venerdì 17 gennaio 2025

... David Lynch ...

David Lynch è morto all’età di 78 anni. 
 Il “talento più inquietante” del regista, scrisse Howard Fishman nel 2021, era la sua “capacità di inserirsi nella presa del nostro inconscio collettivo, generando scintille che illuminano l’oscurità della nostra vita da svegli, offrendo scorci del grande sconosciuto che portiamo dentro. Forse questa è un'anima; forse è il senso di ciò che c’è oltre”. Lynch la chiamava “pura coscienza”, un “tesoro” che secondo lui è a disposizione di tutti noi. "Ci sono cose che ci rendono felici, ma la vera felicità non è qualcosa che ottieni là fuori, è qualcosa che raccogli dall'interno", ha detto a Fishman. Lynch credeva che gran parte dell'orrore che stiamo vedendo nel mondo in questo momento sia la ricompensa karmica per un lungo periodo di cattivo comportamento umano, ma era certo che "il mondo si sta dirigendo verso qualcosa non buono ma grande che passa dall'altra parte di questo sconvolgimento"

David Lynch è morto di Matteo Marino 16 gennaio 2025 

 «È con grande cordoglio che noi, la sua famiglia, annunciamo la morte dell’uomo e dell’artista David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un enorme buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come avrebbe detto lui: “Guarda la ciambella, non il buco”. È una bella giornata con un sole splendente e cielo blu dappertutto». 
 Con queste parole la famiglia di David Lynch annuncia la sua scomparsa. 
 Che fatica guardare la ciambella e non il buco, David. E che meraviglia aver vissuto nell’epoca della tua arte e della tua umanità. Abbracciamoci tutti. 

 Pubblicato in News on 17 Gennaio 2025. 

 David Lynch soffre di enfisema e forse potrà dirigere solo da remoto. Ma aggiunge: “Non mi ritirerò mai”. 
di Matteo Marino 6 agosto 2024 
 In una nuova intervista per la rivista Sight & Sound, David Lynch ha rivelato di soffrire di enfisema. Poco dopo, viste le reazioni dei fan preoccupati, ha rilasciato un comunicato stampa tramite i suoi canali social per chiarire alcuni punti. A Sight & Sound ha dichiarato: “Fumare era una cosa che amavo moltissimo, ma alla fine mi ha danneggiato. Faceva parte della mia vita artistica: il tabacco e il suo odore, l’atto di accendersi una sigaretta, sedersi a fumare guardando il proprio lavoro, o pensare fumando… non c’è niente di più bello”, ha dichiarato il regista 78enne. “Ma mi stava uccidendo. Quindi ho dovuto smettere”. Lynch ha aggiunto: “Sono costretto a casa, che mi piaccia o no. Posso camminare solo per un breve tratto prima di rimanere senza ossigeno e, a causa del Covid, sarebbe molto pericoloso per me ammalarmi, anche contrarre un semplice raffreddore.” Quindi un futuro progetto dovrebbe probabilmente dirigerlo da remoto, da casa (“So I probably would be directing from my house”). “Per via del COVID hanno inventato dei modi in cui questo è possibile”. Non la situazione ideale, ha ammesso lui stesso, ma non esclude tale possibilità. “Mi piace stare tra le cose e avere idee sul set. Ma cercherei di farlo da remoto, se necessario”. Sollecitato sui vari progetti incompiuti, in particolare sul film Antelope Don’t Run No More, che Lynch scrisse nel 2010 senza riuscire a trovare finanziatori per girarlo, ha detto: “Beh, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma rimaniamo speranzosi”. Com’era prevedibile, le dichiarazioni hanno fatto il giro del mondo e suscitato molta preoccupazione online (visti anche alcuni titoli sensazionalistici usciti alla velocità della luce), e Lynch, come dicevamo, si è affrettato a diramare un comunicato stampa, che riporto di seguito, integralmente. 

