lunedì 11 luglio 2022

... 11 luglio 1982 ...

... dopo 44 anni l'urlo liberatorio di Tardelli! 

 Quarant’anni fa. Il giorno della finale dei Mondiali. Le parole sono di Claudio Gentile: “La mattina della partita arriva dall’Italia il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che dopo pranzo vuole stringere la mano a tutti noi. Scherza con Bearzot e con Zoff: «Noi vecchietti siamo sempre i migliori, non è vero? Per i giovani c’è tempo». Poi si avvicina a Rossi: «Quando ha la palla, la giochi in fretta perché gli avversari non vedono l’ora di attentare alle gambe di un campione come lei». Quando arriva davanti a me sorride: «Tu sei Gentile, ti conosco. Ti ho visto in tv fare uno sgambetto a Maradona. Ma lo sai che sei proprio un birichino?». «Presidente, non potevo mica farlo passare, no?» Pertini sorride, stringendomi forte la mano. È un uomo davvero straordinario che alla fine strappa il nostro applauso, dopo averci salutato così: «Ricordatevi che la miglior difesa è l’attacco, come in politica. Guardate me: se non avessi sempre attaccato, chissà dove sarei adesso». (..) “Siamo campioni del mondo. Scendiamo negli spogliatoi dove ci sono i dirigenti federali e un sacco di politici che nemmeno conosciamo, tutti approfittatori: per noi l’unico vero e grande uomo politico è Pertini, che abbiamo sempre sentito uno di noi. È lui l’unico politico ammesso alla nostra tavolata in albergo. È già passata mezzanotte e Pertini, lontano dai fotografi e dall’ufficialità, si toglie la giacca e la cravatta, alza il bicchiere e si mette a cantare con noi: «Campioni del mondo, oh-oh, oh-oh». Una scena incredibile, commovente e indimenticabile, con il brindisi finale, stavolta sì a champagne, prima del “rompete le righe”." Nessuno mai come Sandro Pertini. Nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento