Anna Neri
mercoledì 3 febbraio 2021
... arriva il "DRAGO" ...
Niente!
Non ce la fanno proprio!
E’ più forte di loro azzannarsi vicendevolmente, in un delirio di veti ostinatamente contrapposti, per la mera conquista di un privilegio in più da sventolare quale simbolo della loro cieca megalomania e cupidigia, a triste discapito di tutti quei poveri cristi che, nel frattempo, stanno soffocando in una terapia intensiva, sono in procinto di commettere un suicidio a causa della crisi economica, soffrono, si disperano, si muovono stancamente all’interno di un incubo senza fine.
Il Governo tecnico non soltanto rappresenta il fallimento della politica, ma evidenzia, ancora una volta, come il nostro Paese non sia in grado di garantire una classe dirigente, preparata ed attenta ai bisogni reali della gente comune.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha provato, con tutte le sue forze, a mettere a freno una tale deriva, prodigandosi, sempre ed in ogni caso, a favore del popolo.
Non è riuscito, ahimè, nel suo intento, non tanto per incapacità personale quanto per l’ostinata opera di demolizione perpetrata nei suoi confronti, dai suoi avversari, nel corso del tempo.
Conte doveva essere fatto fuori, allontanato dall’agone politico, perché distante anni luce dai salotti buoni della finanza dove avviene la spartizione sistematica del bottino, tra loschi figuri che hanno a cuore, solo ed esclusivamente, le proprie tasche da riempire avidamente.
E il Recovery Fund fa sicuramente gola a molti…
Cosa dire in più, a conclusione di una giornata iniziata male e conclusasi, ancora peggio, con l’annuncio tristemente dato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella?
Resta soltanto un forte retrogusto di amaro, misto a nausea, difficile da tollerare…
Si ha, infatti, la sensazione che si sia davvero toccato il fondo.
L’unica speranza che resta è che, come avviene spesso nella vita, alla discesa possa seguire una repentina risalita.
Impresa non facile, ma occorre avere nervi saldi e tanta, tanta, tanta resilienza.
E’proprio in questo frangente che si dovrà operare, con intelligenza ed abnegazione, al fine di spingere quanti più elettori a votare in modo consapevole, alla prossima tornata elettorale, per non consegnare definitivamente il Paese alle destre.
Suvvia, mettiamo da parte lo scoramento e la delusione e rimbocchiamoci le maniche: perdere una o più battaglie è, senz’altro doloroso, ma essere, alla fine, vittoriosi ripaga da tutte le sconfitte subite lungo il cammino verso la democrazia e la libertà!
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