... piccolo omaggio all'anno vecchio ed a quello nuovo ... faccio confusione con i regali e non so distribuirli: ognuno si prenda quello che gli pare, tanto fate schifo entrambi!!
P.S. Sarò lieto di ricredermi e chiedere scusa al nuovo anno, ma prima deve dimostrarmi che è veramente valido!!
martedì 31 dicembre 2019
... fine mese ...
... e fine anno!! Questo 2019 non mi ha proprio soddisfatto ed è finito con tanti problemi in più: mi chiedo: è possibile passare un anno almeno un po' decente con qualche soddisfazione in più, o dobbiamo continuare a navigare in un mare di merda?!
lunedì 30 dicembre 2019
... C 4 ...
... altro ospedale stamane per Maria Rosa, questa volta l'Oftalmico di Via Juvarra, e diagnosi feroce: trombosi dell'occhio ... di conseguenza una quantità notevole di esami da fare - URGENTEMENTE - per evitare la perdita totale della vista
... la prenotazione della visita di stamane riportava il codice "C4", proprio come il famoso esplosivo - sarà un caso? ...
... la prenotazione della visita di stamane riportava il codice "C4", proprio come il famoso esplosivo - sarà un caso? ...
sabato 28 dicembre 2019
... dropstar ...
... che mattinata!! Pronto Soccorso dell'Ospedale Maria Vittoria per un problema oculistico di Maria Rosa: in assenza di personale oculistico (sic!) è stata effettuata una visita in Medicina Generale con prescrizione di un collirio - Dropstar - e con la raccomandazione di farsi vedere al più presto da uno specialista ...
giovedì 26 dicembre 2019
... dimissioni ...
Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte. Stando a quanto riferisce l’Ansa sulla base di alcune fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe andar via dal Movimento 5 Stelle per dare vita a un gruppo parlamentare autonomo, che tuttavia sosterrebbe il governo, come embrione di un nuovo soggetto politico.
Governo, ministro Fioramonti si dimette. La sua dichiarazione
Sul suo profilo Facebook, Fioramonti ha così commentato la decisione: “La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella ‘linea di galleggiamento’ finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. “Alle ragazze ed ai ragazzi che fanno vivere la scuola e l’università italiana – ha proseguito Fioramonti nel post – chiedo di non dimenticare mai l’importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del ‘non si può fare’. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perché a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti. Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni non si ferma qui, ma continuerà – ancora più forte – come parlamentare della Repubblica Italiana”. Governo, Fioramonti si dimette. Le motivazioni La scelta di Fioramonti è da ricondursi alle lamentele delle ultime settimane, in relazione alla mancanza di fondi da destinare a scuola e università nella manovra 2020. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, secondo alcune indiscrezioni Fioramonti avrebbe scritto, nella lettera di dimissioni a Conte, che i 2-3 miliardi che lui aveva richiesto per il suo ministero dovevano essere stanziati anche al costo dell’aumento dell’Iva. Governo, Fioramonti si dimette. Morra possibile successore Qualora Fioramonti non dovesse ritirare le dimissioni, il Messaggero riferisce l’alternativa più probabile sull’eventuale sostituto: Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, sul il quale già in estate era già circolata la voce che ottenesse l’incarico come ministro dell’Istruzione.
... la prima preoccupante "crepa nel muro" in questo governo, che appare fragile ed incapace di formulare un progetto serio per l'avvenire della Nazione ...
Governo, ministro Fioramonti si dimette. La sua dichiarazione
Sul suo profilo Facebook, Fioramonti ha così commentato la decisione: “La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella ‘linea di galleggiamento’ finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. “Alle ragazze ed ai ragazzi che fanno vivere la scuola e l’università italiana – ha proseguito Fioramonti nel post – chiedo di non dimenticare mai l’importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del ‘non si può fare’. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perché a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti. Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni non si ferma qui, ma continuerà – ancora più forte – come parlamentare della Repubblica Italiana”. Governo, Fioramonti si dimette. Le motivazioni La scelta di Fioramonti è da ricondursi alle lamentele delle ultime settimane, in relazione alla mancanza di fondi da destinare a scuola e università nella manovra 2020. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, secondo alcune indiscrezioni Fioramonti avrebbe scritto, nella lettera di dimissioni a Conte, che i 2-3 miliardi che lui aveva richiesto per il suo ministero dovevano essere stanziati anche al costo dell’aumento dell’Iva. Governo, Fioramonti si dimette. Morra possibile successore Qualora Fioramonti non dovesse ritirare le dimissioni, il Messaggero riferisce l’alternativa più probabile sull’eventuale sostituto: Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, sul il quale già in estate era già circolata la voce che ottenesse l’incarico come ministro dell’Istruzione.
