Filippo
[Grazie a Daniele Visioni e Galselo Wrapsy per la revisione.]
lunedì 8 novembre 2021
... Zichichi - Greta ...
Da giorni le bacheche di mezza facebook sono invase da questa immagine, accompagnata da un virgolettato di Antonino Zichichi: «Il riscaldamento globale dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico». Tutto questo avviene proprio a cavallo tra il G20 di Roma e la COP26 di Glasgow, due importanti summit in cui è centrale il tema della gestione della crisi climatica da parte dei governi di tutto il mondo.
Il passo di Zichichi è un estratto di una lettera a Greta Thunberg pubblicata da “Il Giornale” nel 2019 [1]. Un testo ricolmo di castronerie, errori marchiani, Parole con l’Iniziale Maiuscola e un paio di numeri a caso, che sono appunto quelli del virgolettato. Ci occupammo già di questa lettera in un nostro post dell'epoca [2]; qui ribadiamo che l’estratto diventato virale in questi giorni dice cose ASSOLUTAMENTE FALSE. False perché tutti i dati a nostra disposizione indicano oltre ogni ragionevole dubbio che l’andamento del riscaldamento globale attualmente in corso è scorrelato dall'attività solare [3-4]; false perché nella comunità scientifica c'è un consenso plebiscitario (fino al 99,9% [5]) sul fatto che la causa prima del riscaldamento, se non unica, sono le emissioni umane di gas serra [6-7].
Se non fosse così, chi ha messo in piedi questa operazione avrebbe certamente trovato uno straccio di affermazione di un qualche climatologo attivo nella ricerca sul global warming. Tutto quello che ha trovato, invece, è un’opinione personale – nemmeno recentissima – di una figura non esperta di clima, con alle spalle una storia di castronerie talmente fitta che è nato addirittura un termine per descriverle: «Zichicche». Ma tanto basta a grosse fette di pubblico (e di elettorato): da una parte dell’immagine c’è lo scienziato ponderato e risoluto che sorride, dall’altra un'adolescente con uno sguardo aggressivo e vagamente inquietante. Il sottinteso è ovvio: «Volete credere allo scienziato serio e autorevole o alla ragazzina fuori controllo?». Peccato che lo scienziato dica cose che non stanno né in cielo né in terra, mentre la ragazzina riporta ciò che dice la comunità internazionale dei climatologi.
Lo diciamo nel modo più chiaro possibile: il rifiuto del riscaldamento globale antropogenico non è scientifico, ma puramente IDEOLOGICO. Questa corrente ideologica si appoggia alle solite sparute figure (in Italia sono principalmente Zichichi, Prodi e Battaglia) perché non può contare su nessuno scienziato davvero esperto per dare una patina di autorevolezza alle menzogne che propaganda. È ora di finirla di usare come arieti singoli individui dal forte impatto mediatico che hanno opinioni in aperto contrasto con lo stato dell’arte della conoscenza scientifica consolidata. Si finisce per dare l’impressione che sia in corso un dibattito tra due campane, ciascuna con le sue valide ragioni, anche se non è così. La comunità scientifica internazionale è unanimamente concorde sul fatto che l’uomo sia la causa dell’attuale riscaldamento globale, e le previsioni fatte su questa teoria si sono dimostrate più che robuste negli ultimi 50 anni, come dimostra anche il recentissimo premio Nobel per la Fisica. Non ci sono due campane, ma solo la necessità di agire.
Con la crisi climatica stiamo giocando una delle partite più serie e importanti che abbiamo mai dovuto affrontare come specie. La posta in gioco è il benessere delle generazioni future. Non possiamo rischiare di perdere questa partita perché non vogliamo rinunciare al nostro, di benessere. Non possiamo rischiare di perdere questa partita perché abbiamo preferito non credere a quello che gli scienziati ci stanno dicendo da decenni. Tutti noi abbiamo una responsabilità in questo senso: sta a noi decidere come usarla.
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