Quello che è accaduto è abbastanza assurdo: la presidente del consiglio di un paese importante come l’Italia che parla al telefono con due comici russi, convinta che si tratti di un rappresentante dell’Unione africana.
La presidente del consiglio che parla per 15 minuti al telefono su argomenti sensibili con non si capisce bene chi.
Roba che gira sui siti di informazione di tutto il mondo e che azzera la credibilità politica del nostro paese.
Oltre alla grave impreparazione dimostrata dallo staff di Meloni, che potrebbe persino mettere a rischio la sicurezza nazionale, c’è un’altra questione che stupisce e ha a che fare con le sue dichiarazioni sull’Ucraina.
Dice Meloni che c’è stanchezza della guerra e, di fatto, che serve una soluzione diplomatica.
Allora mi chiedo, qual è la vera Meloni? Quella che viene in aula a sbeffeggiare i pacifisti? O quella delle telefonate truffa, in cui racconta una storia diversa da quella che dice alle telecamere?
Siamo all’assurdità che chi governa dice cose persino di buonsenso quando convinto di non essere ascoltato dai cittadini?
Ora mi aspetto due cose: le scuse da lei, dal suo partito e dai giornali della sua area politica a tutti quelli che come me da due anni dicono che serve una via d’uscita ragionata e non altre armi.
Siamo stati letteralmente offesi per le posizioni assunte e ancora continua la caccia al pacifista.
E poi una seconda cosa, più importante: ci aspettiamo atti politici seri, concreti e conseguenti a quel che ha detto nella telefonata.
Altrimenti questa storia assumerà persino i contorni della farsa.
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Nicola Fratoianni
A freddo. Tre cose sul caso Meloni.
1. Ma davvero IL Signor Presidente del Consiglio di un Paese membro del G7 e nona economia del mondo può pensare di scaricare l’intera responsabilità di una vicenda così grottesca sull’Ufficio del Consigliere Diplomatico di Palazzo Chigi dopo aver chiacchierato amabilmente per un quarto d’ora con un comico russo che (con pesante accento moscovita) si spacciava per un leader africano?
2. E ancora: davvero la sicurezza nazionale di questo Paese è in mano a gente che cade mani e piedi su un simile scherzo di quart’ordine? Davvero il sistema di controllo di Palazzo Chigi è così dilettantescamente perforabile?
3. E, punto ancora più rilevante: davvero Meloni discute senza alcun filtro con un presunto personaggio che palesemente non conosce e a cui, tuttavia, si sente libera di parlare apertamente di politica estera, guerra in Ucraina, questione migratoria, rapporti con l’Africa, delicate questioni diplomatiche internazionali, senza mai, neanche per un istante, farsi venire il sospetto che la stessero prendendo in giro?
Non so voi, ma io, come cittadino di questo Paese, di fronte a quel quarto d’ora di conversazione surreale, mi sono sentito e mi sento profondamente in imbarazzo e legittimamente preoccupato nel sapere chi - vertici e staff - e come, in un momento storico così delicato, ricopre ruoli così importanti e rappresenta le istituzioni di questo Paese.
E, a prescindere dal colore politico, dovremmo esserlo tutti, senza distinzioni.
Altro che Giambruno.
“Faccio l’accento africano?”
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SPIEGAZIONE:
Il duo comico russo Vovan e Lexus ha fatto uno scherzo telefonico al Primo Ministro italiano Giorgia Meloni fingendosi capo dell’Unione Africana.
Nella telefonata (confermata autentica dal governo italiano) la Meloni ha affermato che tutti i suoi colleghi europei sono già stanchi dell’Ucraina, e ha spiegato che nonostante la controffensiva ucraina nulla è cambiato.
Per quanto riguarda la crisi migratoria, secondo Meloni, l’Italia è stata lasciata sola dagli altri leader europei con centinaia di migliaia di rifugiati in arrivo, e Macron non risponde ai suoi appelli.
Un passaggio interessante è la domanda “ma l’Unione Europea lo comprende?”. Meloni, infatti, risponde “no, non lo comprende”.
Questo fa capire come ancora una volta le capacità politiche di Giorgia Meloni siano rasoterra visto che non sa fare altro che dare la colpa agli altri.
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