Resignation: firma l’appello di LeG
20 gennaio 2011 -
Un appello per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi, ma insieme alle sottoscrizioni arrivano migliaia di messaggi: di incoraggiamento, di esasperazione e vergogna . Non è semplicemente una raccolta di firme, ci sono storie, espressioni che raccontano un’Italia che rifiuta di riconoscersi nel modello imposto da Silvio Berlusconi. La mobilitazione, lanciata da Libertà e Giustizia all’indomani del Rubygate, vola subito oltre confine. LeG è fiera dell’onda di ribellione, l’Italia può salvarsi dal berlusconismo. Firma anche tu.
Grazie!
Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg, Sandra Bonsanti
IN INGLESE
1. Resignation.
We call upon Silvio Berlusconi to resign immediately from his post as Presidente del Consiglio dei Ministri. In no other democratic country would a Prime Minister, faced with such serious legal accusations, remain in office longer than a few hours. All Italian citizens, of whatever political persuasion, must realise that the image of their country is profoundly tainted if Berlusconi remains in office.
2. Attendance in court.
We call upon Silvio Berlusconi not to defend himself on television, using his substantial mediatic power to discredit the magistrates, but to present himself in court and seek to defend himself there, as would any normal citizen. Once in court, he can in any case hope to benefit from the services of the highest paid lawyers in the country. We sincerely hope, for his sake and that of the country, that he is able to demonstrate his innocence. If he and his supporters reply that the judges are irremediably biased against him, we would like to point out that on more than one occasion in the past he has been given the benefit of the doubt by the courts. In the Mondadori case, for example, the court judged in 2001 his position as Head of Government to be part of the ‘extenuating circumstances’ which in his case alone allowed the crime to be prescribed.
3. The role of the President of the Republic
In a situation in which two of the principal powers of the state – the magistracy and the executive – are on a head-on collision course of considerable danger for the future of the Republic, we call upon its President to observe closely the situation and to be prepared to intervene actively, naturally within the limits of the powers ascribed to his office by the Constitution.
4. The opposition parties
We call upon all the parties of the opposition to put aside their differences and to abandon any jockeying for position, uniting instead their voices in a single request of a single word: RESIGNATION.
5. Civil Society
We invite the many associations and the hundreds of thousands of members of civil society to do the same, pooling their resources and joining hands on a single line of action. We would particularly appeal to Catholic civil society to deplore the hesitations and silences of the Vatican on so important an issue of public ethics.
6. The friends of Italy in the world
We have written this appeal in English as well as Italian in order to reach all those abroad who are friends of Italian democracy. Do not despair of Italy! The country needs your solidarity and help.
Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia
IN ITALIANO
1. Dimissioni
Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per così gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani, di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al suo posto.
2. Presenza in aula
Chiediamo a Silvio Berlusconi di non utilizzare la televisione per difendersi e screditare i magistrati grazie al suo considerevole potere mediatico, bensì di presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino. In tribunale, Berlusconi potrà comunque giovarsi dall’avere ingaggiato gli avvocati più pagati del paese. Speriamo vivamente per lui e per l’Italia che sia in grado di dimostrare la propria innocenza. Visto che Berlusconi e i suoi sostenitori affermano che i giudici sono irrimediabilmente prevenuti nei suoi confronti, ricordiamo che in più di un’occasione gli è stato garantito il beneficio del dubbio. Nel caso Mondadori, ad esempio, la corte giudicò, nel novembre 2001, la posizione di capo del Governo una “circostanza attenuante” che, unicamente nel suo caso, fece cadere in prescrizione l’accusa.
3. Il ruolo del Presidente della Repubblica
In una situazione in cui due dei principali poteri dello Stato – la magistratura e l’esecutivo – si affrontano in uno scontro estremamente pericoloso per il futuro della Repubblica, chiediamo al Presidente Napolitano di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente, entro i limiti previsti dalla Costituzione.
