Mi ha fatto piacere il cambiamento del nome del tuo blog "...il filo blù" perchè se la politica è quel che è il filo blu che rappresenta il collegamento tra il corpo e lo spirito è presente e lo spirito sempre si può coltivar!!!
Cosa fai a Cape D'aun ? Sei in compagnia?
Io son solo alle 22.00 a letto con un buon libro e sperando in pochi botti ci portiamo tranquillamente ad un altra mattina, che se non l'avessimo numerata sarebbe esattamente come tutte le altre, bella o grigia Depende!!!
DA NOI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Pierre Lenoir citoyen
au revoir les amis
Ciao Piero, anch'io forse sarò solo- ma no!! ci sono i mici che mi tengono compagnia
au revoir citoyen Lenoir!...
venerdì 31 dicembre 2010
...auguri...
l'anno 2010 è passato velocemente...
e adesso bisogna guardare avanti! il 2011!
con tutti i rischi che comporta!
...tanto per ridere un po'... e c'è ne bisogno davvero...
Cari amici,
Il 2010 è appena terminato, e mi corre l'obbligo di ringraziarVi, per tutte le mail, che mi avete inoltrato durante l’anno appena trascorso.
Ringrazio chi mi ha mandato la mail che parlava della cacca di topo nella colla delle buste, così, adesso, uso una spugnetta bagnata ogni volta che devo chiudere una lettera.
Ho terminato i miei risparmi perché... ho mandato tutto quanto possedevo alla ragazzina malata, che stava per morire in ospedale, per la 387.258° volta.
Ma andrà meglio, dopo che avrò ricevuto le 15.000 Sterline, che Bill Gates e la Microsoft mi manderanno per aver partecipato alle loro indagini di mercato.
In alternativa, negozierò col cassiere capo della Banca di Nigeria, che vuole dividere con me 7.000.000 di dollari dicendo di essere un lontano parente di un correntista che è morto, senza lasciare testamento, accontentandosi di un mio contributo di soli 200 Euro.
Grazie alle Poste Italiane, che mi accrediteranno un Bonus, quale premio fedeltà, di Euri249, se digito la mia password, ed entro nel sito al quale verrò indirizzata, e qui "davvero" il mio grazie è doppio, perché... non ho un conto alle Poste.
Non mi preoccupo per me, perché ci sono 363.214 angeli che mi guardano le spalle; inoltre ho imparato che le mie preghiere verranno ascoltate ed esaudite tutte, dopo aver inoltrato le mail a sette amici, ed espresso un desiderio entro i successivi cinque minuti.
Non bevo più Coca Cola perché è in grado di rimuovere le macchie dalla tazza del cesso.
Non faccio più benzina, senza portare con me un amico che controlli che un serial killer non si nasconda sul sedile di dietro mentre riempio il serbatoio.
Non vado più ai centri commerciali, perché qualcuno potrebbe drogarmi con un campione di profumo e derubarmi.
Non rispondo più al telefono perché qualcuno potrebbe chiedermi di digitare un numero, dopo di che dovrei pagare una bolletta telefonica, per migliaia di chiamate fatte in Jamaica, Uganda, Singapore e Uzbekistan.
Non posso neppure raccogliere la banconota da 5 euro, che ho trovato per terra in un parcheggio perché, probabilmente, è stata lasciata lì da un molestatore sessuale che... aspetta dietro una macchina per abusare di me.
ORA! Se non mandate questa mail ad almeno 144.000 persone, nei prossimi 70 minuti, un enorme gabbiano (con la diarrea) Vi cagherà in testa domani pomeriggio alle 17,22.
E... lo so per certo; perché è già successo all'amico di un vicino dell’ex suocera del secondo marito di mia cugina!!!
E... a proposito :-)))
Uno scienziato sudamericano, dopo lunghi studi, ha scoperto che le persone con un basso quoziente di intelligenza, e che non fanno abbastanza sesso, leggono sempre le mail tenendo la mano sul mouse.
Non prendetevi il disturbo di levare la mano adesso: è troppo tardi!!!
Ancora auguroni a tutti e... un ottimo 2011!!!
Il 2010 è appena terminato, e mi corre l'obbligo di ringraziarVi, per tutte le mail, che mi avete inoltrato durante l’anno appena trascorso.
Ringrazio chi mi ha mandato la mail che parlava della cacca di topo nella colla delle buste, così, adesso, uso una spugnetta bagnata ogni volta che devo chiudere una lettera.
Ho terminato i miei risparmi perché... ho mandato tutto quanto possedevo alla ragazzina malata, che stava per morire in ospedale, per la 387.258° volta.
Ma andrà meglio, dopo che avrò ricevuto le 15.000 Sterline, che Bill Gates e la Microsoft mi manderanno per aver partecipato alle loro indagini di mercato.
In alternativa, negozierò col cassiere capo della Banca di Nigeria, che vuole dividere con me 7.000.000 di dollari dicendo di essere un lontano parente di un correntista che è morto, senza lasciare testamento, accontentandosi di un mio contributo di soli 200 Euro.
Grazie alle Poste Italiane, che mi accrediteranno un Bonus, quale premio fedeltà, di Euri249, se digito la mia password, ed entro nel sito al quale verrò indirizzata, e qui "davvero" il mio grazie è doppio, perché... non ho un conto alle Poste.
Non mi preoccupo per me, perché ci sono 363.214 angeli che mi guardano le spalle; inoltre ho imparato che le mie preghiere verranno ascoltate ed esaudite tutte, dopo aver inoltrato le mail a sette amici, ed espresso un desiderio entro i successivi cinque minuti.
Non bevo più Coca Cola perché è in grado di rimuovere le macchie dalla tazza del cesso.
Non faccio più benzina, senza portare con me un amico che controlli che un serial killer non si nasconda sul sedile di dietro mentre riempio il serbatoio.
Non vado più ai centri commerciali, perché qualcuno potrebbe drogarmi con un campione di profumo e derubarmi.
Non rispondo più al telefono perché qualcuno potrebbe chiedermi di digitare un numero, dopo di che dovrei pagare una bolletta telefonica, per migliaia di chiamate fatte in Jamaica, Uganda, Singapore e Uzbekistan.
Non posso neppure raccogliere la banconota da 5 euro, che ho trovato per terra in un parcheggio perché, probabilmente, è stata lasciata lì da un molestatore sessuale che... aspetta dietro una macchina per abusare di me.
ORA! Se non mandate questa mail ad almeno 144.000 persone, nei prossimi 70 minuti, un enorme gabbiano (con la diarrea) Vi cagherà in testa domani pomeriggio alle 17,22.
E... lo so per certo; perché è già successo all'amico di un vicino dell’ex suocera del secondo marito di mia cugina!!!
E... a proposito :-)))
Uno scienziato sudamericano, dopo lunghi studi, ha scoperto che le persone con un basso quoziente di intelligenza, e che non fanno abbastanza sesso, leggono sempre le mail tenendo la mano sul mouse.
Non prendetevi il disturbo di levare la mano adesso: è troppo tardi!!!
Ancora auguroni a tutti e... un ottimo 2011!!!
mercoledì 29 dicembre 2010
... amarcord...
Post n°1 pubblicato il 11 Marzo 2010 da curta2005
...Perché il filo blu come titolo?... queste parole hanno colpito la mia fantasia fin da quando sono apparse come titolo di un giornalino che un mio amico aveva intenzione di comporre e stampare, chiedendo il mio aiuto per gli articoli e l'impaginazione...ed in effetti un primo numero siamo riusciti a stamparlo, fotocopiandolo e distribuendolo a conoscenti, amici, esercizi commerciali etc...poi il nostro impegno politico e sociale, perchè tale era la caratteristica del foglio, è venuto scemando e con esso è morto il nostro progetto, morto di morte naturale, per consunzione.
Questa espressione è però rimasta, tenace, nella mia mente, desiderosa di rinascere...filo blu come unione di anime, di pensieri, di speranze, come voglia di condivisione, in un mondo che esalta l'egoismo e l'indifferenza per il prossimo, quando non invita alla sopraffazione reciproca,... blu come il cielo, incontaminato territorio a cui tendiamo...
------------------
...amarcord di un altro blog nato l'11 marzo 2010 e morto il 13 aprile 2010, all'indomani del volo del mio angelo verso un cielo purissimo...in questo ultimo sussulto di vita del 2010 mi piace ricordare quel tentativo, conclusosi troppo presto, ed è come se questo blog, già consolidato, ne raccogliesse l'eredità, lo spirito, unendo fatti pubblici e privati, commenti e sensazioni...
...Perché il filo blu come titolo?... queste parole hanno colpito la mia fantasia fin da quando sono apparse come titolo di un giornalino che un mio amico aveva intenzione di comporre e stampare, chiedendo il mio aiuto per gli articoli e l'impaginazione...ed in effetti un primo numero siamo riusciti a stamparlo, fotocopiandolo e distribuendolo a conoscenti, amici, esercizi commerciali etc...poi il nostro impegno politico e sociale, perchè tale era la caratteristica del foglio, è venuto scemando e con esso è morto il nostro progetto, morto di morte naturale, per consunzione.
Questa espressione è però rimasta, tenace, nella mia mente, desiderosa di rinascere...filo blu come unione di anime, di pensieri, di speranze, come voglia di condivisione, in un mondo che esalta l'egoismo e l'indifferenza per il prossimo, quando non invita alla sopraffazione reciproca,... blu come il cielo, incontaminato territorio a cui tendiamo...
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...amarcord di un altro blog nato l'11 marzo 2010 e morto il 13 aprile 2010, all'indomani del volo del mio angelo verso un cielo purissimo...in questo ultimo sussulto di vita del 2010 mi piace ricordare quel tentativo, conclusosi troppo presto, ed è come se questo blog, già consolidato, ne raccogliesse l'eredità, lo spirito, unendo fatti pubblici e privati, commenti e sensazioni...
domenica 26 dicembre 2010
...I'm free- Stevie Wonder...
...giovedì 23 dicembre...telefonata ad A., chiarimento, doloroso? nooo!... solo una conferma che le cose non potevano continuare... meglio saperlo in tempo, no?...
I'me free...et now...running to the future
venerdì 24 dicembre 2010
...secondo anniversario...
...tempus fugit...dicevano i latini ed effettivamente mi ritrovo ad iniziare il terzo anno di vita del mio blog, giorno per giorno, nella gioia e nella tristezza, annotando piccoli scorci della mia vita, piccole gioie e grandi dolori, con l'obbligo di andare avanti, senza cedere, se possibile, alla disperazione...con l'occasione voglio dire un grazie grande grande ai miei amici, pochi ma buoni, in particolare a Giovanna ed a Piero, sempre vicini con il loro affetto, con la loro simpatia... forza- tiremm innanz, e che il 2011 ci porti un po' di serenità...
giovedì 23 dicembre 2010
...auguri... con un velo di malinconia...
...e giunse anche Natale con il suo sfavillio di luci, i canti ed i buoni propositi per l'anno che verrà... il primo Natale senza di Lei... un effetto strano, come di abbandono melanconico, tra le sue cose, ancora tutte intorno a me...un senso di incertezza dolente, un riandare al tempo passato insieme... ed uno sguardo al futuro, ancora tutto da scoprire, da vivere...
mercoledì 22 dicembre 2010
...due o tre dati per il blog di Piero...
Ciao Piero, ti invio alcuni dati da me raccolti da inserire se vuoi al punto 7), con riserva di aggiornarli e completarli con altre ricerche:
Nel periodo 1792- 1815 risultano 1.400.000 caduti francesi, inclusi 916.000 (65%) nel periodo imperiale.
Tutti gli eserciti europei ebbero più o meno nello stesso periodo 3.000.000 di morti ed 1.000.000 di civili.
Nella sola battaglia di Austerlitz, la più famosa di Napoleone, i francesi ebbero, tra morti, feriti, dispersi e catturati circa 9.000 perdite contro gli oltre 25.000 degli avversari, e questo in poche ore di combattimento. Napoleone può essere considerato un vero orco. massacratore di uomini, che pur tuttavia subivano il suo fascino e lo adoravano. Il maresciallo Lannes, mortalmente ferito, dopo la battaglia di Aspern- Essling, supplica Napoleone di smetterla con questa follia distruttrice, ma rinnova nei suoi ultimi momenti la sua fede in lui.
Nel periodo 1792- 1815 risultano 1.400.000 caduti francesi, inclusi 916.000 (65%) nel periodo imperiale.
Tutti gli eserciti europei ebbero più o meno nello stesso periodo 3.000.000 di morti ed 1.000.000 di civili.
Nella sola battaglia di Austerlitz, la più famosa di Napoleone, i francesi ebbero, tra morti, feriti, dispersi e catturati circa 9.000 perdite contro gli oltre 25.000 degli avversari, e questo in poche ore di combattimento. Napoleone può essere considerato un vero orco. massacratore di uomini, che pur tuttavia subivano il suo fascino e lo adoravano. Il maresciallo Lannes, mortalmente ferito, dopo la battaglia di Aspern- Essling, supplica Napoleone di smetterla con questa follia distruttrice, ma rinnova nei suoi ultimi momenti la sua fede in lui.
martedì 21 dicembre 2010
martedì 14 dicembre 2010
...da Libero news... - che l'inse? -
Barricata di fuoco a Roma, assaltati blindati. Scontri in via del Corso e a Montecitorio
Altissima la tensione a Roma dove stanno avvenendo scontri con lanci di lacrimogeni, bottiglie e petardi.
Centro storico blindato nella Capitale attraversata da quattro cortei, occupazione della pista dell'aeroporto di Palermo, blitz in piazza Affari a Milano, presidio di ricercatori e associati davanti a palazzo Carignano, a Torino, sede del primo Parlamento italiano. Il dissenso contro il Governo e il ddl di riforma dell'università si sta facendo sentire da stamani in tutta Italia in concomitanza con le discussioni in Parlamento per il voto di fiducia al Governo.
A Roma posti sotto particolare sorveglianza tutti i palazzi sedi delle istituzioni. Forze dell'ordine e blindati sostano sotto il Campidoglio, piazza Venezia, piazza Santi Apostoli e nei pressi di Palazzo Valentini, sede di Provincia e Prefettura. Centomila - hanno annunciato gli organizzatori - i partecipanti al corteo, tra cui anche precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno. All'altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato petardi che sono finiti all'interno dei Mercati Traianei e nei Fori.
ALEMANNO, VIOLENZA GRATUITA E VERGOGNOSA - ''Erano anni che Roma non subiva una violenza simile, gratuita, vergognosa e senza giustificazioni''. E' quanto ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno arrivando in Piazza del Popolo
OLTRE 10 FERITI, MEDICATI SUL POSTO - Oltre dieci persone sono rimaste ferite, alcune anche seriamente, negli scontri avvenuti a Roma. Tutti sono stati medicati sul posto da personale del 118. Per ora nessuno è stato portato in ospedale anche perché le ambulanze con difficoltà riescono a raggiungere gli ospedali del centro.
ASSALTATI BLINDATI GDF, AGENTI PICCHIATI - Fumogeni, pietre, bastoni usati per assaltare tre blindati della Guardia di Finanza. Un gruppo di Black Blok sta assaltando in via del Corso i blindati con dentro i finanzieri che sono accerchiati e vengono picchiati dai teppisti con mazze. Oggetto della furia dei teppisti anche un camioncino dell'Ama, azienda che si occupa della nettezza urbana. Le camionette della Guardia di finanza sono riuscite a sfuggire all'assalto e sono state oggetto del lancio di pietre e bastoni. Contro i mezzi i teppisti hanno scagliato anche cassonetti. In aiuto dei finanzieri sono arrivati polizia e carabinieri che hanno lanciato lacrimogeni. Lungo il percorso i teppisti incendiano cassonetti.
BLINDATO GDF IN FIAMME IN VIA DEL BABUINO - Un blindato della Guardia di Finanza é stato dato alle fiamme in via del Babuino. I teppisti ritirandosi verso piazza del Popolo hanno incendiato il mezzo e alcune auto. Il mezzo è ormai completamente avvolto dal fuoco e si sprigiona un fumo nero.
GRAVI ATTI VANDALICI BLACK BLOK IN PIAZZA DEL POPOLO - Sanpietrini sollevati, cassonetti di ghisa divelti e rovesciati, coperchi dei tombini sollevati, colonnotti di ferro che delimitano la zona pedonale divelti. Piazza del Popolo è stata devastata dalla furia dei black blok che ora si trovano a piazzale Flaminio. Il gioiello architettonico di Valadier è segnato dai vandalismi. I teppisti hanno usato anche i tavolini e le sedie dei due famosi bar della piazza Canova e Rosati.
SUL LUNGOTEVERE INCENDIATA UNA MERCEDES - Una Mercedes e' stata data alle fiamme su Lungotevere Marzio, mentre sfila il corteo di protesta contro il governo a Roma. ''E' un'auto borghese!'', urla qualcuno dei manifestanti. L'auto si trova parcheggiata in piazza Porto di Ripetta. Le fiamme hanno distrutto i finestrini e l'incendio sta sprigionando molto fumo.
CARICHE E SCONTRI IN VIA DEL CORSO - Il gruppo di black block che sta devastando via del Corso e che aveva assaltato le tre camionette della Finanza è stato caricato dalla polizia. I teppisti, alcune centinaia, sono arretrati verso piazza del Popolo. I teppisti stanno lanciando pietre, bottiglie e fumogeni contro gli agenti, dopo aver tentato di costruire una barricata con qualunque cosa alla loro portata, anche panchine e cassonetti di ghisa. Lungo il percorso molti atti di vandalismo, danneggiati anche alcuni motorini. Un teppista mostra anche lo scudo di un poliziotto come un trofeo.
BLACK BLOC DAL PINCIO LANCIANO PIETRE SU PASSANTI - Un pioggia di pietre dal Pincio su chiunque passi a Piazza del Popolo. Un centinaio di black blok si sono posizionati sulla celebre terrazza di Villa Borghese, sotto un albero di Natale, e lanciano pietre sotto piazza del Popolo colpendo chiunque: passanti, giornalisti oltre che forze dell'ordine.
MANIFESTANTI ASSALTANO SEDE PROTEZIONE CIVILE - Un gruppo di manifestanti staccatisi dal corteo in corso per le vie di Roma ha assaltato la sede del dipartimento della Protezione Civile, in via Ulpiano. I manifestanti hanno rotto alcune vetrate e lanciato all'interno uova, fumogeni e bombe carta. Nell'assalto, secondo quanto si apprende al Dipartimento, nessuno sarebbe rimasto ferito.
MANIFESTANTI CON PALE VICINO SENATO, BOMBE CARTA E PETARDI, CARICHE - Cariche della polizia vicino al Senato quando i manifestanti hanno tentato di assaltare alcuni blindati armati di pale e mattonelle, prese da un camioncino. Il furgoncino pieno di picconi, martelli e mattoni è parcheggiato in corso Rinascimento. Petardi, bombe carta, vernice colorata e fumogeni contro Palazzo Madama. Il corteo degli studenti ha avanzato gettando petardi e vernice contro la sede del Senato protetta dai blindati.
La polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi e vernice da parte degli studenti contro il Senato. I manifestanti sono arretrati. Il lancio dei fumogeni è avvenuto da dietro i blindati che sono stati colpiti da pietre e bottiglie. Palazzo Madama, il 24 novembre scorso, era stato invaso dagli studenti che erano riusciti ad entrare nel primo atrio sbarrato dalle vetrate.
STUDENTE FERITO AL VOLTO DA LANCIO BOTTIGLIE - Un giovane studente è stato ferito al volto probabilmente durante il lancio di bottiglie che i manifestanti hanno effettuato contro i mezzi blindati nei pressi di Palazzo Grazioli. Il ragazzo è stato soccorso da altri studenti e fatto allontanare dalla manifestazione.
MANIFESTANTI TENTANO ASSALTO A CARABINIERE - Un carabinieri che tentava di coprire un varco verso Palazzo Grazioli e' stato preso di mira da un gruppo di manifestanti che hanno tentato di colpirlo con delle mazze. A piu' riprese un gruppo di una ventina di manifestanti ha tentato di colpirlo poi gli hanno lanciato contro bottiglie di vetro e uova. Il militare si e' difeso con lo scudo ma non ha reagito.
LANCIO PETARDI AI FORI IMPERIALI - Al passaggio del corteo a Roma contro il Governo, all'altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato dei petardi che sono finiti all'interno dei Mercati Traianei e nei Fori. I manifestanti, fra cui studenti, precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno, hanno anche acceso fumogeni e intonato cori contro il Governo.
MANIFESTANTI TENTANO ALLONTANARE 'BLACK BLOK' - Tensione tra i manifestanti del corteo di Roma che sta sfilando in centro. Dal corteo a più riprese si sono staccati gruppetti di ragazzi col volto travisato da sciarpe nere e cappuccio nero della felpa che hanno lanciato bottiglie e petardi contro i blindati. Gli studenti hanno cercato di bloccare i Black Blok, li hanno inseguiti e allontanati.
'UNITI CONTRO LA CRISI', MANIFESTANTI AL COLOSSEO - Rosse, gialle, verdi e nere. Sono tanti i colori delle bandiere portate dai manifestanti che si sono radunati questa mattina davanti al Colosseo. Operai della Fiom, iscritti alla Cgil, tesserati di Rifondazione-Comunisti Italiani e Sinistra Critica, Action - Movimenti per la Casa, Unione Inquilini e studenti. Queste le persone scese in piazza oggi per protestare contro la crisi ed il Governo Berlusconi. Alcuni di loro hanno appeso sopra la ringhiera della stazione della metro uno striscione con su scritto: ''L'Italia che non si piega''. Via dei Fori Imperiali e' stata ora chiusa al traffico mentre i manifestanti si stanno preparando a partire in corteo.
