lunedì 10 febbraio 2025

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10 FEBBRAIO 1947-2025: E ALLORA LE FOIBE? 

 78° anniversario del Trattato di Pace di Parigi - in cui l'Italia, quale paese sconfitto, viene punita per i suoi crimini. Il 10 febbraio 1947 venne firmato a Parigi il Trattato di Pace tra gli Alleati vincitori della Seconda Guerra Mondiale e i Paesi sconfitti alleati del Terzo Reich tedesco, tra cui l'Italia, che doveva pagare le colpe del fascismo di Mussolini, coautore della guerra totale e razzista che aveva provocato 55 milioni di morti, generando oppressione, miseria, fame, terrore, distruzione a fianco dei nazisti per 3 su 6 anni di guerra. Tra i Paesi vincitori, invece, sedeva la Jugoslavia, che aveva sviluppato fin dal 1941, dopo l'invasione italiana, una Resistenza partigiana divenuta con il tempo la più forte e organizzata d'Europa. Una decina di Partigiani jugoslavi riposano nel Campo della Gloria del Cimitero Monumentale di Torino, Caduti sulle nostre montagne lottando per la Libertà anche al nostro fianco, simbolo dell'unità fraterna dei popoli europei: i loro nomi sono Bukvic Savo, Dabanovic Velizar, Dolovac Visica, Gregors Frano, Mencak Adolf, Radunoc Djuro, VisijanovicIlija Davide, Aleksic Miodrag. A questi uomini va il nostro pensiero e la nostra gratitudine per essersi sacrificati per la nostra libertà e aver scritto alcune delle pagine migliori della nostra storia. In Italia il 10 febbraio è il "Giorno del Ricordo" delle foibe, dell'esodo e delle più complesse vicende del confine orientale, stabilito con la Legge 92/04, che fu proposta dai neofascisti di AN (ex MSI, fondato dai fascisti alleati dei nazisti) a più riprese fin dai primi anni '90. Il testo definitivo del 2001, presentato sotto il Governo Berlusconi, era accompagnato da una relazione in cui si esaltava il ruolo svolto dalla Decima Mas e dal Battaglione Bersaglieri “Mussolini” nella “difesa dei confini orientali” tra il 1943 e il 1945, formazioni militari che hanno proseguito la guerra al fianco dei nazisti fino alla fine del conflitto. Una questione storica si è trasformata in una questione politica per volontà dei neofascisti al Governo, innestandosi sul fatto che l'Italia non ha mai fatto fino in fondo i conti con il fascismo: le forze reazionarie e neofasciste hanno tentato di inserire il “giorno del ricordo” in un più ampio progetto di ridefinizione dell’identità nazionale italiana, equiparando i morti nazifascisti ai Caduti della Guerra di Liberazione 1943-1945 che conquistarono a caro prezzo la libertà, la Costituzione, la democrazia. La propaganda viene portata avanti al grido di “sono tutti morti italiani” e “partigiani jugoslavi assassini”, criminalizzando la più forte Resistenza europea – quella jugoslava guidata da Tito, che vide anche 40.000 partigiani italiani tra le sue fila – e riscrivendo la storia della Seconda Guerra Mondiale semplificandola quale conflitto tra Stati: in questo modo i partigiani diventano traditori assassini e i nazifascisti martiri da onorare. Si parla di foibe ormai mediaticamente, in modo strumentale e senza conoscere la complessità della storia, sempre più spesso da parte di neofascisti e revisionisti che hanno usato e usano i loro ruoli istituzionali per promuovere sul piano pubblico la versione fascista, cioè politica, di quelle vicende, selezionando le memorie ammesse ed escludendo quelle diverse o contrarie, che vengono definite di volta in volta “negazioniste”, “riduzioniste”, “giustificazioniste”. Il "giorno del ricordo" si è via via affermato come una ricorrenza nazionalista, una giornata del revisionismo della storia in senso antipartigiano, in molti casi addirittura come la giornata dell'orgoglio neofascista, con vere e proprie parate militari da parte di organizzazioni di estrema destra come Casapound, Forza Nuova, Lealtà e Azione, Fratelli d'Itali. Negli ultimi anni sono aumentate in tutta Italia anche le minacce neofasciste ai convegni promossi dall'ANPI e addirittura si invoca lo scioglimento dell'Associazione accusata di "negazionsimo" L'ANPI ha denunciato le strumentalizzazioni della giornata, promuovendo iniziative culturali e convegni specifici di elevata qualità storiografica e documentale a difesa della Storia e della Pace, giungendo nel 2015 a invocare la sospensione della Legge 92/2004 anche a livello nazionale. 