Babeuf, davanti ai suoi giudici:
"Gli uomini che siete pronti a condannare lasciano dei monumenti che attestano la loro fama..."
e ancora:
"La storia imparziale inciderà il nostro ricordo con tratti che ci renderanno onore...i nostri nomi vivranno nella memoria dei giusti..."
"In nessun tempo, presso nessun popolo conosciuto della storia, mai forse si svolse un processo più importante di questo; mai così vasti interessi furono portati davanti ad un tribunale..."
ed in una sua lettera dal carcere scrive, tra l'altro:
" Mi dichiaro fin da ora felice anche se, come loro (i Gracchi) dovrò morire martire della mia abnegazione.
Ed aggiunge:
"E' risaputo che nessuno fra quanti sul nostro palcoscenico assunsero il nome di grandi uomini ebbe una sorte fortunata. Abbiamo mandato al patibolo i nostri Camilli, i nostri Anassagora, i nostri Anacarsi; ma ciò non mi spaventa, non mi trattiene affatto dal dare un esempio, che credo utile, di filosofia repubblicana."
martedì 14 luglio 2009
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figurati se non metteva il post sul 14 luglio
RispondiEliminaPierre Lenoir
A bientot