TERREMOTATI A ROMA, 'L'AQUILA NON SI FIDA' - "L'Aquila non si fida". E' questo lo striscione esibito davanti al Colosseo a Roma dalla delegazione di aquilani terremotati giunti alla capitale con autobus e veicoli privati in occasione delle manifestazioni odierne in contemporanea con il voto di fiducia alle Camere. Dei manifestanti abruzzesi, qualche centinaio, fanno parte anche gruppi di studenti che contestano la Riforma Gelmini. I comitati aquilani fanno parte del cartello "Uniti contro la crisi" che porta in corteo le istanze locali. "Siamo qui per dire che non è giusto rinnovare la fiducia a un governo che dopo aver portato avanti operazioni di facciata ha abbandonato la nostra città", spiega Ilia Antenucci del Comitato aquilano "3e32". "Non è una questione politica - puntualizza - anche se dovesse cambiare governo, la nostra mobilitazione andrà avanti qualora la nuova coalizione tradisse la nostra fiducia come ha fatto quella attuale". Gli aquilani contestano "l'atteggiamento politico di chi ha negato una tassa di scopo per la ricostruzione ma non si fa scrupoli a far aumentare il prezzo della benzina per coprire altre spese come il deficit sanitario".
A Milano le vetrine della sede del Pdl in viale Monza sono state tempestate dal lancio di uova e vernice da parte di un gruppo di studenti mentre altri manifestanti hanno fatto un blitz a Piazza Affari nella sede della Borsa.
A Torino alcune migliaia di studenti delle scuole superiori e delle università hanno sfilato per le vie del centro e un presidio formato da ricercatori e professori dell'Università e del Politecnico si è formato davanti a palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano.
A Genova un corteo di circa 500 studenti, dopo aver percorso le strade limitrofe agli scali dei traghetti, ha occupato il varco portuale di Ponte Etiopia al porto di Sampierdarena e viale Canepa mentre a Venezia la protesta è salita sul Ponte di Rialto.
Tre cortei di studenti a Palermo per il terzo "Blocchiamo tutto day". Paralizzato il capoluogo siciliano dove ricercatori e docenti hanno bloccato il rettorato e gruppi di manifestanti hanno occupato i binari della stazione, la pista dell'aeroporto e il porto.
Altissima la tensione a Roma dove stanno avvenendo scontri con lanci di lacrimogeni, bottiglie e petardi.
Centro storico blindato nella Capitale attraversata da quattro cortei, occupazione della pista dell'aeroporto di Palermo, blitz in piazza Affari a Milano, presidio di ricercatori e associati davanti a palazzo Carignano, a Torino, sede del primo Parlamento italiano. Il dissenso contro il Governo e il ddl di riforma dell'università si sta facendo sentire da stamani in tutta Italia in concomitanza con le discussioni in Parlamento per il voto di fiducia al Governo.
A Roma posti sotto particolare sorveglianza tutti i palazzi sedi delle istituzioni. Forze dell'ordine e blindati sostano sotto il Campidoglio, piazza Venezia, piazza Santi Apostoli e nei pressi di Palazzo Valentini, sede di Provincia e Prefettura. Centomila - hanno annunciato gli organizzatori - i partecipanti al corteo, tra cui anche precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno. All'altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato petardi che sono finiti all'interno dei Mercati Traianei e nei Fori.
ALEMANNO, VIOLENZA GRATUITA E VERGOGNOSA - ''Erano anni che Roma non subiva una violenza simile, gratuita, vergognosa e senza giustificazioni''. E' quanto ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno arrivando in Piazza del Popolo
OLTRE 10 FERITI, MEDICATI SUL POSTO - Oltre dieci persone sono rimaste ferite, alcune anche seriamente, negli scontri avvenuti a Roma. Tutti sono stati medicati sul posto da personale del 118. Per ora nessuno è stato portato in ospedale anche perché le ambulanze con difficoltà riescono a raggiungere gli ospedali del centro.
ASSALTATI BLINDATI GDF, AGENTI PICCHIATI - Fumogeni, pietre, bastoni usati per assaltare tre blindati della Guardia di Finanza. Un gruppo di Black Blok sta assaltando in via del Corso i blindati con dentro i finanzieri che sono accerchiati e vengono picchiati dai teppisti con mazze. Oggetto della furia dei teppisti anche un camioncino dell'Ama, azienda che si occupa della nettezza urbana. Le camionette della Guardia di finanza sono riuscite a sfuggire all'assalto e sono state oggetto del lancio di pietre e bastoni. Contro i mezzi i teppisti hanno scagliato anche cassonetti. In aiuto dei finanzieri sono arrivati polizia e carabinieri che hanno lanciato lacrimogeni. Lungo il percorso i teppisti incendiano cassonetti.
BLINDATO GDF IN FIAMME IN VIA DEL BABUINO - Un blindato della Guardia di Finanza é stato dato alle fiamme in via del Babuino. I teppisti ritirandosi verso piazza del Popolo hanno incendiato il mezzo e alcune auto. Il mezzo è ormai completamente avvolto dal fuoco e si sprigiona un fumo nero.
GRAVI ATTI VANDALICI BLACK BLOK IN PIAZZA DEL POPOLO - Sanpietrini sollevati, cassonetti di ghisa divelti e rovesciati, coperchi dei tombini sollevati, colonnotti di ferro che delimitano la zona pedonale divelti. Piazza del Popolo è stata devastata dalla furia dei black blok che ora si trovano a piazzale Flaminio. Il gioiello architettonico di Valadier è segnato dai vandalismi. I teppisti hanno usato anche i tavolini e le sedie dei due famosi bar della piazza Canova e Rosati.
SUL LUNGOTEVERE INCENDIATA UNA MERCEDES - Una Mercedes e' stata data alle fiamme su Lungotevere Marzio, mentre sfila il corteo di protesta contro il governo a Roma. ''E' un'auto borghese!'', urla qualcuno dei manifestanti. L'auto si trova parcheggiata in piazza Porto di Ripetta. Le fiamme hanno distrutto i finestrini e l'incendio sta sprigionando molto fumo.
CARICHE E SCONTRI IN VIA DEL CORSO - Il gruppo di black block che sta devastando via del Corso e che aveva assaltato le tre camionette della Finanza è stato caricato dalla polizia. I teppisti, alcune centinaia, sono arretrati verso piazza del Popolo. I teppisti stanno lanciando pietre, bottiglie e fumogeni contro gli agenti, dopo aver tentato di costruire una barricata con qualunque cosa alla loro portata, anche panchine e cassonetti di ghisa. Lungo il percorso molti atti di vandalismo, danneggiati anche alcuni motorini. Un teppista mostra anche lo scudo di un poliziotto come un trofeo.
BLACK BLOC DAL PINCIO LANCIANO PIETRE SU PASSANTI - Un pioggia di pietre dal Pincio su chiunque passi a Piazza del Popolo. Un centinaio di black blok si sono posizionati sulla celebre terrazza di Villa Borghese, sotto un albero di Natale, e lanciano pietre sotto piazza del Popolo colpendo chiunque: passanti, giornalisti oltre che forze dell'ordine.
MANIFESTANTI ASSALTANO SEDE PROTEZIONE CIVILE - Un gruppo di manifestanti staccatisi dal corteo in corso per le vie di Roma ha assaltato la sede del dipartimento della Protezione Civile, in via Ulpiano. I manifestanti hanno rotto alcune vetrate e lanciato all'interno uova, fumogeni e bombe carta. Nell'assalto, secondo quanto si apprende al Dipartimento, nessuno sarebbe rimasto ferito.
MANIFESTANTI CON PALE VICINO SENATO, BOMBE CARTA E PETARDI, CARICHE - Cariche della polizia vicino al Senato quando i manifestanti hanno tentato di assaltare alcuni blindati armati di pale e mattonelle, prese da un camioncino. Il furgoncino pieno di picconi, martelli e mattoni è parcheggiato in corso Rinascimento. Petardi, bombe carta, vernice colorata e fumogeni contro Palazzo Madama. Il corteo degli studenti ha avanzato gettando petardi e vernice contro la sede del Senato protetta dai blindati.
La polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi e vernice da parte degli studenti contro il Senato. I manifestanti sono arretrati. Il lancio dei fumogeni è avvenuto da dietro i blindati che sono stati colpiti da pietre e bottiglie. Palazzo Madama, il 24 novembre scorso, era stato invaso dagli studenti che erano riusciti ad entrare nel primo atrio sbarrato dalle vetrate.
STUDENTE FERITO AL VOLTO DA LANCIO BOTTIGLIE - Un giovane studente è stato ferito al volto probabilmente durante il lancio di bottiglie che i manifestanti hanno effettuato contro i mezzi blindati nei pressi di Palazzo Grazioli. Il ragazzo è stato soccorso da altri studenti e fatto allontanare dalla manifestazione.
MANIFESTANTI TENTANO ASSALTO A CARABINIERE - Un carabinieri che tentava di coprire un varco verso Palazzo Grazioli e' stato preso di mira da un gruppo di manifestanti che hanno tentato di colpirlo con delle mazze. A piu' riprese un gruppo di una ventina di manifestanti ha tentato di colpirlo poi gli hanno lanciato contro bottiglie di vetro e uova. Il militare si e' difeso con lo scudo ma non ha reagito.
LANCIO PETARDI AI FORI IMPERIALI - Al passaggio del corteo a Roma contro il Governo, all'altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato dei petardi che sono finiti all'interno dei Mercati Traianei e nei Fori. I manifestanti, fra cui studenti, precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno, hanno anche acceso fumogeni e intonato cori contro il Governo.
MANIFESTANTI TENTANO ALLONTANARE 'BLACK BLOK' - Tensione tra i manifestanti del corteo di Roma che sta sfilando in centro. Dal corteo a più riprese si sono staccati gruppetti di ragazzi col volto travisato da sciarpe nere e cappuccio nero della felpa che hanno lanciato bottiglie e petardi contro i blindati. Gli studenti hanno cercato di bloccare i Black Blok, li hanno inseguiti e allontanati.
'UNITI CONTRO LA CRISI', MANIFESTANTI AL COLOSSEO - Rosse, gialle, verdi e nere. Sono tanti i colori delle bandiere portate dai manifestanti che si sono radunati questa mattina davanti al Colosseo. Operai della Fiom, iscritti alla Cgil, tesserati di Rifondazione-Comunisti Italiani e Sinistra Critica, Action - Movimenti per la Casa, Unione Inquilini e studenti. Queste le persone scese in piazza oggi per protestare contro la crisi ed il Governo Berlusconi. Alcuni di loro hanno appeso sopra la ringhiera della stazione della metro uno striscione con su scritto: ''L'Italia che non si piega''. Via dei Fori Imperiali e' stata ora chiusa al traffico mentre i manifestanti si stanno preparando a partire in corteo.
TERREMOTATI A ROMA, 'L'AQUILA NON SI FIDA' - "L'Aquila non si fida". E' questo lo striscione esibito davanti al Colosseo a Roma dalla delegazione di aquilani terremotati giunti alla capitale con autobus e veicoli privati in occasione delle manifestazioni odierne in contemporanea con il voto di fiducia alle Camere. Dei manifestanti abruzzesi, qualche centinaio, fanno parte anche gruppi di studenti che contestano la Riforma Gelmini. I comitati aquilani fanno parte del cartello "Uniti contro la crisi" che porta in corteo le istanze locali. "Siamo qui per dire che non è giusto rinnovare la fiducia a un governo che dopo aver portato avanti operazioni di facciata ha abbandonato la nostra città", spiega Ilia Antenucci del Comitato aquilano "3e32". "Non è una questione politica - puntualizza - anche se dovesse cambiare governo, la nostra mobilitazione andrà avanti qualora la nuova coalizione tradisse la nostra fiducia come ha fatto quella attuale". Gli aquilani contestano "l'atteggiamento politico di chi ha negato una tassa di scopo per la ricostruzione ma non si fa scrupoli a far aumentare il prezzo della benzina per coprire altre spese come il deficit sanitario".
A Milano le vetrine della sede del Pdl in viale Monza sono state tempestate dal lancio di uova e vernice da parte di un gruppo di studenti mentre altri manifestanti hanno fatto un blitz a Piazza Affari nella sede della Borsa.
A Torino alcune migliaia di studenti delle scuole superiori e delle università hanno sfilato per le vie del centro e un presidio formato da ricercatori e professori dell'Università e del Politecnico si è formato davanti a palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano.
A Genova un corteo di circa 500 studenti, dopo aver percorso le strade limitrofe agli scali dei traghetti, ha occupato il varco portuale di Ponte Etiopia al porto di Sampierdarena e viale Canepa mentre a Venezia la protesta è salita sul Ponte di Rialto.
Tre cortei di studenti a Palermo per il terzo "Blocchiamo tutto day". Paralizzato il capoluogo siciliano dove ricercatori e docenti hanno bloccato il rettorato e gruppi di manifestanti hanno occupato i binari della stazione, la pista dell'aeroporto e il porto.
lunedì 13 dicembre 2010
... in extremis ...
...è auccesso che mi è passato di mente il solito appuntamento telefonico del lunedì con mia madre... oggi era anche il suo onomastico... poi alle 19,30, mentre mi facevo scaldare la solita minestra... un lampo... ho rimediato alla dimenticanza, ma non ho potuto fare a meno di meditare su questo mio procedere meccanico lungo la giornata, inanellando impegni su impegni per farla passare in qualche modo, cercando soprattutto di non pensare alla mia nuova condizione di single per forza... non basta alle volte neppure l'impegno lavorativo per salvarmi da un'angoscia che spinge le lacrime ad offuscare il mio sguardo... beh, forza, tiremm innanz...
venerdì 10 dicembre 2010
another day in Paradise...Phil Collins
...semplicemente dedicato a te, che spero mi guardi di lassù...
lunedì 6 dicembre 2010
...da Piero...
Ciao Renè,
ho inserito il blog che mi hai segnalato ed adesso sei ancor di più in una eccelsa comagnia...
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Claudio Grassi
* Giulietto Chiesa
* Il blog di Paolo Michelotto
* Il blog di Pino Strano
* Il video blog di Claudio Messora
* Michael Moore
* Paolo Barnard
* Paolo D’Arpini
* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
* Scuola di democrazia diretta - Il blog di Pietro Muni
* Sonia Alfano
* Vandana Shiva
******************************************************
Penso, come te, che l'inserimento di una voce per la raccolta fondi sia cosa delicata, io vorrei inserire per adesso una prima lista di cose ( piccole) fatte e PROGETTI FUTURI.
Ti richiederei se vuoi che inserisca in modo più chiaro i tuoi riferimenti ( nei contatti )e una presentazione scritta da te, nella spiegazione del progetto.
Una cosa grande che vorrei iniziare a chiederti è: CHE NE DICI DI INIZIARE A FARE UN PO' DI VOLONTARIATO POTREBBE ESSERE POSITIVO PER LA TUA VITA DI OGGI, per questo ti chiamerò a casa.
Quando avrò inserito una presentazione del lavoro di volontariato ti mando un messaggio, così vedremo come procedere per una eventuale raccolta di fondi o se lasciare perdere.
Grazie per il primo contributo al blog.
A LEI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Au revoir les amis
P. Lenoir citoyen
ho inserito il blog che mi hai segnalato ed adesso sei ancor di più in una eccelsa comagnia...
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Claudio Grassi
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* Michael Moore
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* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
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Penso, come te, che l'inserimento di una voce per la raccolta fondi sia cosa delicata, io vorrei inserire per adesso una prima lista di cose ( piccole) fatte e PROGETTI FUTURI.
Ti richiederei se vuoi che inserisca in modo più chiaro i tuoi riferimenti ( nei contatti )e una presentazione scritta da te, nella spiegazione del progetto.
Una cosa grande che vorrei iniziare a chiederti è: CHE NE DICI DI INIZIARE A FARE UN PO' DI VOLONTARIATO POTREBBE ESSERE POSITIVO PER LA TUA VITA DI OGGI, per questo ti chiamerò a casa.
Quando avrò inserito una presentazione del lavoro di volontariato ti mando un messaggio, così vedremo come procedere per una eventuale raccolta di fondi o se lasciare perdere.
Grazie per il primo contributo al blog.
A LEI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Au revoir les amis
P. Lenoir citoyen
domenica 5 dicembre 2010
...una domenica... tranquilla...
...prima di tutto un saluto alle mie amiche Giovanna e Giuliana, le quali forse si ricrederanno sulle qualità della mia scrittura, dopo questo post:... una giornata, questa domenica, trascorsa con un ritmo lento, quasi meccanico, tra le normali incombenze, illuminata, in occasione del pranzo, dai nostri discorsi, con occhi a tratti lucidi, per poi tornare sui miei passi, ed incrociare gli sguardi curiosi ed interrogativi di Tommy e Kitty, il letto da rifare, il suono monotono della lavatrice, lo sguardo di Lei che mi segue dal suo ritratto in camera...il buio che mi avvolge e segna la fine di un'altra giornata... una domenica... tranquilla...
venerdì 3 dicembre 2010
...una mia prima risposta a Piero...
Ciao Piero, volevo prima di tutto segnalarti il link di un blog:
www.claudiograssi.org, che contiene tra l'altro un editoriale uscito sul n. 3 della rivista che sto esaminando: "su la testa", mensile di Rif. Comunista, oltre a riferimenti vari di riviste e gruppi che potrebbero esserci utili. Appena possibile ti farò avere mie riflessioni su uno o più degli argomenti da te proposti nei tuoi commenti- ho alcune perplessità sulla tua idea di raccogliere fondi a favore delle persone bisognose: bisognerà, se questa andasse in porto, organizzarla in modo trasparente individuando i soggetti da aiutare.
A bientot mon ami.
www.claudiograssi.org, che contiene tra l'altro un editoriale uscito sul n. 3 della rivista che sto esaminando: "su la testa", mensile di Rif. Comunista, oltre a riferimenti vari di riviste e gruppi che potrebbero esserci utili. Appena possibile ti farò avere mie riflessioni su uno o più degli argomenti da te proposti nei tuoi commenti- ho alcune perplessità sulla tua idea di raccogliere fondi a favore delle persone bisognose: bisognerà, se questa andasse in porto, organizzarla in modo trasparente individuando i soggetti da aiutare.
A bientot mon ami.
...da Piero...
Hello Renè,
ho inserito un box per i contatti, se vuoi essere presente nei contatti, mi piacerebbe se mi scrivessi una tua presentazione...
L'altra cosa che mi preme proporti... vorrei inserire una piccola presentazione prima dei nostri contatti, che spieghi il senso comunque spirituale dell'impegno politico, e nel mio nuovo cammino, vorrei aggiungere l'attenzione e l'aiuto per i più bisognosi, chiedendo anche, con l'inserimento delle coordinate del mio conto corrente bancario o del tuo, naturalmente con la causale del versamento, un contributo per chi ha bisogno, ricordando le parole della solidarietà, della sobrietà, della sincerità.
Essendo un argomento importante ho pensato di chiederti se può andarti bene, anche perché, dovrei trovare altre vie per la mia raccolta di fondi, a parte la richiesta diritta sulla via. Ricordando che anche noi abbiamo avuto bisogno.
Grazie dell'attenzione Renè
Pierre L. citoyen
ho inserito un box per i contatti, se vuoi essere presente nei contatti, mi piacerebbe se mi scrivessi una tua presentazione...
L'altra cosa che mi preme proporti... vorrei inserire una piccola presentazione prima dei nostri contatti, che spieghi il senso comunque spirituale dell'impegno politico, e nel mio nuovo cammino, vorrei aggiungere l'attenzione e l'aiuto per i più bisognosi, chiedendo anche, con l'inserimento delle coordinate del mio conto corrente bancario o del tuo, naturalmente con la causale del versamento, un contributo per chi ha bisogno, ricordando le parole della solidarietà, della sobrietà, della sincerità.
Essendo un argomento importante ho pensato di chiederti se può andarti bene, anche perché, dovrei trovare altre vie per la mia raccolta di fondi, a parte la richiesta diritta sulla via. Ricordando che anche noi abbiamo avuto bisogno.
Grazie dell'attenzione Renè
Pierre L. citoyen
giovedì 2 dicembre 2010
...omaggio a Monicelli...
...molto si scrive in questi giorni a proposito della fine del grande regista, che giunto alla bella età di 95 anni, dopo una vita splendida, piena di successi, illuminata da un vigore intellettuale non comune, non ha voluto assistere al proprio inevitabile decadimento fisico e psichico ed ha preferito porre fine alla propria esistenza con un ultimo guizzo di lucida intelligenza... mi associo alle parole del nostro Presidente: il suo gesto merita prima di tutto rispetto; a noi il rimpianto per aver perso un grand'uomo, un vero "maitre a penser"...
...ancora da Piero...
Ciao Renè,
ti allego l'agenda di cose che vorrei fare sul blog.
Se vuoi darmi una mano e scegliere quella che più ti confà???
*******************************************************
Studio, analisi:
1. Articoli, statuti, programmi…Legislazione internazionale ( ONU, U.E. ) anche con l’integrazione da altri documenti dei diversi soggetti, e le pagine di post delle 5stelle sul blog di B Grillo.
Sul blog alla pagina: Agenda - Do the right thing, ci sono i link alle pagine di BG
2. Le risorse economiche della politica, fondi europei, spese militari, finanziamenti per opere inutili, etc…
3. Come ribilanciare le risorse del pianeta, in vista anche di una situazione, forse estremamente difficile in futuro ( resilienza…? )
4. Impostare una “Borsa ecologica della natura e dell’ambiente” con grafico
5. Aderire alla carta dell’impegno
6. Quali partiti / movimenti votare, chi e cosa han fatto i candidati alle elezioni? Analisi dei programmi e delle scelte reali fatte dai partiti. Schede dei candidati con le esperienze politiche, il loro voto effettivo, la loro situazione penale
7. Raccogliere informazioni numeriche e/o nominative sugli esseri umani che han trovato la morte per mano di altri uomini
8. Il costo delle guerre, le vittime, le distruzioni dei rapporti, della cultura, delle risorse abitative…, i soldi investiti
******************************************************
Vorrei chiederti due cose se puoi mettere i miei post in chiaro?
L'altra se mi dici di quali settore vuoi occuparti e se posso mettere il tuo nome e recapito fra i contatti del blog???
Fammi sapere merci beaucoup
P. Lenoir citoyen
ti allego l'agenda di cose che vorrei fare sul blog.
Se vuoi darmi una mano e scegliere quella che più ti confà???
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Studio, analisi:
1. Articoli, statuti, programmi…Legislazione internazionale ( ONU, U.E. ) anche con l’integrazione da altri documenti dei diversi soggetti, e le pagine di post delle 5stelle sul blog di B Grillo.
