Faccio seguito al precedente promemoria, confermando la necessità di presentarsi alle assemblee pubbliche con una base di programma già concordata, da ampliare con il contributo dei partecipanti alle riunioni, i quali dovranno essere rappresentanti delle varie componenti sociali del paese: commercianti, artigiani, pensionati, casalinghe, etc.
Qui di seguito elenco per ognuno dei cinque punti del programma, alcune considerazioni e suggerimenti:
ACQUA: Decisa presa di posizione contro l'affidamento alla SMAT della gestione acqua: a questo proposito è in preparazione un volantino da distribuire alla popolazione di San Giorio per renderla edotta della situazione.
ENERGIA: Controllo stretto degli atti amministrativi relativi alla vendita alla Società Taurasia del sito industriale ex ROZ- Ricerca di fonti alternative: fotovoltaico, biomasse etc.
SVILUPPO: Bisogna pensare ad un modello alternativo: l'Era Industriale è ormai tramontata e le numerose chiusure di fabbriche che si verificano sul territorio sono come rintocchi di campane a morto per tutto un mondo ed uno stile di vita; la crisi finanziaria poi ha dato un'ulteriore mazzata, penalizzando in primis le classi più deboli.
Coltivazione e consumo di prodotti agricoli in loco- lavorazioni a km. zero- microcredito alle famiglie in difficoltà- banca del tempo- banca dell'esubero, e, non ultima, la ricerca di una rinnovata coesione sociale. in una parola: SOLIDARIETA', senza la quale resta vano ogni progetto di ripresa e riscatto sociale.
AMBIENTE: Questo punto è legato strettamente al tipo di sviluppo che si propone: le caratteristiche del paesaggio, le tradizioni. la cultura. possono diventare occasioni di crescita con un ritorno economico a beneficio della collettività: penso ad iniziative culturali e sportive gestite da cooperative- piccolo commercio ed artigianato.
TRASPORTI: Decisa, ma non sterile opposizione al TAV, anzi propositiva di piani alternativi:
rafforzamento delle attuali linee ferroviarie ed ottimizzazione dei servizi su gomma.
In buona sostanza la crisi che stiamo vivendo ci deve indurre a pensare ad un tipo di società diverso rispetto a quello in essere attualmente, non decrescita ma crescita alternativa e consapevole.
mercoledì 18 febbraio 2009
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