveva già cambiato tante regole e impostazioni iniziali. Ma è normale che accada: l'evoluzione del quadro storico, politico, sociale impone una continua evoluzione, tanto più a una forza che si definisce in "movimento". La verità è che stiamo recuperando il vero principio fondativo per cui è nato il M5S: la democrazia partecipativa».

domenica 15 settembre 2024

... pagliaccio!!! ...

A PROCESSO! 

Un video raccapricciante, sembra un funzionario di pompe funebri, non muove le mani, non fa la lista della spesa, legge un compitino in cui, riferendosi a quei 147 disperati sulla nave della Ong spagnola Open Arms, non dice mai esseri umani, per lui non sono persone, sono solo pericolosi clandestini, la parola più ripetuta, che mettevano a rischio i confini nazionali e poiché lui ha dato la parola ai suoi elettori di difenderli questi confini, ecco che rifarebbe esattamente ciò che ha fatto. Quando capiranno che il voto non assolve e non ti mette al di sopra della legge? Dunque, si dichiara colpevole e noi siamo d'accordo con lui, sicuro che con buona condotta e qualche lavoretto, era ora, gli faranno lo sconto. Il governo e la maggioranza l'appoggia come un sol uomo, la colpa è della sinistra e della magistratura che li voleva far sbarcare contro la sua ferrea volontà di non farli passare, lui sì un vero patriota, lui che a mani nude voleva fermare anche il mare. Stavolta, il grande inquisitore, è inquisito, ne ha disseminata così tanta di cattiveria contro la povera gente, ne ha dette così tante di bugie, è così afflitto da delirio d'onnipotenza che passare per vittima gli costerà fatica. Ricordate? Lui auspicava galera per tutti in giro per l'Italia e, volentieri, gettava le chiavi. Naturalmente, ci proveranno, da colpevole a martire è un attimo, ultimamente si sentono accerchiati, e già sono cominciati i bombardamenti contro un altro potere dello Stato, una vera e propria intimidazione. Berlusconi vive e lotta insieme a noi. Vedremo come andrà a finire, chissà se ci sarà mai una condanna, magari dentro potrebbe imparare un mestiere. Io, più che la prigione, che non auguro mai a nessuno, qualora dovesse essere ritenuto responsabile dei reati contestati, lo manderei ai lavori socialmente utili, per esempio in un campo rom o in un Centro per rifugiati e migranti. Comunque il dibattimento è già cominciato ed è tardi per patteggiare.

... Torino - Lecce 0 a 0 ...

Quarta giornata del campionato di Serie A, all’Olimpico Grande Torino si gioca Torino-Lecce. La formazione granata, in caso di vittoria, avrebbe la possibilità di mantenere il primo posto in classifica e di superare la Juventus, fermata nell’anticipo dall’Empoli sullo 0-0. La formazione giallorossa, nell’ultimo turno di campionato prima della pausa per le nazionali, ha trovato la prima vittoria stagionale battendo tra le mura amiche il Cagliari e a Torino cerca altri punti importanti per la salvezza. Il calcio d’inizio della partita è alle ore 15.00. 

 Torino-Lecce 0-0.
Va bene così. Siamo a 8 punti chi l'avrebbe detto a inizio campionato. 

 Oggi la Red Bull l’hanno bevuta quelli del Lecce…

sabato 14 settembre 2024

... patteggiamento ...

Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, ha accettato un patteggiamento con la Procura di Genova per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito, concordando una pena di due anni e un mese di reclusione che però non sconterà in carcere. La condanna verrà eseguita tramite 1.500 ore di lavori socialmente utili, ( come accadde anche per Berlusconi, lo ricordate?) accompagnata dalla confisca di 84.100 euro e l’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Questa decisione segna una svolta clamorosa nell’inchiesta che ha travolto l’ex governatore, che aveva inizialmente dichiarato di voler affrontare il processo a testa alta per dimostrare la propria innocenza. Toti era stato arrestato lo scorso maggio e sottoposto ai domiciliari, per poi essere rimesso in libertà ad agosto dopo le sue dimissioni da presidente della Regione Liguria. Ora l’attenzione si sposta sulle elezioni regionali del 27 e 28 ottobre, in cui si sfideranno Andrea Orlando per il centrosinistra e Marco Bucci per il centrodestra, con quest’ultimo già accusato di voler “ripartire” proprio da Toti per la sua campagna elettorale. patteggiamento di Toti ha suscitato forti reazioni politiche, in particolare dal Movimento 5 Stelle (M5S). I portavoce regionali e nazionali del M5S Liguria hanno criticato aspramente l’ex governatore, affermando che la sua richiesta di patteggiamento è la prova di una “coscienza sporca”, contraddicendo le dichiarazioni precedenti di Toti che prometteva di dimostrare la propria innocenza. I 5 Stelle, inoltre, hanno sottolineato che, nonostante Toti dovrà restituire il denaro e scontare la pena, la giustizia non è stata completamente servita, poiché “per nove anni Toti ha preso decisioni condizionate da interessi personali e dei suoi amici”. In aggiunta, il M5S ha criticato il sindaco di Genova, Marco Bucci, che aveva affermato di voler ripartire proprio da Toti per la campagna elettorale. “Il patteggiamento lancia egregiamente la campagna elettorale di Bucci”, conclude il M5S con tono ironico, collegando la vicenda giudiziaria dell’ex governatore all’attuale clima politico in Liguria. Anche Paolo Signorini, ex presidente del porto di Genova, ha raggiunto un accordo con la Procura, patteggiando una pena di tre anni e cinque mesi, evitando così il carcere. Tuttavia, rimane ancora incerta la posizione dell’imprenditore Aldo Spinelli, anch’egli coinvolto nell’inchiesta e in attesa di giudizio. L’intera vicenda ha aggiunto ulteriore tensione alla scena politica ligure in vista delle elezioni, con il centrodestra che dovrà gestire le pesanti implicazioni della vicenda Toti nel corso della campagna elettorale, mentre l’opposizione non esiterà a usare l’accaduto come strumento di attacco.Una vicenda dai contorni torbidi che si conclude di fatto, grazie al patteggiamento, con una condanna meno severa di quanto Toti avrebbe rischiato andando a processo e ciò merita di essere stigmatizzato, perche’ non abbiamo a che fare con un ladro di galline ma con governatore regionale, che per reati simili meriterebbe l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ( non temporanea come prospettato) proprio in virtù’ del ruolo di responsabilità ricoperto che dovrebbe precludere la possibilità di interagire politicamente per non cagionare ulteriori danni. Alla luce del patteggiamento, lo ricordiamo egli ha avallato lucidamente tutte le accuse della procura, cercando una soluzione vantaggiosa mirata ad evitare un processo mediatico che avrebbe determinato per il centro destra risvolti assai peggiori . A riguardo è’ bene però che i cittadini prendano atto dell’ammissione di colpevolezza di Toti, precludendogli qualsiasi ulteriore possibilità di rielezione, in nome di una fiducia che evidentemente e’ stata palesemente malriposta e che non merita mai piu di essere concessa nei confronti di un pregiudicato. 




CHIEDANO SCUSA 

 Vi ricordate la compatta reazione di questo governo all’inchiesta ligure che ha smascherato tutto il marcio di una cupola politico-affaristica che ha malgovernato in questi anni la Liguria, danneggiando gli imprenditori onesti e gli interessi di tutti i cittadini? Ebbene il “martire della giustizia”, Giovanni Toti, patteggia la pena per evitare una condanna più pesante. Lo sta seguendo a ruota Signorini, l’ex-presidente dell’Autorità portuale ed ex-amministratore delegato di Iren. Eppure ricordiamo bene la reazione agguerrita e i numerosi attacchi alla magistratura, di esponenti di governo e dei giornali di centrodestra. A partire dalla premier Meloni, massima esperta in complottismi, che non solo evocava cospirazioni, ma denunciava l’intervento a orologeria della magistratura “guarda caso, in campagna elettorale”. Per non parlare di Salvini, che tuonava: “gravissimo, giustizia politicizzata”. E poi Crosetto che si improvvisava esperto giurista e assicurava “nessun illecito”. E infine Tajani che denunciava il condizionamento del voto da parte della magistratura. I fatti di Genova e della Liguria sono gravissimi e l’ammissione di colpevolezza di Toti e Signorini si aggiungono a un quadro probatorio già grave e puntuale. Ma non pensate che la copertura offerta dal Governo e gli attacchi scomposti a una magistratura che fa il proprio dovere sia altrettanto grave e denunci una modalità completamente distorta di reagire a gravi illeciti da parte di una classe dirigente incapace e concentrata solo a proteggere familiari, sodali e amichetti vari? Secondo voi devono chiedere scusa per queste offese ai magistrati, colpevoli di fare il proprio dovere? Devono chiedere scusa agli italiani e, in particolare, ai cittadini liguri che dopo essere stati defraudati da un sistema politico marcio si sono ritrovati con un Presidente ai domiciliari che – grazie alle coperture dei sodali di governo – ha resistito per mesi prima di dimettersi? Noi non ci accoderemo mai a questo andazzo. Siamo in politica per denunciare la contaminazione tra affari e politica. Siamo in politica per contrastare in tutti i modi e con tutte le nostre forze questo modo deviato e malsano di amministrare la cosa pubblica, facendo gli interessi di pochi (politici e collusi vari) a discapito dell’interesse di tutti i cittadini. Meritiamo un'Italia diversa da così, per risolvere i problemi serve una classe dirigente che non si senta una casta intoccabile. Reagiamo. Giuseppe Conte

venerdì 13 settembre 2024

... SUPERVAN ...