Sul blog alla pagina: Agenda - Do the right thing, ci sono i link alle pagine di BG
2. Le risorse economiche della politica, fondi europei, spese militari, finanziamenti per opere inutili, etc…
3. Come ribilanciare le risorse del pianeta, in vista anche di una situazione, forse estremamente difficile in futuro ( resilienza…? )
4. Impostare una “Borsa ecologica della natura e dell’ambiente” con grafico
5. Aderire alla carta dell’impegno
6. Quali partiti / movimenti votare, chi e cosa han fatto i candidati alle elezioni? Analisi dei programmi e delle scelte reali fatte dai partiti. Schede dei candidati con le esperienze politiche, il loro voto effettivo, la loro situazione penale
7. Raccogliere informazioni numeriche e/o nominative sugli esseri umani che han trovato la morte per mano di altri uomini
8. Il costo delle guerre, le vittime, le distruzioni dei rapporti, della cultura, delle risorse abitative…, i soldi investiti
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Vorrei chiederti due cose se puoi mettere i miei post in chiaro?
L'altra se mi dici di quali settore vuoi occuparti e se posso mettere il tuo nome e recapito fra i contatti del blog???
Fammi sapere merci beaucoup
P. Lenoir citoyen
...un commento da Piero...
Caro citoyen Renè,
ho aggiornato i riflettori della riflessione, ecco i tuoi compagni di cordata:
#
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Giulietto Chiesa
* Il blog di Paolo Michelotto
* Il blog di Pino Strano
* Il video blog di Claudio Messora
* Paolo D’Arpini
* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
* Scuola di democrazia diretta - Il blog di Pietro Muni
* Sonia Alfano
* Vandana Shiva
Come ti dicevo ho inserito in Pagine / Agenda - Do the right thing, appunto l'agenda delle cose da fare con i link di Beppe grillo, ma vedi tu cosa preferisci???
Leggerò i tuoi post e spero nel tuo contributo che può essere molto valido oppure lunga vita al blog
" Riflessioni "
a presto
dal citoyen Pierre al citoyen Renè
ho aggiornato i riflettori della riflessione, ecco i tuoi compagni di cordata:
#
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Giulietto Chiesa
* Il blog di Paolo Michelotto
* Il blog di Pino Strano
* Il video blog di Claudio Messora
* Paolo D’Arpini
* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
* Scuola di democrazia diretta - Il blog di Pietro Muni
* Sonia Alfano
* Vandana Shiva
Come ti dicevo ho inserito in Pagine / Agenda - Do the right thing, appunto l'agenda delle cose da fare con i link di Beppe grillo, ma vedi tu cosa preferisci???
Leggerò i tuoi post e spero nel tuo contributo che può essere molto valido oppure lunga vita al blog
" Riflessioni "
a presto
dal citoyen Pierre al citoyen Renè
mercoledì 1 dicembre 2010
...bal des pendus... Arthur Rimbaud
Au gibet noir, manchot aimable,
Dansent, dansent les paladins,
Les maigres paladins du diable,
Les squelettes de Saladins.
Messire Belzébuth tire par la cravate
Ses petits pantins noirs grimaçant sur le ciel,
Et, leur claquant au front un revers de savate,
Les fait danser, danser aux sons d'un vieux Noël !
Et les pantins choqués enlacent leurs bras grêles :
Comme des orgues noirs, les poitrines à jour
Que serraient autrefois les gentes damoiselles,
Se heurtent longuement dans un hideux amour.
Hurrah ! les gais danseurs qui n'avez plus de panse !
On peut cabrioler, les tréteaux sont si longs !
Hop ! qu'on ne cache plus si c'est bataille ou danse !
Belzébuth enragé racle ses violons !
O durs talons, jamais on n'use sa sandale !
Presque tous ont quitté la chemise de peau ;
Le reste est peu gênant et se voit sans scandale.
Sur les crânes, la neige applique un blanc chapeau :
Le corbeau fait panache à ces têtes fêlées,
Un morceau de chair tremble à leur maigre menton :
On dirait, tournoyant dans les sombres mêlées,
Des preux, raides, heurtant armures de carton.
Hurrah ! la bise siffle au grand bal des squelettes !
Le gibet noir mugit comme un orgue de fer !
Les loups vont répondant des forêts violettes :
À l'horizon, le ciel est d'un rouge d'enfer...
Holà, secouez-moi ces capitans funèbres
Qui défilent, sournois, de leurs gros doigts cassés
Un chapelet d'amour sur leurs pâles vertèbres :
Ce n'est pas un moustier ici, les trépassés !
Oh ! voilà qu'au milieu de la danse macabre
Bondit dans le ciel rouge un grand squelette fou
Emporté par l'élan, comme un cheval se cabre :
Et, se sentant encor la corde raide au cou,
Crispe ses petits doigts sur son fémur qui craque
Avec des cris pareils à des ricanements,
Et, comme un baladin rentre dans la baraque,
Rebondit dans le bal au chant des ossements.
Au gibet noir, manchot aimable,
Dansent, dansent les paladins,
Les maigres paladins du diable,
Les squelettes de Saladins.
martedì 30 novembre 2010
...ancora "why"...
...lunedì 8 Febbraio scorso avevo parlato in un post di questa canzone, delle emozioni che provavo, e mercoledì 10 ne avevo riportato il testo, ma allora stavamo ancora combattendo la nostra battaglia contro un nemico spietato ma che speravamo ancora di battere... ora, in vista di un ultimo mese, Dicembre, di questo anno tragico, che ha cambiato la mia vita, per sempre, ritorno su questo pezzo musicale e mi chiedo ancora una volta: "why", perchè, perchè tutto questo, ed il 2011, come sarà... devo cominciare a tremare?...
lunedì 29 novembre 2010
...una telefonata da Piero...
...dopo aver clamorosamente mancato la serata di sabato, troppo stanco per anche solo avvicinarmi al mio pc, per quel "fiume di metallo" affrontato sia all'andata che al ritorno, ecco la piacevole nuova di una chiamata telefonica dal mio amico Piero: spero di rivederlo presto, come da lui promesso, ed intanto gli faccio i miei migliori auguri per il suo impegno politico e per la sua ricerca spirituale che lo porterà forse a vestire i panni del diacono...intanto collaborerò con le mie ricerche al suo blog...allons enfants, citoyen Pierre!...
venerdì 26 novembre 2010
...ancora da Piero...
Caro Renato,
ho integrato il tuo commento in questo modo nella prima pagina del forum, Osservatorio sulla DD:
E' importante il definire le regole che ogni gruppo che si definisca democratico deve darsi, - viviamo in tempi oscuri e non è escluso che molti abbiano le idee confuse sul significato e l'importanza di questo tema...
Dimmi cosa ne pensi, se ti va bene, io cancellerei il tuo commento iniziale.
Grazie Renè.
Hai notato che ti ho inserito nel forum tra altre eminenti persone:
#
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Il blog di Paolo Michelotto
* Il blog di Pino Strano
* Il video blog di Claudio Messora
* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
* Scuola di democrazia diretta - Il blog di Pietro Muni
* Sonia Alfano
Au revoir les amis
Pierre lenoir citoyen
ho integrato il tuo commento in questo modo nella prima pagina del forum, Osservatorio sulla DD:
E' importante il definire le regole che ogni gruppo che si definisca democratico deve darsi, - viviamo in tempi oscuri e non è escluso che molti abbiano le idee confuse sul significato e l'importanza di questo tema...
Dimmi cosa ne pensi, se ti va bene, io cancellerei il tuo commento iniziale.
Grazie Renè.
Hai notato che ti ho inserito nel forum tra altre eminenti persone:
#
1.9 Blog / forum di riflessione / impegno personale
* Il blog di Paolo Michelotto
* Il blog di Pino Strano
* Il video blog di Claudio Messora
* Piero Ricca
* Riflessioni DI RENATO CURTA
* Scuola di democrazia diretta - Il blog di Pietro Muni
* Sonia Alfano
Au revoir les amis
Pierre lenoir citoyen
mercoledì 24 novembre 2010
...la risposta di Piero...
Caro Renato,
mi è difficile risponderti, perché in realtà il discorso di chiaraequapolis vorrebbe aver superato la discussione sulla demos crazia, governo del popolo, diverse proposte di articoli e di principi, collegate anche al programma del Prog. Mov. POPOLARE tengono conto sia dei popoli e cittadini in quanto tali in senso generico.
*****************************************************
"Riteniamo che per portare avanti le finalità di Una diversa, chiara, equa politica mondiale dei cittadini e popoli siano primarie due cose:
- Il rispetto dei cittadini e popoli
- Il rispetto, la conservazione, la modifica democratica delle regole ( Programma )
" Se non si rispettano questi presupposti anche ciò che segue non troverà nessuna soluzione reale !!!"
e da qui nascono i primi articoli del Programma
P1 - Riscoprire l' umanità, la fratellanza, la sorellanza di cittadini e popoli, il senso di pace che porta alla PACE.
P2 - Chi si trova d'accordo con questo cammino deve essere prima di tutto CITTADINO, perciò scegliere il BENE COMUNE e non secondo il proprio pensiero
P3 - I principi di cui parliamo dovrebbero essere vissuti nella nostra vita
P4 - La persona o il gruppo a cui ci riferiamo sono cittadino/i, perciò e in ogni caso dobbiamo avere rispetto, delle persone e dei loro principi, pur in modo critico, se no potrebbero allontanarsi contraddicendo il nostro pensiero di vicinanza con i cittadini
P5 - Cercare, in ogni caso ciò che unisce
P6 - Il nostro pensiero ci deriva dalla cultura e dall'informazione, a cui molti contribuiscono, dobbiamo, perciò, avere rispetto mentre parliamo agli altri
P7 - possiamo trovare dei CITTADINI anche nelle cosidette associazioni di "destra", a cui per motivi personali, per rabbia, ignoranza aderiscono e non per interesse personale
P8 - Occorre condividere la conoscenza per cercare di renderci uguali nei diritti, per cui non vi devono essere leader all'interno del MPM, ma solo persone che vengano scelte e accettino i ruoli di coordinatori o portavoce, che sappiano condividere le loro esperienze, che siano limpidi nel vivere il loro incarico, che ricevano uno stipendio adeguato ed equo nel rispetto di chi lavora per vivere, per cui le spese politiche devono essere valutate e scelte a parte.
P9 - Ogni proposta / idea, anche del singolo cittadino, deve essere contemplata / riflettuta nell'ottica del bene comune, senza atteggiamenti supponenti, se viene riproposta da più persone o gruppi, ancora di più, deve essere ragionata a fondo e non venir cestinata.
P.10 - Riconosce gli stessi diritti e le pari opportunità per l'uomo e la donna"
prima di tutto nel rispetto.
**************************************************
Secondamente si è cercato di contemplare la demos crazia nella costruzione delle regole, statuti, programmi etc.
****************************************************
" Art. 1 - Il programma del movimento deve essere scritto da chi organizza (in quanto parte del popolo) con tutti gli altri, del popolo, che intendono costruirlo e che si vogliono aggregare nella stesura.
E' importante, prima della scrittura finale, realizzare più assemblee, tavoli, utilizzare altri strumenti (questionari, dazebao, cahiers de doleances), contattare le varie associazioni ecologiste, animaliste, delle donne, i sindacati, religiose e spirituali etc., dove sono presenti i cittadini, a partire dal territorio, per cogliere nel programma anche le loro voci, e riportare il tutto in assemblee finali, per l'ultima approvazione o modifica
Gli articoli del programma, che non trovino una unanimità devono essere discussi più a fondo e in tempi successivi, quando si è fatto già un percorso e vi sia più partecipazione e adesione al movimento, in modo assembleare.
Art.2 - Il programma quando è stato stilato, nella sua forma finale, non dovrà essere modificato, se è un programma sentito dal popolo, perché scritto dal popolo, può con forza avvicinare altri sulla base di quel programma e non di altro.
Bisognerà avere in ogni macroregione almeno tre persone di riconosciuta vicinanza al movimento, che non abbiano incarichi pubblici o interessi personali, che vivano sobriamente, che fungano da salvaguardia del programma e di ogni sua modifica da parte del movimento.
Art. 3 - Nel momento della crescita, a livello locale e più in là, sarà il popolo, sempre con gli strumenti all'art 1, qualora vi siano nel programma profonde incongruenze, a richiederne delle modifiche.
I modi della politica
Art.4 - I delegati del popolo devono essere riconosciuti, come rappresentanti, dal popolo stesso, la delega potrà essergli revocata in qualsiasi momento.
Art. 5 - Le risorse economiche dei delegati devono essere equiparate a quelle dei cittadini, fatto salvo le spese di delega e rappresentanza.
Art. 6 - Chi si presenta come delegato del popolo deve sottoscrivere il programma del movimento e riconoscerne la sua azione politica.
Art. 7 - Vi devono essere delle verifiche periodiche, del mandato, tra i cittadini, per mantenere la vicinanza dei cittadini con i propri rappresentanti.
Art. 8 - Il delegato qualora volesse fare altre scelte politiche deve avviare un confronto con i cittadini del territorio dove è stato eletto in pubbliche assemblee, rispettare la scelta finale dei cittadini, oppure dimettersi perché il mandato non può più essere valido, quando una delle due parti non lo condivide, con il subentro del prossimo eletto.
* Art. prevede qualora prenda lo stato di associazione...etc.l'adesione critica con presentazione di modifiche, richieste di chiarimenti e con riserva di iscrizione finale
La persona interessata prevede di iscriversi, sentendosi vicina alla/ al... ma ha alcune riserve, nella domanda di iscrizione può segnalare articoli del programma, statuto, regolamento...etc. che non condivide, anche con delle proposte, l'assoc... raccoglie la domanda e le proposte, segnalando le criticità e le proposte per una eventuale modifica nei momenti statutari che l'assoc...si è data. La domanda rimane in sospeso, anche per volontà del candidato e non solo della / del... Il candidato all'iscrizione può confermarla dopo gli opportuni chiarimenti o rigettarla non ritenendo le modifiche apportate soddisfacenti, anche motivando la sua scelta.
Tramite gli strumenti informatici, le proposte o critiche possono essere conosciute da tutti gli iscritti, per sostenere o criticare le posizioni del candidato all'iscrizione.
* Art. - L'iscritto o associato può proporre direttamente modifiche a statuti, programmi...etc., anche con gli strumenti informatici
* Art. - l'iscritto o associato può segnalare direttamente, con prove certe, comportamenti non democratici degli Organi dirigenti
* Art. - Verifica costantemente tramite analisi / Osservatorio interno ed esterno, informazione tra associazioni, partiti...etc. sulla propria Democrazia diretta
* Art. - La Scelta finale sulla divisione della associazione...etc. in parti minori ( con referendum interno e informativa sulle motivazioni di una eventuale divisione ) è di competenza degli iscritti o associati
* Art. - Ogni iscritto o associato ha il diritto di critica esterna della associazione, previa segnalazione interna documentata
* Art. -- - ricerca attivamente percorsi di unificazione e fusione per incorporazione con altra assoc. / partito etc. in ambedue i sensi, o la creazione di un nuovo soggetto
* Art. -- - è consentita la contemporanea iscrizione a più partiti e/o associazioni...etc. da intendersi anche come volontà dell'iscritto di arrivare alla unificazione di due o più forze politiche, riconoscendo i loro valori, principi, statuti e programmi come molto vicini
* Art.-- - Ritiene indispensabile la verifica di efficacia della delega nei momenti assembleari. In tutti i momenti assembleari, il delegato di altri iscritti, presenta una delega scritta da tenere in memoria, in forma cartacea e/o informatica, o deve essere registrato ( cartaceo, audio/video) il suo intervento verbale.
* Art. -- E' possibile ridiscutere scelte politiche avversate dalla maggioranza dei cittadini vicini alla assoc. / partito etc. pur se votate in modo assemblare e democratico interno alle organizzazione
Art. -- Per la scelta delle più alte deleghe della associazione...etc. sono previste elezioni primarie
Principi
Art. 9 - Si riconosce nei principi di fratellanza, rispetto del prossimo delle varie fedi, nella filosofia comunista, socialista e anarchica nelle loro posizioni filosofiche di principio basilari, non nelle ulteriori elaborazioni e nella prassi politica e la maggioranza delle loro realizzazioni pratiche (anche riguardo alle fedi) che hanno creato intolleranza, sofferenza, mancanza di libertà delle popolazioni
Art. 10 - Riconosce come principi quelli scritti nella “Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo” del 1948 e la legge italiana 881 del 25/10/1977 che la recepisce, e nel caso dell'Italia la Costituzione, che possono essere riviste per migliorarle a favore del popolo.
Art. 11 - Ha una visione mondiale dell'ambiente, della gestione delle risorse e della crescita della popolazione sulla base delle risorse disponibili, se il programma è realmente dei cittadini saranno i cittadini stessi a veicolarlo fra il popolo. Ritiene indispensabile un governo mondiale del popolo, con la fine degli stati nazionali, che conseguiranno la forma giuridica di macro regioni. Tutto il popolo avrà un unico governo.
Art. 12 - Intende abolire il veto O.N.U. da parte delle grandi nazioni, con l'elezione diretta da parte dei cittadini dei suoi rappresentanti, con deleghe ritirabili, con la modifica del suo statuto, con deliberazione di un potere esecutivo e giudiziario, con norme sanzionatorie che rendano effettive le regole date, con la modifica del nome da Organizzazione nazioni unite, in Governo dei Cittadini o Popoli uniti.
Art. 13 - Agisce per la cessazione totale delle guerre, considera solo le modalità di difesa con l'utilizzo della non violenza reale e non utopista.
* Art. 14 - Il movimento del popolo agisce per la salvaguardia delle tradizioni, della Storia, delle religioni e filosofie, del patrimonio artistico e rurale (abitativo) appartenenti alla razza umana senza nessuna preclusione.
* Art. 15 - Agisce perchè le Costituzioni, Dichiarazioni di Stati o insieme di Stati, tutt'ora vigenti e in via di discussione siano rese effettive e non strumenti demagogici, devono prevedere sanzioni e dimissioni per chi non le rispetti.
* Art. 16 - Agisce perchè la moneta di scambio rappresenti il valore reale del lavoro e senza signoraggio.
DIRITTI PRIMARI
Art. 17 - Rispetto generale della persona e delle associazioni, partiti, fedi a cui queste persone sono vicine. Sostiene e difende le associazioni impegnate a favore de diritti del popolo, della difesa della natura, degli animali. Il diritto personale non deve prevaricare ed essere equilibrato con il diritto altrui, in reciprocità.
Art. 18 - Rispetto per le etnie, le lingue, le culture e per tutto ciò che riguardi i cittadini in ogni parte del pianeta.
Art. 19 - Aiuto e attenzione per la donna, nel lavoro, nell'aiuto alla crescita dei figli, attraverso strutture adatte (asili) in tutte le forme di sostegno alla maternità e per permettere la partecipazione effettiva delle donne al bene comune.
Art. 20 – E' per la libertà de i rapporti affettivi tra le persone
Art. 21 - Ritiene positive tutte le scelte affettive, le differenze come valori.
Art. 22 - Ricerca e realizza soluzioni atte a soddisfare esigenze particolari dei cittadini, che non siano dannose per il bene comune.
Art. 23 - Rispetta, è attento, sostiene e difende le fedi e religioni, che rispettano realmente il cittadino, l'ateismo e agnosticismo. Agisce per la riduzione delle risorse economiche delle chiese ai livelli di rispetto del dettato evangelico e di altre religioni, tutto ciò a favore del cittadino, con modifiche costituzionali del rapporto Stato – Chiesa/e.
Art. 24 - E' per la completa libertà di stampa, fatto salve le pubblicazioni che incitino all'odio, al razzismo, alla violenza, offensive verso qualsiasi cittadino.
Art. 25 - Agisce per la crescita dell'istruzione generale, delle scuole, delle attività didattiche per dare la possibilità ad ognuno di poter partecipare, con strumenti culturali adeguati, alla vita politica e alla creazione delle risorse tramite il lavoro .
Art. 26 - E' per il diritto alla casa per tutti
* Art. 27 - I servizi primari, acqua, luce,gas, trasporti, istruzione, sanità, lavoro, sono di proprietà comune."
***************************************************
Soprattutto gli articoli 1,2,3 della parte "Stesura e modifiche del programma del movimento popolare"
tengono conto del cittadino in quanto tale e non solo l'iscritto o il simpatizzante.
Vorrei integrare le tue parole nella presentazione del progetto ed eliminare questo dibattito perchè il capitolo Proposte / Sondaggi si riferiva al progetto della modifica delle regole della politica, il forum on è nato per un dibattito a 360 gradi.
Sarebbe per me importante se tu potessi contribuire a proporre, dopo uno studio, delle regole da inserire
in statuti etc.
Io sto portando avanti il progetto ed ho proposto questo progetto sul forum dei DD e sul meet-up di Per il bene comune in occasione del Congresso di Ferrara del 27/28 novembre, dove sarò presente.
Ho preso contatto con I grillini di Grosseto a cui presenterò il progetto.
Grazie per il tuo contributo.
Se mi puoi chiamare tu per una maggiore comprensione
Pierre L. citoyen
mi è difficile risponderti, perché in realtà il discorso di chiaraequapolis vorrebbe aver superato la discussione sulla demos crazia, governo del popolo, diverse proposte di articoli e di principi, collegate anche al programma del Prog. Mov. POPOLARE tengono conto sia dei popoli e cittadini in quanto tali in senso generico.
*****************************************************
"Riteniamo che per portare avanti le finalità di Una diversa, chiara, equa politica mondiale dei cittadini e popoli siano primarie due cose:
- Il rispetto dei cittadini e popoli
- Il rispetto, la conservazione, la modifica democratica delle regole ( Programma )
" Se non si rispettano questi presupposti anche ciò che segue non troverà nessuna soluzione reale !!!"
e da qui nascono i primi articoli del Programma
P1 - Riscoprire l' umanità, la fratellanza, la sorellanza di cittadini e popoli, il senso di pace che porta alla PACE.
