martedì 22 dicembre 2009

...da Libero news...ed una brutta.

Berlusconi, andro' avanti per il bene del Paese

VERONA - "Andrò avanti per il bene del Paese": questo il messaggio lanciato da Silvio Berlusconi, stamane, ai partecipanti alla manifestazione di solidarietà indetta in Piazza Brà a Verona, a una settimana dall'aggressione subita dal premier a Milano. "Manifestazioni di solidarietà nei miei confronti - ha detto Berlusconi, che ha chiamato al cellulare il sottosegretario Aldo Brancher - mi danno una ulteriore spinta ad andare avanti e a sostenere il nostro impegno per il bene del Paese"

"Sono commosso - ha detto ancora Berlusconi - e ringrazio Verona che ha per prima voluto organizzare questa manifestazione di solidarietà". "L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio", ha ribadito il presidente del Consiglio; è lo stesso slogan dello striscione che campeggia sulla scalinata del Municipio. "Questo é il messaggio - ha aggiunto il premier - che stiamo portando in giro per tutta l'Italia". "Sotto l'albero di Natale - ha detto ancora, rivolgendosi ai sostenitori - regalate una tessera del Pdl". In piazza Brà, secondo una prima stima, un migliaio di persone, tra le quali oltre a Brancher il sottosegretario Alberto Giorgetti, e vari sindaci e assessori comunali. La manifestazione si è chiusa con le note di 'meno male che Silvio c'é ".

"Credo che a tutti sia chiaro che se di un presidente del Consiglio si dice che è corruttore di minorenni, un corruttore di testimoni, uno che uccide la libertà di stampa, che è un mafioso o addirittura uno stragista, un tiranno, è chiarò che in qualche mente labile, e purtroppo ce ne sono in giro parecchie, possa sorgere il convincimento che essere tirannicidi e diventarlo vuol dire essere degli eroi nazionali e fare il bene della propria patria e dei propri concittadini e quindi acquisire un merito e una gloria importante". Così Silvio Berlusconi, in un passaggio dell'intervento telefonico, è tornato sull'aggressione subita a Milano da parte di Massimo Tartaglia. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che da quanto avvenuto si deve trarre l'insegnamento di "rispettare" gli avversari politici senza considerarli "nemici".

Il premier, secondo quanto si ascolta nell'audio di Matteo Crimi, un giovane sostenitore del Pdl che ha registrato l'intero intervento del presidente del Consiglio, ha proseguito il suo ragionamento: quanto avvenuto, ha detto il Cavaliere, "deve avvisarci del fatto di come sia davvero pericoloso guardare agli altri con sentimenti che non siano di rispetto e di solidarietà ". "Quindi - ha aggiunto Berlusconi - da quest'ultima esperienza dobbiamo essere ancora più convinti di quanto abbiamo praticato fino ad oggi e cioé che sia giusto il nostro modo di considerare gli avversari come persone che la pensano in modo diverso da noi, ma che hanno il diritto di dire tutto ciò che pensano, che noi dobbiamo difenderli per far sì che lo possano dire e che non sono nemici o persone da combattere in ogni modo, ma sono persone da rispettare". "Lo facciamo noi con gli altri - ha detto Berlusconi - e ci piacerebbe che lo facessero gli altri nei nostri confronti".

D'ALEMA, SI' A DIALOGO

"Non siamo disponibili a fare 'leggine' in favore di Berlusconi, ma siamo pronti a lanciare la sfida del dialogo e delle riforme, questa è la politica di cui ha bisogno il Paese". E' un passaggio dell'intervista di Massimo D'Alema, esponente del Pd, ai microfoni del Tg2. ''Il Paese ha bisogno di riforme: riforme sociali e penso al tema degli ammortizzatori sociali e della protezione per chi non ha lavoro; ha bisogno di riforme delle istituzioni, riduzione del numero di parlamentari, un Parlamento piu' forte e piu' agile; ha bisogno di riforme in tanti campi, la maggioranza non e' in grado di farle e l'opposizione ha il dovere di mettersi in gioco''.

Massimo D'Alema respinge al mittente le accuse di voglia di 'inciucio' mosse da alcuni esponenti del Pd, sostenendo che la polemica nata per le sue affermazioni sulla necessita' di un dialogo sulle riforme nasce da una ''mistificazione'' in parte ''deliberata'' della sue parole. ''Innanzitutto non e' vero: non ho mai esaltato l'inciucio, una brutta parola che non mi piace'', ha detto l'esponente democratico ai microfoni del Tg2. ''E' stata usata dal giornalista che mi intervistava - ha proseguito D'Alema - e io ho detto polemicamente che cio' che viene chiamato inciucio a volte, invece, e' un compromesso che puo' essere utile per il Paese. Quindi - ha concluso - buona parte di questa polemica nasce da una mistificazione, devo ritenere in parte deliberata, di cio' che ho detto''.

Poi, rispondendo ad una domanda su quanto detto da Pier Ferdinando Casini che ha parlato di utilita' del compromesso in politica, D'Alema ha risposto: ''C'e' una sorta di militarizzazione della vita politica che io ritengo sbagliata''. ''Succede - ha proseguito l'ex ministro degli Esteri - che chi da una parte o dall'altra, e penso a quello che accade a Fini da una certa stampa di destra, cerca di ragionare e trovare le vie per fare qualcosa di utile per il Paese finisce invece per essere additato come un traditore. Questo appartiene a un certo imbarbarimento della vita politica''.

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