martedì 30 aprile 2019
... puntualità ...
... questo mese si chiude con molta amarezza: due mattinate passate ad aspettare degli improbabili compratori per il nostro alloggio e gli stessi che ci danno buca senza uno straccio di avviso ... evidentemente la puntualità e la correttezza non sono più di moda! O tempora o mores!
lunedì 29 aprile 2019
sabato 27 aprile 2019
... stanchezza ...
... stanchezza e malessere in tutto il corpo: troppo stress ed arrabbiature: un po' di thè, fette biscottate ed un Moment ...
giovedì 25 aprile 2019
... cose turche 2! ...
... IREN Mercato ci invia un sms con attivazione di fornitura: non richiesta! BASTA!!!! Voglio fuggire da questa pseudo - nazione di merda!!!
... cose turche! ...
... di male in peggio! Un ministro che diserta le cerimonie del 25 aprile e due sceneggiate di idioti, tra le tante, di opposto segno ... povera Italia!!
lunedì 22 aprile 2019
domenica 21 aprile 2019
venerdì 19 aprile 2019
giovedì 18 aprile 2019
... erase / rewind ...
... erase and rewind: il mio cellulare aveva due blocchi che impedivano una funzione (app): soluzione: ho resettato tutto e con l'aiuto di un esperto ho riportato in vita, ripulito, il mio telefono ... e domani "fuggiremo" in quel di San Giorio per goderci un meritato periodo di riposo, tenendo lontana la nostra "sanguisuga".
martedì 16 aprile 2019
... giornata OK ...
... due visite mediche di MR andate a buon fine e due utili suggerimenti per le mie prossime visite dal dietologo e dall'urologo: sarà un maggio intenso! nel frattempo spento il fuoco su Notre Dame si dovrà esaminare la struttura e partire con la ricostruzione ... e noi stiamo per partire alla volta del paesello, lontani da certi ingombranti vicini ...
lunedì 15 aprile 2019
domenica 14 aprile 2019
... PACE!!! ...
... in questa domenica delle palme, su questa Terra violentata dalla guerra, dalle ingiustizie e dal malaffare c'è bisogno di una sola grande cosa:
P A C E !!!
P A C E !!!
sabato 13 aprile 2019
... Yanela ...
... la foto di Yanela piangente è comparsa su "La Repubblica" di oggi con un testo a firma di Vittorio Zucconi: sembrava che fosse stata separata dalla madre, al confine con il Messico ... ora le ultime di agenzia le vedrebbero insieme in qualche parte del Texas: tutto ciò non toglie nulla al comportamento indegno di un presidente- DDTM- che disonora con la sua presenza ed il suo comportamento subumano gli Stati Uniti ed i decerebrati che lo hanno votato!
( DDTM sta per DonalD Trump Merda!!)
( DDTM sta per DonalD Trump Merda!!)
venerdì 12 aprile 2019
... Ratzinger ...
Con un’ombra di minimalismo, spiega di avere «messo insieme degli appunti con i quali fornire qualche indicazione che potesse essere d’aiuto in questo momento difficile». Ma sono ben altro. Le diciotto pagine e mezzo sulla «Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali», scritte dal Papa emerito, Benedetto XVI, rappresentano l’analisi più corposa dei vertici vaticani su un tema che sta squassando l’universo cattolico, e non solo: la pedofilia. E il fatto che arrivino dopo la riunione del febbraio scorso a Roma dei presidenti delle conferenze episcopali del mondo, convocati da Francesco, aggiunge interesse e mistero a questo documento. Anche perché Joseph Ratzinger punta il dito su un «garantismo» della Chiesa per il quale, negli Anni Ottanta del secolo scorso, sulla pedofilia «dovevano essere garantiti soprattutto i diritti degli accusati. E questo fino al punto di escludere di fatto una condanna. Il loro diritto alla difesa venne talmente esteso che le condanne divennero quasi impossibili».
La pubblicazione
Il testo è un pugno nello stomaco. E probabilmente non potrà non creare polemiche, perché ci sarà chi vedrà nelle affermazioni di Benedetto XVI un attacco a un’evoluzione dei costumi in Occidente negli ultimi cinquant’anni. Joseph Ratzinger parte da lontano, e spiega di avere deciso di pubblicarlo sul mensile tedesco Klerusblatt dopo «contatti», li definisce così, con il segretario di Stato, Pietro Parolin, e con lo stesso Papa Francesco. Dunque, ne ha informato i vertici della Santa Sede. Ma scorrendolo, probabilmente qualcuno avrà la sensazione che finisca per affiancare e sovrastare le conclusioni della riunione globale di febbraio. E sarà tentato di considerare gli «appunti» come un modo per dare profondità teologica e spessore culturale alle conclusioni raggiunte in quella sede: come se fossero mancati nelle risposte agli scandali sulla pedofilia tra i sacerdoti. Se Benedetto ha sentito il bisogno di aggiungere il suo pensiero a quello ufficiale, si sente dire, significa che non è stato del tutto convinto dalla reazione ufficiale della Chiesa, nonostante l’inasprimento delle pene e il «grazie» netto all’azione di papa Francesco.