... speriamo che sia di buon auspicio per le prossime partite!!

... 20 --- 24 ...

... 20 la pressione all'occhio sinistro, 24 all'occhio destro, insomma una replica di questo maledetto anno ... tante visite, punture ed un'altra FAG: a questo punto la visita del 19/9 non sarà altro che un giro in taxi con annesso rifiuto alla domanda di rinnovo della mia patente!!!

giovedì 12 settembre 2024

... siamo ridotti così!! ...

La chiamavano Boccia di rosa 
Metteva l'amore, metteva l'amore🎵🎶 
La chiamavano Boccia di rosa 
Metteva l'amore sopra ogni cosa🎵🎶 
Appena scese alla stazione 
nel paesino di Sangiuliano 
Tutti si accorsero con uno sguardo 
che era un'esperta di pompeiano🎵🎶

mercoledì 11 settembre 2024

... reEarth ...

... siamo ritornati sulla Terra dopo i magnifici giorni passati nel nostro piccolo Paradiso ...e però, prima di partire ho lasciato un segno: un residuo di piantina di basilico, con la speranza che si riprenda e ritorni a crescere ...

martedì 10 settembre 2024

... vigilia di partenza ...

... un ultimo sguardo ... con la speranza di tornare presto!!!

... è tornata Isotta!! ...

... stamane ho ritirato la mia auto dall'officina ... riparazione eseguita al modico costo di Euro 295,00!!

lunedì 9 settembre 2024

... il "devoto Giuli" ...

Alla corte di Meloni, dopo il familismo col ‘cognatismo’, continua la saga del ‘devotismo’: mentre la destra-destra demonizza la signora Boccia, consigliera dell’ex ministro oggi tardivamente dimissionario Sangiuliano, ha inizio la nuova era del ‘devoto Giuli’. Un passato da attivista fascista nel movimento politico di estrema destra di matrice neofascista “Meridiano Zero”, poi stemperato- come dire, trattasi di intemperanze giovanili- Giuli è autore di saggi, giornalista di professione con l'esordio nei giornali di area -i denigratori stigmatizzano che non sia laureato- veste da dandy e ha l’aria mite e vanta un segno particolare: come il fu Sangiuliano, è un devoto meloniano. Proprio Meloni lo volle a presiedere la Fondazione MAXXI (museo nazionale d’Arte contemporanea di Roma) su nomina di Sangiuliano, allora ministro della Cultura. Come si dice in Sicilia: “Più scuro di mezzanotte non può fare”. Almeno si spera. 

(In foto, i devoti Sangiuliano e Giuli). 

 Patrizia Zangla.
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 ... e l'altro "devoto"!!!
𝗟𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗿𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶. 𝗜𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗼𝘀𝗮 Ho evitato di spendere troppe parole per il caso Sangiuliano, perché rappresentava semplicemente l'ennesimo esempio di un uomo piccolo, inebriato dall'essere poco più che l'amministratore di condominio di politiche scelte altrove (Bruxelles e Washington). L'ennesimo esempio di una cultura patriarcale di cui la destra si fa paladina e vanto. Ma con le 18 nomine fatte dal ministro dimissionario appena prima di dimettersi, assegnando 15 mila euro ad ogni membro di una commissione che si occupa di politiche cinematografiche, si è raggiunto il fondo. Il governo Meloni che alla fine ha costretto Sangiuliano alle dimissioni, data l'ingiustificabile boria dell'ex ministro, non ha fatto nulla per impedirlo. Il segno di una classe dirigente (tutti, nessuno escluso, e se oggi il caso riguarda il centrodestra è solo perché vi sono loro al governo) vergognosa, che dimostra di non saper governare e di saper solo spartirsi mance e mancette. Una classe dirigente che va allontanata - ripeto, tutta - da qualsiasi posto in cui si possa prendere una decisione sulla collettività. 

Marta Collot.

domenica 8 settembre 2024

... chiusura Paris 2024 ...

La nazionale azzurra che ha chiuso con un bottino di medaglie senza precedenti https://shorturl.at/lYPoD

... da Genny a Giuli ...