lunedì 7 giugno 2021
... 7 giugno 1984 ...
L'ULTIMO COMIZIO DI BERLINGUER
#7giugno1984
QUESTA È LA TESTIMONIANZA DI ALBERTO MENICHELLI (autista di Enrico Berlinguer).
Di mattina era prevista da GENOVA la partenza per Padova dove giungemmo all'ora di pranzo.
Berlinguer non mangiava, era stanco e aveva bisogno di riposare.
Lo accompagnai in camera e mi chiese di chiamarlo alle 16:00 perché prima del comizio aveva un'intervista.
Alle 16:00 ero nell'atrio dell'albergo, salii a svegliare Berlinguer.
Ma lui in camera non c'era, un po' sorpreso lo andai a cercare, lo vidi rientrare tutto felice e soddisfatto e mi disse"hai visto? Ti ho "buggerato", ho fatto una bella passeggiata, ne avevo proprio bisogno e adesso mi prendo un bel caffè".
Questo era Berlinguer tre ore prima del comizio.
Arrivammo nella piazza gremita di folla.
Aveva da poco smesso di piovere e faceva un po' freddino.
Berlinguer, iniziò a parlare tra l'entusiasmo della folla, ma ad un certo punto un compagno preoccupatissimo ci disse "presto salite sul palco, Berlinguer sta male".
Salimmo di corsa sul palco e Berlinguer veramente "smozzicava" le parole, saltava diverse parti del discorso e faceva lunghe pause.
La gente capì subito il suo disagio e lo implorava di smettere, ma LUI, imperterrito, andava avanti, si vedeva che stava facendo uno sforzo tremendo.
Anche io e Tatò cercammo di fermarlo, ma lui quasi indispettito continuava "compagne e compagni seguite il lavoro strada per strada...".
A questo punto il grido di tutta la piazza gli chiese di fermarsi, e una signora da sotto il palco gli urlò: "ENRICO SMETTI TI VOGLIAMO BENE".
Berlinguer si girò verso di me sussurrandomi che aveva freddo.
Gli misi il mio impermeabile sulle spalle scendemmo dal palco per andare in albergo.
Salimmo in camera, si stese sul letto e si tolse le scarpe. Aveva conati di vomito, diceva che era la reazione della cena di Genova.
Con me c'era Tatò e un compagno medico che lo assisteva.
Berlinguer si assopì e io mi sentii sollevato. E pensai: "Meno male, ora si riposa.
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