«Collasso morale»
Il Papa emerito si affaccia sull’abisso che si è aperto in mezzo secolo di quella che sembra bollare solo come cultura della trasgressione. E lo analizza, lo denuncia, lo osserva senza nascondere nulla delle responsabilità della nomenklatura ecclesiastica. C’è un’espressione che ricorre spesso nelle sue riflessioni: «Collasso morale». Ratzinger lo fa risalire alla seconda metà degli Anni Sessanta del secolo scorso: a quella «fisionomia della Rivoluzione del 1968» della quale farebbe parte «anche il fatto che la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente». «Mi sono sempre chiesto», annota, «come in questa situazione i giovani potessero andare verso il sacerdozio e accettarlo con tutte le sue conseguenze. Il diffuso collasso delle vocazioni sacerdotali in quegli anni e l’enorme numero di dimissioni dallo stato ecclesiastico furono una conseguenza di tutti questi processi». Fu nello stesso periodo, a suo avviso, che cominciò «un collasso della teologia morale cattolica che ha reso inerme la Chiesa di fronte a questi processi della società». Si tratta di un processo proseguito, a suo avviso, negli Anni Settanta e Ottanta, quando la pedofilia è diventata «una questione scottante».
«Club omosessuali»
Lo sguardo di Benedetto è puntato soprattutto sulla sua Germania come laboratorio di una trasgressione progressiva. Ma da lì spazia sugli Stati Uniti e abbraccia in una visione pessimistica, quasi apocalittica, l’intero Occidente. Nella sua analisi racconta come in quel periodo si radicò l’idea che non esistesse più il bene, «ma solo ciò che sul momento e a seconda delle circostanze è relativamente meglio». La crisi, a quel punto, aveva raggiunto «forme drammatiche». Parla di «club omosessuali» che si formarono in molti seminari; di vescovi che rifiutavano la tradizione cattolica, e non solo negli Stati Uniti, in nome di «una specie di moderna cattolicità». Accenna al fatto che in alcuni seminari, addirittura «studenti sorpresi a leggere i miei libri venivano ritenuti non idonei al sacerdozio». E «la Santa Sede sapeva di questi problemi», sebbene non in dettaglio. Il Papa emerito rivaluta lo sforzo compiuto da Giovanni Paolo II per arginare quella che ha ritenuto una deriva pericolosa. Ne sottolinea la figura e la fermezza teologica, in un momento in cui, invece, alcune correnti progressiste del cattolicesimo tendono a svalutarlo.
«Bisogna riflettere seriamente»
Fu il pontefice polacco, ricorda il successore, a pubblicare nel 1993 un’enciclica, la Veritas Splendor, che «conteneva l’affermazione che ci sono azioni che non possono mai diventare buone. Ci sono beni che sono indisponibili. Ci sono valori che non è mai lecito sacrificare in nome di un valore ancora più alto e che stanno anche al di sopra della conservazione della vita fisica. Dio» scrive Benedetto XVI, «è di più anche della sopravvivenza fisica». Per questo, ribadisce che «è importante e abbisogna di garanzia non solo il diritto dell’accusato. Deve proteggere anche la fede, che al pari è un bene importante protetto dalla legge». La duplice garanzia, a suo avviso, è «la protezione dell’accusato e la protezione giuridica del bene che è in gioco». Ma quando oggi se ne parla, «ci si scontra con sordità e indifferenza... È una situazione preoccupante, sulla quale i pastori della Chiesa devono riflettere seriamente». Rispuntano i controversi «valori non negoziabili», seppure chiamati diversamente, che hanno caratterizzato i pontificati prima di quello di Francesco.
«Dio assente nella sfera pubblica»
Ma il pontefice tedesco vede in quanto è accaduto e sta emergendo proprio la rinuncia a quei valori. E chiama in causa le responsabilità dell’Occidente. «La società occidentale», denuncia, «è una società nella quale Dio nella sfera pubblica è assente e per la quale non ha più nulla da dire. In alcuni punti, allora, a volte diviene immediatamente percepibile che è divenuto addirittura ovvio quel che è male e distrugge l’uomo. È il caso della pedofilia». Benedetto XVI ricorda come «non molto tempo fa» fosse «teorizzata come del tutto giusta»; e come si sia «diffusa sempre più. E ora, scossi e scandalizzati, riconosciamo che sui nostri bambini e giovani si commettono cose che rischiano di distruggerli. Che questo potesse diffondersi anche nella Chiesa», aggiunge, «deve scuoterci e scandalizzarci in maniera particolare. Come ha potuto la pedofilia raggiungere una dimensione del genere? Il motivo sta nell’assenza di Dio».
«Quella giovane chierichetta...»
Il vuoto non riguarda solo il mondo esterno alla Chiesa. Ratzinger vede nel calo drammatico dei fedeli alle Messe domenicali la riduzione di queste celebrazioni a «gesto cerimoniale». E raccomanda non «un’altra Chiesa inventata da noi», ma un «rinnovamento della fede». Per far capire il solco profondo scavato dai sacerdoti pedofili in questi decenni, cita un episodio raggelante. «Una giovane ragazza che serviva all’altare come chierichetta mi ha raccontato che il vicario parrocchiale introduceva l’abuso sessuale su di lei con queste parole: “Questo è il mio corpo dato per te”. È evidente», chiosa, «che quella ragazza non può più ascoltare le parole della consacrazione senza provare terribilmente su di sé tutta la sofferenza dell’abuso subito». Ma il testo va ancora più a fondo. E mette in discussione il modo in cui negli ultimi anni la Chiesa è stata percepita: come un apparato politico.