P2 - Chi si trova d'accordo con questo cammino deve essere prima di tutto CITTADINO, perciò scegliere il BENE COMUNE e non secondo il proprio pensiero
P3 - I principi di cui parliamo dovrebbero essere vissuti nella nostra vita
P4 - La persona o il gruppo a cui ci riferiamo sono cittadino/i, perciò e in ogni caso dobbiamo avere rispetto, delle persone e dei loro principi, pur in modo critico, se no potrebbero allontanarsi contraddicendo il nostro pensiero di vicinanza con i cittadini
P5 - Cercare, in ogni caso ciò che unisce
P6 - Il nostro pensiero ci deriva dalla cultura e dall'informazione, a cui molti contribuiscono, dobbiamo, perciò, avere rispetto mentre parliamo agli altri
P7 - possiamo trovare dei CITTADINI anche nelle cosidette associazioni di "destra", a cui per motivi personali, per rabbia, ignoranza aderiscono e non per interesse personale
P8 - Occorre condividere la conoscenza per cercare di renderci uguali nei diritti, per cui non vi devono essere leader all'interno del MPM, ma solo persone che vengano scelte e accettino i ruoli di coordinatori o portavoce, che sappiano condividere le loro esperienze, che siano limpidi nel vivere il loro incarico, che ricevano uno stipendio adeguato ed equo nel rispetto di chi lavora per vivere, per cui le spese politiche devono essere valutate e scelte a parte.
P9 - Ogni proposta / idea, anche del singolo cittadino, deve essere contemplata / riflettuta nell'ottica del bene comune, senza atteggiamenti supponenti, se viene riproposta da più persone o gruppi, ancora di più, deve essere ragionata a fondo e non venir cestinata.
P.10 - Riconosce gli stessi diritti e le pari opportunità per l'uomo e la donna"
prima di tutto nel rispetto.
**************************************************
Secondamente si è cercato di contemplare la demos crazia nella costruzione delle regole, statuti, programmi etc.
****************************************************
" Art. 1 - Il programma del movimento deve essere scritto da chi organizza (in quanto parte del popolo) con tutti gli altri, del popolo, che intendono costruirlo e che si vogliono aggregare nella stesura.
E' importante, prima della scrittura finale, realizzare più assemblee, tavoli, utilizzare altri strumenti (questionari, dazebao, cahiers de doleances), contattare le varie associazioni ecologiste, animaliste, delle donne, i sindacati, religiose e spirituali etc., dove sono presenti i cittadini, a partire dal territorio, per cogliere nel programma anche le loro voci, e riportare il tutto in assemblee finali, per l'ultima approvazione o modifica
Gli articoli del programma, che non trovino una unanimità devono essere discussi più a fondo e in tempi successivi, quando si è fatto già un percorso e vi sia più partecipazione e adesione al movimento, in modo assembleare.
Art.2 - Il programma quando è stato stilato, nella sua forma finale, non dovrà essere modificato, se è un programma sentito dal popolo, perché scritto dal popolo, può con forza avvicinare altri sulla base di quel programma e non di altro.
Bisognerà avere in ogni macroregione almeno tre persone di riconosciuta vicinanza al movimento, che non abbiano incarichi pubblici o interessi personali, che vivano sobriamente, che fungano da salvaguardia del programma e di ogni sua modifica da parte del movimento.
Art. 3 - Nel momento della crescita, a livello locale e più in là, sarà il popolo, sempre con gli strumenti all'art 1, qualora vi siano nel programma profonde incongruenze, a richiederne delle modifiche.
I modi della politica
Art.4 - I delegati del popolo devono essere riconosciuti, come rappresentanti, dal popolo stesso, la delega potrà essergli revocata in qualsiasi momento.
Art. 5 - Le risorse economiche dei delegati devono essere equiparate a quelle dei cittadini, fatto salvo le spese di delega e rappresentanza.
Art. 6 - Chi si presenta come delegato del popolo deve sottoscrivere il programma del movimento e riconoscerne la sua azione politica.
Art. 7 - Vi devono essere delle verifiche periodiche, del mandato, tra i cittadini, per mantenere la vicinanza dei cittadini con i propri rappresentanti.
Art. 8 - Il delegato qualora volesse fare altre scelte politiche deve avviare un confronto con i cittadini del territorio dove è stato eletto in pubbliche assemblee, rispettare la scelta finale dei cittadini, oppure dimettersi perché il mandato non può più essere valido, quando una delle due parti non lo condivide, con il subentro del prossimo eletto.
* Art. prevede qualora prenda lo stato di associazione...etc.l'adesione critica con presentazione di modifiche, richieste di chiarimenti e con riserva di iscrizione finale
La persona interessata prevede di iscriversi, sentendosi vicina alla/ al... ma ha alcune riserve, nella domanda di iscrizione può segnalare articoli del programma, statuto, regolamento...etc. che non condivide, anche con delle proposte, l'assoc... raccoglie la domanda e le proposte, segnalando le criticità e le proposte per una eventuale modifica nei momenti statutari che l'assoc...si è data. La domanda rimane in sospeso, anche per volontà del candidato e non solo della / del... Il candidato all'iscrizione può confermarla dopo gli opportuni chiarimenti o rigettarla non ritenendo le modifiche apportate soddisfacenti, anche motivando la sua scelta.
Tramite gli strumenti informatici, le proposte o critiche possono essere conosciute da tutti gli iscritti, per sostenere o criticare le posizioni del candidato all'iscrizione.
* Art. - L'iscritto o associato può proporre direttamente modifiche a statuti, programmi...etc., anche con gli strumenti informatici
* Art. - l'iscritto o associato può segnalare direttamente, con prove certe, comportamenti non democratici degli Organi dirigenti
* Art. - Verifica costantemente tramite analisi / Osservatorio interno ed esterno, informazione tra associazioni, partiti...etc. sulla propria Democrazia diretta
* Art. - La Scelta finale sulla divisione della associazione...etc. in parti minori ( con referendum interno e informativa sulle motivazioni di una eventuale divisione ) è di competenza degli iscritti o associati
* Art. - Ogni iscritto o associato ha il diritto di critica esterna della associazione, previa segnalazione interna documentata
* Art. -- - ricerca attivamente percorsi di unificazione e fusione per incorporazione con altra assoc. / partito etc. in ambedue i sensi, o la creazione di un nuovo soggetto
* Art. -- - è consentita la contemporanea iscrizione a più partiti e/o associazioni...etc. da intendersi anche come volontà dell'iscritto di arrivare alla unificazione di due o più forze politiche, riconoscendo i loro valori, principi, statuti e programmi come molto vicini
* Art.-- - Ritiene indispensabile la verifica di efficacia della delega nei momenti assembleari. In tutti i momenti assembleari, il delegato di altri iscritti, presenta una delega scritta da tenere in memoria, in forma cartacea e/o informatica, o deve essere registrato ( cartaceo, audio/video) il suo intervento verbale.
* Art. -- E' possibile ridiscutere scelte politiche avversate dalla maggioranza dei cittadini vicini alla assoc. / partito etc. pur se votate in modo assemblare e democratico interno alle organizzazione
Art. -- Per la scelta delle più alte deleghe della associazione...etc. sono previste elezioni primarie
Principi
Art. 9 - Si riconosce nei principi di fratellanza, rispetto del prossimo delle varie fedi, nella filosofia comunista, socialista e anarchica nelle loro posizioni filosofiche di principio basilari, non nelle ulteriori elaborazioni e nella prassi politica e la maggioranza delle loro realizzazioni pratiche (anche riguardo alle fedi) che hanno creato intolleranza, sofferenza, mancanza di libertà delle popolazioni
Art. 10 - Riconosce come principi quelli scritti nella “Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo” del 1948 e la legge italiana 881 del 25/10/1977 che la recepisce, e nel caso dell'Italia la Costituzione, che possono essere riviste per migliorarle a favore del popolo.
Art. 11 - Ha una visione mondiale dell'ambiente, della gestione delle risorse e della crescita della popolazione sulla base delle risorse disponibili, se il programma è realmente dei cittadini saranno i cittadini stessi a veicolarlo fra il popolo. Ritiene indispensabile un governo mondiale del popolo, con la fine degli stati nazionali, che conseguiranno la forma giuridica di macro regioni. Tutto il popolo avrà un unico governo.
Art. 12 - Intende abolire il veto O.N.U. da parte delle grandi nazioni, con l'elezione diretta da parte dei cittadini dei suoi rappresentanti, con deleghe ritirabili, con la modifica del suo statuto, con deliberazione di un potere esecutivo e giudiziario, con norme sanzionatorie che rendano effettive le regole date, con la modifica del nome da Organizzazione nazioni unite, in Governo dei Cittadini o Popoli uniti.
Art. 13 - Agisce per la cessazione totale delle guerre, considera solo le modalità di difesa con l'utilizzo della non violenza reale e non utopista.
* Art. 14 - Il movimento del popolo agisce per la salvaguardia delle tradizioni, della Storia, delle religioni e filosofie, del patrimonio artistico e rurale (abitativo) appartenenti alla razza umana senza nessuna preclusione.
* Art. 15 - Agisce perchè le Costituzioni, Dichiarazioni di Stati o insieme di Stati, tutt'ora vigenti e in via di discussione siano rese effettive e non strumenti demagogici, devono prevedere sanzioni e dimissioni per chi non le rispetti.
* Art. 16 - Agisce perchè la moneta di scambio rappresenti il valore reale del lavoro e senza signoraggio.
DIRITTI PRIMARI
Art. 17 - Rispetto generale della persona e delle associazioni, partiti, fedi a cui queste persone sono vicine. Sostiene e difende le associazioni impegnate a favore de diritti del popolo, della difesa della natura, degli animali. Il diritto personale non deve prevaricare ed essere equilibrato con il diritto altrui, in reciprocità.
Art. 18 - Rispetto per le etnie, le lingue, le culture e per tutto ciò che riguardi i cittadini in ogni parte del pianeta.
Art. 19 - Aiuto e attenzione per la donna, nel lavoro, nell'aiuto alla crescita dei figli, attraverso strutture adatte (asili) in tutte le forme di sostegno alla maternità e per permettere la partecipazione effettiva delle donne al bene comune.
Art. 20 – E' per la libertà de i rapporti affettivi tra le persone
Art. 21 - Ritiene positive tutte le scelte affettive, le differenze come valori.
Art. 22 - Ricerca e realizza soluzioni atte a soddisfare esigenze particolari dei cittadini, che non siano dannose per il bene comune.
Art. 23 - Rispetta, è attento, sostiene e difende le fedi e religioni, che rispettano realmente il cittadino, l'ateismo e agnosticismo. Agisce per la riduzione delle risorse economiche delle chiese ai livelli di rispetto del dettato evangelico e di altre religioni, tutto ciò a favore del cittadino, con modifiche costituzionali del rapporto Stato – Chiesa/e.
Art. 24 - E' per la completa libertà di stampa, fatto salve le pubblicazioni che incitino all'odio, al razzismo, alla violenza, offensive verso qualsiasi cittadino.
Art. 25 - Agisce per la crescita dell'istruzione generale, delle scuole, delle attività didattiche per dare la possibilità ad ognuno di poter partecipare, con strumenti culturali adeguati, alla vita politica e alla creazione delle risorse tramite il lavoro .
Art. 26 - E' per il diritto alla casa per tutti
* Art. 27 - I servizi primari, acqua, luce,gas, trasporti, istruzione, sanità, lavoro, sono di proprietà comune."
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Soprattutto gli articoli 1,2,3 della parte "Stesura e modifiche del programma del movimento popolare"
tengono conto del cittadino in quanto tale e non solo l'iscritto o il simpatizzante.
Vorrei integrare le tue parole nella presentazione del progetto ed eliminare questo dibattito perchè il capitolo Proposte / Sondaggi si riferiva al progetto della modifica delle regole della politica, il forum on è nato per un dibattito a 360 gradi.
Sarebbe per me importante se tu potessi contribuire a proporre, dopo uno studio, delle regole da inserire
in statuti etc.
Io sto portando avanti il progetto ed ho proposto questo progetto sul forum dei DD e sul meet-up di Per il bene comune in occasione del Congresso di Ferrara del 27/28 novembre, dove sarò presente.
Ho preso contatto con I grillini di Grosseto a cui presenterò il progetto.
Grazie per il tuo contributo.
Se mi puoi chiamare tu per una maggiore comprensione
Pierre L. citoyen
martedì 23 novembre 2010
venerdì 19 novembre 2010
...la stessa luna...
...questa sera tornavo in auto dal solito giro di spese del venerdì... un occhiata al cielo ed ecco una bella luna piena, o quasi...la stessa luna del mio primo appuntamento con Elisa... passano i giorni, come i grani di un rosario, ma continuo a pensare come sarebbe stato bello invecchiare insieme, tenersi per mano camminando con passo incerto, il volto con incisi i segni del tempo,... ne parlavamo, e nelle coppie di vecchietti che passavano vedevamo noi stessi, in là con gli anni... riuscirò mai ad avere pace, a rassegnarmi ad un destino così severo?...
mercoledì 17 novembre 2010
...a chiaraequapolis.org...
...vorrei lanciare un sondaggio, con la speranza che questo blog sia visitato, come merita, da un certo numero di persone,:
prima di definire le regole che ogni gruppo che si definisca democratico deve darsi, sarebbe interessante conoscere l'idea che ognuno di noi ha della democrazia: - viviamo in tempi oscuri e non è escluso che molti abbiano le idee confuse sul significato di questo termine...
prima di definire le regole che ogni gruppo che si definisca democratico deve darsi, sarebbe interessante conoscere l'idea che ognuno di noi ha della democrazia: - viviamo in tempi oscuri e non è escluso che molti abbiano le idee confuse sul significato di questo termine...
...solo!!...
...a volte capita... mi è già capitato... ma in queste ore la solitudine si fa sentire di più... è una presenza nelle stanze del mio alloggio, ormai troppo grande per me... incontro lo sguardo smarrito di Kitty, mentre Tommy dorme beatamente sulla sua sedia... che sarà di me?... che sarà di noi?...
domenica 14 novembre 2010
...phalaenopsis...
...strana giornata oggi, libera da impegni, con la mia amica Giovanna ci vedremo domani, il tempo che scorre lento tra la pulizia della cassetta dei mici, i capricci di Tommy e le corse furtive di Kitty, il bucato da stendere con un occhio preoccupato al cielo, stamane nascosto da una nebbia fitta, i vasi da innaffiare...poi all'ora di pranzo, uno sguardo più accurato alla mia orchidea: uhm, il vaso è troppo piccolo, le radici sono strette in un piccolo spazio...di colpo mi metto alla ricerca di un vaso più grande, il sacchetto della terra è sul balcone, la rinvaso, con tanta incoscienza ma con delicatezza ed un po' d'amore, qualche goccia d'acqua e la mia phalaenopsis riacquista il posto che le spetta sul davanzale della finestra del mio studio...
...forse la felicità è in un mucchietto di terra aggiunto ad una piccola pianta, per farla stare meglio, o in una carezza a Tommy e Kitty, guardandoli socchiudere quei loro misteriosi occhi, o in un pensiero divagante verso il futuro...
...forse la felicità è in un mucchietto di terra aggiunto ad una piccola pianta, per farla stare meglio, o in una carezza a Tommy e Kitty, guardandoli socchiudere quei loro misteriosi occhi, o in un pensiero divagante verso il futuro...
giovedì 11 novembre 2010
...l'estate di San Martino...
...oggi è stata una bellissima giornata, pienamente rispettato il calendario che vuole per l'11 novembre una, sia pure effimera, estate prima di tuffarsi nelle gelide brume dell'inverno...quel poco di sole mi ha messo addosso un po' di felicità... basta poco in fondo per guardare la propria situazione con altri occhi...ah, annoto anche una inaspettata visita della mia cara vicina L. che non vedevo da sabato scorso, un tocco di gioia in più... e per il resto si vedrà...camminiamo un passo dopo l'altro, facendo bene attenzione a dove mettiamo i piedi...
mercoledì 10 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
...viva la musica!...
...oggi pomeriggio il consueto giro da mia madre per la spesa...un leggero sole autunnale mi accoglie quando salgo in auto..., poi una musica piena di ritmo, mescolata con il ritmo del mio motore, ed ecco esplodere dentro di me una gioia di vivere, una felicità? possibile?, la vita ha a volte risvolti impensabili...poi, per tutto il viaggio di andata e di ritorno, tutto un susseguirsi di pezzi musicali e di emozioni mie, sempre più forti...melodie cantate o seguite a mezza voce, tra cui il tema di "ghost", dedicato a Lei...traffico intenso, seguito senza impazienza alcuna, perduto dietro una splendida dea, la Musica...
mercoledì 3 novembre 2010
....dal blog di Michael Moore...
Today Is the Day ...from Michael Moore
Tuesday, November 2nd, 2010
Friends,
This letter contains (almost) no criticisms of how the Democrats have brought this day of reckoning upon themselves. That -- and where to go from here -- will be the subject of tomorrow's letter.
Today, we have one job and one job only: Stop the return of the bigger criminal class, the Party of War, the people who (with a few Democratic enablers) manufactured the very mess we are in.
There is good news this morning: The final ABC/Washington Post poll shows that, among registered voters, people still say they prefer the Democrats over the Republicans by 5 percentage points. It's only when the pollsters ask "likely voters" who they want that the Republicans come out ahead by a few points.
So it's clear the majority of voters want the Dems, but the prediction is the Republicans will win because Dem voters are going to stay home.
So, our mission is simple: MAKE SURE NO ONE WE KNOW STAYS HOME TODAY. Here's what I am going to do right now and what I'm asking the millions of you reading this to join me in doing:
1. Email, call and/or text every non-Republican in your personal address book and remind them to vote Democratic today. If they (rightfully) complain that the Dems have been disappointing, tell them they're right, then ask them to watch this editorial by Rachel Maddow last night where she correctly lists the dozen or so things this Democratic congress did right -- the types of things we'll never see from the Republicans if they take over (equal pay for women act, taking student loans out of the greedy hands of the banks, funding for our first bullet trains, boosting veterans benefits after Bush refused to for 8 years, etc.).
2. Post a general reminder to vote (and who to vote for) on your facebook page and tweet it to your Twitter followers.
3. If you have the time, go down to a local candidate's HQ or the local Democratic Party office and offer to make calls or give people rides to the polls.
4. Think local. No matter where you are in America, there's someone on the ballot today in your town who deserves your vote. Guaranteed. If you're in Wisconsin and you're pissed at Harry Reid for letting Joe Lieberman derail the public option on health care, don't let that stop you from getting everyone you know to go vote for Russ Feingold. In Florida and furious at the way the Obama administration coddled Wall Street? All the more reason to call every single person you know in the Orlando area to go vote for Alan Grayson. In California and mad about the total Democratic failure on global warming? You can still change the world for the better by showing up with all your friends to vote for Prop 19 to legalize personal use of marijuana (and stop the record numbers of people we put in prison who don't belong there).
5. Explain to anyone who's given up and doesn't want to vote today that Obama was handed a terrible mess that he didn't create. He may now understand he's moved too slow and compromised too much on the big stuff that needed to get done (after all, Goldman Sachs was his #1 private contributor in the 2008 election). But in the last couple months he's made some good moves -- booting some generals, dumping economic advisor/wrecker Larry Summers, and hiring new people like consumer advocate Elizabeth Warren. Things are very bad right now. But they can get MUCH worse. War with Iran? A genuine worldwide Second Great Depression? A Republican Congress will spend every second trying to make it happen.
6. Finally, we must let the Democratic politicians know that our vote comes with one big condition: If they do not straighten up, get a spine and do what we expect of them, we will find alternate candidates to run against them in 2012. And we mean it. Go vote today, but also sign this petition that I'll deliver to every elected Democrat -- the "I'm Voting Democratic But I Will Work to Defeat You Next Time if You Don't Do Your Job" petition, aka "The Democrats on Probation" petition. Let's publicly put them on notice that we'll give them just two more years to start doing the things we elected them to do. If they move one more inch to the "center" or to the right, they will never get our vote again. And we mean business.
Bill Maher said, "We have a center-right party and a crazy party. Over the last 30 years, the Democrats have moved to the right, and the Republicans have moved into a mental hospital." That about sums it up. But he also said, "Sure, I'm mad at the Democrats. I'm also mad at my cell phone company. But I don't throw away my cell phone cause I'm mad and then rub dog shit on my teeth." We all know this isn't the best situation to be in. So consider this one last reason to get out and vote:
There are good people the country has never heard of who are running today all across America, most of them for the first time. Somewhere in this great land right now, the woman who will cast the deciding vote in the Senate for single payer in 2016 is running for mayor of your city in her first big race. Somewhere else, the person who will become the first female president of the United States in 2020 is running for the state house for the first time. Their careers will be over and that future will never be if you don't show up today. Go to theballot.org, find out who's great and running where you live, and then show up to vote for them. You may help light the spark that will save our sorry ass somewhere down the road. Don't just hold your nose today as you go in the booth -- go ignite a future revolution. The only thing that makes the corporate honchos happier than paying no taxes is making sure as few people vote as possible. They think they've bought this election.
Go prove them wrong.
Yours,
Michael Moore
MMFlint@aol.com
MichaelMoore.com
Tuesday, November 2nd, 2010
Friends,
This letter contains (almost) no criticisms of how the Democrats have brought this day of reckoning upon themselves. That -- and where to go from here -- will be the subject of tomorrow's letter.
Today, we have one job and one job only: Stop the return of the bigger criminal class, the Party of War, the people who (with a few Democratic enablers) manufactured the very mess we are in.
There is good news this morning: The final ABC/Washington Post poll shows that, among registered voters, people still say they prefer the Democrats over the Republicans by 5 percentage points. It's only when the pollsters ask "likely voters" who they want that the Republicans come out ahead by a few points.
So it's clear the majority of voters want the Dems, but the prediction is the Republicans will win because Dem voters are going to stay home.
So, our mission is simple: MAKE SURE NO ONE WE KNOW STAYS HOME TODAY. Here's what I am going to do right now and what I'm asking the millions of you reading this to join me in doing:
1. Email, call and/or text every non-Republican in your personal address book and remind them to vote Democratic today. If they (rightfully) complain that the Dems have been disappointing, tell them they're right, then ask them to watch this editorial by Rachel Maddow last night where she correctly lists the dozen or so things this Democratic congress did right -- the types of things we'll never see from the Republicans if they take over (equal pay for women act, taking student loans out of the greedy hands of the banks, funding for our first bullet trains, boosting veterans benefits after Bush refused to for 8 years, etc.).
2. Post a general reminder to vote (and who to vote for) on your facebook page and tweet it to your Twitter followers.
3. If you have the time, go down to a local candidate's HQ or the local Democratic Party office and offer to make calls or give people rides to the polls.