🌹 FRATELLANZA ANTIFASCISTA, FRATELLANZA PARTIGIANA! #storia #Memoria #jugoslavia #ANPI #partigiani #25aprilesempre #antifascistasempre POPOLO ANTIFASCISTA
LO STORICO ALESSANDRO BARBERO SUL TEMA FOIBE, GIORNO DEL RICORDO E FALSIFICAZIONE DELLA STORIA "Scegliere una specifica atrocità per dichiarare che quella, e non altre, va ricordata e insegnata ai giovani è una scelta politica, e falsifica la realtà in quanto isola una vicenda dal suo contesto. (...) Se io decido che quei morti debbono essere ricordati in modo speciale (...) il messaggio, inevitabilmente, è che di quella guerra ciò che merita di essere ricordato non è che l’Italia fascista era dalla parte del torto, era alleata col regime che ha creato le camere a gas, e aveva invaso e occupato la Jugoslavia e compiuto atrocità sul suo territorio: tutto questo non vale la pena di ricordarlo. Invece le atrocità di cui gli italiani sono stati le vittime, quelle sì, e solo quelle, vanno ricordate. E questa è appunto la falsificazione della storia (...)" Prof. Alessandro Barbero, storico antifascista torinese Fonte: intervista a Il Fatto Quotidiano, 2021 #storia #memoria #resistenza #liberazione #antifascismo #partigiani #CostituzioneItaliana#ANPI #foibe #fascismo #barbero ANPI Grugliasco
MORIRE A 13 ANNI PER AVER SCRITTO "ABBASSO MUSSOLINI". Che crimine aveva compiuto Miroslav (Mirko) Brezavšček per meritarsi di morire a tredici anni ? Era sloveno, figlio di un insegnante, August Brezavšček (presto ‘trasferito’ forzatamente nel 1930 nel campo di internamento di Vignola vicino a Modena, in quanto ‘nemico slavo’) e cresciuto al tempo della più dura pressione fascista anti-slava. Le scuole slovene furono cancellate e la lingua slovena tassativamente bandita in pubblico. Quindi, qual era il suo crimine ? Colpito dall'oppressione italiana contro la lingua slovena, Miroslav organizzò un gruppo di allievi, suoi coetanei, per resistere al fascismo. Non con le armi, ma con le parole. Incollarono le bandiere slovene sui muri e condivisero opuscoli con le parole "Abbasso Mussolini!" . In italiano. La polizia fascista usò tutta la sua brutalità in una ricerca dei ‘colpevoli’. Venne tradito da un compagno di classe e, assieme ad altri quattro amici, imprigionato. Ciò che seguì furono solo percosse, torture e tanta fame. Miroslav, come figlio di un insegnante sloveno, era il principale sospettato della polizia. Quindi con lui furono particolarmente brutali. Tuttavia, nonostante la violenza e le torture, nessuno di loro disse nulla. Era già sul suo letto di morte quando venne rilasciato per morire tra le braccia di sua madre. Era il 21 febbraio 1931. Il 22 marzo avrebbe compiuto 14 anni. E’ ora sepolto nella suo paese, Gornje Cerovo, vicino a Brda, nella sua Slovenia. Chi era il carnefice e chi la vittima ? L'eroismo di questi giovani venne immortalato dallo scrittore slavo France Bevk (noto anche come Pavle Sedmak) nel suo libro "I fratelli neri". Ovviamente libro non arrivato in Italia. Servirebbe? Dopo le Piazze e le Vie dedicate - giustamente - a Norma Cossetto, quando in Italia dedicheremo qualcosa a Miroslav (o Mirko) Brezavšček. Era italiano come Norma, era italiano come noi. Aveva tredici anni. Ditemi - in tutta onestà - tra Norma Cossetto, vittima delle foibe slave, e Miroslav, voi vedete differenze ? 10 febbraio 2025 94 anni dopo Rinaldo Battaglia

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