La Chiesa come apparato politico
Secondo il papa emerito, «di essa si parla solo utilizzando categorie politiche e questo vale perfino per dei vescovi che formulano la loro idea sulla Chiesa di domani in larga misura quasi esclusivamente in termini politici. La crisi causata da molti casi di abuso ad opera di sacerdoti spinge a considerare la Chiesa addirittura qualcosa di malriuscito che dobbiamo prendere per mano noi stessi». Ma secondo Ratzinger si tratta di un’illusione, di una «proposta del diavolo». A suo avviso, non esiste «una Chiesa migliore creata da noi stessi». E infatti, la parte finale dei suoi «appunti» è una rivendicazione dell’esigenza di «contrapporre alle menzogne e alle mezze verità del diavolo tutta la verità: sì, il peccato e il male nella Chiesa ci sono», scrive il Papa emerito. «Ma anche oggi c’è pure la Chiesa santa che è indistruttibile. La Chiesa di oggi è come non mai una chiesa di martiri...».
Il ringraziamento a Francesco
Il tono è drammatico, somiglia a un grido degno di una sorta di requisitoria. Indica una strada lastricata di errori tragici, e di una perdita progressiva dell’identità cattolica. E addita una via d’uscita dai tanti «collassi» morali di mezzo secolo attraverso scelte difficili, radicali, che non prevedono scorciatoie. E probabilmente promettono di dividere il mondo cattolico, e non solo, prefigurando nuovi spartiacque. L’impressione è che dall’eremo vaticano nel quale vive dalle sue dimissioni del 2013, Benedetto XVI guardi già oltre questa fase; e oltre il pontificato dello stesso Francesco, al quale rivolge un accorato ringraziamento finale «per tutto quello che fa».
... Netanyahu ...
La reazione più bizzarra al risultato delle elezioni israeliane è stata quella di Donald Trump. Il 10 aprile il presidente degli Stati Uniti ha infatti dichiarato che le possibilità di una pace tra israeliani e palestinesi sono “aumentate” con la vittoria di Benjamin Netanyahu.
A stupire, evidentemente, non è il fatto che Trump esulti per la vittoria di Netanyahu – anche perché Washington è il principale alleato internazionale di Israele insieme a Vladimir Putin – quanto piuttosto che il presidente degli Stati Uniti possa affermare che questa vittoria favorirà il processo di pace tra israeliani e palestinesi.
Il motivo di questo stupore è semplice: il primo ministro israeliano non è stato incaricato dagli elettori di lavorare per la pace. Al contrario, la questione palestinese è stata la grande assente della campagna elettorale, con due eccezioni: i dibattiti sulla sicurezza dopo ogni incidente con Hamas a Gaza o dopo le violenze in Cisgiordania e la promessa fatta da Netanyahu alla vigilia del voto di annettere alcune aree della Cisgiordania in cui si trovano gli insediamenti dei coloni israeliani.
... Julian Assange ...
Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange è stato arrestato all'ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo che Quito ha revocato la concessione dell’asilo al giornalista australiano. Assange è al momento in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard e sarà portato al più presto davanti ai magistrati, riferisce la polizia londinese.
«Posso confermare che Julian Assange, 7 anni dopo essere entrato nell'ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito», ha detto il ministro dell'Interno britannico, Sajid Javid, confermando la notizia dell’arresto data da Scotland Yard. «Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua
cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge», ha concluso Javid.
Australiano di origine, 47 anni, il fondatore di Wikileaks aveva ricevuto asilo fin dal 2012 dall'ambasciata dell’Ecuador - asilo concesso dall'allora presidente Rafael Correa e revocato ora dal successore, Lenin Moreno - per sfuggire a un mandato di cattura britannico rimasto in piedi ormai solo per ragioni procedurali. Il mandato fa riferimento alla mancata comparizione di Assange di fronte a un giudice del Regno che lo aveva convocato sulla base della richiesta di assistenza nei confronti di una controversa inchiesta per stupro e molestie avviata contro di lui dalla magistratura svedese nel frattempo archiviata.
Secondo Wikileaks, l’azione giudiziaria nasconderebbe tuttavia in realtà l’intenzione di Londra di consegnarlo agli Usa dove Assange è nel mirino fin dalla pubblicazione nel 2010 di una montagna di documenti riservati imbarazzanti per Washington. La stessa Wikileaks aveva accusato fin dalla scorsa settimana il presidente Moreno di avere ormai deciso di liberarsi dello scomodo ospite, imputandogli come scusa presunte violazioni degli impegni presi in cambio della concessione dell’asilo. E avanzando in effetti il sospetto che Moreno volesse peraltro piuttosto vendicarsi della pubblicazione recente di documenti su uno scandalo di corruzione e trasferimento d’ingenti somme in paradisi fiscali nel quale il presidente e suoi familiari risulterebbero pesantemente implicati.
Assange, durante il suo arresto nell'ambasciata ecuadoriana a Londra è stato sollevato e portato via di peso da sette agenti in borghese della polizia di Londra. E’ quanto si vede nel video che vi proponiamo dal canale Youtube RT. Assange al momento del suo arresto aveva in mano un libro di Gore Vidal.
mercoledì 10 aprile 2019
... Alaa Salah ...