... la prima preoccupante "crepa nel muro" in questo governo, che appare fragile ed incapace di formulare un progetto serio per l'avvenire della Nazione ...
mercoledì 25 dicembre 2019
martedì 24 dicembre 2019
... un augurio ... sportivo!
... un Buon Natale alla mia squadra del cuore, nonostante i suoi insuccessi, le sue fatiche, con la speranza che in futuro torni ad essere degna degli "INVINCIBILI"
... L'INFINITO ...
XII - L'INFINITO
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
... quel 24 dicembre ...
""...Ed eccomi qui, anch'io vittima della moda imperante del momento: crearsi un blog, un diario personale, che però non rimane chiuso in un cassetto della scrivania, ma viene letto, giudicato, "postato" da gente perfettamente sconosciuta, attraverso la magica finestra del web.
Diciamo che mi sono fatto un regalo di Natale un po' speciale, con il segreto desiderio di trovare corrispondenti, collezionare link, aprire insomma altre finestre su questo mondo sempre più virtuale.""
... il mio primo post, datato 24 dicembre 2008 ... quanto tempo è passato!!
Diciamo che mi sono fatto un regalo di Natale un po' speciale, con il segreto desiderio di trovare corrispondenti, collezionare link, aprire insomma altre finestre su questo mondo sempre più virtuale.""
... il mio primo post, datato 24 dicembre 2008 ... quanto tempo è passato!!
lunedì 23 dicembre 2019
... proverbio ...
... che cos'è la vita?
è il lampo di una lucciola nella notte.
è il respiro di un bufalo d'inverno.
è la piccola ombra che attraversa l'erba
e si perde nel tramonto ...
Proverbio dei Piedi Neri.
è il lampo di una lucciola nella notte.
è il respiro di un bufalo d'inverno.
è la piccola ombra che attraversa l'erba
e si perde nel tramonto ...
Proverbio dei Piedi Neri.
domenica 22 dicembre 2019
... amici a pranzo ...
... ed oggi un po' di festa conviviale con amici, quattro chiacchiere per dimenticare i dolori fisici di Maria Rosa e le mie inquietudini ... il tutto con gli addobbi gentilmente offerti da 'o fetente!!
sabato 21 dicembre 2019
... visita dentistica ...
... oggi pomeriggio visita dentistica, taxi andata e ritorno (euro 23,80), ma non me la sentivo di guidare: ginocchio dolorante e preoccupazione per le condizioni di salute di Maria Rosa ... all'uscita dallo studio brutta sorpresa: il mio monumento preferito danneggiato ... urge intervento comunale!
giovedì 19 dicembre 2019
... disperazione ...
... sono seriamente preoccupato per lo stato di salute di Maria Rosa ... anzi si sta facendo largo in me uno straziante senso di disperazione ... antibiotici e cortisone per via orale, punture da cavallo e poi ancora altri antibiotici sembra non abbiano alcun effetto su di lei: stasera ritirerà gli esiti di una radiografia ai polmoni e non vorrei si trattasse di polmonite: davvero una fine d'anno oscura ... prego che ci sia una soluzione a tutto questo e che nel nuovo anno si cambi decisamente vita!
P.S. gli esiti escludono a priori segni di polmonite: MENO MALE!!
P.S. gli esiti escludono a priori segni di polmonite: MENO MALE!!
mercoledì 18 dicembre 2019
... ah, la Francia! ...
... da due settimane, dal 5 dicembre, in Francia si sciopera contro la riforma delle pensioni voluta da Macron: anni luce da noi, povero popolo di imbecilli, i francesi si confermano di un'altra tempra, veri nipotini di Robespierre !!!
