Comunicato stampa
Politica corrotta: sei punti per ripartire
5 aprile 2012 - 21 Commenti »
Sandra Bonsanti
Oggi si scopre che dietro al mancato rinnovamento dei partiti c’è una questione di soldi. Noi di LeG lo abbiamo detto e denunciato da anni, a costo di sentirci dire che siamo antipolitica. Ma meglio tardi che mai.
Riassumiamo dunque la questione e vediamo da dove si può ripartire.
1) Esiste una somma immensa riservata al finanziamento pubblico dei partiti, anche non esistenti, che ne fanno quello che vogliono.
2) Questo malloppo crea alimenta e solidifica un potere che diventa sempre più cogente mantenere e accrescere.
3) Dunque i partiti tendono a chiudersi a qualunque ipotesi di apertura e rinnovamento attraverso forze e stimoli esterni. Questa politica diventa sempre più lontana dai cittadini e sempre più preoccupata di varare riforme elettorali e costituzionali che assicurino il mantenimento del potere nelle mani di pochissimi. Non si può fare di ogni erba un fascio, perché non tutti rubano e non tutti si arricchiscono anche personalmente.
CHE FARE?
Partiamo dall’emergenza, sapendo che il tempo per grandi disegni e proposte fatte negli anni da singoli politici indipendenti sono state sempre affossati dalle segreterie dei partiti. Si arriva dunque tardi, tardissimo. Elenco alcune cose che potrebbero esser fatte subito, attingendo anche a quelle citate da Stefano Rodotà.
1) Ridimensionare fortemente l’ammontare del finanziamento pubblico e imporre “severissime regole di gestione” e fortissime sanzioni penali.
2) Cancellare immediatamente il finanziamento di partiti che non esistono più o che sono stati colti con le mani nel sacco.
3) Porre limiti eccezionali alle spese elettorali.
4) Lavorare a una disciplina che consenta anche ai privati di contribuire, alla luce del sole e per quantità previste e limitate al finanziamento dei partiti che potrebbero esser indotti a rinnovarsi per ottenere la fiducia del cittadino, il quale otterrebbe in cambio una detrazione fiscale molto più ampia rispetto all’attuale.
5) Porre mano subito a una legge che regoli la democrazia nei partiti, come previsto dall’articolo 49 della Costituzione. E’ questa l’occasione per pensare alla forma che i partiti dovrebbero avere oggi e domani: partiti che non prevedano rendite, doppi incarichi, eredità da trasmettersi alla faccia della democrazia interna. E’ questa la vera riforma che una classe politica così sfiduciata dai cittadini dovrebbe fare, invece di inseguire riforme inutili se non dannose come l’aumento dei poteri del premier.
6) Varare subito una severa e completa legge anticorruzione, senza piegarsi alle mezze misure o alle rinunce imposte da questo o quel partito.
L’elenco può e deve continuare. Ma dobbiamo esser sempre noi della società civile a comporlo? Fino a quando i partiti penseranno di poterci rinfacciare situazioni come quella vergognsa di Calearo, frutto non della società civile (che lo ricordiamo ancora per i sordi: è composta da chi lavora e fa qualcosa per gli altri) ma della scelta di una cattiva politica?
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21 interventi a “Politica corrotta: sei punti per ripartire”
Nina Effemele scrive:
6 aprile 2012 alle 17:11
hi
what else?
ogni giorno assistiamo a nefandezze ormai da parte di tutti coloro che hanno a che fare con il potere.
c’è da fare una legge/non legge sul finanziamento dei partiti che comunque avevamo abolito con un referendum.
più in generale, visto il malcostume ormai manifesto (altro che tangentopoli), ci vuole una legge anticorruzione con le ganasce che bandisca per sempre dalla cosa pubblica e a qualsiasi livello chiunque si macchi di questo crimine
Salvatore Perretta scrive:
6 aprile 2012 alle 16:10
scusate se mi ripeto,il momento e’ delicatissimo,non e’ pensabile restituire il paese alle stesse persone che lo hanno trascinato sull’orlo del baratro.i cittadini seri,quelli che lavorano e pagano,sono veramente sfiduciati,c’e’ bisogno di un gruppo solido ,pratico,con concetti semplici e chiari senza tanti artifizi,perche’ in questi l’illegalita’ ci va a nozze.chi puo’ deve attivarsi e anche presto.liberiamo questo grande paese da chi lo vuole distruggere, diamo una dimostrazione al mondo di cosa e’ capace questo grande popolo.