Alaa Salah, la ragazza simbolo delle proteste in Sudan: è acclamata dalla folla come una regina
Il video e la foto che ritraggono Alaa Salah, una donna di 22 anni del Sudan, sono diventati virali. La giovane sudanese vestita di bianco, che si vede guidare i canti nelle proteste anti-governative nella capitale Khartoum, è stata soprannominata "Kandaka", regina nubiana. I manifestanti da mesi chiedono le dimissioni del presidente del Sudan Omar al-Bashir, accusato di violazioni dei diritti umani e di concussione politica. Da quando sono iniziate le proteste a dicembre, sono morte 38 persone secondo i funzionari del governo.
A cura di Serena Console
... foto storica ...
La prima immagine di un buco nero ad essere mai stata scattata grazie al progetto internazionale che prende il nome dal telescopio EHT, Event Horizon Telescope. Fotografia per gentile concessione Event Horizon Telescope (EHT)/National Science Foundation via Reuters
.
A più di 50 milioni di anni luce di distanza, nel cuore di una gigantesca galassia ellittica chiamata Messier 87, un mostro gigantesco sta divorando tutto ciò che si avvicina troppo. Stelle, pianeti, gas e polvere, nemmeno la luce sfugge alla sua presa quando si attraversa una soglia chiamata orizzonte degli eventi. Oggi gli scienziati hanno svelato un'immagine di questo oggetto, un buco nero supermassiccio che ha la stessa massa di 6,5 miliardi di soli. Un vuoto nero circolare circondato da un anello di luce un po' sbilenco, questa storica foto è la nostra prima visione della sagoma di un buco nero, un'immagine che si avvicina fino al bordo inesorabile della bocca del buco nero. La foto è la straordinaria realizzazione del progetto Event Horizon Telescope, una collaborazione globale di oltre 200 scienziati che utilizzano una serie di osservatori [la rete di radiotelescopi che fa parte della collaborazione EHT] in tutto il mondo, dalle Hawaii al Polo Sud. Raggruppati insieme, questi telescopi si comportano come un telescopio unico delle dimensioni della Terra, che ha raccolto più di un milione di miliardi di dati per fotografare il buco nero di M87 nell'aprile 2017. Ci sono poi voluti due anni perché gli scienziati li assemblassero. Al risultato, ottenuto grazie al progetto internazionale Event Horizon Telescope (EHT), l'Italia ha partecipato attraverso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Prima d'ora, l'uomo poteva vedere solo la prova indiretta dell'esistenza dei buchi neri, cercando stelle che sembravano orbitare intorno ad oggetti bizzarri, catturando la radiazione emessa dalla materia surriscaldata che turbinava intorno ad essi, oppure osservando i getti altamente energetici delle particelle sparate lontano dalle loro tumultuose vicinanze. "Abbiamo studiato i buchi neri per così tanto tempo che a volte è facile dimenticare che nessuno di noi ne ha mai visto uno", ha affermato oggi il direttore della National Science Foundation, France Cordova, durante la conferenza stampa che ha annunciato i risultati del team, tenuta presso il Club Nazionale della Stampa a Washington DC. "Siamo lieti di potervi annunciare oggi che abbiamo visto ciò che pensavamo fosse impossibile", ha aggiunto il direttore del progetto Shep Doeleman, dell'Harvard-Smithsonian Institute for Astrophysics. "Quello che stiamo vedendo è la prova di un orizzonte degli eventi ... ora abbiamo le prove visive di un buco nero." Sei articoli pubblicati oggi su un numero speciale della rivista Astrophysical Journal Letters descrivono il tour de force dell'osservazione, il processo messo in atto per raggiungerla e i dettagli che l'immagine rivela. Uno dei principali risultati è stato un calcolo più diretto della massa del buco nero, che è vicina alle stime calcolate per mezzo del movimento delle stelle orbitanti. I dati offrono anche alcuni suggerimenti su come alcuni buchi neri supermassicci riescano a scatenare getti giganteschi di particelle che viaggiano a velocità quasi della luce. "È davvero notevole e quasi avvilente", dice Doeleman. "La natura ha cospirato per farci vedere qualcosa che pensavamo fosse invisibile." L'Event Horizon Telescope ha inizialmente ottenuto un'immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Chiamato Sagittario A *, quel buco nero è relativamente piccolo rispetto all'M87. Ha una massa di "solo" quattro milioni di soli. Dato che M87 è uno dei più grandi buchi neri, il team ha deciso di puntare il telescopio anche verso quel punto, sperando di poterli eventualmente confrontare. Vedere il cuore della nostra galassia si è rivelato un po' più complicato che guardare il buco nero nel vicino ammasso di galassie, e per questo motivo il ritratto di M87 è venuto fuori prima. Anziché essere una singola istantanea, come le molte spettacolari foto scattate dal Telescopio Spaziale Hubble, l'immagine di EHT è il prodotto di un processo chiamato interferometria, che combina le osservazioni di più telescopi in un'unica immagine. Quando i radiotelescopi separati osservano simultaneamente lo stesso obiettivo, gli scienziati possono raccogliere le osservazioni e "vedere" un oggetto come se stessero usando un radiotelescopio gigantesco. Per poter vedere questi buchi neri supermassicci, che sono minuscoli rispetto alle loro galassie circostanti, il gruppo aveva bisogno di sfruttare la potenza dei radiotelescopi di tutto il pianeta. Alla fine, sei osservatori in Messico, Hawaii, Arizona, Cile e Spagna hanno puntato gli occhi verso il cielo e hanno fissato l'M87, la più grande galassia al centro del gruppo della Vergine. Funzionando come un telescopio di dimensioni terrestri, la rete può risolvere oggetti della grandezza pari a un decimillesimo delle dimensioni angolari di Hubble. "Quello che stiamo cercando di vedere è molto, molto piccolo nel cielo", afferma Katie Bouman, del Caltech, membro del team che si occupa delle immagini in EHT. "È come se si stesse tentando di scattare una foto di un'arancia sulla luna." Per diversi giorni, il team ha osservato l'M87 in brevi lunghezze d'onda radio, perché le onde radio possono attraversare la polvere e il gas che circonda i centri galattici. Durante la sessione delle osservazioni, che