lunedì 15 luglio 2013

... da affaritaliani.it ...

Caso Kyenge, l'ultimatum di Letta alla Lega: "Chiuda in fretta questa pagina vergognosa" Lunedì, 15 luglio 2013 - 09:30:00 IL VIDEO: Calderoli insulta la Kyenge, è polemica "Quello che sta succedendo e' un'altra pagina vergognosa nel nostro paese su questi temi, l'Italia oggi e' presente sulla stampa estera per questa vicenda: e' una vergogna che fa male all'Italia e faccio appello a Maroni, leader della Lega, perche' chiuda questa pagina rapidissimamente altrimenti si entra in una logica di scontro totale che non serve a lui, non serve a nessuno, non serve al Paese. E' una pagina veramente insostenibile, a Maroni appello sincero privo di strumentalizzazioni". Lo ha detto il premier Enrico Letta, in merito agli insulti leghisti al ministro Kyenge e alle parole contro Napolitano. "Faccio appello a Maroni - scandisce Letta - presidente della piu' grande regione italiana con la quale stiamo lavorando per l'Expo, perche' chiuda questa pagina velocemente. Se non la chiude si entra in una logica di scontro totale". Il presidente del Consiglio stigmatizza duramente quella che definisce "una pagina di vergogna, vergognosa, veramente insostenibile". Quello che "rivolgo a Maroni e' un appello sincero e privo di voglia di strumentalizzazioni: la chiuda questa vicenda al piu' presto", dice Enrico Letta a Roberto Maroni a proposito delle ripercussioni del caso Calderoli-Kyenge. C'e' un richiamo in piu' indirizzato al segretario della Lega, quando il presidente del Consiglio, dopo gli attacchi arrivati dal Carroccio al Quirinale, censura "l'aver chiamato in causa il Presidente Napolitano, che - sottolinea - voglio difendere. Non ci provino nemmeno...". "Non e' possibile - scandisce Letta - che la vicenda continui cosi'. La fermi, si chiuda. Credo che la vergogna sia stata gia' abbastanza cosi'". MARONI - "Calderoli ha sbagliato. La Lega contrasta le proposte che non condivide, ma non si devono mai insultare le persone". Cosi' su Facebook il segretario federale del Carroccio, Roberto Maroni, torna sul 'caso' di Roberto Calderoli e degli insulti razzisti al ministro Cecile Kyenge. "Ora pero' - prosegue - basta alimentare polemiche e strumentalizzazioni utili forse a coprire il rumore di altre questioni che vedono il governo direttamente coinvolto". Calderoli stesso, sottolinea Maroni, "ha riconosciuto l'errore e si e' scusato, sia pubblicamente che personalmente con la ministra Kyenge". "Vorrei invece - prosegue - che il governo dedicasse maggiori energie e risorse alla soluzione dei problemi dei cittadini, magari prendendo esempio da cio' che la Lombardia ha concretamente fatto in questi giorni: abbiamo messo un miliardo di euro a favore delle imprese lombarde per pagare i crediti che esse vantano (da anni) nei confronti dei comuni, strangolati dal patto di stabilita'". IL PD - "In meno di 24 ore la petizione 'Calderoli Dimettiti' da noi sostenuta sul sito di campagne online Change.org ha superato 31mila firme. Un successo straordinario che traduce il sentimento di indignazione e vergogna che ha colpito migliaia di cittadini dopo le gravissime offese razziste di Roberto Calderoli nei confronti della ministra Ce'cile Kyenge". Lo dice Khalid Chaouki, deputato e responsabile Nuovi Italiani del PD. "Rimaniamo fermi sulla richiesta di dimissioni al senatore Roberto Calderoli dall'incarico di vicepresidente del Senato della Repubblica perche' - prosegue - il razzismo e' per noi incompatibile con il tifo negli stadi, a maggior ragione lo riteniamo incompatibile con il ricoprire ruoli istituzionali". "I suoi titubanti passi indietro dopo le nostre denunce dimostrano l'ambiguita' di Calderoli e del suo movimento, che - conclude l'esponente Pd - continuano a fare della propaganda razzista uno strumento pericoloso di basso populismo dannoso per l'Italia e lesivo dei principi di uguaglianza e lotta alle discriminazioni". SALVINI AD AFFARI: NAPOLITANO NON E' GESU' CRISTO. TACCIA "Ormai non ho più alcun dubbio: l'Italia è un paese ridicolo. Una repubblica delle banane", afferma ad Affaritaliani.it Matteo Salvini, vicesegretario della Lega Nord. "Con una crisi economica come questa, con le aziende che chiudono e le pensioni bloccate le prime pagine dei giornali si occupano di una battuta, pur infelice e inutile. E addirittura il presidente della Repubblica si indigna. Bene, lo invito a indignarsi per il rischio di chiusura della Agfa di Manerbio, che potrebbe lasciare a casa 126 lavoratori quest'estate. Oppure per i dipendenti della Sea, della Nokia, della Indesit e per gli agricoltori distrutti da Bruxelles. E visto che Napolitano non è Gesù Cristo farebbe meglio a starsene zitto. E lo dico da dirigente di una forza politica che lo ha pure votato. Siamo stufi - continua Salvini - di tenere in piedi questa repubblica delle banane. Oggi sono contento perché in Lombardia è il primo giorno in cui parte il fondo per i genitori separati o divorziati (400 euro al mese di sostegno). Queste sono cose serie. Non le battute per cui si indigna Napolitano". "Adesso basta. Non si puo' lasciare spazio al razzismo, all'insulto, all'istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si puo' tergiversare o minimizzare". Il Pd ribadisce in una nota che "le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge sono un fatto gravissimo, che sta gia' provocando emulazioni, dichiarazioni e atti senza precedenti. Sono una manifestazione di irresponsabilita'". "Non si puo' lasciare - ribadisce il Partito Democratico in una nota - che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro". KYENGE - "Dobbiamo far passare dei messaggi che non istigano a odio e violenza. Sicuramente non sara' il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito e' quello di dare una guida ai nostri giovani, all'Italia, perche' l'Italia non e' razzista e chi vuole soffocare questa parte dell'Italia non razzista fara' fatica a farlo". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, a Pescara, parlando alla giornata della 'Carovana della libera circolazione'. "Noi insieme sicuramente ce la faremo - ha proseguito - a far vedere che l'Italia non e' cosi' perche' non ne ha bisogno solo la sottoscritta e non sono solo attacchi personali, non e' un attacco alla mia persona, ma credo che e' l'Italia che in questo momento ha bisogno di far vedere in tutto il mondo, a tutti i nostri figli di che cosa siamo capaci e sicuramente non risponderemo mai con la violenza". Secondo Kyenge bisogna "trovare un dialogo e una comunicazione trasparente e rispettosa verso tutti e noi questo insegnamento lo dobbiamo dare, lo dobbiamo fare per chiunque guarda gli occhi delle istituzioni con speranza". FORZA NUOVA - "Come al solito Forza Nuova si dimostra una forza retriva e figlia di un bigottismo culturale senza precedenti. Contestiamo la volgarita' e la violenza della loro protesta, fatta con cappi, contro l'immigrazione e lo ius soli in occasione della venuta del ministro della Repubblica Italiana Kyenge". Lo afferma il coordinamento comunale di Sinistra Ecologia e Liberta' di Pescara, citta' nella quale stamane e' presente il ministro per un incontro dibattito su 'Immigrazione, emigrazione e cittadinanza'. Tutto nasce dal fatto che nella notte, come rivendicano in una nota, alcuni militanti di FN hanno affisso dei "cappi simbolici" nel perimetro esterno della Provincia di Pescara, con manifestini contro l'immigrazione. "Nel ribadire la ferma condanna di questo atto fascista e la piena solidarieta' al ministro Kyenge, Sinistra Ecologia e Liberta' - informa una nota Sel - si impegnera' affinche' venga approvata dal Parlamento una legge che riconosca la cittadinanza ai figli degli immigrati nati nel nostro paese (ad oggi sono circa 700.000 mila) che vivono qui, studiano qui e sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale del nostro Paese". "Anche a Pescara esistono tantissimi stranieri regolari che lavorano e pagano le tasse o che sono nati qui e a cui non capiamo perche', nonostante abbiano i nostri stessi doveri, non possano essere corrisposti gli stessi diritti", rileva Sel che ha infine reso noto che organizzera' "un presidio pacifico e culturale contro ogni gesto di intolleranza e fascismo". GRASSO - "Intanto le scuse devono essere fatte in maniera completa, non ci si puo' rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali affermazioni verbali di tipo razzista e questo e' un dato di fatto". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso a proposito delle affermazioni del vice presidente del Senato Roberto Calderoli che ha accostato il ministro Cecile Kyenge a un orango. "Eventuali dimissioni? Chi conosce il regolamento Parlamentare - aggiunge Grasso - sa benissimo che le dimissioni possono essere solo volontarie e che poi devono essere valutate, prima dall'ufficio di presidenza e poi portate in Aula per essere eventualmente accettate".

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