prof. Giovanni Falcetta scrive:
6 aprile 2012 alle 15:03
Bisogna fare una legge che garantisca anche la democrazia interna ai sindacati, controlli il loro finanziamento e la rendicontazione dei loro bilanci
ugo arcaini scrive:
6 aprile 2012 alle 13:16
Qualche tempo fa il quesito che la Presidenza di L&G aveva posto era “dove andremo a finire dopo la fine dei Partiti Suicidi per disonestà.
Il rapporto diretto tra il popolo italiano assopito da decenni e l’impero economico politico, in assenza del fallito cuscinetto rappresentato dalla “destra & sinistra s.p.a., ci sta conducendo dritti dritti verso un neo fascismo.
Il dramma del finanziamento ai partiti gestito disgustosamente da figuri che nessuno avrebbe mai dovuto incaricare neppure di fare gli autisti di carri bestiame, sta facendo saltare anche l’ultima palpebra dietro cui il popolo italiano sta cercando di far finta di dormire.
Oggi non si può più non reagire.
Ma come fare a reagire in tempo prima che la reazione non diventi a catena.
Dai partiti è veramente complesso attendersi un effettivo cambio di marcia, resteranno ancorati ai loro privilegi, le vere cozze inquinate dal PCB dell’economia.
Quell’economia che attraverso il principio dei vasi comunicanti ha svuotato le nostre tasche ed ha rimpinzato, stante le percentuali, le loro.
Il governo ahimè sta commettendo errori imperdonabili, stante il postulato della indiscussa capacità tecnica, esodati ed Art.18 anche da Barbara Spinelli in un magistrale articolo sulla Repubblica sono considerati errori di “visione”.
Che ruolo ha oggi la borghesia illuminata, quella che si è fatta attrarre dalle bugie di finti imprenditori con il parrucchino o il maglioncino.
E lei che deve riprendere democraticamente in mano la situazione, rifiutando il fez.
Capisca la vera borghesia che non è nella compagine di coloro il cui posto barca non può essere inferiore ai 40 mt., di coloro che la crisi la amano perché mai tanto ricchi diventarono.
Forza ragazze e ragazzi, un brivido rinnovato nella schiena…….partecipiamo adesso , subito, il dopo non c’è più
alessandro bruni scrive:
6 aprile 2012 alle 11:49
Mi rifaccio ad un caso preciso. Quello del Pd. Dicono con fiero risentimento : “Non siamo tutti uguali! Il nostro bilancio è certificato dalla Price Waterhouse Coopers, società che certifica i bilancia anche della Banca d’Italia!…”.
Ma che cippa c’incastra ?
Noi vogliamo sapere non solo da dove arrivano i finanziamenti ma come vengono effettivamente utilizzati, e su disposizione di chi. Tutti i contributi girati dai parlamentari, assessori ed amministratori vari, i profitti che derivano dalle migliaia di Feste (ex Unità) e ora Democratiche…a che cosa servono, dove finiscono. Risposta: per tenere su le strutture del partito.Questo fiume di denaro per alimentare un partito così strutturato, così sconnesso e autoreferenziale …ma ci rendiamo conto?!