includeva anche obiettivi diversi da M87, il team ha raccolto così tanti dati (cinque milioni di miliardi) che l'unico modo ragionevole per trasferirli era la spedizione di dischi rigidi reali, invece di inviarli digitalmente. Quindi, poiché la fusione di osservazioni provenienti da diversi Osservatori non è un compito semplice, quattro team hanno elaborato i dati in modo indipendente, utilizzando diversi algoritmi e verificandoli su modelli diversi. Alla fine, le immagini prodotte da ciascuna squadra erano molto simili, il che suggerisce che le osservazioni sono solide e che la foto finale è la più accurata possibile. A dire il vero, sembra quasi indistinguibile dalle simulazioni che il team aveva prodotto negli anni precedenti alla sua uscita. Adesso, il team progetta di produrre un'immagine del buco nero supermassiccio più caro alla Terra – ma solo perché Sagittario A* è più vicino. Comunque non ci aspettiamo che la sua immagine sia molto più nitida di quella che abbiamo. "M87 è circa duemila volte più lontano, ma il suo buco nero è circa duemila volte più grande", dice Lord Martin Rees dell'Università di Cambridge, astronomo reale del Regno Unito. "Nel cielo sono le stesse dimensioni angolari." Con questa immagine in mano, gli scienziati possono ora iniziare a sondare alcuni dei misteri più profondi della fisica dei buchi neri, inclusa la conferma delle loro basi fondamentali. "Ci piacerebbe davvero sapere da queste osservazioni, se le proprietà dei buchi neri siano veramente quelle che ci aspettiamo dalla teoria della relatività" afferma Rees. Finora, sembra che Einstein abbia qualche ragione. Sebbene il famoso fisico fosse scettico sull'esistenza dei buchi neri, le soluzioni delle sue equazioni della teoria della Relatività generale, che pubblicò nel 1915, predissero che se gli oggetti extra-massicci popolavano l'universo, essi dovevano essere sferici, simili a un'ombra scura incorporata in un anello di luce. L'immagine di M87 corrisponde a quella previsione, anche se l'anello di luce è un po' irregolare, facendolo assomigliare a una ciambella voluminosa. Comunque, c'era da aspettarselo. La materia che ruota intorno ad un buco nero forma un disco luminoso, e poiché parte di quel disco si muove verso di noi, ciò determina che una parte del cerchio sia più luminosa. Sulla base della grandezza dell'orizzonte degli eventi di M87, il team ha anche misurato una massa di circa 6,5 miliardi di soli, che la posiziona ben dentro le stime indirette derivate dai movimenti delle stelle orbitanti. La stima della massa, però, è molto più grande del numero che si ottiene dal calcolo del moto del gas in orbita, che è la tecnica più semplice e utilizzata più comunemente. Ma se quel metodo non funziona in maniera esatta, è tempo che gli scienziati scoprano il perché. "Dal momento che sta aumentando il tipo di galassie che si può raggiungere con la dinamica dei gas, probabilmente è un momento davvero cruciale per ottenere che la tecnica sia calibrata correttamente", dice l'astrofisica Jenny Greene della Princeton University. Ma mentre i nuovi dati aiutano a calcolare la massa del buco nero, appare un po' più complicato dire esattamente fin dove si estenda l'orizzonte degli eventi di M87. Proprio come le ombre o le sagome hanno spesso bordi sfocati, così appare il cerchio scuro nella nuova immagine. La sua larghezza esatta dipende da un numero di parametri che non sono ancora noti, come la velocità di rotazione del buco nero e la sua esatta direzione nello spazio. È probabile che se il buco nero si trovasse nel nostro sistema solare, il suo orizzonte degli eventi si estenderebbe ben oltre l'orbita di Plutone, forse più di 120 volte la distanza dalla Terra al sole. Curiosamente, questo significa che si potrebbe camminare sull'orizzonte degli eventi di M87 senza neanche sentirlo - il buco nero è così grande che lo spazio-tempo è appena incurvato in questo punto. Qui la forza di gravità di M87 sarebbe la stessa in tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Ma, man mano che ci si avvicina, la curvatura aumenta fino a quando non ci si ritrova ridotti in fili verticali, come spaghetti (si noterebbe sicuramente, e comincerebbe a diventare scomodo molto prima). Nessuno sa veramente cosa vi sia, se vi è qualcosa, al centro di un buco nero, noto come singolarità. Questa puntura nel tessuto dell'universo è circondata da una distesa curvata ed esotica dello spazio-tempo da cui nulla sfugge. "Nei buchi neri supermassicci che si trovano al centro delle galassie, la materia che viene attratta si riscalda e, cadendo nel buco nero, emette luce, parte della quale è osservabile con i radiotelescopi. In queste condizioni fisiche, infatti, è possibile rivelare la cosiddetta zona 'in ombra', ossia quella regione di 'assenza di lucè e che è tale in quanto la luce al suo interno viene assorbita dall'orizzonte degli eventi", ha aggiunto, riferendosi al confine che separa un buco nero dallo spazio che lo circonda. Questo è un confine matematico dove la forza di gravità è così forte che nulla riesce a sfuggire, nemmeno la luce. Con i telescopi di EHT abbiamo finalmente raggiunto una risoluzione sufficiente per guardare su una scala dell'orizzonte degli eventi", ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'Istituto di Fisica teorica di Francoforte, membro del comitato scientifico della collaborazione che ha partecipato all'analisi teorica dei risultati. "Dall'interno di questa superficie - ha spiegato ancora Rezzolla - nessuna informazione può essere scambiata con l'esterno. Per questo motivo i buchi neri sono importanti in fisica: il loro orizzonte degli eventi è infatti un limite invalicabile alla nostra capacità di esplorare l'universo". Dal momento che l'orizzonte degli eventi assorbe tutta la luce, ha proseguito, "per definizione un orizzonte degli eventi non può essere visto direttamente. Tuttavia è possibile predire teoricamente come apparirebbe la regione di plasma che gli è molto prossima". "Questo - ha concluso - è quello che abbiamo fatto e l'ottimo raccordo tra teoria e osservazioni ci ha convinto che questo è un buco nero come predetto da Einstein".
