sabato 28 febbraio 2009

http://news.kataweb.it/item/493800/crisi-finanziaria-effetti-di-lungo-termine

Mentre, per ulteriori dettagli tecnici, rimando al link nel titolo, vorrei soffermarmi sull'aspetto sociale della crisi in atto. Una sempre maggiore incertezza nelle famiglie per la precarietà del lavoro, la difficoltà, estesa ad un sempre maggior numero di persone, di arrivare al fatidico fine mese, la mancata attivazione di ammortizzatori sociali come i cantieri di lavoro, che negli anni scorsi avevano permesso ad alcuni, tra operai ed impiegati, di lavorare, sia pure soltanto per sei mesi- tutto questo rischia di provocare, ed in parte già provoca, una forte tensione sociale oltre ad un diffuso sentimento di frustrazione. Ci si sente inutili, mentre si potrebbe dare ancora molto di sè in capacità ed esperienza. Tutto questo sembra non interessare chi, con leggerezza e cinismo, in pratica esclude dal lavoro i cinquantenni, ma anche prima, i quarantenni che hanno avuto la disgrazia di perdere il lavoro per varie ragioni.

venerdì 27 febbraio 2009

La Crisi


Dal 1980 in poi, dal ritorno in forze dell’ideologia neoliberista, se qualcosa non funziona nelle economie reali, la causa è da ricercarsi nell’eccesso di regolamentazione e di controllo pubblico.
Lo Stato- secondo un famoso slogan degli anni di Reagan- non è la soluzione, ma la causa dei problemi. Da qui parte la lunga stagione delle liberalizzazioni, della rimozione dei controlli e della deregolamentazione sia nei mercati finanziari che in quelli “reali”, che hanno avuto ulteriore impulso dopo il crollo delle economie dell’Est nel 1989.
Nel frattempo negli Stati Uniti, come in Gran Bretagna, il problema più importante per la politica economica era quello di abbattere l’inflazione; il monetarismo apparve la soluzione più facile e diretta: nessuna contrattazione o concertazione o trattativa con le parti sociali ed i sindacati, ma semplice restrizione della crescita della quantità di moneta e quindi del credito, lasciando per il resto mano libera ai mercati.
Avrebbe dovuto essere chiaro, e non lo fu, che il neoliberismo monetaristico si basa su una notevole incomprensione di come funzionano effettivamente i mercati monetari e finanziari, e il grave rischio di instabilità che corre tutto il sistema economico “reale” quando una o più istituzioni finanziarie dovessero entrare in gravi difficoltà.
L’idea che si è imposta nell’era del neoliberismo e nel periodo della lotta all’inflazione è che tutti i mercati, compreso quello della moneta e del credito, siano stabili di per sé, e non abbiano dunque un particolare bisogno di regole e di controlli, con buona pace dell’autorità di sorveglianza.
Con questi presupposti, negli Stati Uniti ci fu un’enorme crescita delle Banche e degli intermediari finanziari, di pari passo con il processo di liberalizzazione e deregolamentazione in campo finanziario e bancario, sia a livello federale, sia sul piano internazionale, con il procedere del fenomeno della globalizzazione.
L’origine della crisi attuale ha le sue basi in questa gestione dei mercati, che favorì la creazione di una “bolla speculativa”, ed, al suo scoppio, trascinò ad un rovinoso ribasso le Borse di tutto il mondo.
Nel 2007 ci fu l’impennata delle insolvenze sui mutui fondiari americani di peggiore qualità (i cosiddetti subprime). Negli anni recenti la Federal Reserve, con a capo Alan Greenspan, ha praticato una politica di bassissimi tassi d’interesse, consentendo un aumento assolutamente straordinario ed anomalo del credito in relazione alla crescita dell’economia “reale”.
Tutto questo insieme ad altri fattori, tra i quali il deficit dei conti dello Stato e l’indebitamento con l’estero, con la Cina in particolare, ha creato una miscela potenzialmente esplosiva alla quale ha fatto da contraltare l’inerzia dei governi, in sostanza ancora convinti della bontà delle loro politiche in materia di finanza.
Le Banche, assediate dall’insolvenza dei loro clienti, non hanno trovato di meglio che ridurre i prestiti a famiglie ed imprese, scatenando un effetto domino sull’economia “reale”
Ora si cerca di correre ai ripari con un massiccio intervento dello Stato- si parla di nazionalizzare le principali Banche: certo è che l’attuale crisi modificherà, ed in parte ha già modificato, ogni aspetto della nostra vita, disegnando, speriamo, un nuovo equilibrio mondiale.

mercoledì 18 febbraio 2009

Promemoria elezioni San Giorio di Susa (2)

Faccio seguito al precedente promemoria, confermando la necessità di presentarsi alle assemblee pubbliche con una base di programma già concordata, da ampliare con il contributo dei partecipanti alle riunioni, i quali dovranno essere rappresentanti delle varie componenti sociali del paese: commercianti, artigiani, pensionati, casalinghe, etc.
Qui di seguito elenco per ognuno dei cinque punti del programma, alcune considerazioni e suggerimenti:

ACQUA: Decisa presa di posizione contro l'affidamento alla SMAT della gestione acqua: a questo proposito è in preparazione un volantino da distribuire alla popolazione di San Giorio per renderla edotta della situazione.