sandra bonsanti scrive:
6 aprile 2012 alle 11:40
grazie per i contributi faremo presto il punto sandra
ginotu scrive:
6 aprile 2012 alle 11:06
Credo sia assolutamente problematico che le maggioranze attuali dei partiti, vivi e morti, siano in grado di autoriformarsi secondo criteri di trasparenza e legalità. Basti pensare alla proposta di riforma della legge elettorale elaborata da ABC che prevede il proporzionale puro per evitare apparentamenti pre-elettorali ma sopratutto per annullare l’effetto del voto di protesta o del non voto che ritengano sarà prevalente. Non solo, ad oggi appare problematica l’applicazione dell’art. 49 della costituzione al fine di ottenere partiti politici trasparenti e responsabili tesi agli interessi collettivi e non personali. Infine è necessario ricordare che due giorni fà la Commissione Giovannini sulle retribuzioni dei parlamentari ed amministratori pubblici ha rimesso il proprio mandato per impossibilità ad acquisire informazione utili al proprio lavoro. Il governo Monti appare completamente impaniato per quanto rigurda l’approvazione della legge sulla corruzione e sulla vendita delle frequenze radiotelevisive a causa dei ricatti che subisce. Per uscire da questa situazione o ricorriamo a referendum propositivi o abrogativi oppure diamo vita ad un nuovo movimento/partito che sappia cogliere il disagio crescente dell’opinione pubblica per un rinnovamento certo e profondo di questo paese. L’esempio scaturisce dall’esito dei referendum che hanno fregato il Berlusca!!
silvana scrive:
6 aprile 2012 alle 09:33
La riforma dei partiti è come la riduzione degli stipendi e dei privilegi dei politici! semplicemente impossibile……..
Salvatore Perretta scrive:
6 aprile 2012 alle 07:43
tutti a dare varie soluzioni,ma chi dovrebbe attuarle?Puo’ darsi che i partiti ,per superare il momento, qualcosa faranno,per poi rigirarsi il tutto quando sara’,lo vogliamo capire che quelli sono tutti li pronti a ripartire.Ci vuole un nuovo soggetto politico con volti nuovi ,il popolo sente il bisogno di credere fortemente in qualcuno, e’ spaesato non sa piu’ a cosa credere e a chi.In alternativa radunare tutte le associazioni e scendere in piazza ad oltranza fino a soluzione di alcuni problemi.Stare in cattedra e’ troppo comodo, e’ molto sterile,quelli , si propongono si attivano e fanno i fatti.
grazia scrive:
6 aprile 2012 alle 05:58
non se ne può più…! Per favore escano di scena, prima che ci incazziamo davvero !
Mauro Tinacci scrive:
5 aprile 2012 alle 21:02
Sono d’accordo su tutto tranne sul primo punto in alternativa al quale propongo: STOP TOTALE AL FINANZIAMENTO DEI PARTITI CON I SOLDI PUBBLICI. Chi ha interesse a sostenere i programmi e le persone appartenenti ad un gruppo deve essere pronto a contribuire in proprio.
Per continuare l’elenco propongo invece una drastica riduzione del numero dei parlamentari e dei senatori, ridimensionando (non come è stato fatto fino ad ora) i loro compensi i loro diritti, ma soprattutto i loro privilegi!!!!
Sono un utopista? Forse., ma io la penso così e non credo di essere una mosca bianca.
Mauro Tinacci
Fiorenza Ferroni scrive:
5 aprile 2012 alle 18:05
Sono d’accordo su tutta la linea della Sigora Bonsanti però avrei da aggiungere un settimo punto: poiché questi denari dati ai partiti sono degli italiani, restituiscano immediatamente il bottino e venga utilizzato per i 350 mila lavoratori che sono rimasti senza stipendio e senza pensione e se mai vedano di alzare le pensioni minime
Gianni De Filippi scrive:
5 aprile 2012 alle 17:46
CHIEDIAMO ANCHE CHE I SOLDI DEI FINANZIAMENTI AI PARTITI NON COPERTI DA SPESE GIUSTIFICATE RIENTRINO IN POSSESSO DELLO STATO ITALIANO E VENGANO UTILIZZATI PER FINANZIARE I COSTI DEI COSIDETTI “ESODATI” O PER LO SVILUPPO DELL’ ECONOMIA.
Virginia Conte scrive:
5 aprile 2012 alle 17:09
La proposta è ottima, ma i politici (tutti) non la faranno. Raccogliere le firme per un referendum propositivo richiederebbe troppo tempo. Perchè non raccogliere le firme in tutta Italia mobilitando tutte le associazioni e poi portare questa petizione al Presidente della Repubblica?
