Il Toro contro la Salernitana ha vinto e convinto, con un risultato talmente largo (un 4 a 0 non capitava dal 2019) da rendere ancora più assordante l’assenza di Andrea Belotti. Il Capitano non rientrerà prima di un mese e c’è da scommettere, visto la buona aria che tira, come il suo rientro non sarà attesa alla stessa stregua di un nuovo Messia piombato in territorio granata a salvare la pelle ad una squadra in disarmo. Al netto della cattiva prestazione con la Fiorentina, le buone cose viste dalla squadra di Juric con Atalanta e Salernitana lasciano presagire un campionato dai contorni interessanti e sorprendenti. Recuperata la salute fisica, Belotti potrebbe ritrovare un Toro con il vento in poppa e qualche certezza in più rispetto agli ultimi disastrosi anni, e di conseguenza una non facile riconquista della titolarità al centro dell’attacco granata, complice anche il fatto che il nodo del rinnovo del suo contratto non è stato sciolto e probabilmente mai verrà sciolto. Juric, parlando del prestito secco di Pobega, ha fatto chiaramente capire cosa pensi dei giocatori senza un orizzonte di futuro nelle squadre da lui allenate. Potrebbero, quindi, sorgere problemi e nuove polemiche in caso di uno scarso utilizzo dell’attaccante di Calcinate. Sono ipotesi troppo allarmistiche? Solo il tempo lo potrà dire. La speranza, inutile dirlo, è quella di far procedere tutto in serenità da qui alla fine del campionato e che il congedo del Gallo dai colori granata avvenga nel migliore dei modi, nel rispetto del sentimento dei tifosi e di quanto il giocatore ha dato per la causa nei suoi sei anni di permanenza al Toro. Insomma, è auspicabile un lieto fine. Ma su tutto questo incombe la guerra in corso tra gran parte della tifoseria e Urbano Cairo, e in guerra tutto può accadere. Anche di utilizzare per “tattica” la fine di una lunga storia d’amore.
Di Granata Voice
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