ENERGIA: Controllo stretto degli atti amministrativi relativi alla vendita alla Società Taurasia del sito industriale ex ROZ- Ricerca di fonti alternative: fotovoltaico, biomasse etc.

SVILUPPO: Bisogna pensare ad un modello alternativo: l'Era Industriale è ormai tramontata e le numerose chiusure di fabbriche che si verificano sul territorio sono come rintocchi di campane a morto per tutto un mondo ed uno stile di vita; la crisi finanziaria poi ha dato un'ulteriore mazzata, penalizzando in primis le classi più deboli.
Coltivazione e consumo di prodotti agricoli in loco- lavorazioni a km. zero- microcredito alle famiglie in difficoltà- banca del tempo- banca dell'esubero, e, non ultima, la ricerca di una rinnovata coesione sociale. in una parola: SOLIDARIETA', senza la quale resta vano ogni progetto di ripresa e riscatto sociale.

AMBIENTE: Questo punto è legato strettamente al tipo di sviluppo che si propone: le caratteristiche del paesaggio, le tradizioni. la cultura. possono diventare occasioni di crescita con un ritorno economico a beneficio della collettività: penso ad iniziative culturali e sportive gestite da cooperative- piccolo commercio ed artigianato.

TRASPORTI: Decisa, ma non sterile opposizione al TAV, anzi propositiva di piani alternativi:
rafforzamento delle attuali linee ferroviarie ed ottimizzazione dei servizi su gomma.

In buona sostanza la crisi che stiamo vivendo ci deve indurre a pensare ad un tipo di società diverso rispetto a quello in essere attualmente, non decrescita ma crescita alternativa e consapevole.

martedì 10 febbraio 2009

Tragedia Vs Trash

Mi sia consentita una digressione sulla programmazione televisiva della serata del 09/02/2009.
Su Rai Uno, come su altre reti, è stata variata la scaletta per il decesso improvviso della povera Eluana. Non entro nel merito della sua triste vicenda, delicatissima, con l'augurio che almeno serva a dirimere in modo chiaro e definitivo la questione del testamento biologico.
Su Canale Cinque, nonostante le proteste di Mentana, è andata in onda la "preziosissima" puntata del Grande Fratello- "reality" decerebrato ma, mi dicono, seguitissimo dal pubblico...
Non aggiungo commenti, se non una piccola considerazione: la società, il clima sociale che ci circonda, questa realtà fatta di insulti, di stupratori ragazzini, di violenza- assomiglia sempre di più ad un racconto dello scrittore Alan D. Altieri, tratto dal suo libro "Armageddon"- sottotitolo "Scorciatoie per l'Apocalisse" edizioni TEA- titolo significativo- non è vero?

domenica 8 febbraio 2009

Promemoria elezioni San Giorio di Susa


Riporto qui di fianco il simbolo presentato da Beppe Grillo nel 2006, in occasione della presentazione all’allora Presidente del Consiglio Prodi delle proposte di programma scaturite dalle “ Primarie dei Cittadini”. Negli ultimi post di Grillo si parla di “Comuni a cinque stelle” con riferimento ad un incontro che dovrebbe tenersi a Firenze l’8 marzo prossimo e ad una “carta di Firenze” che ne dovrebbe scaturire.

Le cinque stelle sono le cinque aree che dovrebbero essere valorizzate da un comune “virtuoso”: Acqua- Energia- Sviluppo- Ambiente- Trasporti.
Questi punti potrebbero essere presi in considerazione come aree significative anche nella ns. realtà comunale e formare la base per un programma da discutere con la cittadinanza nelle prossime assemblee pubbliche.

Mi sono chiesto, dopo l’ultima assemblea- 02/02/09- quali sono le azioni, i provvedimenti che trasformano un comune “dormiente” in un centro attivo e pieno di iniziative, capace di attirare turisti e comunque visitatori dall’esterno: bisogna, a mio parere, riuscire a sfruttare tutte le potenzialità locali per creare attività come artigianato, piccolo commercio, iniziative culturali di vario genere, dare in gestione a gruppi di cittadini impianti sportivi e locali, creare una sinergia tra le organizzazioni esistenti- far si insomma che il paese di san Giorio si crei una fama consolidata di luogo in cui si può passare una domenica in allegria, magari acquistando dei prodotti validi sotto l’aspetto qualitativo. Il flusso di denaro tanto agognato può derivare soltanto da un impegno comune a far fiorire iniziative che coinvolgano tutto il tessuto sociale del paese. Il Volontariato è un ottimo mezzo per portare avanti iniziative di vario genere, ma io sono convinto che in questo momento di crisi la priorità sia quella di creare lavoro attraverso cooperative e quant’altro, in collaborazione con gli altri comuni della valle, visto che la Comunità Montana sembra abbia abdicato alla sua funzione di coordinamento e promozione del lavoro in valle.

Secondo me, dovremmo presentarci alle assemblee pubbliche con una base di programma concordato da esporre alla gente, da integrare e completare con le eventuali proposte.

Riutilizzo di locali dimessi e loro riqualificazione- creazione di aree di incontro e di socializzazione etc.

Il simbolo dell’eventuale lista civica potrebbe unire il nome del paese con parole che ricolleghino alla realtà della Valle di Susa, per dare un segnale concreto della rete di comuni che si sta creando.

Questo è soltanto un piccolo contributo che spero possa servire alla compilazione di un documento finale condiviso e portato avanti da tutti.