4. Think local. No matter where you are in America, there's someone on the ballot today in your town who deserves your vote. Guaranteed. If you're in Wisconsin and you're pissed at Harry Reid for letting Joe Lieberman derail the public option on health care, don't let that stop you from getting everyone you know to go vote for Russ Feingold. In Florida and furious at the way the Obama administration coddled Wall Street? All the more reason to call every single person you know in the Orlando area to go vote for Alan Grayson. In California and mad about the total Democratic failure on global warming? You can still change the world for the better by showing up with all your friends to vote for Prop 19 to legalize personal use of marijuana (and stop the record numbers of people we put in prison who don't belong there).
5. Explain to anyone who's given up and doesn't want to vote today that Obama was handed a terrible mess that he didn't create. He may now understand he's moved too slow and compromised too much on the big stuff that needed to get done (after all, Goldman Sachs was his #1 private contributor in the 2008 election). But in the last couple months he's made some good moves -- booting some generals, dumping economic advisor/wrecker Larry Summers, and hiring new people like consumer advocate Elizabeth Warren. Things are very bad right now. But they can get MUCH worse. War with Iran? A genuine worldwide Second Great Depression? A Republican Congress will spend every second trying to make it happen.
6. Finally, we must let the Democratic politicians know that our vote comes with one big condition: If they do not straighten up, get a spine and do what we expect of them, we will find alternate candidates to run against them in 2012. And we mean it. Go vote today, but also sign this petition that I'll deliver to every elected Democrat -- the "I'm Voting Democratic But I Will Work to Defeat You Next Time if You Don't Do Your Job" petition, aka "The Democrats on Probation" petition. Let's publicly put them on notice that we'll give them just two more years to start doing the things we elected them to do. If they move one more inch to the "center" or to the right, they will never get our vote again. And we mean business.
Bill Maher said, "We have a center-right party and a crazy party. Over the last 30 years, the Democrats have moved to the right, and the Republicans have moved into a mental hospital." That about sums it up. But he also said, "Sure, I'm mad at the Democrats. I'm also mad at my cell phone company. But I don't throw away my cell phone cause I'm mad and then rub dog shit on my teeth." We all know this isn't the best situation to be in. So consider this one last reason to get out and vote:
There are good people the country has never heard of who are running today all across America, most of them for the first time. Somewhere in this great land right now, the woman who will cast the deciding vote in the Senate for single payer in 2016 is running for mayor of your city in her first big race. Somewhere else, the person who will become the first female president of the United States in 2020 is running for the state house for the first time. Their careers will be over and that future will never be if you don't show up today. Go to theballot.org, find out who's great and running where you live, and then show up to vote for them. You may help light the spark that will save our sorry ass somewhere down the road. Don't just hold your nose today as you go in the booth -- go ignite a future revolution. The only thing that makes the corporate honchos happier than paying no taxes is making sure as few people vote as possible. They think they've bought this election.
Go prove them wrong.
Yours,
Michael Moore
MMFlint@aol.com
MichaelMoore.com
lunedì 1 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
...ciao...
Ciao A., tra noi è sceso un silenzio più che eloquente... è bastato che non facessi la mia telefonata quotidiana per vedere comparire una cappa di silenzio molto significativo...
Ho lasciato scadere il mio abbonamento a meetic e non l'ho rinnovato...
Un saluto- Renato
lunedì 25 ottobre 2010
giovedì 21 ottobre 2010
mercoledì 20 ottobre 2010
lunedì 18 ottobre 2010
...la mia Tina...
...giorni speciali questi, che val pena di sottolineare con un po' di buona musica, che sia finita " a nuttata"?... chissà...
sabato 16 ottobre 2010
...si cambia!!...
...oggi abbiamo iniziato a tinteggiare il mio alloggio, in realtà hanno iniziato... il genero di una mia carissima amica ed un suo aiutante... nuovi colori, greche a delimitare i soffitti, un giallo solare per la cucina, terre di siena verdi e rosa per il living e per la camera da letto... ed un piccolo rimpianto... che questi nuovi colori, simbolo di un nuovo inizio, la mia Elisa non potrà goderseli... o forse sì...chissà...
mercoledì 13 ottobre 2010
martedì 12 ottobre 2010
...sei mesi fa...
...sei mesi fa mi hai lasciato, piccola mia, per volare chissà dove, forse "alle spalle della luna", come recita il titolo del romanzo incompleto che ho ritrovato in questi giorni tra le tue vecchie riviste... ed intanto, dopo tanti giorni, di nuovo le lacrime scendono a bagnare il mio volto... let me go home...
domenica 10 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010
....dal blog di Michael Moore...
A Senseless War Begins Its 10th Year ...an address to the nation from President Barack Obama (as reported by Michael Moore)
Thursday, October 7th, 2010
My Fellow Americans:
Nine years ago today we invaded the nation of Afghanistan. I’d just turned 40. I had a Discman and an Oldsmobile and had gotten really into LiveJournal. That was a long time ago. It was so long ago, does anybody remember why we're even there? I think everyone wanted to capture Osama bin Laden and bring him to justice. But he got away sometime in the first month or so. He left. We stayed. Looking back now, that makes no sense.
Needing to find a new reason for the mission, we decided to overthrow the religious extremists who were running Afghanistan. Which we did. Sorta. Unlike Osama, they never left. Why not? Well, they were Afghans, it was their country. And, strangely enough, a lot of other Afghans supported them. To this day, the Taliban only have 25,000 armed fighters. Do you really think an army that tiny could control and suppress a nation of 28 million against their will? What's wrong with this picture? WTF is really going on here?
The truth is, I can't get an answer. My generals can't quite tell me what our mission is. If we went in there to rout out al-Qaeda, well, they're gone too. The CIA tells me there are under 100 of them left in the whole country!
My generals have also admitted the following to me:
1. There is no way we can defeat the Taliban. They enjoy too much popular support in the rural areas, the majority of the country.
2. Even though we've been there nine years, the truth is the Taliban, not us, not the Afghan government, control the country. After nine years, we’ve only completely run the Taliban out of 3% of Afghanistan.
3%!! (Just for reference, it took us only ELEVEN MONTHS after D-Day to entirely defeat the Nazis across all of Europe.)
3. Our troops and their commanders are still trying to learn the language, the culture, the customs of Afghanistan. The fact is, our troops are simply not trusted by the average people (especially after they've killed numerous civilians, either through recklessness or for sport).
4. The Afghan government we installed is corrupt beyond belief. The public does not trust them. President Karzai is on anti-depressants and our advisors tell us he is erratic and loopy on many days. His brother has a friendly relationship with the Taliban and is believed to be a major poppy (heroin) dealer. Heroin poppies are the #1 contributor to the Afghan economy.
The war in Afghanistan is a mess. The insurgency grows -- and why wouldn't it: foreign troops have invaded and occupied their country! The people responsible for 9/11 are no longer there. So why are we? Why are we offering up the lives of our sons and daughters every single day -- for no reason anyone can define.
In fact, the only reason I can see is that this war is putting billions of profits into the pockets of defense contractors. Is that a reason to stay, so Halliburton can post a larger profit this quarter?
It is time for me to bring our troops home -- right now. Not one more American needs to die. Their deaths do not make us safer and they do not bring democracy to Afghanistan.
It is not our mission to defeat the Taliban. That is the job of the Afghan people -- if that is what they choose to do. There are many groups and leaders of countries in this world who are despicable. We are not going to invade 30 countries and remove their regimes. That is not our job.
I am not going to stay in Afghanistan just because we're already there and we haven't "won" yet. There is nothing to win. No one from Genghis Khan to Leonid Brezhnev has been able to win there. So the troops are coming home.
I refuse to participate in scaring the American people with a phony "War on Terror." Are there terrorists? Yes. Will they strike again? Sadly, yes. But these terrorist acts are few and far between and should not dictate how we live our daily lives or make us ignore our constitutional rights. They should never distract us from what our real priorities are in making our country safe and secure: Everyone with a good job, families able to own a home and send their kids to college, universal health care that's coordinated by your elected representative government -- not by greedy, profit-hungry insurance companies. THAT would be true homeland security.
And what about Osama bin Laden? Nine years and we can't find a 6'5" Arab man who apparently is on dialysis? Even after offering $25 million to anyone who will tell us where he is? You don't think someone would have taken us up on that by now?
Here's what I know: Osama bin Laden is a multi-millionaire -- and if there's one thing I've learned about the rich is that they don't live in caves for 9 years. Bin Laden is either dead or hiding out in a place where his money protects him. Or maybe he just went home.
Just like we should do. Now. My condolences to the families of all who died in this war. Most of them signed up after 9/11 and wanted to do their duty because we were attacked. But we were not attacked by a country. We were attacked by a few religious extremists. And you don't defeat a few thugs by shipping halfway around the world thousands of armored vehicles and hundreds of thousands of soldiers. That is just sheer idiocy.
And it ends tonight.
God be with you.
I'm not a Muslim.
(End of speech, as transcribed by Michael Moore)
Thursday, October 7th, 2010
My Fellow Americans:
Nine years ago today we invaded the nation of Afghanistan. I’d just turned 40. I had a Discman and an Oldsmobile and had gotten really into LiveJournal. That was a long time ago. It was so long ago, does anybody remember why we're even there? I think everyone wanted to capture Osama bin Laden and bring him to justice. But he got away sometime in the first month or so. He left. We stayed. Looking back now, that makes no sense.
Needing to find a new reason for the mission, we decided to overthrow the religious extremists who were running Afghanistan. Which we did. Sorta. Unlike Osama, they never left. Why not? Well, they were Afghans, it was their country. And, strangely enough, a lot of other Afghans supported them. To this day, the Taliban only have 25,000 armed fighters. Do you really think an army that tiny could control and suppress a nation of 28 million against their will? What's wrong with this picture? WTF is really going on here?
The truth is, I can't get an answer. My generals can't quite tell me what our mission is. If we went in there to rout out al-Qaeda, well, they're gone too. The CIA tells me there are under 100 of them left in the whole country!
My generals have also admitted the following to me:
1. There is no way we can defeat the Taliban. They enjoy too much popular support in the rural areas, the majority of the country.
2. Even though we've been there nine years, the truth is the Taliban, not us, not the Afghan government, control the country. After nine years, we’ve only completely run the Taliban out of 3% of Afghanistan.
3%!! (Just for reference, it took us only ELEVEN MONTHS after D-Day to entirely defeat the Nazis across all of Europe.)
3. Our troops and their commanders are still trying to learn the language, the culture, the customs of Afghanistan. The fact is, our troops are simply not trusted by the average people (especially after they've killed numerous civilians, either through recklessness or for sport).
4. The Afghan government we installed is corrupt beyond belief. The public does not trust them. President Karzai is on anti-depressants and our advisors tell us he is erratic and loopy on many days. His brother has a friendly relationship with the Taliban and is believed to be a major poppy (heroin) dealer. Heroin poppies are the #1 contributor to the Afghan economy.
The war in Afghanistan is a mess. The insurgency grows -- and why wouldn't it: foreign troops have invaded and occupied their country! The people responsible for 9/11 are no longer there. So why are we? Why are we offering up the lives of our sons and daughters every single day -- for no reason anyone can define.
In fact, the only reason I can see is that this war is putting billions of profits into the pockets of defense contractors. Is that a reason to stay, so Halliburton can post a larger profit this quarter?
It is time for me to bring our troops home -- right now. Not one more American needs to die. Their deaths do not make us safer and they do not bring democracy to Afghanistan.
It is not our mission to defeat the Taliban. That is the job of the Afghan people -- if that is what they choose to do. There are many groups and leaders of countries in this world who are despicable. We are not going to invade 30 countries and remove their regimes. That is not our job.
I am not going to stay in Afghanistan just because we're already there and we haven't "won" yet. There is nothing to win. No one from Genghis Khan to Leonid Brezhnev has been able to win there. So the troops are coming home.
I refuse to participate in scaring the American people with a phony "War on Terror." Are there terrorists? Yes. Will they strike again? Sadly, yes. But these terrorist acts are few and far between and should not dictate how we live our daily lives or make us ignore our constitutional rights. They should never distract us from what our real priorities are in making our country safe and secure: Everyone with a good job, families able to own a home and send their kids to college, universal health care that's coordinated by your elected representative government -- not by greedy, profit-hungry insurance companies. THAT would be true homeland security.
And what about Osama bin Laden? Nine years and we can't find a 6'5" Arab man who apparently is on dialysis? Even after offering $25 million to anyone who will tell us where he is? You don't think someone would have taken us up on that by now?
Here's what I know: Osama bin Laden is a multi-millionaire -- and if there's one thing I've learned about the rich is that they don't live in caves for 9 years. Bin Laden is either dead or hiding out in a place where his money protects him. Or maybe he just went home.
Just like we should do. Now. My condolences to the families of all who died in this war. Most of them signed up after 9/11 and wanted to do their duty because we were attacked. But we were not attacked by a country. We were attacked by a few religious extremists. And you don't defeat a few thugs by shipping halfway around the world thousands of armored vehicles and hundreds of thousands of soldiers. That is just sheer idiocy.
And it ends tonight.
God be with you.
I'm not a Muslim.
(End of speech, as transcribed by Michael Moore)
lunedì 4 ottobre 2010
...grazie!!...
Forza Renato,noi facciamo il tifo per te!un abbraccio forte forte :-) bacio
Francesca e Valentina
...scorrevo la posta, come ogni pomeriggio, ed ho letto il vostro commento... lo riporto in un post... mi avete commosso, diavolette! Non so come finirà, è probabile che sia un semplice fuoco di paglia nella bruma di questo autunno, ma il sapervi vicine con il vostro affetto riscalda il mio cuore e mi da una nuova carica per affrontare il nuovo giorno... a presto su skype... e grazie!!...
Francesca e Valentina
...scorrevo la posta, come ogni pomeriggio, ed ho letto il vostro commento... lo riporto in un post... mi avete commosso, diavolette! Non so come finirà, è probabile che sia un semplice fuoco di paglia nella bruma di questo autunno, ma il sapervi vicine con il vostro affetto riscalda il mio cuore e mi da una nuova carica per affrontare il nuovo giorno... a presto su skype... e grazie!!...
venerdì 1 ottobre 2010
Promemoria per un post, il 1° di Ottobre 2010
...sono le ore 9 e 40, i computer sono in mano ad un tecnico ed ho dovuto chiudere internet... un ora per pensare alle mie vicende private e per mettere su carta ciò che provo in questi momenti.
Quello che è avvenuto ieri sera, la telefonata di A. intendo, getta uno squarcio di luce nel tran tran di questi giorni, giorni che apparivano tutti uguali. L'episodio tragico che ha sconvolto la mia vita è troppo recente per poter credere razionalmente di iniziare subito una nuova storia, un nuovo percorso, e tuttavia ci sono dei segni, alcuni particolari nei miei comportamenti che inducono a pensare che questa nuova strada può essere intrapresa.
Dovrò frenare la mia naturale irruenza e costringermi a compiere un passo alla volta senza naturalmente avere la garanzia che alla fine mi attenda un successo.
Se è difficile mettere insieme due vite a quasi quarant'anni, lo è ancora di più a sessanta: noi non sappiamo ciò che ci aspetta dietro l'angolo, ogni giorno è un giorno nuovo, misterioso, che si dipana piano piano sotto i nostri occhi, ogni giorno porta con sé nuovi pezzi al puzzle della nostra esistenza, ed alcuni di questi, (molti) sono bagnati di lacrime.
Sarà importante non fare di questo tentativo un'ossessione, per la paura di perdere un'occasione: purtroppo nella parte passata della mia vita di occasioni ne ho perse molte, forse troppe... ma questo non è un buon motivo per gettarsi allo sbaraglio incontro a questa, che pur pare mi venga offerta.
Non resta che procedere "step by step" ( passo dopo passo) cercando di non commettere errori e senza cedere alla disperazione se il tentativo dovesse fallire...
Forza Renato, buona fortuna!!...
Quello che è avvenuto ieri sera, la telefonata di A. intendo, getta uno squarcio di luce nel tran tran di questi giorni, giorni che apparivano tutti uguali. L'episodio tragico che ha sconvolto la mia vita è troppo recente per poter credere razionalmente di iniziare subito una nuova storia, un nuovo percorso, e tuttavia ci sono dei segni, alcuni particolari nei miei comportamenti che inducono a pensare che questa nuova strada può essere intrapresa.
Dovrò frenare la mia naturale irruenza e costringermi a compiere un passo alla volta senza naturalmente avere la garanzia che alla fine mi attenda un successo.
Se è difficile mettere insieme due vite a quasi quarant'anni, lo è ancora di più a sessanta: noi non sappiamo ciò che ci aspetta dietro l'angolo, ogni giorno è un giorno nuovo, misterioso, che si dipana piano piano sotto i nostri occhi, ogni giorno porta con sé nuovi pezzi al puzzle della nostra esistenza, ed alcuni di questi, (molti) sono bagnati di lacrime.
Sarà importante non fare di questo tentativo un'ossessione, per la paura di perdere un'occasione: purtroppo nella parte passata della mia vita di occasioni ne ho perse molte, forse troppe... ma questo non è un buon motivo per gettarsi allo sbaraglio incontro a questa, che pur pare mi venga offerta.
Non resta che procedere "step by step" ( passo dopo passo) cercando di non commettere errori e senza cedere alla disperazione se il tentativo dovesse fallire...
Forza Renato, buona fortuna!!...
giovedì 30 settembre 2010
...un nuovo inizio?...
...stavo leggendo il post recante il discorso di Robespierre del maggio 1793, quando ho sentito suonare il telefono: sono A. (il resto del nome lo celo per un senso di istintiva protezione verso la persona che porta questo nome), e mi ha preso un senso di smarrimento, ricollegando quel nome ai messaggi scambiati in questi giorni... è come se un raggio di luce avesse per un istante illuminato la mia stanza, immersa nel buio... certo conviene non farsi facili illusioni, il cuore sarebbe già pronto a correre dietro a questo raggio per farsi scaldare, per cancellare questa solitudine fredda... faremo un passo alla volta, stringendo in pugno le redini di questa vita che non finisce mai di sorprenderci, alternando momenti di vera angoscia a momenti esaltanti...chi vivrà, vedrà...
...la parola a Robespierre...
Discorso sulla Costituzione
10 maggio 1793
di MASSIMILIANO ROBESPIERRE
“L’uomo è nato per la felicità e la libertà e dovunque è schiavo e infelice. La società ha per scopo la conservazione dei suoi diritti e il perfezionamento della sua personalità; e dovunque la società lo degrada e lo opprime. E’ arrivato il tempo. E’ arrivato il tempo di ricordarlo ai suoi veri destinatari: i progressi della ragione umana hanno preparato questa grande rivoluzione, spetta a voi ora in modo particolare il compito di accelerarla.
Per adempiere alla vostra missione dovete fare precisamente il contrario di ciò che è esistito prima di voi.
Fino ad ora l’arte di governare è stata l’arte di derubare e di asservire un grande numero di persone a vantaggio di un piccolo numero di persone - e la legislazione è stata il mezzo per trasformare questi soprusi in sistema. I re e gli aristocratici hanno fatto molto bene questo mestiere; spetta ora a voi di fare il vostro, ovvero di rendere, per mezzo delle leggi, gli uomini felici e liberi.
Dare al governo la forza necessaria per ottenere che i cittadini rispettino sempre i diritti dei cittadini e che neppure il governo stesso possa violarli; ecco, a mio avviso, il doppio problema che il legislatore deve cercare di risolvere. Il primo mi sembra molto facile. Quanto al secondo, si sarebbe tentati di considerarlo insolubile se si consultassero solo gli avvenimenti passati e presenti senza risalire alle loro cause.
Percorrete la storia, troverete dappertutto i funzionari opprimere i cittadini e il governo divorare il potere. I tiranni parlano di sedizione quando il popolo osa lamentarsi di come vanno le cose, quando l’eccesso di oppressione gli restituisce la sua energia e la sua indipendenza. Piacesse a dio che potesse conservarla per sempre! Ma il regno del popolo dura un giorno; quello dei tiranni abbraccia la durata dei secoli. Dopo la rivoluzione del 14 luglio 1789 e soprattutto dopo quella del 10 agosto 1792, ho sentito parlare molto spesso di anarchia; io affermo che la malattia dei corpi politici non è l’anarchia, bensì il dispotismo e l’aristocrazia. Io trovo, qualunque cosa ne abbiano detto, che solo a partire da quest’epoca tanto calunniata abbiamo avuto un inizio di legge e di governo nonostante i torbidi che sono soltanto le ultime convulsioni della regalità moribonda e la lotta di un governo sleale contro l’eguaglianza.
L’anarchia ha regnato in Francia a partire da Clodoveo sino all’ultimo dei Capeto. Che cos’è infatti l’anarchia se non la tirannia che fa scendere dal trono la Natura e la legge per collocarvi degli uomini?
I mali della società non vengono mai dal popolo, ma dal governo. E come potrebbe essere diversamente? L’interesse del popolo è il bene pubblico; l’interesse degli uomini di potere è un interesse privato. Per essere buono il popolo non ha che da preferire sé stesso a chi non è popolo; per essere buono un magistrato deve sacrificare se stesso al popolo.
Se mi degnassi di rispondere a dei pregiudizi assurdi e barbari, osserverei che il potere e l’opulenza generano l’orgoglio e tutti i vizi; mentre il lavoro, la modestia, la povertà sono i guardiani delle virtù; che le aspirazioni dei deboli tendono alla giustizia e alla protezione di leggi benefiche, mentre le passioni dell’uomo potente lo spingono ad elevarsi sopra a leggi giuste o a crearne di tiranniche. Direi infine che la miseria dei cittadini non è altra cosa se non il delitto dei governanti. Ma pongo la base del mio sistema su un solo ragionamento.
Il governo è istituito per far rispettare la volontà generale; gli uomini che governano hanno invece una volontà individuale e sappiamo che ogni volontà tende in sé a prevalere. Ora, se essi impiegano per questo scopo la forza pubblica di cui dispongono, il governo non è che il flagello della libertà. Concludete, dunque, che il primo fine di ogni costituzione dev’essere di difendere la libertà pubblica e individuale contro il governo stesso.
