giovedì 10 novembre 2011

...da LeG...

Sì al governo Monti, ripartendo dalla legalità

Chi fa le trattative e le consultazioni, per primi Mario Monti e il presidente Napolitano, sanno che molto si può chiedere, nel nome di un recupero di credibilità e dunque di un salvataggio in extremis. Ma non di rinunciare a un recupero della legalità perduta. Cominciamo a ricostruire da questo principio fondamentale perché è stato proprio per averlo calpestato ed abbandonato che siamo arrivati nel precipizio.

Vale dunque la pena di imboccare la strada del governo Monti, per difficile che sia. E bisogna crederci, senza retro pensieri. Bisogna aver fiducia che taglierà i privilegi. E che ci porterà alle urne, fra un anno e mezzo, con una legge elettorale giusta e rispettosa della volontà dei cittadini. Lo dico anche a quella sinistra e agli amici dell’Italia dei Valori con i quali in questi anni ci siamo trovati fianco a fianco nelle proteste e nella richiesta di dimissioni.



Subito dimissioni di Berlusconi e nuovo governo che lavori per il bene del Paese

Lla riunione del consiglio di Presidenza e di Direzione che si è tenuta a Milano, il 9 novembre, proprio mentre le spread volava a quota 570, si è conclusa con questa presa di posizione, firmata dalal Presidenza di Libertà e Giustizia:

"Rispetto a ieri la situazione è drammaticamente mutata. L'Italia nella bufera finanziaria non è in grado di sopravvivere senza un immediato e profondo cambiamento del quadro politico. LeG chiede che tutte le forze politiche di opposizione e tutti i parlamentari che avvertono prima di tutto la responsabilità di salvare il Paese dalla catastrofe, assumano le iniziative politiche e parlamentari necessarie a ottenere immediatamente le dimissioni del governo Berlusconi, senza soggiacere alla tempistica dettata da un presidente del Consiglio la cui permanenza in carica, soprattutto in questo momento, è già di per sè un danno per il Paese.
L'Italia ha bisogno subito di un nuovo autorevole governo che lavori per il bene del Paese, sostenuto da una coalizione di forze, che adotti senza indugio le misure necessarie ad affrontare la crisi economica e finanziaria e proponga una nuova legge elettorale in armonia con quanto richiesto dai cittadini italiani, per poter andare poi alle urne in una condizione di normalità democratica.
Elezioni subito significherebbe infatti non affrontare tali problemi e paralizzare per molti mesi il Parlamento, un rischio grave quanto quello di mantenere in vita questo governo Berlusconi o promuoverne uno fotocopia".

Intanto si continua a discutere. Prendete nota:

Venerdì 11 novembre, a partire dalle 17 e 30, alla sala Alessi di Palazzo Marino, a Milano, LeG organizza un incontro sul tema Abitare Milano: nuove forme di democrazia per il governo della città, con Marco Revelli, che insegna scienza dell’amministrazione, il ricercatore del politecnico di Milano, Massimo Bricocoli, il professore di urbanistica Giulio Ernesti che è anche coordinatore dell’osservatorio di urbanistica del circolo LeG Milano, e l’assessore milanese alla casa, Lucia Castellano.

Non si dà governo senza cittadinanza, la cittadinanza è partecipazione, e questa presuppone reciprocità fra istituzioni ed individui. È la premessa e sostanza di un nuovo patto sociale e quindi di una nuova stagione della politica e, necessariamente, della democrazia.




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