martedì 4 gennaio 2011

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Il manifesto anti-Marchionne/ Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack su MicroMega: "Come lo squadrismo fascista"



Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack firmano il manifesto contro Marchionne su MicroMega. Il sito della rivista culturale ospita il manifesto dei tre intellettuali contro quello che viene definito il "diktat" dell'amministratore delegato del Lingotto, con un invito ai lettori a firmare e diffondere l'appello.

Questo il testo.

Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente.

Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti.

Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack

Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.



NAPOLITANO, SI TROVI MODULO PIU' COSTRUTTIVO DI DISCUSSIONE - Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Mi auguro che si trovi di nuovo un modulo piu' costruttivo di discussione", ha detto il Capo dello Stato sollecitato dai giornalisti che gli sottolineano come il piano Marchionne sia stato ben accolto dai mercati ma sia molto discusso dai lavoratori. Per Napolitano "ci deve essere confronto", ma "si deve assumere quesgo obiettivo: tutte le parti in causa debbono riconoscere l'essenzialita' di questo impegno ad aumentare la produttivita' del lavoro ai fini della competitivita' internazionale della nostra economia". Il rapporto tra lavoratori e vertici della Fiat in questo momento, ha detto Napolitano, "e' difficile, un confronto che e' diventato molto duro. Credo", ha aggiunto il capo dello Stato, "che nessuno possa negare che esiste un problema di bassa produttivita' nel lavoro. Pero' non e' una questione legata esclusivamente al rendimento lavorativo delle maestranze. La produttivita' dipende in larga misura anche dall'innovazione tecnologica, dalle scelte di organizzazione del lavoro, e quindi ci deve essere un confronto e si deve assumere questo obiettivo. Tutte le parti in causa debbono riconoscere l'essenzialita' di questo impegno ad aumentare la produttivita' del lavoro ai fini di competitivita' internazionale della nostra economia. Poi, il modo di affrontare questo problema, soprattutto il punto delle modifiche che ne possono derivare nelle relazioni industriali sono oggetto di contenzioso. Mi auguro che si trovi di nuovo un modulo piu' costruttivo di discussione". "Ho appena letto un intervento del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il quale dice che nell'accordo del 1993 erano sanciti i diritti che bisogna fare saldi. Mi pare che questo sia un aspetto importante", ha aggiunto il presidente, rispondendo a chi gli chiedeva se ci sia un rischio che la stagione della concertazione sia terminata dopo le frizioni che hanno accompagnato i cambiamenti in due stabilimenti Fiat. "Per quanto siano cambiate le cose - ha continuato Napolitano - e si possa vedere quanto dell'accordo del 1993 rimanga valido, pero' ci sono dei punti importanti che riguardano senza dubbio il diritto di rappresentanza. Tutta la materia della rappresentanza e' materia che va ormai affrontata".

LANDINI, NO FIRME TECNICHE; DOMENICA SEGRETERIA CON CGIL - "Le firme tecniche non esistono: gli accordi o si firmano o non si firmano". E' quanto ha affermato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che ha annunciato una segreteria unitaria di Fiom e Cgil per domenica prossima 9 gennaio. Lo stesso leader della Fiom ha chiarito che non ci saranno sorprese: la linea rimane quella decisa dal comitato centrale, la riunione di domenica servira' per mettere a punto le prossime iniziative. "Domenica, quando si riunira' la segreteria unitaria, la linea - ha aggiunto - sara' quella decisa dal comitato centrale della Fiom, comitato centrale al quale ha partecipato anche la Cgil e non ha visto voti contrari. La riunione di domenica servira' per mettere a punto le iniziative da realizzare: una iniziativa complessiva contro gli accordi di Mirafiori e Pomigliano che mettono in discussione l'esistenza stessa del sindacato confederale".

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