 Da David Lynch – COMUNICATO STAMPA: 

 Signore e Signori, sì, ho l’enfisema a causa dei miei molti anni da fumatore. Devo dire che mi è piaciuto molto fumare, e amo il tabacco – il suo odore, accendere le sigarette, fumarle – ma c’è stato un prezzo da pagare per questo piacere, e il prezzo per me è l’enfisema. Ora ho smesso di fumare da oltre due anni. Di recente ho fatto molti test e la buona notizia è che sono in ottima forma tranne per l’enfisema. Sono pieno di felicità, e non mi ritirerò mai. Voglio che sappiate tutti che apprezzo molto la vostra preoccupazione. 

 Con affetto, David 
 Pubblicato in News on 6 Agosto 2024. 

 “Cellophane Memories”: il videoclip “Sublime Eternal Love” anticipa il nuovo album di David Lynch e Chrysta Bell di Matteo Marino 5 giugno 2024 

 Qualche giorno fa David Lynch era apparso in video su X per annunciare un nuovo progetto che avrebbe rivelato oggi. Le sue esatte parole erano state: “Signore e signori, qualcosa è in arrivo per voi, da vedere e sentire, e arriverà il 5 giugno!” . Ecco di cosa si tratta: David Lynch ha creato, insieme a Chrysta Bell, Cellophane Memories, un nuovo album che uscirà per l’etichetta Sacred Bones il 2 agosto 2024, ma oggi possiamo vedere il videoclip (diretto proprio da Lynch) della traccia numero 10, Sublime Eternal Love. Pubblicato in Musica, News, Video on 5 Giugno 2024. La produttrice: “Twin Peaks 4? So che Lynch ha delle idee. Unrecorded Night? Cancellato da Netflix” di Matteo Marino 06/05/2024 UPDATE 9/05/24 Sabrina Sutherland ha risposto a qualche altra domanda aggiungendo alcune piccole ma significative precisazioni. Trovate le nuove dichiarazioni in fondo all’articolo. Innanzitutto, calma con gli entusiasmi (per Twin Peaks) e con lo sconforto (per Unrecorded Night). Ho provato entrambe le sensazioni nell’apprendere questa doppia notizia, ma cerchiamo di capire di cosa si tratta, il contesto in cui sono state fatte queste dichiarazioni e cosa è stato detto esattamente, andando alla fonte. La storica produttrice di David Lynch, Sabrina Sutherland, il 3 maggio scorso è stata ospite in un Q&A del forum TULPA e ha risposto a molte domande che le hanno posto i fan. Alcune vertevano sulla tanto chiacchierata serie Unrecorded Night, altre su Twin Peaks… Pubblicato in Interviste, News, Twin Peaks on 6 Maggio 2024. Netflix non produrrà il film d’animazione di David Lynch ‘Snootworld’ ma non è detta l’ultima parola di Matteo Marino 09/04/2024 Alla domanda “Che cosa mai starà facendo David Lynch?”, assente dai cinema dal lontano 2006 (INLAND EMPIRE) e dalla tv dal 2017 (Twin Peaks – Il ritorno), Deadline ci fornisce una (parziale) risposta sganciando una discreta bombetta: Lynch ha trascorso gli ultimi mesi cercando di dare vita a un progetto di cui aveva parlato raramente, un film d’animazione intitolato Snootworld, la cui ideazione risale addirittura a due decadi fa. La sceneggiatura è pronta ed è stata scritta insieme a Caroline Thompson, vale a dire colei che ha scritto per Tim Burton Edward Mani di Forbice e Nightmare Before Christmas, nonché il film de La famiglia Addams del 1991. La notizia ha del dolceamaro, perché legata al rifiuto di Netflix di finanziare il progetto, ma Lynch è ancora alla ricerca di finanziatori.

... M ...