E’ precisamente questo problema che i legislatori hanno dimenticato; si sono occupati tutti della potenza del governo, nessuno si è preoccupato dei mezzi per riportarlo alla sua funzione istituzionale. Hanno preso infinite precauzioni contro l’insurrezione del popolo e hanno invece incoraggiato con tutto il loro potere la risolta dei suoi rappresentanti. Ne ho già indicato le ragioni: l’ambizione, la forza e la perfidia sono stati i legislatori del mondo. Hanno asservito perfino la ragione umana depravandola e l’hanno resa complice delle misere condizioni dell’uomo. Il dispotismo ha prodotto la corruzione dei costumi e la corruzione dei costumi ha sostenuto il dispotismo. In questo stato di cose toccherà a chi ha venduto l’anima al più forte legittimare l’ingiustizia e condividere la tirannia. Allora la ragione non sarà più che follia; l’eguaglianza, anarchia; la libertà, disordine; la Natura, chimera; il ricordo dei diritti dell’umanità, rivolta. Allora ci saranno delle bastiglie e dei patiboli per la virtù, dei palazzi per la corruzione, dei tiranni e dei carri trionfali per il crimine. Allora ci saranno dei re, dei preti, dei nobili, dei borghesi, delle canaglie: ma non ci sarà più popolo, non ci saranno più uomini.
Avete visto tutto questo anche tra i legislatori, costretti dal progresso dell’informazione pubblica a rendere qualche omaggio ai princìpii. Avete visto come hanno impiegato la loro abilità per eluderli quando non si accordavano più con i loro interessi personali. Avete visto se non hanno fatto altro che variare le forme del dispotismo e le sfumature dell’aristocrazia. Hanno fastosamente proclamato la sovranità del popolo e subito dopo l’hanno incatenato; pur riconoscendo pienamente che i governanti sono dei mandatari li hanno trattati come dei padroni e degli idoli. Tutti si sono trovati d’accordo nel supporre il popolo insensato e ribelle e i funzionari pubblici essenzialmente saggi e virtuosi. Senza cercare degli esempi presso le nazioni straniere, ne potremmo trovare di molto vistosi nel seno stesso della nostra rivoluzione e nella condotta delle legislature che ci hanno preceduti. Avete visto con quanto servilismo esse incensassero la regalità, con quanta imprudenza predicassero una cieca fiducia nei funzionari pubblici più corrotti, con quale insolenza avvilissero il popolo, con quale barbarie lo assassinassero. Avete visto invece da che parte stavano le virtù civiche. Ricordate i sacrifici generosi della povertà e la vergognosa avarizia dei ricchi; ricordate la sublime devozione dei soldati e i tradimenti infami dei generali; il coraggio invincibile, la generosa pazienza del popolo e il turpe egoismo, la perfidia odiosa dei suoi mandatari.
Ma non dobbiamo stupirci troppo di tante ingiustizie. Uscendo da una così profonda corruzione, come avrebbero potuto essi rispettare l’umanità, amare l’uguaglianza, credere nella virtù? Poveri sventurati! Stiamo innalzando un tempio alla libertà con le mani ancora marchiate dai ferri della schiavitù. Che cos’era la nostra precedente educazione se non una lezione continua di egoismo e di sciocca vanità? Quali erano le nostre usanze e le nostre così dette leggi se non il codice della prepotenza e dello squallore dove il disprezzo degli uomini era sottoposto a una specie di tariffa e graduato secondo regole tanto varie quanto stravaganti? Disprezzare ed essere disprezzati; arrampicarsi per dominare, di volta in volta schiavi e tiranni; ora in ginocchio davanti ad un padrone, ora calpestando il popolo sotto i piedi, quello era il nostro destino, quella era la nostra ambizione, noi tutti quanti eravamo, uomini di buona nascita, uomini di buona educazione, gente onesta, gente come si deve, uomini di legge o di finanza, uomini di toga o uomini di spada.
C’è dunque da meravigliarsi se degli stupidi mercanti, dei borghesi egoisti conservano ancora nei confronti degli artigiani quel disprezzo insolente che i nobili riservano ai borghesi e a quegli stessi mercanti? Ah che nobile orgoglio! Ah che bella educazione! Ecco perché sono stati ostacolati i grandi destini del mondo. Ecco perché il seno della patria è stato lacerato dai traditori. Ecco perché i feroci satelliti dei despoti di tutta Europa hanno distrutto le nostre messi, incendiato le nostre città, massacrato le nostre donne e i nostri bambini. E’ già stato sparso il sangue di trecentomila francesi; il sangue di altri trecentomila dovrà scorrere ancora perché il semplice operaio possa sedere al senato a fianco del ricco mercante di grano, perché l’artigiano possa votare nelle assemblee del popolo al fianco dell’illustre negoziante o del presuntuoso avvocato e perché il povero onesto e intelligente possa conservare la sua dignità di uomo in presenza del ricco imbecille e corrotto? Insensati! Che cercate dei padroni per paura di avere degli eguali, credete che i tiranni esaudiranno tutti i calcoli della vostra triste vanità, della vostra oscena cupidigia? Credete che il popolo ha conquistato la libertà, che ha versato il sangue per la patria mentre voi dormivate su morbidi letti o cospiravate nelle tenebre, si lascerà incatenare, affamare, sgozzare da voi?
No! Se non rispettate né l’umanità, né la giustizia, né l’onore, conservate almeno qualche cura dei vostri tesori che non hanno niente da temere se non la miseria pubblica che voi aggravate con tanta imprudenza. Ma quale argomento può commuovere degli schiavi ambiziosi? La voce della verità che tuona nei cuori corrotti somiglia ai suoni che echeggiano nelle tombe e che non possono risvegliare i cadaveri.
Voi dunque, a cui la libertà, a cui la patria è cara, assumetevi, voi soli, il compito di salvarla; e poiché il momento in cui l’interesse incalzante della sua difesa che sembra esigere tutta la vostra attenzione, è quello stesso nel quale si sta innalzando in gran fretta l’edificio della Costituzione di un grande popolo, fondatelo almeno sulla base eterna della verità. Ponete all’inizio questa incontestabile massima: che il popolo è buono e che i suoi delegati sono corrompibili; che bisogna cercare una difesa contro il vizio e il dispotismo del governo nella virtù e nella sovranità del popolo.
Da questo principio incontestabile traiamo ora delle conseguenze pratiche, che sono le basi stesse della nostra Costituzione Libera.
Cominciate con il moderare il potere dei funzionari. Sino ad oggi i politici che hanno fatto qualche sforzo, se non per difendere la libertà, almeno per moderare la tirannia, non hanno saputo escogitare che due mezzi per raggiungere questo scopo: l’equilibrio tra i poteri e il tribunato.
Quanto all’equilibrio tra i poteri, noi siamo stati vittime di questa illusione in un tempo in cui la moda sembrava esigere da noi questo omaggio ai nostri vicini, un tempo in cui l’eccesso della nostra personale degradazione ci spingeva ad ammirare tutte le istituzioni straniere che ci offrivano qualche pallida immagine della libertà. Ma se si riflette solo un momento ci si accorge che questo equilibrio non è che una chimera o un flagello che supporrebbe la nullità completa del governo se non conducesse, invece, senza scampo a una lega dei poteri rivali contro il popolo. E’ chiaro infatti che essi preferirebbero accordarsi fra loro anziché appellarsi al sovrano per decidere della loro causa.
Ne è testimone l’Inghilterra dove l’oro e il potere del monarca fanno costantemente pendere la bilancia dalla stessa parte, dove lo stesso partito d’opposizione sollecita, di tanto in tanto, la riforma della rappresentanza nazionale solo per allontanarla, d’accordo con la maggioranza che apparentemente combatte. Una specie di governo mostruoso dove le virtù pubbliche non sono che una scandalosa parata, dove la legge consacra il dispotismo, dove i diritti del popolo sono oggetto di un aperto mercato, dove la corruzione è priva del freno stesso del pudore.
Ma che ci importa delle combinazioni che bilanciano il potere dei tiranni? E’ la tirannia che bisogna estirpare; non è nelle liti tra i loro padroni che i popoli devono cercare il sollievo di respirare per qualche istante. E’ nella loro stessa forza che deve essere posta la garanzia dei loro diritti.
Per la stessa ragione io non sono un sostenitore dell’istituzione del Tribunato; la storia non mi ha insegnato a rispettarlo. Io non affido la difesa di una causa tanto grande a degli uomini deboli e comprabili. La protezione dei tribuni presuppone la schiavitù del popolo. Non mi piace che il popolo romano si ritiri sul Monte Sacro per chiedere dei protettori a un Senato dispotico e a dei Patrizi insolenti; voglio che resti a Roma e che ne scacci tutti i suoi tiranni. Io odio quanto gli stessi patrizi e disprezzo molto di più questi tribuni ambiziosi, questi vili mandatari del popolo, che vendono ai grandi di Roma i loro discorsi e i loro silenzi; che qualche volta l’hanno difeso solo per commerciare la sua libertà con i suoi oppressori.
Uno solo è il tribuno del popolo che io posso accettare, è il popolo stesso. E’ a ciascuna sezione della Repubblica francese che io rinvio il potere tribunizio; ed è facile organizzarlo tenendolo egualmente lontano dalle tempeste della democrazia assoluta e dalla perfida tranquillità del dispotismo rappresentativo.
Ma prima di costruire le dighe che devono difendere la libertà pubblica dagli eccessi dei poteri dei Ministri, cominciamo a ridurlo entro giusti limiti.
1° - una prima regola per raggiungere questo scopo è che la durata del loro potere sia corta, applicando questo principio soprattutto a quelli la cui autorità è più estesa.
2° - che nessuno possa esercitare contemporaneamente più magistrature;
3° - che il potere sia diviso: è meglio moltiplicare i funzionari pubblici che affidare ad alcuni un’autorità troppo pericolosa;
4° - che il potere legislativo e l’esecutivo siano separati con cura;
5° - che le diverse branche dell’esecutivo siano a loro volta il più possibile distinte, secondo la natura stessa degli affari, ed affidate a mani diverse.
Uno dei difetti più gravi dell’amministrazione attuale è l’estensione troppo ampia di ciascun dipartimento ministeriale in cui sono stipate diverse branche dell’amministrazione, di natura molto diversa fra loro
Il Ministero dell’Interno, soprattutto, così come ci si è ostinati fin ora a conservarlo, provvisoriamente, è un mostro politico che avrebbe, provvisoriamente, divorato la nascente repubblica se la forza dello spirito pubblico animato dalla rivoluzione, non l’avesse difesa contro i vizi dell’istituzione e contro quelli degli individui.
Del resto se non riuscirete ad impedire che i depositari del potere esecutivo siamo dei magistrati molto potenti, allontanate, almeno, da loro ogni autorità e ogni influenza estranea alle loro funzioni.
Non permettete che per tutta la durata della loro carica essi assistano e votino nelle assemblee di popolo; applicate la stessa regola per i funzionari pubblici in generale. Tenete lontano dalle loro mani il tesoro pubblico e consegnatelo invece a dei depositari e custodi che non possano partecipare ad alcuna altra specie di autorità.
Nei dipartimenti lasciate nella mani del popolo quella porzione di tributi pubblici che non sarà necessario versare alla cassa generale; e che le spese siano pagate sul luogo ogni volta che sia possibile.
Guardatevi bene dal consegnare a quelli che governano, delle somme straordinarie con qualsiasi pretesto vi vengano richieste particolarmente col pretesto di formare l’opinione pubblica.
Tutte le manipolazioni dell’opinione pubblica non producono che veleni; noi ne abbiamo fatto di recente crudele esperienza e il primo saggio di questo stravagante sistema non ci può inspirare una gran fiducia nei suoi inventori. Tenete sempre presente che spetta all’opinione pubblica di giudicare gli uomini di governo e non a questi di costruire e dominare l’opinione pubblica.
Ma c’è un mezzo generale e non meno salutare per diminuire il potere dei governanti a vantaggio della libertà e della felicità dei popoli. Esso consiste nell’applicazione di questa massima, enunciata nella dichiarazione dei diritti che io vi ho proposto: “La legge può vietare soltanto ciò che nuoce alla società; essa può imporre soltanto ciò che le è utile”.
Fuggite l’antica mania dei governanti di voler troppo governare; lasciate agli individui, lasciate alle famiglie il diritto di fare ciò che non porta danno agli altri; lasciate i comuni di regolare da soli i loro affari in ogni campo che non riguardi essenzialmente l’amministrazione generale della Repubblica. In una parola: restituite alla libertà individuale tutto ciò che non appartiene per natura all’autorità pubblica e avrete, con ciò, lasciato molto minor spazio all’ambizione e all’arbitrio.
Rispettate soprattutto l’autorità del popolo sovrano nelle assemblee primarie. Ad esempio, sopprimendo quell’enorme codice che intralcia e annulla il diritto di votare col pretesto di regolarlo, priverete di armi molto pericolose l’intrigo e il dispotismo dei direttori e delle legislature, così come, semplificando il codice civile, abbattendo la feudalità, le decime e tutto il gotico edificio del diritto canonico è stato notevolmente ristretto il dominio del dispotismo giudiziario. Ma per quanto siano utili tutte queste precauzioni non avete ancora fatto nulla se non ostacolerete la seconda parte di abuso che ho indicato, cioè l’indipendenza del governo.
La costituzione deve preoccuparsi soprattutto di sottomettere i funzionari pubblici ad un’amplissima responsabilità ponendoli alla reale dipendenza non di singoli individui, ma del popolo sovrano.
Chi non dipende dagli uomini diventa ben presto indipendente dai suoi doveri e l’impunità è la madre, la salvaguardia del crimine mentre il popolo, di cui si ha paura, continua ad essere in catene.
Ci sono due specie di responsabilità, una che possiamo chiamare morale e l’altra fisica.
La prima riguarda principalmente la pubblicità; ma è sufficiente che la Costituzione assicuri la pubblicità delle operazioni o delle deliberazioni del governo? No, bisogna darle ancora tutta l’estensione possibile. La nazione intera ha il diritto ad essere informata sulla condotta dei suoi mandatari. Bisognerebbe – se fosse possibile – che l’assemblea dei delegati deliberasse in presenza di tutti i francesi. Il luogo delle sedute del corpo legislativo dovrebbe essere un edificio fastoso e maestoso, aperto a dodicimila persone. Sotto gli occhi di un così gran numero di testimoni né la corruzione, né l’intrigo, né la perfidia oserebbero mostrarsi; sarebbe consultata la sola volontà generale; sarebbe ascoltata solo la voce della ragione e dell’interesse pubblico. Ma l’ammissione di solo qualche centinaio di spettatori, stipati in un locale stretto e scomodo, offre una pubblicità proporzionata all’immensità della nazione? Soprattutto quando una folla di operai comprati intimorisce il corpo legislativo per bloccare o alterare la verità mediante resoconti falsi che poi vengono diffusi in tutta la repubblica? Che succederebbe se i deputati stessi trascurassero la piccola parte di pubblico presente; se tendessero a classificare gli uomini in due specie differenti, gli abitanti del loro collegio elettorale e tutti gli altri, se denunciassero continuamente i testimoni della loro condotta ai lettori dei loro pamphlets per rendere la pubblicità non solo inutile, ma addirittura funesta alla libertà?
Gli uomini superficiali non si renderanno mai conto di quanto sia stata grande l’influenza del locale che ha ospitato il corpo legislativo, né i furfanti non lo ammetteranno mai. Ma i consapevoli amici del bene pubblico hanno visto con indignazione che la prima legislatura, dopo aver invocato l’attenzione pubblica attorno a sé per resistere alla corte, ha cominciato a sfuggirla con tutti i mezzi quando ha voluto allearsi alla Corte contro il popolo; che, dopo essersi praticamente nascosta all’Arcivescovado per approvare la legge marziale, s’è rinchiusa dentro al Maneggio, circondandosi di baionette, per ordinare il massacro dei migliori cittadini al Campo di Marte, salvare lo spergiuro Luigi e minare i fondamenti della libertà. I suoi successori si sono ben guardati dall’uscirne; i re e i funzionari di polizia regi avevano fatto costruire in pochi giorni una magnifica sala dell’Opera e, a vergogna della ragione umana, sono passati quattro anni prima che si preparasse una nuova sede per la rappresentanza nazionale. Ma che dico, quella in cui essa si accinge ad entrare è più favorevole alla pubblicità dei lavori e più degna della nazione? No; tutti gli osservatori si sono accorti che è stata sistemata con notevole intelligenza dallo stesso spirito dell’intrigo, sotto gli auspici di un ministro perverso, per sottrarre i mandatari alla vista del popolo. In questo senso sono stati, anzi, fatti addirittura dei prodigi: si è finalmente trovato, dopo tante ricerche, il segreto per escludere il pubblico pur ammettendolo; che esso possa assistere alle sedute, ma che non possa sentire nulla, se non nel piccolo spazio riservato alle persone come si deve e ai giornalisti; che sia, insomma, allo stesso tempo presente e assente. I poteri si meraviglieranno dell’indifferenza con cui una grande nazione ha sopportato così a lungo le sporche e grossolane manovre che compromettevano la sua dignità, la sua libertà e la sua sicurezza.
Quanto a me, penso che la Costituzione non debba limitarsi ad ordinare che le sedute del corpo legislativo e delle autorità costituite siano pubbliche, ma che debba preoccuparsi anche dei mezzi per garantire la massima pubblicità; che debba impedire ai mandatari di influire sulla composizione dell’uditorio e di ridurre arbitrariamente l’estensione dello spazio riservato al popolo. Essa deve tener presente che il corpo legislativo risiede in seno ad un’immensa popolazione e delibera sotto gli occhi di una infinita moltitudine di cittadini.
Il principio della responsabilità morale esige ancora che gli agenti del governo, a scadenze determinate e assai ravvicinate rendano conti esatti e circostanziati della loro gestione; che questi conti siano resi pubblici attraverso la stampa e sottoposti al controllo di tutti i cittadini, che siano inviati, perciò, a tutti i dipartimenti a tutte le amministrazioni e a tutti i comuni.
A sostegno della responsabilità morale si deve allargare la responsabilità fisica che è, in ultima analisi, la più sicura guardiana della libertà e consiste nella punizione dei funzionari pubblici prevaricatori.
Un popolo i cui mandatari non debbono rendere conto a nessuno della loro gestione, non ha una Costituzione. Un popolo i cui mandatari devono rendere conto della loro gestione solo a degli altri mandatari inviolabili, non ha una Costituzione. Dipende da questi, infatti, di tradirlo impunemente o di lasciarlo tradire da altri. Se è questo il senso che si attribuisce al governo rappresentativo, confesso che faccio miei tutti gli anatemi pronunciati contro di esso da Gian Giacomo Rousseau. Del resto questa espressione come molte altre ha bisogno di essere spiegata; o piuttosto invece di definire il governo francese è molto più importante costituirlo.
In ogni Stato Libero i delitti pubblici dei magistrati debbono essere puniti tanto severamente e facilmente quanto i delitti privati dei cittadini e il potere di reprimere gli attentati del governo deve ritornare al popolo sovrano.
Io so che il popolo non può esercitare di continuo le funzione di giudice. Non è questo che voglio; ma voglio ancora meno che i suoi delegati siano dei despoti al di sopra delle leggi. Si può risolvere il problema che segnalo con delle misure semplici di cui vi espongo ora la teoria.
1°) – Io voglio che tutti i funzionari pubblici, eletti dal popolo, possano essere da lui revocati, nelle forme che saranno stabilite, senz’altro motivo che il diritto imprescrittibile che gli appartiene di revocare i suoi mandatari.
2°) – E’ naturale che il corpo incaricato di fare le leggi sorvegli coloro che sono incaricati di farle eseguire. I membri degli uffici esecutivi saranno perciò tenuti a rendere conto della loro gestione al corpo legislativo. In caso di prevaricazione esso, però, non potrà punirli, perché non si deve concedergli questo mezzo di impadronirsi del potere esecutivo, ma li accuserà davanti ad un tribunale popolare la cui unica funzione sarà di giudicare le prevaricazioni dei funzionari pubblici. I membri del corpo legislativo non potranno essere perseguitati da questo tribunale a motivo delle opinioni che abbiano manifestato nelle assemblee, ma soltanto per fatti positivi di corruzione e di tradimento di cui potessero essere accusati. I delitti ordinari che dovessero commettere sarebbero di competenza dei tribunali ordinari.
Allo scadere delle loro funzioni, i membri della legislatura e gli agenti o i ministri dell’esecutivo potranno essere deferiti al giudizio solenne dei loro committenti. Il popolo dichiarerà semplicemente se essi hanno conservato o perduto la sua fiducia. Il giudizio negativo comporterà l’interdizione a ricoprire qualunque ulteriore funzione. Il popolo non emetterà pene più gravi e, se i mandatari si saranno resi colpevoli di qualche delitto particolare e formale potrà rinviarli davanti al tribunale costituito per punirli.
Queste disposizioni si applicheranno egualmente ai membri del tribunale popolare.
Per quanto sia necessario controllare i magistrati, non è meno importante sceglierli bene. E’ su questa doppia base che si deve fondare la libertà. Tenete presente che, nel governo rappresentativo, nessuna norma Costituzionale è tanto importante quanto quelle che garantiscono la correttezza delle elezioni.
Qui io vedo diffondersi delle tesi profondamente sbagliate; qui mi accorgo che si dimenticano i primi principi del buon senso e della libertà per inseguire delle vane astrazioni metafisiche. Per esempio, si vuole che l’elezione di ogni singolo funzionario pubblico avvenga mediante votazione in tutto il territorio della Repubblica così che l’uomo di meriti e di virtù conosciuto solo nella contrada in cui abita non possa essere chiamato a rappresentare i suoi compatrioti mentre i ciarlatani famosi, che non sono sempre i migliori cittadini né gli uomini più illuminati, o gli intriganti sostenuti da un partito che domina in tutta la repubblica, siano perpetuamente ed esclusivamente i necessari rappresentanti del popolo francese.
Ma, nello stesso tempo, si incatena il popolo sovrano con delle regole tiranniche; dappertutto lo si disgusta e si allontanano i sanculotti con complicate formalità. Che dico? Si cacciano via affamandoli perché non ci si sogna neppure di indennizzarli del tempo che essi sottraggono al sostentamento delle loro famiglie per consacrarlo agli affari pubblici.