... aspettando ...
... aspettando Godot ... citazione da Beckett, in realtà aspetto un certo Marco che dovrebbe piazzarmi nel portatile la Ram da 8 Giga che Tony mi ha spedito la scorsa settimana ... questo succede quando non si è autonomi in campo informatico!
sabato 14 dicembre 2019
... "sardine" a Roma ...
Sardine a Roma oggi manifestazione San Giovanni.
„ Sardine a Roma. Tutto pronto in piazza San Giovanni per accogliere la manifestazione delle sardine. Per il movimento anti-salvini è il banco di prova più importante: dopo aver conquistato le piazze delle maggiori città di provincia e dei capoluoghi d’Italia, le sardine a Roma tentano la consacrazione.
Sardine a Roma: l’appuntamento a Piazza San Giovanni Lo faranno all’ombra della basilica lateranense, nella piazza del “concertone” dei sindacati ad ogni 1 maggio e nello stesso scenario che il 19 ottobre scorso ha accolto la manifestazione unitaria del centrodestra. Le sardine a Roma cercano la ribalta. Una risposta, ma soprattutto un’alternativa alla “cultura dell’odio”.
Le sardine a Roma contro la “cultura dell’odio” “L'ondata di civiltà, pacifismo e umanità che sta attraversando tutta Italia non poteva che arrivare a Roma. Una città basata sulla cultura, l'arte, la solidarietà e il senso di comunità. Tutto questo è messo in pericolo da chi vuole descriverci come un popolo impaurito, da chi costruisce il proprio consenso sfruttando una retorica aggressiva e provocatoria” – hanno scritto le sardine lanciando la manifestazione di Roma. Un raduno in uno dei luoghi simbolo della Città Eterna e non solo “per reagire a questo modo di fare politica, una retorica vuota e senza empatia, che alimenta la divisione e fonda il proprio messaggio sull'odio verso il prossimo. Noi – scrivono gli organizzatori - saremo sempre contrari all’isolamento di una nazione nei confronti dell’uomo, saremo sempre inclusivi e pronti ad accogliere”.
Le sardine a Roma puntano a 100mila presenze E le sardine a Roma sono in arrivo da tutta Italia: macchinate, treni e pullman alla volta della Capitale. Intanto in città si lavora: pronta la scenografia con una maxi sardina di 40 metri da gettare nel “mare” di San Giovanni. Il palco sarà una piattaforma mobile con ruote. Gli allestimenti pagati con l’autofinanziamento e la raccolta fondi online che ha portato nelle casse del movimento 12mila euro circa. L’obiettivo è ambizioso, forse irraggiungibile: “100mila sardine a Roma”. Le prime stime reali parlano però di uno zero in meno. Ma non importa: le sardine a Roma sono pronte ad amplificare il proprio messaggio.
La polemica: Casapound a Roma con le sardine “Nel pieno stile delle sardine, come in tutte le altre piazze, ci sarà una grande semplicità. Il profilo è molto basso” – ha detto Mattia Santori, leader delle sardine in un punto con la stampa estera. Nei giorni scorsi la polemica sulla possibile presenza di Casapound in piazza con le sardine a Roma: “Ci andiamo, ma non canteremo di certo 'Bella Ciao'. Parliamo di idee: Mutuo Sociale, una nuova IRI, come aumentare i salari, come mettere le banche sotto il controllo dello Stato, come far circolare e aumentare la ricchezza della nostra nazione” – aveva scritto su Twitter Simone Di Stefano, numero uno di Casapound”. Presenza respinta. "Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Nè ora né mai" – la replica sul profilo facebook '6000 sardine’. Ma le "tartarughe" non escludono la loro presenza. “Se Casapound partecipasse sarebbe un grande messaggio: Casapound che partecipa a una manifestazione antifascista in cui si canta ‘Bella Ciao’, organizzata da un referente di colore che lotta per lo ius soli, in questo caso - ha aggiunto Santori - avrebbe qualcosa da dire a tutta Italia”.
