Cgil in piazza a Roma, Epifani: "Verrà il peggio"
ROMA - "Il peggio deve ancora venire": ed é in arrivo una "valanga" di licenziamenti. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, parla così della crisi dal palco di Piazza del Popolo davanti alle 100 mila persone che, secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla manifestazione indetta dal sindacato di Corso d'Italia. E non si ferma qui, il leader della Cgil si dice "pronto" allo sciopero generale minacciato da Cisl e Uil se il governo non allenterà la pressione fiscale su lavoratori e pensionati.
Un esecutivo che, per Epifani, "va contro il mondo dei lavoro". Dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, immediato è il commento alla mobilitazione del sindacato: la Cgil - dice - è ancorata al "Novecento e alle sue ideologie". La situazione economica del Paese, per il leader della Cgil, rimane invece grave e la crescita del Pil nel terzo trimestre del 2009 dopo 15 mesi di cali non può farci stare tranquilli: con quel +0,6% "siamo ritornati indietro al primo trimestre del 2003, quello che oggi fa l'Italia è esattamente quello che faceva sei anni fa". E ce ne vorranno altrettanti per uscire da una crisi che non ha toccato ancora il fondo: "gli effetti più negativi sull'occupazione si registreranno nelle prossime settimane". Epifani nel suo comizio davanti ai lavoratori e agli studenti giunti a Roma da tutta Italia con 3 treni speciali e 750 pullman, ha preannunciato infatti una "valanga di persone che se ne andranno a casa".
Uno scenario che si avvererà sopratutto se il governo continuerà a non fare "nulla" e a restare "invisibile" nei confronti delle difficoltà del mondo del lavoro. Il leader del sindacato di Corso d'Italia, oltre al governo, punta il dito anche contro gli imprenditori, almeno quelli che "stanno facendo i furbetti, stanno intervenendo per rilevare, chiudere, rivendere e naturalmente licenziare i lavoratori". Coprendosi dietro lo schermo della crisi. Nel suo discorso Epifani si è anche rivolto apertamente a Cisl e Uil: "Nel caso in cui si volesse fare lo sciopero generale sul fisco, la Cgil è ovviamente pronta ed è in prima fila". Nei giorni scorsi, infatti, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti avevano detto che, se il governo non avesse diminuito il fisco su pensionati e lavoratori, come per gli altri, sarebbero stati pronti allo sciopero generale.
Ma per Sacconi il popolo della Cgil è "un piccolo mondo antico che rappresenta un pezzo del Paese, ma rimane ancorato al '900 e alle sue ideologie''. Pur rispettando la manifestazione il ministro del Welfare afferma di "non comprendere perché la Cgil scelga frequentemente la via del conflitto, spesso anche pregiudiziale nei confronti del governo e dell'isolamento nei confronti delle altre organizzazioni sindacali".
Per il leader del Pd Luigi Bersani, che alla manifestazione ha fatto pervenire un messaggio di appoggio "il Governo ha perso 18 mesi preziosissimi" e adesso è "l'ora di una svolta. Il Parlamento - sottolinea - deve varare una vera manovra anti-ciclica a sostegno della domanda aggregata".
domenica 15 novembre 2009
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