PPP 

Pier Paolo Pasolini fu colpito da un [...] passaggio del discorso di [Aldo] Moro [del 4 ottobre 1964 inaugurando in diretta televisiva l'autostrada del sole]: <>. E lo inserì come esempio all'interno di una sua conferenza, divenuta poi un testo - pubblicato su "Rinascita" - che sarebbe stato definito in seguito "l'ultimo clamoroso intervento sulla questione della lingua". L'italiano della nuova civiltà industriale si stava trasformando e i suoi cambiamenti erano il riflesso della fase storica che il paese stava attraversando. I cardini dei meccanismi della lingua stavano venendo progressivamente sostituiti da termini provenienti da una fonte nuova: il linguaggio tecnico dell'industria. Ad affermarsi in quel periodo era la lingua portatrice della moderna cultura industriale, quella dell'asse Milano-Torino, che nasceva da una realtà, appunto, non storica ma tecnica. L'identità non si trovava più in un passato nel quale riposava il conforto delle origini, ma si rispecchiava nel presente arido [...] [in] un contesto alienante. Il linguaggio delle fabbriche era il nuovo idioma di consumo che si stava imponendo sul resto della nazione. Termini come produttività, investimenti, programmazione, infrastrutture, concorrenza, sistema integrato, scala nazionale dimostravano che persino un linguaggio elitario come quello politico, fondato da sempre su componenti auliche e classicismi lessicali, stava subendo ormai il contagio del lessico industriale. Pasolini, dunque, prima di tutti, si accorse che i latinismi erano destinati a essere sostituiti dai tecnicismi. "La caratteristica fondamentale di tale sostituzione" scrisse "è che mentre l'osmosi col latino, di tipo eletto, tendeva a differenziare il linguaggio politico dagli altri linguaggi, la tecnologia tende al fenomeno contrario: a omologare, cioè, il linguaggio politico agli altri linguaggi. Si potrebbe dire, insomma, che centri creatori, elaboratori e unificatori di linguaggio non sono più le università ma le aziende." Ci fu un altro aspetto che fu considerato allarmante. "Non si tratta di un discorso a tecnici come il quantitativo di terminologia tecnica, enorme, potrebbe far credere" notò Pasolini, "si tratta di un discorso a un pubblico normale, trasmesso per televisione a un pubblico di italiani di tutte le condizioni, le culture, i livelli, le regioni." Attraverso la cassa di risonanza del nuovo medium televisivo lo spettatore medio avrebbe scambiato per auliche parole in realtà tecniche e queste sarebbero entrate nel vocabolario quotidiano degli italiani. "Non si tratta di un discorso di circostanza" proseguì Pasolini, "ma di un discorso che Moro ha investito di un'alta funzionalità sociale e politica: le sue frasi così crudamente tecniche hanno addirittura una funzione di captatio benevolentiae; sostituiscono quei passi che un tempo sarebbero stati di perorazione de enfasi. Infatti Moro strumentalizza l'inaugurazione dell'autostrada per fare un appello politico agli italiani, raccomandando loro un fatto politicamente assai delicato, quello di cooperare al superamento della congiuntura: cooperare idealmente e praticamente, essere, cioè, disposti ad affrontare dei sacrifici personali." Raccomandazione che in precedenza avrebbe richiesto "un tour de forse dell'ars dictandi" con l'ausilio di un lessico umanistico. "Qualcosa di fondamentale" avvertì Pasolini "è dunque successo alle radici del linguaggio politico ufficiale." Esattamente un mese prima dell'inaugurazione autostradale, l'autore e il critico di quel discorso si erano trovati l'uno al fianco dell'altro al Festival di Venezia. Si sedevano in prima fila, il politico in giacca e cravatta e il regista in smoking. Era il 4 settembre 1964, la sera della prima de Il Vangelo secondo Matteo, di lì a poco vincitore del Gran Premio della giuria. Quello fu il film che più riuscì a legare il concetto di bellezza morale che entrambi cercavano costantemente di interpretare attraverso azioni uguali e opposte. 
A causa di quelle sarebbero morti entrambi, dentro e sotto un'automobile. 

da "R4 Da Billancourt a via Caetani" di Piero Trellini, pp 351-352.

giovedì 16 gennaio 2025

... della stessa pasta!! ...

