A proposito del caso Fabio Fazio, viene in mente quel vecchio proverbio: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Vedo sui social moltissimi commenti che affermano soddisfatti: “Finalmente!”, perché “A me Fazio non è mai piaciuto”, “è troppo mieloso”, o “è troppo buonista” ecc.
Come se fosse questo il problema.
Personalmente, non sono un grande fan dello stile Fazio, e la Littizzetto non mi fa ridere da molto tempo. Ma non sono affatto contento che siano costretti ad andare via.
Anzi: mi preoccupa molto.
Fazio se ne va non perché abbia trovato di meglio (Discovery, dove si trasferisce, ha uno share del 2%), ma perché, essendo in scadenza di contratto, nessuno si è fatto avanti proponendogli di restare. E visto che era in Rai da 40 anni, sapeva bene cosa vuol dire il fatto che nessuno gli abbia fatto una proposta: significa che nessuno ha intenzione di fargliela.
Fazio può piacere o meno, ma è un dato di fatto che il suo programma era quello di maggiore successo di tutta Rai Tre: lo share medio di “Che tempo che fa” è dell’11,8%, quello della rete del 7.
Delle 16 trasmissioni più viste su Rai Tre quest’anno, 14 sono puntate di “Che tempo che fa”.
Ci sono andati il Papa e Obama, e solo quest’anno ha intervistato artisti come Bono e Ed Sheeran, scrittori come Carrère, sportivi come Magic Johnson.
È un programma che costa 450mila euro a puntata, e ne incassa un milione di pubblicità.
Insomma far andare via Fazio è un autogol assoluto da un punto di vista aziendale. Un danno alla Rai. Un favore alla concorrenza di Mediaset, che ha tutto da guadagnarci da un indebolimento della tv di Stato.
È una scelta che ha senso solo da un punto di vista: quello politico. Fazio è considerato troppo “di sinistra”: cacciarlo era da anni un sogno della destra. Lo dice da tempo Maurizio Gasparri: “Il contratto di Fazio va stracciato”, lo sostiene Daniela Santanché: “Fazio si conferma Fazio-so”. Ma chi proprio non lo ha mai sopportato è Salvini: sono ben 123 i suoi attacchi contro il conduttore di "Che tempo che fa". E ora Salvini commenta con un tweet vergognoso l’addio alla Rai di Fazio e Littizzetto: “Belli ciao!”.
È questo che preoccupa. Preoccupa la voglia della destra, ora che comanda, di eliminare dalla tv pubblica ogni voce che non sia allineata con la nuova “narrazione” che vuole imporre al Paese, l’intenzione di cancellare ogni programma non schierato con il governo più destra della storia repubblicana.
L’obbiettivo numero uno è “normalizzare” RaiTre. Il prossimo programma da epurare sembra sarà “Agorà”, il talk show del mattino, ma sotto tiro ci sono anche Lucia Annunziata con “Mezz’ora in più” e naturalmente “Report”.
Invece di guardare il dito, e magari gioire per l’eliminazione di Fazio, bisognerebbe guardare la luna: il progetto di ripulire la Rai da ogni voce di dissenso.
Perché questa luna fa paura.
Sergio Parini
... continua la "pulizia e la sostituzione etnica" voluta dall'attuale regime neofascista!
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