giovedì 5 marzo 2020

... l'appello ...

Coronavirus, Conte chiama a raccolta intera nazione: “Italia non si arrende, insieme ce la faremo” Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, invia un messaggio a tutta la nazione, chiamando a raccolta i cittadini e chiedendo responsabilità nella vita quotidiana per provare a evitare che aumentino i casi di contagio da Coronavirus. “Siamo un Paese forte, un Paese che non si arrende. È nel nostro Dna. La sfida del Coronavirus è una sfida che non ha colore politico e va vinta chiamando a raccolta tutti”, afferma. È un messaggio di incoraggiamento e di unità quello che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rivolto gli italiani attraverso un video pubblicato su Facebook. Un appello a continuare tutti insieme, al di là dei colori politici, ad affrontare la sfida del Coronavirus. “L’Italia tutta è chiamare a fare la propria parte”, sono le parole eloquenti di Conte. Un modo per spiegare perché il governo ha deciso di mettere in campo provvedimenti drastici, nel tentativo di evitare che si allarghi il numero di contagiati a causa del Covid-19. Lo sforzo dovrà essere fatto da tutti i cittadini, a cui Conte cerca di spiegare l’importanza di qualche sacrificio e di qualche attenzione in più nella vita quotidiana. “Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare emergenze nazionali – è l’esordio di Conte – ma siamo un Paese forte, un Paese che non si arrende. È nel nostro Dna. La sfida del Coronavirus è una sfida che non ha colore politico e va vinta chiamando a raccolta tutti. L’Italia, tutta, è chiamata a fare la propria parte. Dobbiamo fare uno sforzo in più, dobbiamo farlo insieme”. I contagi da Coronavirus e la risposta del sistema sanitario L’intervento del presidente del Consiglio nasce dall’esigenza di fornire maggiori informazioni su quanto sta avvenendo: “Ho ritenuto doveroso spiegare a tutti i cittadini cosa stava accadendo. Siamo sulla stessa barca e chi è al timone deve mantenere la rotta e indicarla all’equipaggio”. Conte parla quindi delle persone contagiate e delle cifre che riguardano l’Italia, dove “la grandissima parte dei contagiati guarisce senza conseguenze”. E allora perché il governo è così preoccupato? Conte spiega che una parte delle persone risultate positive necessita di cure in terapia intensiva. E se questi pazienti dovessero aumentare notevolmente il sistema sanitario potrebbe entrare in grossissime difficoltà. L’invito di Conte alla responsabilità nelle azioni quotidiane Per quanto riguarda il discorso della terapia intensiva, il presidente del Consiglio prosegue: “Il ministro Speranza ha dato mandato di aumentare del 50% le unità di terapia intensiva e del 100% quelle di terapia sub-intensiva. Ma non è possibile potenziare le strutture sanitarie in breve tempo. Quindi il primo obiettivo deve essere contenere il contagio”. E per farlo l’inquilino di Palazzo Chigi non chiede di stravolgere le proprie vite agli italiani, ma invita ad “assumere un atteggiamento responsabile”, con azioni già consigliate negli scorsi giorni come lavare bene le mani. Ma non solo: “Manteniamo un metro di distanza nei contatti sociali, evitiamo abbracci e strette di mano, evitiamo luoghi affollati. Saranno sospese le attività scolastiche e non si terranno avvenimenti sportivi con la presenza del pubblico”. Coronavirus, il piano di Conte e il modello Ponte Morandi Non c’è solo la risposta sanitaria per il governo, ma anche quella economica. È necessario investire risorse per evitare un crollo dell’economia: “Chiederemo all’Ue tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno, l’Europa dovrà venirci dietro e sostenere queso nostro sforzo. Dobbiamo immettere nuova finanza nell’economia e realizzare le infrastrutture che servono”, spiega il presidente del Consiglio. Che sottolinea la volontà dell’esecutivo di seguire il modello del Ponte Morandi, quello della ricostruzione dopo il crollo del ponte di Genova nell’estate del 2018: “Per alcuni investimenti seguiremo il modello del Ponte Morandi, lo applicheremo ovunque sia possibile”. Conte chiude con un ultimo messaggio agli italiani, spiegando come dobbiamo affrontare la situazione e in che modo dovremo, in futuro, guardare a quanto è stato fatto: “Usciremo insieme da questa emergenza, sapremo superare questa difficoltà, riaffermarci nel nostro valore. Sapremo di essere stati donne e uomini che si sono mostrati disponibili a rinunciare a qualcosa per un gesto di responsabilità verso i più fragili”. Stefano Rizzuti

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