Opportunismo e successo politico vanno di pari passo esattamente com’è’ avvenuto per Renzi, Meloni e Salvini. L'aiuto che Di maio diede a Mario Draghi tradendo Conte e disattendendo ogni ideale originariamente ostentato, è stato fondamentale per garantirgli la riconferma del suo mandato biennale come inviato speciale dell'Unione europea per il Golfo cosi come confermato dai rappresentanti dei 27 Stati membri del Political and Security Committee (Psc), che hanno sancito che l'ex ministro degli esteri rimarrà al suo posto per altri due anni, fino alla fine di febbraio 2027. Da Roma quindi da Meloni non è pervenuto alcun veto sulla figura di Di Maio, le cui porte in Europa si sono aperte grazie all'intercessione di Draghi. È stato proprio l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, kaja kallas, a dare personalmente la notizia all'Italia della decisione di volergli rinnovare l’incarico con la seguente motivazione testualmente riportata: "L'eccellente prestazione dell'Eusr per il Golfo, Luigi Di Maio, ha rappresentato un grande contributo nel far avanzare la cooperazione Eu-Gcc. Ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di entrambe le cooperazioni regionale e bilaterale con i Paesi del Golfo nel campo delle consultazioni politiche, dei dialoghi sulla sicurezza, sul commercio e investimenti, energia verde e relazioni people-to-people", la sua presenza è stata determinante per il successo del Summit Eu-Gcc. Propongo pertanto di prorogare il mandato di Luigi Di Maio per altri due anni, dal 1° marzo 2025 al 28 febbraio 2027". Il futuro di Di maio è stato anche oggetto di discussione proprio tra Kallas e Meloni la scorsa settimana, nel corso dell’incontro tenutosi a Palazzo Chigi. E la premier, l'underdog non ricattabile, di fronte a questa presa di posizione di Bruxelles, non ha potuto che accettare senza opporsi. La lettera di encomio dell'Alta rappresentante nei confronti di Di Maio apre lo spiraglio per la candidatura ad un'altra posizione: quella di inviato in Medio Oriente "a sostegno di un orizzonte politico verso la soluzione dei due Stati" nel conflitto tra Israele e Palestina. Ed ora le nostre considerazioni:- Parliamo di uno che ha fomentato lo scoppio del conflitto russo-ucraino, uno che ha tradito la sua patria e la sua Comunità per perseguire la propria carriera personale, uno che sosteneva di poter fare politica per due mandati e poi a casa, uno che odiava la casta, uno che ha riportato nelle istituzioni il peggio della vecchia politca, uno che dell'opportunismo e della falsità ha fatto il proprio stile di vita ed infine uno di quelli che ha favorito l'elevato astensionismo e disaffezione politica alle elezioni di questi ultimi anni. Ebbene, uno come lui potrebbe essere nominato ambasciatore europeo per la risoluzione della questione pluridecennale in Medio oriente. Uno che non si e’ mai laureato e che si esprime in un Italiano raffazzonato. Non dissimile da Meloni che con il diploma professionale alberghiero, ma grazie al sostegno assicurato a governi border line, votando le leggi più vergognose della storia repubblicana italiana e’ riuscita a diventare Presidente del consiglio con risultati che sono sotto gli occhi di tutti gli italiani pensanti e discenti. La politica attuale rappresenta la perfetta antitesi della parola meritocrazia. Noi però non dimentichiamo e non voteremo mai più per Luigi Di Maio… mai più perché chi tradisce non lo fa una sola volta!
Per la cronaca, sono 14.000 € al mese + benefit + altri 8.000 € al mese di vitalizio da ex-parlamentare. Un applauso a tutti quelli che lo hanno votato!

... L ...

BIBBIA E MOSCHETTO Patriarcato perfetto 

di Carla Corsetti 
 Segretaria nazionale di Democrazia Atea 

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On.le Ministro Giuseppe Valditara 
URP@POSTACERT.ISTRUZIONE.IT 

