mercoledì 15 aprile 2020

... il gande TOTO' ...

La sera del 13 aprile all'autista, Carlo Cafiero, che lo accompagnava a casa a bordo della sua Mercedes, Totò confessò: "Cafie', non ti nascondo che stasera mi sento una vera schifezza". A casa il sorriso di Franca gli restitui' un pò di serenità, ma dei forti dolori allo stomaco lo costrinsero a chiamare il medico, che giunto subito gli somministrò dei medicinali raccomandandogli di stare tranquillo. Trascorse l'intero pomeriggio del 14 aprile in casa a parlare con Franca del futuro, dell'estate che sopraggiungeva e del suo desiderio di godersi le vacanze a Napoli, sopra Posillipo. A sera consumò una minestrina di semolino e una mela cotta,poi i primi sintomi: tremore e sudore. "Ho un formicolio al braccio sinistro" mormorò pallidissimo. Franca capì subito: era il cuore.Fu avvertita la figlia Liliana, il medico curante ,il cardiologo professor Guidotti, il cugino-segretario Eduardo Clemente. Gli furono somministrati dei cardiotonici, ma le condizioni non migliorarono. Alle due di notte si svegliò e rivolgendosi al cardiologo disse "Professò,vi prego lasciatemi morire, fatelo per la stima che vi porto. Il dolore mi dilania, professò. Meglio la morte" e rivolgendosi al cugino "Eduà, Eduà mi raccomando quella promessa: "portami a Napoli". Le ultime parole furono per Franca "T'aggio voluto bene, Franca. Proprio assai" Ciao, principe! Signori si nasce !!!! Lui lo nacque

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