Palavobis, la nostra promessa
Qualcosa è successo il 5 febbraio al Palasharp di Milano. Lo sanno tutti quelli che c’erano e quelli che ci hanno seguito nelle dirette tv. Lo sa chi ha letto la stampa che ha scritto parole di verità. Questo qualcosa ha spaventato molto la corte di Silvio Berlusconi che ha risposto con un livore e un odio mai visto. Ci sono le foto e le testimonianze di tutti quanti hanno voluto partecipare, i 12 mila del Palavobis e i quasi 3 mila che, sabato 5 febbraio, sono rimasti fuori.
Roberto Saviano ha mostrato la sua emozione davanti a quella folla immensa ed era lì con noi a raccontarci ancora della sua terra (che è anche nostra) e della politica collusa.
Gustavo Zagrebelsky ci ha spiegato perché non chiediamo nulla per noi e tutto per tutti: lo hanno riempito di insulti fascisti.
Umberto Eco voleva salvare l’onore dell’Italia e tanti, dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania alla Spagna, ora sanno che ci sono in Italia anche quelli che dicono no.
Qualcosa abbiamo smosso anche nell'opposizione, se Nichi Vendola, dopo il nostro Palasharp, ha voluto rilasciare un'intervista, convinto che si debba "costruire un nuovo centrosinistra".
Nulla andrà perduto di questa esperienza. LeG continuerà a testimoniare, a esserci. Ci siamo, saremo nelle piazze a dimostrare, ci faremo sentire e conteremo e peseremo sulle scelte della politica. A cominciare da domenica 13 febbraio, per la manifestazione al fianco delle donne. Sandra Bonsanti sarà a Firenze; delegazioni di LeG parteciperanno alle manifestazioni promossse in tutte le principali città.
Poi, sempre domenica 13, la nostra mobilitazione si sposta oltre oceano, a New York, per chiedere anche da lì a gran voce, le dimissioni di Silvio Berlusconi
Perché non rinunceremo mai a un’Italia Libera e Giusta.
Associazione Libertà e Giustizia
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mercoledì 9 febbraio 2011
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