Quarant’anni fa. Il giorno della finale dei Mondiali. Le parole sono di Claudio Gentile:
“La mattina della partita arriva dall’Italia il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che dopo pranzo vuole stringere la mano a tutti noi. Scherza con Bearzot e con Zoff: «Noi vecchietti siamo sempre i migliori, non è vero? Per i giovani c’è tempo». Poi si avvicina a Rossi: «Quando ha la palla, la giochi in fretta perché gli avversari non vedono l’ora di attentare alle gambe di un campione come lei».
Quando arriva davanti a me sorride: «Tu sei Gentile, ti conosco. Ti ho visto in tv fare uno sgambetto a Maradona. Ma lo sai che sei proprio un birichino?».
«Presidente, non potevo mica farlo passare, no?»
Pertini sorride, stringendomi forte la mano.
È un uomo davvero straordinario che alla fine strappa il nostro applauso, dopo averci salutato così: «Ricordatevi che la miglior difesa è l’attacco, come in politica. Guardate me: se non avessi sempre attaccato, chissà dove sarei adesso».
(..)
“Siamo campioni del mondo. Scendiamo negli spogliatoi dove ci sono i dirigenti federali e un sacco di politici che nemmeno conosciamo, tutti approfittatori: per noi l’unico vero e grande uomo politico è Pertini, che abbiamo sempre sentito uno di noi. È lui l’unico politico ammesso alla nostra tavolata in albergo.
È già passata mezzanotte e Pertini, lontano dai fotografi e dall’ufficialità, si toglie la giacca e la cravatta, alza il bicchiere e si mette a cantare con noi: «Campioni del mondo, oh-oh, oh-oh».
Una scena incredibile, commovente e indimenticabile, con il brindisi finale, stavolta sì a champagne, prima del “rompete le righe”."
Nessuno mai come Sandro Pertini. Nessuno.
lunedì 11 luglio 2022
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