Apprendiamo dalla stampa le Sue ultime dichiarazioni sulla intenzione di introdurre lo studio della bibbia sin dalla scuola primaria con il preciso intento di trasformare questo testo in uno strumento educativo “per comprendere le radici storiche e culturali dell’Italia e dell’Europa”. Nella doverosa premessa che le nostre radici culturali sono greche e romane, e che quando è arrivata in Europa la religione dei parabolani, si è determinata una regressione culturale, mi corre l’obbligo di puntualizzare quanto segue. La bibbia ha avuto una indubbia influenza nella diffusione della perversione sociale in forza della quale le persone di sesso maschile hanno preteso di avere una condizione di supremazia per il solo fatto di essere a immagine e somiglianza del loro dio maschio. Ed è paradossale sentire proprio le donne difendere la sacralità della bibbia che le relega ad un ruolo inferiore a quello degli animali domestici. Il frasario biblico contro le donne è un concentrato di bestialità: “La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo” “Capo della donna è l'uomo” “Voi, mogli, state sottomesse ai mariti” “Trovo che amara più della morte è la donna” “Se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, allora la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà”. E’ su queste premesse religiose che nei secoli si è costruito l’odio contro le donne. Quanto alla famiglia sarà bene ricordare che la storia narrata nella bibbia comincia con Abramo che arriva in Egitto e fa prostituire la moglie per avere in cambio asini e cammelli: "Quando Abramo fu sul punto di entrare in Egitto disse alla moglie Sara: (Gn. 12-11) Nella bibbia si contano almeno 100 brani nei quali si promuovono l’infanticidio, lo sterminio, la pena di morte, la lapidazione, la tortura, il saccheggio, la strage, lo stupro e il genocidio. Il Ministero dell’Istruzione non risulta che abbia mai fatto eseguire il controllo di conformità del testo della bibbia adottato nelle scuole e secondo la legge italiana l’editore è responsabile dell’integrità dell’opera. Il piano di studi nazionale dell'ora di religione, infatti, è stato introdotto con decreto e perciò l’adozione della bibbia come testo scolastico non compete all’autonomia didattica dei singoli istituti, ma al Ministero che è l'unico soggetto-pubblico competente a controllare e valutare il libro di testo nei suoi molteplici aspetti. Se il progetto complessivo è quello di rendere gli studenti e le studentesse italiane più ignoranti, la bibbia è senza dubbio un ottimo viatico. Come diceva Voltaire, solo la filosofia potrà salvarci dal fanatismo degli imbecilli e la bibbia non è un testo di filosofia. Ove il Ministero tenesse in considerazione le osservazioni su esposte, non ci sarebbe alternativa all’eliminazione della bibbia dall’elenco dei testi scolastici, ed espressamente Le chiedo di rivalutare la Sua iniziativa.
Il latino alle medie, si parlerà di epica e di “Bibbia” alle primarie, ma anche di mitologia orientale e di saghe nordiche. Alle elementari sarà di nuovo l’ora delle filastrocche di Gianni Rodari e delle poesie a memoria e poi la storia, dando centralità alla narrazione di quel che è accaduto in Italia, in Europa, in Occidente. E poi alle superiori, addio alle “geostoria” introdotta proprio da un altro governo di destra, quello di Silvio Berlusconi. Sono queste le novità tratteggiate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, pronto (entro il 31 marzo) a mettere mano alle Indicazioni Nazionali introdotte per la prima volta nel 2012 dal predecessore Francesco Profumo (governo Monti) al posto dei cosiddetti programmi. Sul tavolo di Valditara per ora non c’è alcun decreto ma la relazione della commissione presieduta dalla pedagogista Loredana Perla, chiamata a rivedere l’impianto delle Indicazioni del primo e secondo ciclo. Dopo l’intervista rilasciata al Giornale dal ministro in merito alle novità, il mondo della scuola è in fermento perché il governo non ha intenzione di perdere tempo.

mercoledì 15 gennaio 2025

... K ...

Ecco una delle vie più veloci per chiudere il cerchio della delegittimazione morale e politica contro la magistratura costruito dalle destre: produrre sentenze aberranti e medioevali di questo tipo. 

 Uccidere una donna non può mai avere delle motivazioni o peggio delle attenuanti anche se queste, nella narrazione generale, prendono forma all’interno di relazioni altamente conflittuali. Pur rispettando il lavoro di chi giudica, le motivazioni addotte nella sentenza di Modena denotano un pericoloso scivolamento verso quella che comunemente viene chiamata “vittimizzazione secondaria”, ovvero il tentativo di scaricare la “colpa” del femminicidio sulle azioni della donna. Riteniamo questa deriva altamente pericolosa e speriamo che chi ha la responsabilità di giudicare i troppi femminicidi a cui siamo costrette ad assistere, tenga conto di queste dinamiche frutto di quella cultura patriarcale e misogina in cui prendono vita violenze e discriminazioni. 

