venerdì 25 dicembre 2009

...da Libero news...tutti psicolabili?...

Papa: per l'Italia una societa' piu' giusta e solidale

CITTA' DEL VATICANO - Concordia, giustizia e solidarietà: è quanto ha chiesto all'Italia, nei suoi saluti natalizi, papa Benedetto XVI che ha anche spronato le società occidentali a "superare la mentalità egoista e tecnicistica, a promuovere il bene comune, a rispettare le persone più deboli a cominciare da quelle non ancora nate", come pure a garantire l'accoglienza degli immigrati e dei poveri. Ratzinger si è presentato alle 12:00 in punto alla loggia della Basilica vaticana, confermando di aver pienamente superato l'incidente di ieri sera, quando una ragazza ha scavalcato le transenne e lo ha spintonato a terra, prima della messa natalizia.

Il papa, che si era subito rialzato e aveva celebrato il rito senza problemi, oggi ha pronunciato il tradizionale discorso del 25 dicembre, ripreso in mondovisione, ha salutato in 65 lingue diverse ed ha impartito la benedizione "Urbi et Orbi". In piazza San Pietro decine di migliaia di persone ne hanno seguito le parole e i gesti con grande attenzione, tra applausi, inni e canti natalizi. E' la crisi morale, più ancora di quella economica, a ferire l'umanità, ha spiegato Benedetto XVI nel suo discorso. In questa prospettiva, la Chiesa offre la sua speranza, "chiama all'accoglienza" degli immigrati e alla solidarietà "con coloro che sono colpiti dalle calamità naturali e dalla povertà, anche nelle società opulenti".

Come è tradizione nel giorno natalizio, Benedetto XVI ha citato i tanti punti di sofferenza e guerra del pianeta, ha invocato pace per la Terra Santa, ancora segnata da una "logica di violenza e di vendetta", per l'Iraq, per il grande Medio Oriente e i paesi dell'Asia e dell'Africa feriti da drammi e povertà. Nel saluto all'Italia, Benedetto XVI ha auspicato che "la nascita di Cristo rechi in ciascuno nuova speranza e susciti generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale". "Contemplando la povera e umile grotta di Betlemme, le famiglie e le comunità imparino uno stile di vita semplice, trasparente e accogliente, ricco di gesti di amore e di perdono", ha aggiunto.

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