Giuliana Calmanti.
domenica 25 febbraio 2024
... caro Presidente ...
Caro Presidente Mattarella (caro, da sempre nel mio caso, si fa per dire)
Le riassumo brevemente lo stato in cui versa il Suo paese perché Lei mi sembra più latitante del solito. Eppure la situazione è abbastanza seria.
Abbiamo:
cantanti che non possono esprimere liberamente le loro opinioni sulla pace e dirigenti Rai che obbligano conduttori tv a leggere comunicati da Ministero della Propaganda;
un’informazione da regime come nelle migliori dittature argentina o cilena degli anni’70 e conferenze stampa senza giornalisti o con giornalisti teleguidati;
morti di lavoro per appalti e subappalti a cascata e utilizzo di lavoratori clandestini, ritrovati poi sotto le macerie di un centro commerciale in costruzione;
migranti lasciati morire in mare;
due guerre mondiali in atto per il cui finanziamento stiamo dissanguando il paese a scapito di scuola e sanità e per le quali non si è mai potuto esprimere liberamente l’immenso dissenso, a meno di non essere categorizzati come putiniani o antisemiti;
loschi ministri che fermano treni a loro piacimento, altri che rimettono in sesto società già fallite che non hanno pagato i loro dipendenti neanche in periodo COVID o altri ancora che, in tema di guerre, hanno in piedi un conflitto di interessi grande come il serpentone del Corviale;
sottosegretari che sparano a Capodanno con pistole vere e feriscono gli invitati ;
altri sottosegretari che, per far la guerra alle opposizioni, rivelano in parlamento notizie che dovevano restare segrete;
senatori lobbisti che racimolano milioni con dittature sanguinarie;
giovani adolescenti speranzosi che manifestano pacificamente per uno stato che sembra non avere diritti, nè alla pace nè alla sopravvivenza, e che vengono manganellati senza pietà da poliziotti violenti e inferociti.
E Lei scioglie la presidenziale favella solo per difendere la Presidente del Consiglio dagli insulti? Davvero non Le viene in mente proprio niente per cui farci dono del suo prezioso quanto ormai raro eloquio?
A quando la contrizione da prefica per i Ferragnez?
Le rispondo con la sua ultima frase che, di fronte alle malefatte di questo governo e agli ultimi fatti accaduti, suona come una presa per nostri fondelli: “Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”
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