20 giugno 2024 – Per la maggior parte dell’anno, dopo aver illuminato le nostre giornate, il sole ad una certa ora tramonta lasciando spazio alle tenebre. C’è tuttavia un giorno, ogni anno, in cui l’orario in cui il nostro astro celeste lascia spazio alla luna arriva più tardi rispetto al solito: è giorno del solstizio d’estate (termine che deriva da un composto latino di sol, sole, e sistere, fermarsi). In una data mobile, alternativamente il 20 o il 21 giugno a seconda delle condizioni astrali, il sole raggiunge il punto di declinazione massima o minima rispetto al suo moto apparente lungo l’ellittica. Quest’anno l’inizio dell’estate cade convenzionalmente il 20 giugno.
Perché il solstizio d’estate può cambiare giorno?
Ogni anno il fenomeno accumula un ritardo di 5 ore, 48 minuti e 6 secondi rispetto a quello precedente: questo perché la durata del moto di rivoluzione terrestre che chiamiamo anno non è di 365 giorni esatti ma di in 365 giorni 5 ore e 48 minuti, quasi sei ore insomma.
Questo spiega perché in alcune occasioni festeggiamo il solstizio d’estate il 20 giugno altre invece il 21. Quest'anno il fenomeno si verifica alle 22,51 (ora italiana), nel 2025 l'aggiunta delle 6 ore di ritardo lo farà slittare nuovamente al 21 giugno.
Per compensare lo scarto di sei ore è stato introdotto l’anno bisestile, vale a dire quello composto di 366 giorni (con l’aggiunta del 29 febbraio): anche il 2024 è bisestile. Se ci pensiamo bene non è un caso che proprio negli anni bisestili il solstizio cada prima, e dunque il 20 giugno, essendoci un giorno di febbraio in più.
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Il sole di mezzanotte
Chi vi ha assistito (sono tantissimi i video su Youtube e sui social che lo documentano) garantisce che si tratti di un evento capace di lasciare senza parole: solo pochissimi fortunati possono infatti assistere al cosiddetto sole di mezzanotte, ovvero dell’arco temporale in cui la nostra stella si posiziona fissa sulla linea dell’orizzonte da un minimo di 24 ore ad un massimo di sei mesi. La sua durata varia rispetto alla vicinanza ai poli e crea un effetto impressionante per chi è abituato al naturale alternarsi di giorno e notte: in queste aree, infatti, è come se il giorno non finisse mai, per ore se non addirittura per settimane.
Celebrazioni legate al solstizio
Fin dall’alba dei tempi, il naturale susseguirsi di luce e ombra, di sole e luna, ha spinto i popoli a dedicare a questi fenomeni storie, leggende e festeggiamenti di varia natura, molti dei quali ricchi di fascino e folklore. Si pensi giusto per fare un esempio al Midsummer, un tipo di festa che ad onor del vero si svolge in diversi Paesi ma che probabilmente vede la sua massima manifestazione in Scandinavia (è infatti una vera e propria festa nazionale in Svezia e Finlandia). In Svezia è celebrata di venerdì tra il 19 e il 25 giugno, mentre in Finlandia è sempre osservata di sabato tra il 20 e il 26 giugno. Non è raro che le celebrazioni del Midsummer proseguano per diversi giorni, accavallandosi di fatto anche con un altro importante evento che si tiene a stretto giro, la vigilia di San Giovanni, che introduce la festa di San Giovanni Battista (24 giugno). Come sovente accade in questi casi, anche il Midsummer scandinavo affonda le sue radici nella tradizione pagana, quella legata alla madre terra e al ciclo delle colture. La festività ha avuto origine come celebrazione per accogliere la stagione estiva e assicurare un raccolto abbondante. Gli esperti ipotizzano che possa in qualche modo essere stata associata a divinità locali, come Ukko, il dio finlandese del tuono che controllava la pioggia e quindi la fertilità della terra. Le festività in questo caso includevano danze, canti, bevute, pulizia della casa, accensione di falò e raccolta di fiori. I rituali, che in realtà si ritrovano simili anche in altre parti del mondo, sono da sempre legati alla credenza popolare secondo cui l’estate porterebbe con sé segnali benauguranti di prosperità, buona fortuna e guarigione dai malanni. Di norma per ingraziarsi le divinità si accendevano falò e si faceva molto rumore con musiche e canti per scacciare gli spiriti maligni. Non era raro che in concomitanza con questi eventi, essendo l’estate una stagione molto propizia, si tentassero anche degli incantesimi d’amore, posizionando fiori sotto il cuscino alla vigilia di mezza estate per evocare sogni sul futuro partner. Secondo la tradizione, si diceva anche che fosse possibile scorgere il volto del futuro sposo o sposa guardando in un pozzo a mezzanotte. Fare il bagno in sorgenti naturali e decorare le case con fiori e piante portava buona salute, poiché si credeva che l'acqua e il verde avessero poteri curativi speciali proprio nella notte di mezza estate. Per gli appassionati del genere, di questa estiva si parla anche nella pellicola horror del 2019 ‘Midsommar - Il villaggio dei dannati’ , firmata da Ari Aster e con Florence Pugh come protagonista assoluta. Nel lungometraggio un gruppo di amici decide di lasciarsi alle spalle una serie di traumi recenti e di godersi un po’ di sana perdizione in Svezia, dove partecipano ad una festa per il solstizio d’estate organizzata da un gruppo di locali. Presto si renderanno conto di essere finiti dentro ad un incubo.