domenica 14 agosto 2022
... 14 agosto 2018 ...
Mentre il viadotto marciva, i Benetton moltiplicavano i profitti. I mancati controlli, la mala gestione, il braccino corto verso la manutenzione solo per aumentare i loro guadagni e quelli degli azionisti, hanno spezzato la vita a 43 persone, messo in subbuglio una comunità intera costringendola a sfollare dalle proprie case.
Mentre ancora si piangono i morti e le famiglie delle vittime chiedono verità e giustizia, le società della famiglia Benetton continuano a fare soldi a palate incassando 8,3 miliardi di euro dalla vendita di una società piena di debiti. Debiti che in gran parte graveranno sullo Stato e di conseguenza sulla collettività, famiglie delle vittime comprese.
Intanto si scopre anche che nel pieno delle indagini, gli ex manager di autostrade per l'Italia iniziano a spostare patrimoni nei paradisi fiscali o ad intestarli a figli e prestanomi per evitare il sequestro. Per fare un esempio, Banca d'Italia rileva movimenti per 7 milioni di euro tra Italia e Lussemburgo. Il protagonista in questo caso è Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato.
Questa è la classica storia all'italiana, fatta di verità nascoste, documenti falsificati ed indagini depistate. Lo stato, che dovrebbe rendere giustizia ai familiari delle 43 vittime, non solo è assente, ma si gira dall'altra parte agevolando le magagne di chi dovrebbe essere in galera.
Tutto questo accade grazie ad una classe politica pavida, che si piega davanti alle attività di lobbying esercitate da chi in nome del profitto è disposto a sacrificare la vita della gente.
Un abbraccio caloroso alle famiglie delle vittime di questa tragedia, che non solo hanno perso i loro cari, ma sono costretti a subire umiliazioni ogni giorno.
(Giuseppe Salamone)
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