Ecco, dunque, i princìpi a difesa della libertà che la Costituzione deve mantenere. Tutto il resto non è che ciarlataneria, intrigo e dispotismo. Fate in modo che il popolo possa assistere alle assemblee pubbliche; perché lui solo è il sostegno della libertà e della giustizia; gli aristocratici e gli intriganti ne sono il flagello.
Che importa che la legge renda un omaggio ipocrita alla eguaglianza dei diritti se la più imperiosa di tutte le leggi, la necessità, costringe la parte più sana e numerosa del popolo, a rinunciarvi? Che la patria indennizzi l’uomo che vive del suo lavoro quando assiste alle assemblee pubbliche; che essa stipendii, per la stessa ragione, in modo proporzionato tutti i funzionari pubblici; che le regole delle elezioni e le forme delle deliberazioni siano le più semplici, più abbreviate possibile, che tutte le date delle assemblee siano fissate nelle epoche più comode per la parte lavoratrice della nazione.
Che si deliberi a voce alta; la pubblicità è il sostegno della virtù, la salvaguardia della verità, il terrore del delitto, il flagello dell’intrigo. Lasciate le tenebre e lo scrutinio segreto ai criminali e agli schiavi. Gli uomini liberi vogliono che il popolo sia testimone dei loro pensieri. Questo metodo forma i cittadini e le virtù repubblicane. Esso conviene ad un popolo che ha appena conquistato la libertà e che combatte per difenderla. Quando cessa di convenirgli, la repubblica non esiste più.
Per giunta, ripeto, che il popolo nelle assemblee sia completamente libero: la Costituzione può stabilire solo queste regole generali, necessarie per bandire l’intrigo e mantenere la libertà; ogni altro impaccio è solo un attentato alla sua sovranità.
Soprattutto che nessuna autorità costituita si immischi mai nel suo ordine interno, o nelle se deliberazioni.
Con ciò avrete risolto il problema, ancora incerto, dell’economia popolare collocando nella virtù del popolo e nella sua autorità di sovrano il contrappeso necessario alle ambizioni dei funzionari e ala tendenza dei giovani alla tirannia.
Non dimenticate, del resto, che la solidità stessa della Costituzione si basa su tutte le istituzioni, su tutte le leggi particolari di un popolo; comunque si voglia chiamarle, essa si basa sulla bontà dei costumi e sulla conoscenza profonda dei diritti sacri dell’uomo. La Dichiarazione dei Diritti è la Costituzione di tutti i popoli; le altre leggi sono per loro natura mutevoli e subordinate a quella. Che essa sia sempre presente a tutti gli spiriti, che splenda all’inizio del vostro codice di diritto costituzionale; che il primo articolo di questo codice sia la garanzia formale di tutti i diritti dell’uomo. Che il secondo dichiari che qualsiasi legge che li ferisca è tirannica e nulla; che essa Dichiarazione sia portata con solennità nelle vostre cerimonie pubbliche, che colpisca lo sguardo del popolo in tutte le sue assemblee, in tutti i luoghi dove risiedono i suoi mandatari, che sia scritta sui muri delle nostre case; che sia il primo insegnamento dato dai padri ai loro figli.
Mi si domanderà forse in che modo, con delle precauzioni tanto sicure contro i magistrati, io possa assicurare l’obbedienza alle leggi e al governo. Rispondo che io l’assicuro abbondantemente proprio per quelle stesse precauzioni. Rendo alle leggi e al governo tutta la forza che sottraggo ai vizi degli uomini che governano e che fanno le leggi.
Il rispetto che ispira il magistrato dipende molto di più dal rispetto che egli stesso porta alle leggi che dal potere che usurpa; e la potenza delle leggi sta molto meno nella forza militare che la sostiene che nella loro concordanza con i principi della giustizia e con la volontà generale.
Quando una legge ha per principio l’interesse pubblico, essa ha il popolo stesso come sostegno e la sua forza è la forza di tutti i cittadini di cui essa è l’opera e la proprietà. La volontà generale e la forza pubblica hanno un’origine comune. La forza pubblica è per il corpo politico ciò che per il corpo umano è il braccio che esegue spontaneamente ciò che la volontà comanda e respinge tutti gli oggetti che possono minacciare il cuore o la testa.
Quando la forza pubblica non fa che secondare la volontà generale, lo Stato è libero e pacifico; quando la contraria, lo Stato è asservito e in tumulto.
La forza pubblica è in contraddizione con la volontà generale in due casi: o quando la legge non corrisponde alla volontà generale; o quando il magistrato la usa per violare la legge. Ed è questa l’orribile anarchia che i tiranni hanno imposta in tutte le epoche con i nomi di tranquillità, di ordine pubblico, di legislazione e di governo: tutta la loro abilità consiste nell’isolare e reprimere con la forza i cittadini per asservirli ai loro odiosi capricci che abbelliscono con il nome di legge. Legislatori, fate delle leggi giuste; magistrati, fatele eseguire religiosamente ; che sia qui tutto il vostro impegno politico e offrirete al mondo uno spettacolo sconosciuto: quello di un grande popolo libero e virtuoso.
Art. 1 – La Costituzione garantisce a tutti i Francesi i diritti imprescrittibili dell’uomo e del cittadino enunciati nella precedente dichiarazione.
Art. 2 – Essa dichiara tirannico e nullo qualsiasi atto legislativo o di governo che li violi.
Art. 3 – La Costituzione Francese riconosce come solo governo legittimo quello repubblicano, né altra repubblica se non quella fondata sulla libertà e sull’uguaglianza.
Art. 4 – La Repubblica Francese è una e indivisibile.
Art. 5 – La sovranità risiede esclusivamente nel Popolo Francese. Tutti i funzionari pubblici sono i suoi mandatari; esso li può revocare nello stesso modo in cui li ha eletti.
Art. 6 – La Costituzione non riconosce altro potere che quello del popolo sovrano. Le diverse porzioni di autorità esercitate dai singoli magistrati non sono che funzioni pubbliche che esso delega loro per il vantaggio comune.
Art. 7 – La popolosità e l’estensione della Repubblica costringono il popolo Francese, per esercitare la propria sovranità, a dividersi in sezioni; ma i suoi diritti non sono né meno reali né meno sacri che se deliberasse al completo, in un’assemblea unica.
Di conseguenza nessuna sezione del (popolo) sovrano può essere sottomessa né influenzata, né agli ordini di alcuna autorità costituita e i mandatari che attentino sia alla libertà, sia alla sicurezza, sia alla dignità di una porzione del popolo sono colpevoli di ribellione contro il popolo intero.
Art. 8 – Affinché l’ineguaglianza dei beni non distrugga l’uguaglianza dei diritti, la Costituzione vuole che i cittadini che vivono del loro lavoro siano indennizzati per il tempo che consacrano agli affari pubblici nelle assemblee del popolo dove la legge li chiama.
Art. 9 – La durata delle funzioni dei mandatari del popolo non può eccedere i due anni.
Art. 10 – Nessuno può esercitare contemporaneamente due incarichi pubblici.
Art. 11 – Le funzioni esecutive, le funzioni legislative e le funzioni giudiziarie sono separate.
Art. 12 – La Costituzione non vuole che la legge ostacoli la libertà individuale se non a vantaggio del bene pubblico; essa lascia ai cittadini comuni il diritto di regolare i loro affari in ogni campo che non riguardi l’amministrazione generale della Repubblica.
Art. 13 – Le deliberazioni dei corpi legislativi e di tutte le autorità costituite saranno rese in pubblico; la Costituzione esige la massima pubblicità possibile. Il corpo legislativo deve tenere le sue sedute in un luogo in cui possano trovare posto dodicimila spettatori.
Art. 14 – Ogni funzionario pubblico è responsabile nei confronti del popolo.
Art. 15 – Sarà istituito un tribunale con l’unica funzione di giudicare delle loro prevaricazioni.
Art. 16 – I membri del corpo legislativo non potranno essere perseguiti da nessun tribunale costituito a causa delle opinioni che avranno espresso nell’assemblea: ma allo scadere delle loro funzioni la loro condotta sarà solennemente giudicata dal popolo che li aveva eletti. Il popolo si pronuncerà soltanto su questo punto: questo cittadino ha corrisposto o no alla fiducia di cui il popolo lo aveva onorato?
Art. 17 – I fatti concreti di corruzione e di tradimento che potessero essere imputati ai funzionari pubblici, di cui si è parlato nei due articoli precedenti, saranno giudicati dal tribunale popolare e i loro delitti privati dai tribunali ordinari.
Art. 18 – Tutti i membri del corpo legislativo e tutti i membri degli uffici esecutivi saranno tenuti a rendere conto delle loro ricchezze entro due anni dallo spirare della loro carica.
Art. 19 – Quando i diritti del popolo siano violati da un atto legislativo o esecutivo, ogni dipartimento potrà deferire l’esame al resto della Repubblica; e nel termine che sarà stabilito, le assemblee primarie si riuniranno per manifestare la loro opinione su questo punto.
Art. 20 – La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino sarà collocata nella posizione più in vista nei luoghi in cui le autorità costituite terranno le loro sedute; sarà portata, in forma solenne, in tutte le cerimonie pubbliche e costituirà il primo oggetto dell’istruzione pubblica.
Massimiliano Robespierre 10 maggio 1793
10 maggio 1793
di MASSIMILIANO ROBESPIERRE
“L’uomo è nato per la felicità e la libertà e dovunque è schiavo e infelice. La società ha per scopo la conservazione dei suoi diritti e il perfezionamento della sua personalità; e dovunque la società lo degrada e lo opprime. E’ arrivato il tempo. E’ arrivato il tempo di ricordarlo ai suoi veri destinatari: i progressi della ragione umana hanno preparato questa grande rivoluzione, spetta a voi ora in modo particolare il compito di accelerarla.
Per adempiere alla vostra missione dovete fare precisamente il contrario di ciò che è esistito prima di voi.
Fino ad ora l’arte di governare è stata l’arte di derubare e di asservire un grande numero di persone a vantaggio di un piccolo numero di persone - e la legislazione è stata il mezzo per trasformare questi soprusi in sistema. I re e gli aristocratici hanno fatto molto bene questo mestiere; spetta ora a voi di fare il vostro, ovvero di rendere, per mezzo delle leggi, gli uomini felici e liberi.
Dare al governo la forza necessaria per ottenere che i cittadini rispettino sempre i diritti dei cittadini e che neppure il governo stesso possa violarli; ecco, a mio avviso, il doppio problema che il legislatore deve cercare di risolvere. Il primo mi sembra molto facile. Quanto al secondo, si sarebbe tentati di considerarlo insolubile se si consultassero solo gli avvenimenti passati e presenti senza risalire alle loro cause.
Percorrete la storia, troverete dappertutto i funzionari opprimere i cittadini e il governo divorare il potere. I tiranni parlano di sedizione quando il popolo osa lamentarsi di come vanno le cose, quando l’eccesso di oppressione gli restituisce la sua energia e la sua indipendenza. Piacesse a dio che potesse conservarla per sempre! Ma il regno del popolo dura un giorno; quello dei tiranni abbraccia la durata dei secoli. Dopo la rivoluzione del 14 luglio 1789 e soprattutto dopo quella del 10 agosto 1792, ho sentito parlare molto spesso di anarchia; io affermo che la malattia dei corpi politici non è l’anarchia, bensì il dispotismo e l’aristocrazia. Io trovo, qualunque cosa ne abbiano detto, che solo a partire da quest’epoca tanto calunniata abbiamo avuto un inizio di legge e di governo nonostante i torbidi che sono soltanto le ultime convulsioni della regalità moribonda e la lotta di un governo sleale contro l’eguaglianza.
L’anarchia ha regnato in Francia a partire da Clodoveo sino all’ultimo dei Capeto. Che cos’è infatti l’anarchia se non la tirannia che fa scendere dal trono la Natura e la legge per collocarvi degli uomini?
I mali della società non vengono mai dal popolo, ma dal governo. E come potrebbe essere diversamente? L’interesse del popolo è il bene pubblico; l’interesse degli uomini di potere è un interesse privato. Per essere buono il popolo non ha che da preferire sé stesso a chi non è popolo; per essere buono un magistrato deve sacrificare se stesso al popolo.
Se mi degnassi di rispondere a dei pregiudizi assurdi e barbari, osserverei che il potere e l’opulenza generano l’orgoglio e tutti i vizi; mentre il lavoro, la modestia, la povertà sono i guardiani delle virtù; che le aspirazioni dei deboli tendono alla giustizia e alla protezione di leggi benefiche, mentre le passioni dell’uomo potente lo spingono ad elevarsi sopra a leggi giuste o a crearne di tiranniche. Direi infine che la miseria dei cittadini non è altra cosa se non il delitto dei governanti. Ma pongo la base del mio sistema su un solo ragionamento.
Il governo è istituito per far rispettare la volontà generale; gli uomini che governano hanno invece una volontà individuale e sappiamo che ogni volontà tende in sé a prevalere. Ora, se essi impiegano per questo scopo la forza pubblica di cui dispongono, il governo non è che il flagello della libertà. Concludete, dunque, che il primo fine di ogni costituzione dev’essere di difendere la libertà pubblica e individuale contro il governo stesso.
E’ precisamente questo problema che i legislatori hanno dimenticato; si sono occupati tutti della potenza del governo, nessuno si è preoccupato dei mezzi per riportarlo alla sua funzione istituzionale. Hanno preso infinite precauzioni contro l’insurrezione del popolo e hanno invece incoraggiato con tutto il loro potere la risolta dei suoi rappresentanti. Ne ho già indicato le ragioni: l’ambizione, la forza e la perfidia sono stati i legislatori del mondo. Hanno asservito perfino la ragione umana depravandola e l’hanno resa complice delle misere condizioni dell’uomo. Il dispotismo ha prodotto la corruzione dei costumi e la corruzione dei costumi ha sostenuto il dispotismo. In questo stato di cose toccherà a chi ha venduto l’anima al più forte legittimare l’ingiustizia e condividere la tirannia. Allora la ragione non sarà più che follia; l’eguaglianza, anarchia; la libertà, disordine; la Natura, chimera; il ricordo dei diritti dell’umanità, rivolta. Allora ci saranno delle bastiglie e dei patiboli per la virtù, dei palazzi per la corruzione, dei tiranni e dei carri trionfali per il crimine. Allora ci saranno dei re, dei preti, dei nobili, dei borghesi, delle canaglie: ma non ci sarà più popolo, non ci saranno più uomini.
Avete visto tutto questo anche tra i legislatori, costretti dal progresso dell’informazione pubblica a rendere qualche omaggio ai princìpii. Avete visto come hanno impiegato la loro abilità per eluderli quando non si accordavano più con i loro interessi personali. Avete visto se non hanno fatto altro che variare le forme del dispotismo e le sfumature dell’aristocrazia. Hanno fastosamente proclamato la sovranità del popolo e subito dopo l’hanno incatenato; pur riconoscendo pienamente che i governanti sono dei mandatari li hanno trattati come dei padroni e degli idoli. Tutti si sono trovati d’accordo nel supporre il popolo insensato e ribelle e i funzionari pubblici essenzialmente saggi e virtuosi. Senza cercare degli esempi presso le nazioni straniere, ne potremmo trovare di molto vistosi nel seno stesso della nostra rivoluzione e nella condotta delle legislature che ci hanno preceduti. Avete visto con quanto servilismo esse incensassero la regalità, con quanta imprudenza predicassero una cieca fiducia nei funzionari pubblici più corrotti, con quale insolenza avvilissero il popolo, con quale barbarie lo assassinassero. Avete visto invece da che parte stavano le virtù civiche. Ricordate i sacrifici generosi della povertà e la vergognosa avarizia dei ricchi; ricordate la sublime devozione dei soldati e i tradimenti infami dei generali; il coraggio invincibile, la generosa pazienza del popolo e il turpe egoismo, la perfidia odiosa dei suoi mandatari.
Ma non dobbiamo stupirci troppo di tante ingiustizie. Uscendo da una così profonda corruzione, come avrebbero potuto essi rispettare l’umanità, amare l’uguaglianza, credere nella virtù? Poveri sventurati! Stiamo innalzando un tempio alla libertà con le mani ancora marchiate dai ferri della schiavitù. Che cos’era la nostra precedente educazione se non una lezione continua di egoismo e di sciocca vanità? Quali erano le nostre usanze e le nostre così dette leggi se non il codice della prepotenza e dello squallore dove il disprezzo degli uomini era sottoposto a una specie di tariffa e graduato secondo regole tanto varie quanto stravaganti? Disprezzare ed essere disprezzati; arrampicarsi per dominare, di volta in volta schiavi e tiranni; ora in ginocchio davanti ad un padrone, ora calpestando il popolo sotto i piedi, quello era il nostro destino, quella era la nostra ambizione, noi tutti quanti eravamo, uomini di buona nascita, uomini di buona educazione, gente onesta, gente come si deve, uomini di legge o di finanza, uomini di toga o uomini di spada.
C’è dunque da meravigliarsi se degli stupidi mercanti, dei borghesi egoisti conservano ancora nei confronti degli artigiani quel disprezzo insolente che i nobili riservano ai borghesi e a quegli stessi mercanti? Ah che nobile orgoglio! Ah che bella educazione! Ecco perché sono stati ostacolati i grandi destini del mondo. Ecco perché il seno della patria è stato lacerato dai traditori. Ecco perché i feroci satelliti dei despoti di tutta Europa hanno distrutto le nostre messi, incendiato le nostre città, massacrato le nostre donne e i nostri bambini. E’ già stato sparso il sangue di trecentomila francesi; il sangue di altri trecentomila dovrà scorrere ancora perché il semplice operaio possa sedere al senato a fianco del ricco mercante di grano, perché l’artigiano possa votare nelle assemblee del popolo al fianco dell’illustre negoziante o del presuntuoso avvocato e perché il povero onesto e intelligente possa conservare la sua dignità di uomo in presenza del ricco imbecille e corrotto? Insensati! Che cercate dei padroni per paura di avere degli eguali, credete che i tiranni esaudiranno tutti i calcoli della vostra triste vanità, della vostra oscena cupidigia? Credete che il popolo ha conquistato la libertà, che ha versato il sangue per la patria mentre voi dormivate su morbidi letti o cospiravate nelle tenebre, si lascerà incatenare, affamare, sgozzare da voi?
No! Se non rispettate né l’umanità, né la giustizia, né l’onore, conservate almeno qualche cura dei vostri tesori che non hanno niente da temere se non la miseria pubblica che voi aggravate con tanta imprudenza. Ma quale argomento può commuovere degli schiavi ambiziosi? La voce della verità che tuona nei cuori corrotti somiglia ai suoni che echeggiano nelle tombe e che non possono risvegliare i cadaveri.
Voi dunque, a cui la libertà, a cui la patria è cara, assumetevi, voi soli, il compito di salvarla; e poiché il momento in cui l’interesse incalzante della sua difesa che sembra esigere tutta la vostra attenzione, è quello stesso nel quale si sta innalzando in gran fretta l’edificio della Costituzione di un grande popolo, fondatelo almeno sulla base eterna della verità. Ponete all’inizio questa incontestabile massima: che il popolo è buono e che i suoi delegati sono corrompibili; che bisogna cercare una difesa contro il vizio e il dispotismo del governo nella virtù e nella sovranità del popolo.
Da questo principio incontestabile traiamo ora delle conseguenze pratiche, che sono le basi stesse della nostra Costituzione Libera.
Cominciate con il moderare il potere dei funzionari. Sino ad oggi i politici che hanno fatto qualche sforzo, se non per difendere la libertà, almeno per moderare la tirannia, non hanno saputo escogitare che due mezzi per raggiungere questo scopo: l’equilibrio tra i poteri e il tribunato.
Quanto all’equilibrio tra i poteri, noi siamo stati vittime di questa illusione in un tempo in cui la moda sembrava esigere da noi questo omaggio ai nostri vicini, un tempo in cui l’eccesso della nostra personale degradazione ci spingeva ad ammirare tutte le istituzioni straniere che ci offrivano qualche pallida immagine della libertà. Ma se si riflette solo un momento ci si accorge che questo equilibrio non è che una chimera o un flagello che supporrebbe la nullità completa del governo se non conducesse, invece, senza scampo a una lega dei poteri rivali contro il popolo. E’ chiaro infatti che essi preferirebbero accordarsi fra loro anziché appellarsi al sovrano per decidere della loro causa.
Ne è testimone l’Inghilterra dove l’oro e il potere del monarca fanno costantemente pendere la bilancia dalla stessa parte, dove lo stesso partito d’opposizione sollecita, di tanto in tanto, la riforma della rappresentanza nazionale solo per allontanarla, d’accordo con la maggioranza che apparentemente combatte. Una specie di governo mostruoso dove le virtù pubbliche non sono che una scandalosa parata, dove la legge consacra il dispotismo, dove i diritti del popolo sono oggetto di un aperto mercato, dove la corruzione è priva del freno stesso del pudore.
Ma che ci importa delle combinazioni che bilanciano il potere dei tiranni? E’ la tirannia che bisogna estirpare; non è nelle liti tra i loro padroni che i popoli devono cercare il sollievo di respirare per qualche istante. E’ nella loro stessa forza che deve essere posta la garanzia dei loro diritti.
Per la stessa ragione io non sono un sostenitore dell’istituzione del Tribunato; la storia non mi ha insegnato a rispettarlo. Io non affido la difesa di una causa tanto grande a degli uomini deboli e comprabili. La protezione dei tribuni presuppone la schiavitù del popolo. Non mi piace che il popolo romano si ritiri sul Monte Sacro per chiedere dei protettori a un Senato dispotico e a dei Patrizi insolenti; voglio che resti a Roma e che ne scacci tutti i suoi tiranni. Io odio quanto gli stessi patrizi e disprezzo molto di più questi tribuni ambiziosi, questi vili mandatari del popolo, che vendono ai grandi di Roma i loro discorsi e i loro silenzi; che qualche volta l’hanno difeso solo per commerciare la sua libertà con i suoi oppressori.
Uno solo è il tribuno del popolo che io posso accettare, è il popolo stesso. E’ a ciascuna sezione della Repubblica francese che io rinvio il potere tribunizio; ed è facile organizzarlo tenendolo egualmente lontano dalle tempeste della democrazia assoluta e dalla perfida tranquillità del dispotismo rappresentativo.