A più di 50 milioni di anni luce di distanza, nel cuore di una gigantesca galassia ellittica chiamata Messier 87, un mostro gigantesco sta divorando tutto ciò che si avvicina troppo. Stelle, pianeti, gas e polvere, nemmeno la luce sfugge alla sua presa quando si attraversa una soglia chiamata orizzonte degli eventi. Oggi gli scienziati hanno svelato un'immagine di questo oggetto, un buco nero supermassiccio che ha la stessa massa di 6,5 miliardi di soli. Un vuoto nero circolare circondato da un anello di luce un po' sbilenco, questa storica foto è la nostra prima visione della sagoma di un buco nero, un'immagine che si avvicina fino al bordo inesorabile della bocca del buco nero. La foto è la straordinaria realizzazione del progetto Event Horizon Telescope, una collaborazione globale di oltre 200 scienziati che utilizzano una serie di osservatori [la rete di radiotelescopi che fa parte della collaborazione EHT] in tutto il mondo, dalle Hawaii al Polo Sud. Raggruppati insieme, questi telescopi si comportano come un telescopio unico delle dimensioni della Terra, che ha raccolto più di un milione di miliardi di dati per fotografare il buco nero di M87 nell'aprile 2017. Ci sono poi voluti due anni perché gli scienziati li assemblassero. Al risultato, ottenuto grazie al progetto internazionale Event Horizon Telescope (EHT), l'Italia ha partecipato attraverso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Prima d'ora, l'uomo poteva vedere solo la prova indiretta dell'esistenza dei buchi neri, cercando stelle che sembravano orbitare intorno ad oggetti bizzarri, catturando la radiazione emessa dalla materia surriscaldata che turbinava intorno ad essi, oppure osservando i getti altamente energetici delle particelle sparate lontano dalle loro tumultuose vicinanze. "Abbiamo studiato i buchi neri per così tanto tempo che a volte è facile dimenticare che nessuno di noi ne ha mai visto uno", ha affermato oggi il direttore della National Science Foundation, France Cordova, durante la conferenza stampa che ha annunciato i risultati del team, tenuta presso il Club Nazionale della Stampa a Washington DC. "Siamo lieti di potervi annunciare oggi che abbiamo visto ciò che pensavamo fosse impossibile", ha aggiunto il direttore del progetto Shep Doeleman, dell'Harvard-Smithsonian Institute for Astrophysics. "Quello che stiamo vedendo è la prova di un orizzonte degli eventi ... ora abbiamo le prove visive di un buco nero." Sei articoli pubblicati oggi su un numero speciale della rivista Astrophysical Journal Letters descrivono il tour de force dell'osservazione, il processo messo in atto per raggiungerla e i dettagli che l'immagine rivela. Uno dei principali risultati è stato un calcolo più diretto della massa del buco nero, che è vicina alle stime calcolate per mezzo del movimento delle stelle orbitanti. I dati offrono anche alcuni suggerimenti su come alcuni buchi neri supermassicci riescano a scatenare getti giganteschi di particelle che viaggiano a velocità quasi della luce. "È davvero notevole e quasi avvilente", dice Doeleman. "La natura ha cospirato per farci vedere qualcosa che pensavamo fosse invisibile." L'Event Horizon Telescope ha inizialmente ottenuto un'immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Chiamato Sagittario A *, quel buco nero è relativamente piccolo rispetto all'M87. Ha una massa di "solo" quattro milioni di soli. Dato che M87 è uno dei più grandi buchi neri, il team ha deciso di puntare il telescopio anche verso quel punto, sperando di poterli eventualmente confrontare. Vedere il cuore della nostra galassia si è rivelato un po' più complicato che guardare il buco nero nel vicino ammasso di galassie, e per questo motivo il ritratto di M87 è venuto fuori prima. Anziché essere una singola istantanea, come le molte spettacolari foto scattate dal Telescopio Spaziale Hubble, l'immagine di EHT è il prodotto di un processo chiamato interferometria, che combina le osservazioni di più telescopi in un'unica immagine. Quando i radiotelescopi separati osservano simultaneamente lo stesso obiettivo, gli scienziati possono raccogliere le osservazioni e "vedere" un oggetto come se stessero usando un radiotelescopio gigantesco. Per poter vedere questi buchi neri supermassicci, che sono minuscoli rispetto alle loro galassie circostanti, il gruppo aveva bisogno di sfruttare la potenza dei radiotelescopi di tutto il pianeta. Alla fine, sei osservatori in Messico, Hawaii, Arizona, Cile e Spagna hanno puntato gli occhi verso il cielo e hanno fissato l'M87, la più grande galassia al centro del gruppo della Vergine. Funzionando come un telescopio di dimensioni terrestri, la rete può risolvere oggetti della grandezza pari a un decimillesimo delle dimensioni angolari di