venerdì 9 settembre 2011

...da LeG...

Referendum, è il momento di correre

Correre, dice Dario Franceschini. Non c'è tempo da perdere, occorrono 500 mila firme. "Il referendum per cambiare la legge elettorale nota come Porcellunm deve funzionare come strumento di pressione sul Parlamento. Ora è importante andare a firmare". La proposta Pisanu? "È simile a quel governo di transizione che chiediamo noi. Ma Berlusconi è chiuso nello schema Muoia Sansone con tutti i filistei".



I circoli di LeG sono mobilitati con banchetti in tutta Italia, al banchetto di Firenze, abbiamo raccolto migliaia di firme, qui nella foto, il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, mentre firma. La mobilitazione per il referendum elettorale si è trasformata in una gara tra circoli, a chi consegna più moduli. Valerio Onida ha motivato la sua decisione di firmare per il referendum, con una presa di posizione molto forte: “sarebbe uno scandalo – scrive nella nota inviata a LeG – andare ancora a votare con la legge Calderoli”. Qui le foto di Onida che firma nella sede LeG di Milano
Hanno firmato con noi, tra i tanti, la presidente pd Rosy Bindi, il regista e vignettista Sergio Staino, l’ex procuratore capo di Firenze Ubaldo Nannucci ePaul Ginsborg, che ha anche raccolto le firme al banchetto LeG di Firenze e qui ci sono tutte le foto. Saremo nei prossimi giorni a Roma oltre che a Bologna, Milano, Padova, Genova, Trieste, Brescia, Pavia, Bari, Catania, Messina, Piombino, Ferrara, Pescara, Senigallia, Avellino, Rivoli.
E incrociamo le dita....

Questione morale

Sulla questione morale, ci interroghiamo sul caso Penati. "La questione non riguarda più solo l’ex capo politico della Lombardia o solo il capo della segreteria politica di Bersani e i suoi comportamenti - scrive Sandra Bonsanti - E nemmeno riguarda più soltanto il Pd lombardo. Non è più procrastinabile, a mio avviso, il momento in cui il maggior partito italiano di opposizione faccia i conti su cosa sia oggi il Pd e soprattutto su come dovrà essere il partito di domani".

C'è poi la legge bavaglio che ci preoccupa

Ora che siamo arrivati al cuore di vergognosi problemi che attanagliano il presidente del Consiglio e ora che si addensano ombre pesanti anche sulla questione morale nel maggior partito d'opposizione, è altissimo il rischio che in Parlamento si trovi un accordo bipartisan più o meno esplicito, per una legge sulle intercettazioni che impedisca ai magistrati di indagare e ai giornalisti di raccontare.Libertà e Giustizia sarà in prima fila a vigilare che questo non avvenga e a mobilitare l'opinione pubblica in manifestazioni a salvaguardia della democrazia.




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