Ma prima di costruire le dighe che devono difendere la libertà pubblica dagli eccessi dei poteri dei Ministri, cominciamo a ridurlo entro giusti limiti.
1° - una prima regola per raggiungere questo scopo è che la durata del loro potere sia corta, applicando questo principio soprattutto a quelli la cui autorità è più estesa.
2° - che nessuno possa esercitare contemporaneamente più magistrature;
3° - che il potere sia diviso: è meglio moltiplicare i funzionari pubblici che affidare ad alcuni un’autorità troppo pericolosa;
4° - che il potere legislativo e l’esecutivo siano separati con cura;
5° - che le diverse branche dell’esecutivo siano a loro volta il più possibile distinte, secondo la natura stessa degli affari, ed affidate a mani diverse.
Uno dei difetti più gravi dell’amministrazione attuale è l’estensione troppo ampia di ciascun dipartimento ministeriale in cui sono stipate diverse branche dell’amministrazione, di natura molto diversa fra loro
Il Ministero dell’Interno, soprattutto, così come ci si è ostinati fin ora a conservarlo, provvisoriamente, è un mostro politico che avrebbe, provvisoriamente, divorato la nascente repubblica se la forza dello spirito pubblico animato dalla rivoluzione, non l’avesse difesa contro i vizi dell’istituzione e contro quelli degli individui.
Del resto se non riuscirete ad impedire che i depositari del potere esecutivo siamo dei magistrati molto potenti, allontanate, almeno, da loro ogni autorità e ogni influenza estranea alle loro funzioni.
Non permettete che per tutta la durata della loro carica essi assistano e votino nelle assemblee di popolo; applicate la stessa regola per i funzionari pubblici in generale. Tenete lontano dalle loro mani il tesoro pubblico e consegnatelo invece a dei depositari e custodi che non possano partecipare ad alcuna altra specie di autorità.
Nei dipartimenti lasciate nella mani del popolo quella porzione di tributi pubblici che non sarà necessario versare alla cassa generale; e che le spese siano pagate sul luogo ogni volta che sia possibile.
Guardatevi bene dal consegnare a quelli che governano, delle somme straordinarie con qualsiasi pretesto vi vengano richieste particolarmente col pretesto di formare l’opinione pubblica.
Tutte le manipolazioni dell’opinione pubblica non producono che veleni; noi ne abbiamo fatto di recente crudele esperienza e il primo saggio di questo stravagante sistema non ci può inspirare una gran fiducia nei suoi inventori. Tenete sempre presente che spetta all’opinione pubblica di giudicare gli uomini di governo e non a questi di costruire e dominare l’opinione pubblica.
Ma c’è un mezzo generale e non meno salutare per diminuire il potere dei governanti a vantaggio della libertà e della felicità dei popoli. Esso consiste nell’applicazione di questa massima, enunciata nella dichiarazione dei diritti che io vi ho proposto: “La legge può vietare soltanto ciò che nuoce alla società; essa può imporre soltanto ciò che le è utile”.
Fuggite l’antica mania dei governanti di voler troppo governare; lasciate agli individui, lasciate alle famiglie il diritto di fare ciò che non porta danno agli altri; lasciate i comuni di regolare da soli i loro affari in ogni campo che non riguardi essenzialmente l’amministrazione generale della Repubblica. In una parola: restituite alla libertà individuale tutto ciò che non appartiene per natura all’autorità pubblica e avrete, con ciò, lasciato molto minor spazio all’ambizione e all’arbitrio.
Rispettate soprattutto l’autorità del popolo sovrano nelle assemblee primarie. Ad esempio, sopprimendo quell’enorme codice che intralcia e annulla il diritto di votare col pretesto di regolarlo, priverete di armi molto pericolose l’intrigo e il dispotismo dei direttori e delle legislature, così come, semplificando il codice civile, abbattendo la feudalità, le decime e tutto il gotico edificio del diritto canonico è stato notevolmente ristretto il dominio del dispotismo giudiziario. Ma per quanto siano utili tutte queste precauzioni non avete ancora fatto nulla se non ostacolerete la seconda parte di abuso che ho indicato, cioè l’indipendenza del governo.
La costituzione deve preoccuparsi soprattutto di sottomettere i funzionari pubblici ad un’amplissima responsabilità ponendoli alla reale dipendenza non di singoli individui, ma del popolo sovrano.
Chi non dipende dagli uomini diventa ben presto indipendente dai suoi doveri e l’impunità è la madre, la salvaguardia del crimine mentre il popolo, di cui si ha paura, continua ad essere in catene.
Ci sono due specie di responsabilità, una che possiamo chiamare morale e l’altra fisica.
La prima riguarda principalmente la pubblicità; ma è sufficiente che la Costituzione assicuri la pubblicità delle operazioni o delle deliberazioni del governo? No, bisogna darle ancora tutta l’estensione possibile. La nazione intera ha il diritto ad essere informata sulla condotta dei suoi mandatari. Bisognerebbe – se fosse possibile – che l’assemblea dei delegati deliberasse in presenza di tutti i francesi. Il luogo delle sedute del corpo legislativo dovrebbe essere un edificio fastoso e maestoso, aperto a dodicimila persone. Sotto gli occhi di un così gran numero di testimoni né la corruzione, né l’intrigo, né la perfidia oserebbero mostrarsi; sarebbe consultata la sola volontà generale; sarebbe ascoltata solo la voce della ragione e dell’interesse pubblico. Ma l’ammissione di solo qualche centinaio di spettatori, stipati in un locale stretto e scomodo, offre una pubblicità proporzionata all’immensità della nazione? Soprattutto quando una folla di operai comprati intimorisce il corpo legislativo per bloccare o alterare la verità mediante resoconti falsi che poi vengono diffusi in tutta la repubblica? Che succederebbe se i deputati stessi trascurassero la piccola parte di pubblico presente; se tendessero a classificare gli uomini in due specie differenti, gli abitanti del loro collegio elettorale e tutti gli altri, se denunciassero continuamente i testimoni della loro condotta ai lettori dei loro pamphlets per rendere la pubblicità non solo inutile, ma addirittura funesta alla libertà?
Gli uomini superficiali non si renderanno mai conto di quanto sia stata grande l’influenza del locale che ha ospitato il corpo legislativo, né i furfanti non lo ammetteranno mai. Ma i consapevoli amici del bene pubblico hanno visto con indignazione che la prima legislatura, dopo aver invocato l’attenzione pubblica attorno a sé per resistere alla corte, ha cominciato a sfuggirla con tutti i mezzi quando ha voluto allearsi alla Corte contro il popolo; che, dopo essersi praticamente nascosta all’Arcivescovado per approvare la legge marziale, s’è rinchiusa dentro al Maneggio, circondandosi di baionette, per ordinare il massacro dei migliori cittadini al Campo di Marte, salvare lo spergiuro Luigi e minare i fondamenti della libertà. I suoi successori si sono ben guardati dall’uscirne; i re e i funzionari di polizia regi avevano fatto costruire in pochi giorni una magnifica sala dell’Opera e, a vergogna della ragione umana, sono passati quattro anni prima che si preparasse una nuova sede per la rappresentanza nazionale. Ma che dico, quella in cui essa si accinge ad entrare è più favorevole alla pubblicità dei lavori e più degna della nazione? No; tutti gli osservatori si sono accorti che è stata sistemata con notevole intelligenza dallo stesso spirito dell’intrigo, sotto gli auspici di un ministro perverso, per sottrarre i mandatari alla vista del popolo. In questo senso sono stati, anzi, fatti addirittura dei prodigi: si è finalmente trovato, dopo tante ricerche, il segreto per escludere il pubblico pur ammettendolo; che esso possa assistere alle sedute, ma che non possa sentire nulla, se non nel piccolo spazio riservato alle persone come si deve e ai giornalisti; che sia, insomma, allo stesso tempo presente e assente. I poteri si meraviglieranno dell’indifferenza con cui una grande nazione ha sopportato così a lungo le sporche e grossolane manovre che compromettevano la sua dignità, la sua libertà e la sua sicurezza.
Quanto a me, penso che la Costituzione non debba limitarsi ad ordinare che le sedute del corpo legislativo e delle autorità costituite siano pubbliche, ma che debba preoccuparsi anche dei mezzi per garantire la massima pubblicità; che debba impedire ai mandatari di influire sulla composizione dell’uditorio e di ridurre arbitrariamente l’estensione dello spazio riservato al popolo. Essa deve tener presente che il corpo legislativo risiede in seno ad un’immensa popolazione e delibera sotto gli occhi di una infinita moltitudine di cittadini.
Il principio della responsabilità morale esige ancora che gli agenti del governo, a scadenze determinate e assai ravvicinate rendano conti esatti e circostanziati della loro gestione; che questi conti siano resi pubblici attraverso la stampa e sottoposti al controllo di tutti i cittadini, che siano inviati, perciò, a tutti i dipartimenti a tutte le amministrazioni e a tutti i comuni.
A sostegno della responsabilità morale si deve allargare la responsabilità fisica che è, in ultima analisi, la più sicura guardiana della libertà e consiste nella punizione dei funzionari pubblici prevaricatori.
Un popolo i cui mandatari non debbono rendere conto a nessuno della loro gestione, non ha una Costituzione. Un popolo i cui mandatari devono rendere conto della loro gestione solo a degli altri mandatari inviolabili, non ha una Costituzione. Dipende da questi, infatti, di tradirlo impunemente o di lasciarlo tradire da altri. Se è questo il senso che si attribuisce al governo rappresentativo, confesso che faccio miei tutti gli anatemi pronunciati contro di esso da Gian Giacomo Rousseau. Del resto questa espressione come molte altre ha bisogno di essere spiegata; o piuttosto invece di definire il governo francese è molto più importante costituirlo.
In ogni Stato Libero i delitti pubblici dei magistrati debbono essere puniti tanto severamente e facilmente quanto i delitti privati dei cittadini e il potere di reprimere gli attentati del governo deve ritornare al popolo sovrano.
Io so che il popolo non può esercitare di continuo le funzione di giudice. Non è questo che voglio; ma voglio ancora meno che i suoi delegati siano dei despoti al di sopra delle leggi. Si può risolvere il problema che segnalo con delle misure semplici di cui vi espongo ora la teoria.
1°) – Io voglio che tutti i funzionari pubblici, eletti dal popolo, possano essere da lui revocati, nelle forme che saranno stabilite, senz’altro motivo che il diritto imprescrittibile che gli appartiene di revocare i suoi mandatari.
2°) – E’ naturale che il corpo incaricato di fare le leggi sorvegli coloro che sono incaricati di farle eseguire. I membri degli uffici esecutivi saranno perciò tenuti a rendere conto della loro gestione al corpo legislativo. In caso di prevaricazione esso, però, non potrà punirli, perché non si deve concedergli questo mezzo di impadronirsi del potere esecutivo, ma li accuserà davanti ad un tribunale popolare la cui unica funzione sarà di giudicare le prevaricazioni dei funzionari pubblici. I membri del corpo legislativo non potranno essere perseguitati da questo tribunale a motivo delle opinioni che abbiano manifestato nelle assemblee, ma soltanto per fatti positivi di corruzione e di tradimento di cui potessero essere accusati. I delitti ordinari che dovessero commettere sarebbero di competenza dei tribunali ordinari.
Allo scadere delle loro funzioni, i membri della legislatura e gli agenti o i ministri dell’esecutivo potranno essere deferiti al giudizio solenne dei loro committenti. Il popolo dichiarerà semplicemente se essi hanno conservato o perduto la sua fiducia. Il giudizio negativo comporterà l’interdizione a ricoprire qualunque ulteriore funzione. Il popolo non emetterà pene più gravi e, se i mandatari si saranno resi colpevoli di qualche delitto particolare e formale potrà rinviarli davanti al tribunale costituito per punirli.
Queste disposizioni si applicheranno egualmente ai membri del tribunale popolare.
Per quanto sia necessario controllare i magistrati, non è meno importante sceglierli bene. E’ su questa doppia base che si deve fondare la libertà. Tenete presente che, nel governo rappresentativo, nessuna norma Costituzionale è tanto importante quanto quelle che garantiscono la correttezza delle elezioni.
Qui io vedo diffondersi delle tesi profondamente sbagliate; qui mi accorgo che si dimenticano i primi principi del buon senso e della libertà per inseguire delle vane astrazioni metafisiche. Per esempio, si vuole che l’elezione di ogni singolo funzionario pubblico avvenga mediante votazione in tutto il territorio della Repubblica così che l’uomo di meriti e di virtù conosciuto solo nella contrada in cui abita non possa essere chiamato a rappresentare i suoi compatrioti mentre i ciarlatani famosi, che non sono sempre i migliori cittadini né gli uomini più illuminati, o gli intriganti sostenuti da un partito che domina in tutta la repubblica, siano perpetuamente ed esclusivamente i necessari rappresentanti del popolo francese.
Ma, nello stesso tempo, si incatena il popolo sovrano con delle regole tiranniche; dappertutto lo si disgusta e si allontanano i sanculotti con complicate formalità. Che dico? Si cacciano via affamandoli perché non ci si sogna neppure di indennizzarli del tempo che essi sottraggono al sostentamento delle loro famiglie per consacrarlo agli affari pubblici.
Ecco, dunque, i princìpi a difesa della libertà che la Costituzione deve mantenere. Tutto il resto non è che ciarlataneria, intrigo e dispotismo. Fate in modo che il popolo possa assistere alle assemblee pubbliche; perché lui solo è il sostegno della libertà e della giustizia; gli aristocratici e gli intriganti ne sono il flagello.
Che importa che la legge renda un omaggio ipocrita alla eguaglianza dei diritti se la più imperiosa di tutte le leggi, la necessità, costringe la parte più sana e numerosa del popolo, a rinunciarvi? Che la patria indennizzi l’uomo che vive del suo lavoro quando assiste alle assemblee pubbliche; che essa stipendii, per la stessa ragione, in modo proporzionato tutti i funzionari pubblici; che le regole delle elezioni e le forme delle deliberazioni siano le più semplici, più abbreviate possibile, che tutte le date delle assemblee siano fissate nelle epoche più comode per la parte lavoratrice della nazione.
Che si deliberi a voce alta; la pubblicità è il sostegno della virtù, la salvaguardia della verità, il terrore del delitto, il flagello dell’intrigo. Lasciate le tenebre e lo scrutinio segreto ai criminali e agli schiavi. Gli uomini liberi vogliono che il popolo sia testimone dei loro pensieri. Questo metodo forma i cittadini e le virtù repubblicane. Esso conviene ad un popolo che ha appena conquistato la libertà e che combatte per difenderla. Quando cessa di convenirgli, la repubblica non esiste più.
Per giunta, ripeto, che il popolo nelle assemblee sia completamente libero: la Costituzione può stabilire solo queste regole generali, necessarie per bandire l’intrigo e mantenere la libertà; ogni altro impaccio è solo un attentato alla sua sovranità.
Soprattutto che nessuna autorità costituita si immischi mai nel suo ordine interno, o nelle se deliberazioni.
Con ciò avrete risolto il problema, ancora incerto, dell’economia popolare collocando nella virtù del popolo e nella sua autorità di sovrano il contrappeso necessario alle ambizioni dei funzionari e ala tendenza dei giovani alla tirannia.
Non dimenticate, del resto, che la solidità stessa della Costituzione si basa su tutte le istituzioni, su tutte le leggi particolari di un popolo; comunque si voglia chiamarle, essa si basa sulla bontà dei costumi e sulla conoscenza profonda dei diritti sacri dell’uomo. La Dichiarazione dei Diritti è la Costituzione di tutti i popoli; le altre leggi sono per loro natura mutevoli e subordinate a quella. Che essa sia sempre presente a tutti gli spiriti, che splenda all’inizio del vostro codice di diritto costituzionale; che il primo articolo di questo codice sia la garanzia formale di tutti i diritti dell’uomo. Che il secondo dichiari che qualsiasi legge che li ferisca è tirannica e nulla; che essa Dichiarazione sia portata con solennità nelle vostre cerimonie pubbliche, che colpisca lo sguardo del popolo in tutte le sue assemblee, in tutti i luoghi dove risiedono i suoi mandatari, che sia scritta sui muri delle nostre case; che sia il primo insegnamento dato dai padri ai loro figli.
Mi si domanderà forse in che modo, con delle precauzioni tanto sicure contro i magistrati, io possa assicurare l’obbedienza alle leggi e al governo. Rispondo che io l’assicuro abbondantemente proprio per quelle stesse precauzioni. Rendo alle leggi e al governo tutta la forza che sottraggo ai vizi degli uomini che governano e che fanno le leggi.
Il rispetto che ispira il magistrato dipende molto di più dal rispetto che egli stesso porta alle leggi che dal potere che usurpa; e la potenza delle leggi sta molto meno nella forza militare che la sostiene che nella loro concordanza con i principi della giustizia e con la volontà generale.
Quando una legge ha per principio l’interesse pubblico, essa ha il popolo stesso come sostegno e la sua forza è la forza di tutti i cittadini di cui essa è l’opera e la proprietà. La volontà generale e la forza pubblica hanno un’origine comune. La forza pubblica è per il corpo politico ciò che per il corpo umano è il braccio che esegue spontaneamente ciò che la volontà comanda e respinge tutti gli oggetti che possono minacciare il cuore o la testa.
Quando la forza pubblica non fa che secondare la volontà generale, lo Stato è libero e pacifico; quando la contraria, lo Stato è asservito e in tumulto.
La forza pubblica è in contraddizione con la volontà generale in due casi: o quando la legge non corrisponde alla volontà generale; o quando il magistrato la usa per violare la legge. Ed è questa l’orribile anarchia che i tiranni hanno imposta in tutte le epoche con i nomi di tranquillità, di ordine pubblico, di legislazione e di governo: tutta la loro abilità consiste nell’isolare e reprimere con la forza i cittadini per asservirli ai loro odiosi capricci che abbelliscono con il nome di legge. Legislatori, fate delle leggi giuste; magistrati, fatele eseguire religiosamente ; che sia qui tutto il vostro impegno politico e offrirete al mondo uno spettacolo sconosciuto: quello di un grande popolo libero e virtuoso.
Art. 1 – La Costituzione garantisce a tutti i Francesi i diritti imprescrittibili dell’uomo e del cittadino enunciati nella precedente dichiarazione.
Art. 2 – Essa dichiara tirannico e nullo qualsiasi atto legislativo o di governo che li violi.
Art. 3 – La Costituzione Francese riconosce come solo governo legittimo quello repubblicano, né altra repubblica se non quella fondata sulla libertà e sull’uguaglianza.
Art. 4 – La Repubblica Francese è una e indivisibile.
Art. 5 – La sovranità risiede esclusivamente nel Popolo Francese. Tutti i funzionari pubblici sono i suoi mandatari; esso li può revocare nello stesso modo in cui li ha eletti.
Art. 6 – La Costituzione non riconosce altro potere che quello del popolo sovrano. Le diverse porzioni di autorità esercitate dai singoli magistrati non sono che funzioni pubbliche che esso delega loro per il vantaggio comune.
Art. 7 – La popolosità e l’estensione della Repubblica costringono il popolo Francese, per esercitare la propria sovranità, a dividersi in sezioni; ma i suoi diritti non sono né meno reali né meno sacri che se deliberasse al completo, in un’assemblea unica.
Di conseguenza nessuna sezione del (popolo) sovrano può essere sottomessa né influenzata, né agli ordini di alcuna autorità costituita e i mandatari che attentino sia alla libertà, sia alla sicurezza, sia alla dignità di una porzione del popolo sono colpevoli di ribellione contro il popolo intero.
Art. 8 – Affinché l’ineguaglianza dei beni non distrugga l’uguaglianza dei diritti, la Costituzione vuole che i cittadini che vivono del loro lavoro siano indennizzati per il tempo che consacrano agli affari pubblici nelle assemblee del popolo dove la legge li chiama.
Art. 9 – La durata delle funzioni dei mandatari del popolo non può eccedere i due anni.
Art. 10 – Nessuno può esercitare contemporaneamente due incarichi pubblici.
Art. 11 – Le funzioni esecutive, le funzioni legislative e le funzioni giudiziarie sono separate.
Art. 12 – La Costituzione non vuole che la legge ostacoli la libertà individuale se non a vantaggio del bene pubblico; essa lascia ai cittadini comuni il diritto di regolare i loro affari in ogni campo che non riguardi l’amministrazione generale della Repubblica.
Art. 13 – Le deliberazioni dei corpi legislativi e di tutte le autorità costituite saranno rese in pubblico; la Costituzione esige la massima pubblicità possibile. Il corpo legislativo deve tenere le sue sedute in un luogo in cui possano trovare posto dodicimila spettatori.
Art. 14 – Ogni funzionario pubblico è responsabile nei confronti del popolo.
Art. 15 – Sarà istituito un tribunale con l’unica funzione di giudicare delle loro prevaricazioni.
Art. 16 – I membri del corpo legislativo non potranno essere perseguiti da nessun tribunale costituito a causa delle opinioni che avranno espresso nell’assemblea: ma allo scadere delle loro funzioni la loro condotta sarà solennemente giudicata dal popolo che li aveva eletti. Il popolo si pronuncerà soltanto su questo punto: questo cittadino ha corrisposto o no alla fiducia di cui il popolo lo aveva onorato?
Art. 17 – I fatti concreti di corruzione e di tradimento che potessero essere imputati ai funzionari pubblici, di cui si è parlato nei due articoli precedenti, saranno giudicati dal tribunale popolare e i loro delitti privati dai tribunali ordinari.
Art. 18 – Tutti i membri del corpo legislativo e tutti i membri degli uffici esecutivi saranno tenuti a rendere conto delle loro ricchezze entro due anni dallo spirare della loro carica.
Art. 19 – Quando i diritti del popolo siano violati da un atto legislativo o esecutivo, ogni dipartimento potrà deferire l’esame al resto della Repubblica; e nel termine che sarà stabilito, le assemblee primarie si riuniranno per manifestare la loro opinione su questo punto.
Art. 20 – La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino sarà collocata nella posizione più in vista nei luoghi in cui le autorità costituite terranno le loro sedute; sarà portata, in forma solenne, in tutte le cerimonie pubbliche e costituirà il primo oggetto dell’istruzione pubblica.
Massimiliano Robespierre 10 maggio 1793
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