Hubble. "Quello che stiamo cercando di vedere è molto, molto piccolo nel cielo", afferma Katie Bouman, del Caltech, membro del team che si occupa delle immagini in EHT. "È come se si stesse tentando di scattare una foto di un'arancia sulla luna." Per diversi giorni, il team ha osservato l'M87 in brevi lunghezze d'onda radio, perché le onde radio possono attraversare la polvere e il gas che circonda i centri galattici. Durante la sessione delle osservazioni, che includeva anche obiettivi diversi da M87, il team ha raccolto così tanti dati (cinque milioni di miliardi) che l'unico modo ragionevole per trasferirli era la spedizione di dischi rigidi reali, invece di inviarli digitalmente. Quindi, poiché la fusione di osservazioni provenienti da diversi Osservatori non è un compito semplice, quattro team hanno elaborato i dati in modo indipendente, utilizzando diversi algoritmi e verificandoli su modelli diversi. Alla fine, le immagini prodotte da ciascuna squadra erano molto simili, il che suggerisce che le osservazioni sono solide e che la foto finale è la più accurata possibile. A dire il vero, sembra quasi indistinguibile dalle simulazioni che il team aveva prodotto negli anni precedenti alla sua uscita. Adesso, il team progetta di produrre un'immagine del buco nero supermassiccio più caro alla Terra – ma solo perché Sagittario A* è più vicino. Comunque non ci aspettiamo che la sua immagine sia molto più nitida di quella che abbiamo. "M87 è circa duemila volte più lontano, ma il suo buco nero è circa duemila volte più grande", dice Lord Martin Rees dell'Università di Cambridge, astronomo reale del Regno Unito. "Nel cielo sono le stesse dimensioni angolari." Con questa immagine in mano, gli scienziati possono ora iniziare a sondare alcuni dei misteri più profondi della fisica dei buchi neri, inclusa la conferma delle loro basi fondamentali. "Ci piacerebbe davvero sapere da queste osservazioni, se le proprietà dei buchi neri siano veramente quelle che ci aspettiamo dalla teoria della relatività" afferma Rees. Finora, sembra che Einstein abbia qualche ragione. Sebbene il famoso fisico fosse scettico sull'esistenza dei buchi neri, le soluzioni delle sue equazioni della teoria della Relatività generale, che pubblicò nel 1915, predissero che se gli oggetti extra-massicci popolavano l'universo, essi dovevano essere sferici, simili a un'ombra scura incorporata in un anello di luce. L'immagine di M87 corrisponde a quella previsione, anche se l'anello di luce è un po' irregolare, facendolo assomigliare a una ciambella voluminosa. Comunque, c'era da aspettarselo. La materia che ruota intorno ad un buco nero forma un disco luminoso, e poiché parte di quel disco si muove verso di noi, ciò determina che una parte del cerchio sia più luminosa. Sulla base della grandezza dell'orizzonte degli eventi di M87, il team ha anche misurato una massa di circa 6,5 miliardi di soli, che la posiziona ben dentro le stime indirette derivate dai movimenti delle stelle orbitanti. La stima della massa, però, è molto più grande del numero che si ottiene dal calcolo del moto del gas in orbita, che è la tecnica più semplice e utilizzata più comunemente. Ma se quel metodo non funziona in maniera esatta, è tempo che gli scienziati scoprano il perché. "Dal momento che sta aumentando il tipo di galassie che si può raggiungere con la dinamica dei gas, probabilmente è un momento davvero cruciale per ottenere che la tecnica sia calibrata correttamente", dice l'astrofisica Jenny Greene della Princeton University. Ma mentre i nuovi dati aiutano a calcolare la massa del buco nero, appare un po' più complicato dire esattamente fin dove si estenda l'orizzonte degli eventi di M87. Proprio come le ombre o le sagome hanno spesso bordi sfocati, così appare il cerchio scuro nella nuova immagine. La sua larghezza esatta dipende da un numero di parametri che non sono ancora noti, come la velocità di rotazione del buco nero e la sua esatta direzione nello spazio. È probabile che se il buco nero si trovasse nel nostro sistema solare, il suo orizzonte degli eventi si estenderebbe ben oltre l'orbita di Plutone, forse più di 120 volte la distanza dalla Terra al sole. Curiosamente, questo significa che si potrebbe camminare sull'orizzonte degli eventi di M87 senza neanche sentirlo - il buco nero è così grande che lo spazio-tempo è appena incurvato in questo punto. Qui la forza di gravità di M87 sarebbe la stessa in tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Ma, man mano che ci si avvicina, la curvatura aumenta fino a quando non ci si ritrova ridotti in fili verticali, come spaghetti (si noterebbe sicuramente, e comincerebbe a diventare scomodo molto prima). Nessuno sa veramente cosa vi sia, se vi è qualcosa, al