Marilena Grassadonia Responsabile Diritti e Libertà della Segreteria Nazionale di Sinistra Italiana #AlleanzaVerdiSinistra

martedì 14 gennaio 2025

... Furio Colombo ...

Morto Furio Colombo, i funerali domani a Roma Inviato Rai e corrispondente dagli USA, collaborò con la Repubblica. Direttore de L'Unita, fondatore del Fatto Quotidiano. Parlamentare per tre legislature per i DS L'Ulivo e il Pd ''Nella mattinata di oggi è deceduto all'età di 94 anni Furio Colombo, assistito dalla moglie Alice e dalla figlia Daria'', spiega una nota della famiglia che i funerali si svolgeranno al Cimitero Acattolico di Roma domani mercoledì 15 gennaio alle ore 15.00". ''Intensissima la sua attività di giornalista - ricorda ancora la nota - che lo ha visto inviato della Rai e corrispondente dagli Stati Uniti, editorialista di Repubblica, direttore de L'Unita, fondatore del Fatto Quotidiano. Parlamentare per tre legislature per i DS L'Ulivo e il PD. Ha svolto un'intensa attività culturale come autore di testi letterari e cinematografici e diretto per tre anni l'Istituto di Cultura di New York, nonché titolare di cattedra alla Columbia University. Ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come Rappresentante Fiat negli Stati Uniti''. Rai: ha raccontato spaccato dell'ultimo secolo "Furio Colombo è stato una grande firma del giornalismo italiano e un parlamentare di lungo corso. Un fine conoscitore della scena geopolitica internazionale. Con il suo lavoro d’inchiesta ha raccontato per la Rai uno spaccato attento e scrupoloso dell’ultimo secolo", così la Rai in una nota sulla scomparsa del giornalista e politico. "Tutta l'azienda si stringe affettuosamente alla famiglia in questo momento di dolore ricordandone l'importante impegno professionale e umano messo a disposizione del Servizio Pubblico Radiotelevisivo", conclude la Rai. Schlein: vita dedicata alla qualità della democrazia "Esprimo il più profondo cordoglio per la morte di Furio Colombo, una vita al servizio del giornalismo e dell'impegno politico e civile. Direttore storico de L'Unità, parlamentare del Partito Democratico, e ancora grande conoscitore dell'America, intellettuale, con la sua vasta produzione saggistica ha sempre avuto a cuore i problemi dell'informazione e il rapporto tra realtà e mezzi di comunicazione, in una parola la qualità della democrazia. Ci mancherà il suo sguardo lucido e appassionato". Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein. Fiano: fu maestro di indipendenza "Sinistra per Israele ricorda con grande affetto e stima e con dolore immenso per la sua scomparsa, Furio Colombo, già presidente della nostra Associazione, instancabile combattente con le sue parole e con la sua cultura contro ogni ingiusta visione di parte sulla storia dello Stato di Israele, difensore di una pace giusta per il popolo di Israele e per il popolo palestinese, per due popoli due Stati, militante contro ogni rigurgito di fascismo nel nostro paese e nel mondo e contro il virus perenne dell'antisemitismo. Primo firmatario della legge per la Giornata della Memoria nel 2000. Furio Colombo è stato e rimarrà sempre per noi un maestro di indipendenza e coraggio intellettuale contro ogni conformismo, senza sconti per nessuno. Sia lieve a lui la terra che lo accoglie". Così, in una nota, Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele, ha ricordato Furio Colombo, già presidente della stessa Associazione nel 2010. Antoniozzi (FDI): Grande giornalista e uomo coraggioso "Piangiamo la scomparsa di Furio Colombo, uno dei più grandi giornalisti italiani. È stato un giornalista eccellente e anche un uomo coraggioso, come si vide su alcuni fatti drammatici della nostra Nazione, tipo la strage di Bologna, in cui espresse un pensiero controcorrente. Era culturalmente distante da noi e anche nostro avversario spigoloso ma questo fa parte della democrazia. Lo ricordiamo con grande stima". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi.

... J ...

... altro giro all'oftalmico, questa volta per il colloquio con l'anestesista: esami tutto bene, niente allergie, pronti per la grande operazione!!