lunedì 2 novembre 2020

... Ciao Mandrake ...

Gigi Proietti, le battute e le frasi indimenticabili tra teatro, vita, cinema e tv Le frasi celebri di Mandrake, e di altri personaggi, le battute di spirito e le riflessioni profonde di Elsa Messina Gigi Proietti, le battute e le frasi indimenticabili tra teatro, vita, cinema e tv shadow 

 Ci ha lasciato nel giorno del suo ottantesimo compleanno Gigi Proietti e molti in rete hanno commentato che questa è una vera “mandrakata” da parte di questo gigante dello spettacolo italiano, citando uno dei suoi personaggi più famosi, Mandrake, lo scommettitore incallito del film «Febbre da Cavallo» di Steno. Sarà per questo che quando si ricordano le sue battute celebri realtà e finzione, vita e teatro (o cinema, o tv) si mescolano. Ne abbiamo recuperate alcune. Sul mestiere dell’attore Il teatro è un gioco «Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere». Quando ricevette il nastro d’argento alla carriera, nel 2018 «Sono contento e sorpreso perché quando mi fanno le interviste capita sempre che un intervistatore a un certo punto mi chieda “Proietti, lei poco cinema....come mai?” Adesso io questo premio me lo metto in tasca e la prossima volta che me lo chiedono lo tiro fuori dalla tasca e faccio “Tiè!” Come Alberto Sordi» La comicità «La comicità è una questione complessa, non basta mettere in scena una cosetta simpatica per guadagnarsi gli applausi». Teatro popolare «Teatro popolare è uno slogan vuoto che ha senso solo se lo spazio diventa davvero popolare, se la gente avverte che stai lavorando in una certa direzione e non, pardon, per farti le pippe» Gi attori poco etici «Non amo quegli attori che dicono che fanno teatro ma in verità lo fanno solo quando non hanno di meglio da fare. Non è etico» Sugli uomini L’amicizia «Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce» Mandrake? Esiste ancora «Non credo che i giocatori come Mandrake siano scomparsi. Un tipo come Er Pomata non smetterà mai di giocare, di rubare dalla borsetta della moglie. Magari hanno spostato i loro interessi. E, mettiamo, dai cavalli sono passati ai videopoker, oppure alle puntate alla roulette online. In realtà cambiano i giochi, ma i giocatori mai. C’è gente che scommetterebbe anche su quando cade la prima goccia di pioggia». (Da Il Messaggero, intervista) I capelli bianchi «Mi sono liberato da quando non mi tingo più. Girando Il maresciallo Rocca cominciavo a imbiancare, bisognava ritoccare sempre: sembravo incatramato. Una volta venne uno a farmi la tinta a casa e uscì fuori un colore violaceo. Sul set erano disperati. Allora ho deciso di tagliarmi i capelli. Per abituarti al bianco ci metti tempo, passi davanti a una vetrina e ti domandi: chi è quel signore anziano?» I valori «Nella totale perdita di valori della gente, il teatro è un buon pozzo dove attingere». La vecchiaia La vecchiaia c’è e non puoi farci niente. Non mi ricordo chi ha detto: “Alla mia età, la malattia è questa”. È una malattia da logoramento, però non mi va di essere pessimista, ringrazio i miei genitori per il senso dell’ironia. Aiuta» L’educazione sessuale «Per indicare gli organi sessuali si passa dal termine scientifico alla parolaccia, in mezzo non c’è niente. Per un linguaggio familare da tavola, non abbiamo parole come orecchio, braccia (e intanto iniza a bere) ma solo dei vezzeggiativi imbecilli, cretini... Pisellino, pirulino... E allora come lo chiami? Giuseppe?» (Monologo da «A me gli occhi please») Dal cinema Il giocatore ai cavalli nella definizione di Madrake «Chi è che gioca ai cavalli? È è un misto, un cocktail, un frullato de robba: un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c’ha na lira e uno che nun c’ha na lira pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che ‘mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore e tutto per poter dire: Ho vinto! E adesso v’ho fregato a tutti e mo’ beccate questa… tié!. Ecco chi è, ecco chi è il giocatore delle corse dei cavalli». (Da «Febbre da Cavallo»). «Il gioco è una cosa seria» «Signor Conte io non scherzo. Non scherzo mai.. Io gioco. Sì, er gioco è una cosa serissima. Perché chi scherza lo fa pe divertisse, ma chi gioca punta, s’illude, s’inventa un lieto fine.. Che non arriva mai» (Da «Febbre da Cavallo») Dialogo tra la morte (Proietti) e Brancaleone (Vittorio Gassman) Brancaleone: «Chi è? Chi sie?» Morte: «Son la tua morte! Non mi chiamasti?» Brancaleone: «I-io?» Morte: « Sì. Fosti tu a invocarmi!» Brancaleone: «Ah, aah sì... parole che sfuggono, nell’empito dei sentimenti... e che si sape mai furon prese a serietà» Morte: «D’ora innante lo saranno. Preparat’a morire!» Brancaleone: «Lo come? In sull’istante?» (Da «Brancaleone alle crociate» Sulla tv «La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia familiare in un semicerchio» Sul cibo «Happy Hour? Io sono più tipo da panzanelle e pane all’olio, da aperitivo agricolo, diciamo» GIGI PROIETTI, I PERSONAGGI, I VIDEO, LA CARRIERA Walter Veltroni: «Gigi Proietti è morto: e ora Roma ha un colle in meno» Con Sagitta, una grande e bella storia d’amore Gigi Proietti, maestro dello sketch e della barzelletta 2 novembre 2020 (modifica il 2 novembre 2020 | 13:21)

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