centro di un buco nero, noto come singolarità. Questa puntura nel tessuto dell'universo è circondata da una distesa curvata ed esotica dello spazio-tempo da cui nulla sfugge. "Nei buchi neri supermassicci che si trovano al centro delle galassie, la materia che viene attratta si riscalda e, cadendo nel buco nero, emette luce, parte della quale è osservabile con i radiotelescopi. In queste condizioni fisiche, infatti, è possibile rivelare la cosiddetta zona 'in ombra', ossia quella regione di 'assenza di lucè e che è tale in quanto la luce al suo interno viene assorbita dall'orizzonte degli eventi", ha aggiunto, riferendosi al confine che separa un buco nero dallo spazio che lo circonda. Questo è un confine matematico dove la forza di gravità è così forte che nulla riesce a sfuggire, nemmeno la luce. Con i telescopi di EHT abbiamo finalmente raggiunto una risoluzione sufficiente per guardare su una scala dell'orizzonte degli eventi", ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'Istituto di Fisica teorica di Francoforte, membro del comitato scientifico della collaborazione che ha partecipato all'analisi teorica dei risultati. "Dall'interno di questa superficie - ha spiegato ancora Rezzolla - nessuna informazione può essere scambiata con l'esterno. Per questo motivo i buchi neri sono importanti in fisica: il loro orizzonte degli eventi è infatti un limite invalicabile alla nostra capacità di esplorare l'universo". Dal momento che l'orizzonte degli eventi assorbe tutta la luce, ha proseguito, "per definizione un orizzonte degli eventi non può essere visto direttamente. Tuttavia è possibile predire teoricamente come apparirebbe la regione di plasma che gli è molto prossima". "Questo - ha concluso - è quello che abbiamo fatto e l'ottimo raccordo tra teoria e osservazioni ci ha convinto che questo è un buco nero come predetto da Einstein".
domenica 7 aprile 2019
... TOMMY ...
... sono già passati due anni da quel 7 aprile 2017, quando tu amico mio sei volato nel tuo paradiso ... rimani e rimarrai sempre nel mio cuore e spero di rivederti un giorno ...
sabato 6 aprile 2019
... malagiustizia 2 ...
""Nel referto si legge: “All’osservazione psicologica, la paziente presenta: uno stato emotivo inizialmente contenuto che nel corso del colloquio si apre a frequenti reazioni di pianto in collegamento con le parti del racconto traumatico più duro. Si rileva una notevole capacità mnemonica, rappresentata dalla descrizione puntuale di dettagli. Nel contempo, le relazioni sessuali con i tre individui non sono sempre limpide perché rientrano nella cosiddetta memoria traumatica che fornisce una sorta di scudo difensivo […] Tutti questi elementi desunti dal racconto della vittima, accompagnati da vissuti coerenti di disperazione ed ansia, indicano la presenza di uno stato traumatico correlato allo specifico evento di violenza sessuale, deponendo per una totale assenza di consensualità da parte della ragazza”"
. ... ed i tre giovani sono stati scarcerati ... VERGOGNA !!!
. ... ed i tre giovani sono stati scarcerati ... VERGOGNA !!!
... malagiustizia 1 ...
""Delitto Murazzi, il presidente della Corte d'Appello: "Chiedo scusa alla famiglia di Leo, ma è successo per carenze di personale"
Barelli Innocenti affranto: "Il sistema giustizia è malato. Senza nuove assunzioni potrebbe accadere di nuovo""
... ed i genitori di Stefano Leo hanno perso un figlio per mancanza di assunzioni??? VERGOGNA !!!
... ed i genitori di Stefano Leo hanno perso un figlio per mancanza di assunzioni??? VERGOGNA !!!
venerdì 5 aprile 2019
... 10 anni dopo ...
... il terremoto che colpì L'Aquila 10 anni fa: ancora una volta ritardi nella ricostruzione e malversazioni: lo specchio di un Italia fragile e governata da una pessima classe politica ...
... Torre Maura ...
... scontri a Roma nella borgata di Torre Maura: Casa Pound e Forza Nuova trascinano gli abitanti del quartiere contro poche decine di Rom, arrivando a calpestare del pane a loro destinato ... il clima sociale è sempre più avvelenato da riflussi fascisti anche in assenza di una valida amministrazione comunale ...
... e poi ci sono ragazzi come Simone che ci fanno ancora sperare in un futuro migliore ...
martedì 2 aprile 2019
lunedì 1 aprile 2019
... D.M.W. ...
... Dead Man Walking, morto che cammina ... così mi sento io in questo inizio di Aprile ... con una zavorra di almeno venti chili addosso che mi affatica qualsiasi cosa io faccia, estraneo ad un mondo che non è più il mio, privo di ogni principio morale, io stesso senza un progetto per il futuro, con un passato pesante che non passa e con un presente insignificante ... forse è arrivato il momento di una nuova svolta, di un nuovo inizio ...
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