4. I partiti di opposizione
Chiediamo a tutti i partiti di opposizione di mettere da parte le loro divergenze e di abbandonare qualsiasi desiderio di primeggiare, chiedendo invece con una sola voce le dimissioni del Premier.
5. Società civile
Invitiamo le numerose associazioni e le centinaia di migliaia di cittadini che si riconoscono nella società civile a concentrare le loro forze e a unirsi in una linea d’azione comune. Chiediamo soprattutto al mondo cattolico di esortare il Vaticano a pronunciarsi su una questione di etica pubblica così rilevante.
6. Gli amici dell’Italia nel mondo
Abbiamo scritto questo appello sia in inglese che in italiano per mandare un messaggio a tutti coloro che all’estero amano la nostra democrazia e le sorti del nostro Paese. Non perdete la fiducia nell’Italia! Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e del vostro aiuto.
Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia
IN TEDESCO
1. Rücktritt
Wir fordern Silvio Berlusconi zum sofortigen Rücktritt auf. In keinem anderen demokratischen Land würde ein Ministerpräsident, gegen den wegen so schwerwiegender Anklagepunkte ermittelt wird, im Amt bleiben. Alle Bürger Italiens, welcher politischen Überzeugung auch immer, müssen sich dessen bewusst sein, dass es das Bild ihres Landes schwer beschädigen wird, wenn Berlusconi im Amt bleibt.
2. Erscheinen vor Gericht
Wir fordern Silvio Berlusconi auf, nicht das Fernsehen zu nutzen, um sich zu verteidigen und die Staatsanwälte über seine beträchtliche Medienmacht zu diskreditieren, sondern wie jeder Bürger vor Gericht zu erscheinen. Dort kann sich Berlusconi der bestbezahlten Anwälte des Landes bedienen. In seinem Interesse und im Interesse Italiens hoffen wir inständig, dass er seine Unschuld beweisen kann. Angesichts der von Berlusconi und seinen Anhängern erhobenen Behauptung, ihm gegenüber seien die Richter unheilbar voreingenommen, erinnern wir daran, dass ihm der Grundsatz: Im Zweifel für den Beklagten, schon verschiedentlich zugute kam. Im Fall Mondadori zum Beispiel bewertete das Gericht die Position des Regierungschefs als “mildernden Umstand”, was – in seinem Fall einzigartig – zu dessen Verjährung führte.
3. Die Rolle des Staatspräsidenten
In einer Situation, in der es zwischen den beiden wichtigsten staatlichen Gewalten – der Justiz und der Exekutive – zu einer für die Zukunft des Landes höchst gefährlichen Konfrontation kommt, fordern wir Staatspräsident Napolitano auf, schnell die Lage einzuschätzen und im Rahmen der verfassungsmäßigen Grenzen einzugreifen.
4. Die Parteien der Opposition
Wir fordern alle Parteien der Opposition auf, ihre Meinungsunterschiede und jeweiligen Führungsansprüche beiseite zu lassen und einhellig den Rücktritt des Ministerpräsidenten zu verlangen.
5. Zivilgesellschaft
Die vielfachen Zusammenschlüsse und Abertausende von Bürgern, die zivilgesellschaftlich aktiv sind, laden wir dazu ein, ihre Kräfte zu bündeln und sich zu einer einheitlichen Aktion zusammenzuschließen. Vor allem die katholische Welt fordern wir auf, den Vatikan zu einer Stellungnahme in einer für die öffentliche Ethik so wichtigen Frage zu ermuntern.
6. Die Freunde Italiens in der Welt
Wir haben diesen Appell sowohl in Englisch als auch in Italienisch verfasst, um all denjenigen, denen im Ausland unsere Demokratie und das Schicksal unserer Landes am Herzen liegt, eine Botschaft zu schicken. Verliert nicht Euer Vertrauen zu Italien! Wir brauchen Eure Solidarität und Eure Hilfe.
Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg und Sandra Bonsanti,
im Namen von “Libertà e Giustizia”.
giovedì 27 gennaio 2011
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