Da leggere e da ascoltare fino in fondo.
"Questa è una giornata triste per la democrazia. Nordio e Piantedosi sono venuti in Aula a coprire le spalle della premier. Ma oggi in quest'aula doveva esserci Giorgia Meloni, che invece manca di rispetto all'Aula e al Paese.
Oggi vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è fumo negli occhi per coprire il merito della vostra scelta politica.
Meloni ha mandato i suoi ministri in Aula, un atteggiamento da Presidente del coniglio, non del Consiglio. Doveva esserci lei qua, perché quello che hanno detto i ministri non è una risposta.
Allora, la domanda è semplice, Presidente. Ha dato lei l'ordine di riaccompagnare a casa il torturatore libico? E, Presidente Meloni, delle due l’una: o ha guidato lei questa filiera di comando e se ne assume la responsabilità oppure non ha più il controllo e, dunque, ne tragga le conseguenze.
Meloni non può pensare di cavarsela con video e dirette social: non deve spiegare ai suoi followers, ma all'Italia. La nostra credibilità internazionale è stata sfregiata dalla vostra scelta, oggi rivendicata, di riaccompagnare a casa un torturatore libico. Almasri è accusato di aver picchiato, stuprato e ucciso, ma nonostante questo viene scarcerato e fatto salire su un aereo di Stato con tutti gli onori, per poi essere accolto nel suo paese come un eroe. Meloni diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti di tutto il mondo, invece li rimanda a casa con il rimpatrio più veloce della storia d'Italia.
E lei, ministro Nordio, non ha parlato da ministro ma da avvocato difensore di un torturatore. Il ministro deve trasmettere gli atti della Corte Penale Internazionale.
Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo a tradurre 40 pagine dall'inglese. Poi, però, ci dice che in realtà le aveva lette così bene che ha rinvenuto dei vizi. Bene, avete ammesso che è stata una scelta politica finalmente. Perché, se il problema fosse davvero stato un cavillo procedurale, perché non avete provveduto a farlo riassestare il minuto dopo?
Perché ha mentito al Paese con una nota che tutti abbiamo ricevuto alle 16:04 battuta dall'Ansa il giorno in cui è stato scarcerato in cui affermava di aver ricevuto gli atti dalla Corte penale e che li stava valutando quando già alle 11:13 un aereo Falcon 900 autorizzato da Palazzo Chigi attendeva all'aeroporto di Torino il torturatore per riportarla a casa?
Non vi eravate parlati, ministro? Che cosa doveva valutare quando l'articolo quattro della legge 237 parla chiaro: il ministro deve trasmettere gli atti, non valutarli; la legge non le dà alcuna valutazione discrezionale sugli atti della Corte.
Lei viene qui e accusa noi di non aver letto le carte, ma lei non ha letto la legge, ministro Nordio, e l'ha violata davanti al Paese”.
Questo è esattamente quello che volevamo sentire dalla leader dell’opposizione. Non una virgola di più, non una di meno.
Talmente precisa e circonstanziata che nessuno, né Nordio né Piantedosi né tantomeno Meloni, risponderà mai.
Lorenzo Tosa.
E dopo Nordio ieri sera, che addirittura accusava la Corte penale internazionale di non saper scrivere mandati di cattura che lui ha ammesso candidamente di non esser riuscito neanche a tradurre, è ufficiale.
La Corte Penale Internazionale ha aperto un fascicolo d'indagine sul governo italiano per il caso Almasri. Altro che prerogativa del governo, o semplice errore politico. Siamo di fronte ad un disastro diplomatico ed internazionale e ad un maldestro tentativo di insabbiamento.
E su questo ora indagherà la corte dell’Aja. Quindi i nostri cari Ministri dovranno rispondere di aver liberato un criminale internazionale non solo alla nostra magistratura ma anche alla magistratura internazionale.
Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi dovranno rispondere di "ostacolo all'amministrazione della giustizia" e di essersi resi complici, aggiungiamo, di aver liberato uno stupratore di bambini, un torturatore, un assassino.
Ora cara Presidente Meloni potrai anche scappare dal Parlamento, potrai anche cavartela davanti al Tribunale dei ministri, ma non potrai scappare dalle indagini della giustizia internazionale. Mario Imbimbo.
Nessun commento:
Posta un commento