Stare a guardare è un’agonia, soprattutto per chi stenta a vivere e vede tutto questo denaro “rubato” alla società, al presente e al futuro nostro e dei nostri figli. Il problema morale è sicuramente più importante, ma non basta a pagare i conti e, quindi, il primo pensiero va al lavoro perso, ai conti da pagare, guardando chi va in auto blu, vive di privilegi e non contento corrompe e si lascia corrompere. Poi, si pensa al danno che si sta creando, a questa voragine senza fine che ci fa vergognare di essere italiani. Voglio dire che non possiamo aspettare, la disperazione la vediamo tutti i giorni leggendo la cronaca… Virginia Conte
Liberdario scrive:
5 aprile 2012 alle 16:25
Mi sembra questa la Riforma delle riforme oggi. E può essere utile far riferimento, con un ulteriore approfondimento da avviare con urgenza anche con Seminari organizzati da LeG sul territorio, ai recenti risultati ottenuti a Canossa da Prossima Italia. http://www.prossimaitalia.it/news/2173/il-protocollo-di-canossa/
Noi a Piombino ci muoviamo per fare luce nell’incontro del 27Aprile
http://legvaldicornia.wordpress.com/iniziative/
Salvatore Perretta scrive:
5 aprile 2012 alle 15:55
scusate,ma chi e’ che dovrebbe riformare? quelli sono tutti li pronti a ripartire.Ci vuole un nuovo soggetto politico se si vuole tentare di cambiare qualcosa.inutile suggerire,parlare ecc. ecc. bisogna essere con il maggior numero possibile ai posti dove si decide per sperare di fare qualcosa di positivo oppure scendere in piazza continuamente.
ANDREA120750 scrive:
5 aprile 2012 alle 15:55
Ai 6 punti di partenza elencati, aggiungerei i seguenti due punti: 7) Il rimborso delle eventuali spese elettrorali saranno i costi che, a fronte di trasparente contabilità consuntiva, eccedono alle somme raccolte o ricevute in donazione per parteciapare all’agone elettrorale; a far data dalle elezioni passate del 2001, tutti i Partiti devono restituire le somme non spese a partire da quella elezione, portando documentazione contabile dove si dimostrano le spese realmente sostenute e documentate!…se non si ridimensionano e si mettono seriamente al servizio dei Cittadini, si dovrà procedere ad una sola determinazione: cancellarli, perchè noi “paganti sempre” non ne possiamo più!
La politica corrotta e la democrazia nei partiti – Movimenti - Blog - Repubblica.it scrive:
5 aprile 2012 alle 15:54
[...] Qui il sito di Libertà e Giustizia. E qui Stefano Rodotà sulla necessità di una normativa anticorruzione. [...]
Paolo Barbieri scrive:
5 aprile 2012 alle 15:48
Questi partiti squalificati nella loro estrema decadenza non potranno fare nulla di tutto ciò. Tocca alla Società Civile proporre e sostenere le leggi di riforma, avvalendosi della Costituzione con l’art. 71, proposta di legge di iniziativa popolare e con l’art. 50, petizione popolare, per raccogliere in modo semplificato importanti numeri di firme di cittadini da far valere secondo l’art. UNO come SOVRANA VOLONTA’ POPOLARE. Questa è la via maestra per risultati certi e a misura di Cittadinanza.
FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI – POLITICA CORROTTA: SEI PUNTI PER RIPARTIRE – Sandra Bonsanti – CAMBIAMO QUELLA LEGGE – Stefano Rodotà – Intervista al Presidente dell’ Istat Giovannini – Il RAPPORTO INTEGRALE d scrive:
5 aprile 2012 alle 15:18
[...] [...]
roberto villani scrive:
5 aprile 2012 alle 12:57
1) Disporre il controllo della Corte dei Conti sulla gestione economica del denaro pubblico affluito ai partiti
2) Abolire qualsiasi finanziamento ai giornali
3) Istituire un controllo anche di capacità sulle nomine degli amministratori di enti pubblici o partecipati
venerdì 6 aprile 2012
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