martedì 7 febbraio 2012

...da LeG...

La scuola di Pavia e la crisi



Sabato scorso ha preso il via la scuola di formazione politica a Pavia, arrivata alla sua sesta edizione. La sala del collegio Ghislieri, nonostante il gelo e la neve, era piena di studenti. Tanti gli stimoli e le suggestioni scaturiti dal dibattito iniziale sulla crisi della politica e della forma partito, tra Salvatore Veca, Gustavo Zagrebelsky ed Ernesto Bettinelli. Giulio, tra gli iscritti più giovani, ammette: “Io sono nato nel 1991: non so cosa sia un partito radicato sul territorio, io un partito così non l’ho mai conosciuto…” E Sandra Bonsanti prende proprio spunto da Giulio per invitare tutti a una riflessione su come potrebbe essere il partito che vorremmo votare, diverso da questi di oggi, malati e in via di esaurimento per mancanza di ossigeno e di legalità, di idee e di eccesso di autoreferenzialità.
L'analisi della crisi, ma dal punto di vista economico e finanziaria, è proseguita con gli interventi di Tito Boeri, Francesco Daveri e Giorgio Lunghini.



Il ritorno di Berlusconi
L'analisi di Arturo Meli

Monti era partito con il sostegno pieno del Pd, oltre che del Terzo polo, e quello sofferto, pressoché imposto, del Pdl. Ora il piatto della bilancia risulta capovolto: da una parte, un Pdl con Berlusconi che si è assunto il ruolo di padre nobile, “tutore” dell’esecutivo; dall’altra, un Pd diffidente e in sofferenza. Nel frattempo, questo governo, inizialmente sobrio e quasi dimesso è diventato fin troppo “ciarliero”? Dopo il riserbo dei primi giorni, ci troviamo sotto una pioggia di battute, chiose, commenti. Ne hanno fatto le spese l’articolo 18, il “buonismo sociale”, il posto fisso che è “un’illusione da mammoni”. Non siamo per il linguaggio felpato della politica. Ma con questa sovraesposizione mediatica si sta francamente esagerando.


Il dibattito sulla legge elettorale
Il commento di LeG e la proposta dei circoli toscani

Una maggioranza “evanescente”, sempre a detta del premier, che proprio in queste ore cerca un accordo per cambiare la legge elettorale. E non solo, visto che si vorrebbe mettere mano anche ad altre riforme istituzionali. Ma sono certi i costituenti Pd/Pdl che il bicameralismo è odioso e vada abolito? Se così fosse oggi la responsabilità civile diretta dei magistrati sarebbe già legge dello Stato italiano.

A modificare la legge elettorale regionale sono pronti i circoli toscani di LeG, a breve la raccolta firme partirà sul sito di Libertà e Giustizia. Una legge che ha caratteristiche analoghe al “porcellum”, non assicura alcun legame fra eletto ed elettore, ed è infatti considerata un’anticipazione di quella nazionale a dimostrazione che i comportamenti di tutta la classe politica, relativi ai meccanismi di selezione dei propri rappresentanti, sono analoghi.



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