Sardine a Roma, maxi scenografia per San Giovanni. Piazza chiusa a Casapound, ma le tartarughe ci saranno
Le sardine “fanno simpatia” al premier Conte Intanto per le sardine a Roma è pioggia di attestati di stima ed endorsement. In piazza San Giovanni il video collegamento con la scrittrice Dacia Maraini, attesi anche Giobbe Covatta e il sociologo De Masi. Da Buxelles anche il premier Conte ha parlato delle sardine. “Fanno molta simpatia" – ha detto. "Quando e se lo vorranno, troveranno un presidente del Consiglio molto disponibile a incontrarli, a confrontarsi con loro, a parlare e a discutere".
„ Sardine a Roma. Tutto pronto in piazza San Giovanni per accogliere la manifestazione delle sardine. Per il movimento anti-salvini è il banco di prova più importante: dopo aver conquistato le piazze delle maggiori città di provincia e dei capoluoghi d’Italia, le sardine a Roma tentano la consacrazione.
Sardine a Roma: l’appuntamento a Piazza San Giovanni Lo faranno all’ombra della basilica lateranense, nella piazza del “concertone” dei sindacati ad ogni 1 maggio e nello stesso scenario che il 19 ottobre scorso ha accolto la manifestazione unitaria del centrodestra. Le sardine a Roma cercano la ribalta. Una risposta, ma soprattutto un’alternativa alla “cultura dell’odio”.
Le sardine a Roma contro la “cultura dell’odio” “L'ondata di civiltà, pacifismo e umanità che sta attraversando tutta Italia non poteva che arrivare a Roma. Una città basata sulla cultura, l'arte, la solidarietà e il senso di comunità. Tutto questo è messo in pericolo da chi vuole descriverci come un popolo impaurito, da chi costruisce il proprio consenso sfruttando una retorica aggressiva e provocatoria” – hanno scritto le sardine lanciando la manifestazione di Roma. Un raduno in uno dei luoghi simbolo della Città Eterna e non solo “per reagire a questo modo di fare politica, una retorica vuota e senza empatia, che alimenta la divisione e fonda il proprio messaggio sull'odio verso il prossimo. Noi – scrivono gli organizzatori - saremo sempre contrari all’isolamento di una nazione nei confronti dell’uomo, saremo sempre inclusivi e pronti ad accogliere”.
Le sardine a Roma puntano a 100mila presenze E le sardine a Roma sono in arrivo da tutta Italia: macchinate, treni e pullman alla volta della Capitale. Intanto in città si lavora: pronta la scenografia con una maxi sardina di 40 metri da gettare nel “mare” di San Giovanni. Il palco sarà una piattaforma mobile con ruote. Gli allestimenti pagati con l’autofinanziamento e la raccolta fondi online che ha portato nelle casse del movimento 12mila euro circa. L’obiettivo è ambizioso, forse irraggiungibile: “100mila sardine a Roma”. Le prime stime reali parlano però di uno zero in meno. Ma non importa: le sardine a Roma sono pronte ad amplificare il proprio messaggio.
La polemica: Casapound a Roma con le sardine “Nel pieno stile delle sardine, come in tutte le altre piazze, ci sarà una grande semplicità. Il profilo è molto basso” – ha detto Mattia Santori, leader delle sardine in un punto con la stampa estera. Nei giorni scorsi la polemica sulla possibile presenza di Casapound in piazza con le sardine a Roma: “Ci andiamo, ma non canteremo di certo 'Bella Ciao'. Parliamo di idee: Mutuo Sociale, una nuova IRI, come aumentare i salari, come mettere le banche sotto il controllo dello Stato, come far circolare e aumentare la ricchezza della nostra nazione” – aveva scritto su Twitter Simone Di Stefano, numero uno di Casapound”. Presenza respinta. "Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Nè ora né mai" – la replica sul profilo facebook '6000 sardine’. Ma le "tartarughe" non escludono la loro presenza. “Se Casapound partecipasse sarebbe un grande messaggio: Casapound che partecipa a una manifestazione antifascista in cui si canta ‘Bella Ciao’, organizzata da un referente di colore che lotta per lo ius soli, in questo caso - ha aggiunto Santori - avrebbe qualcosa da dire a tutta Italia”.
Sardine a Roma, maxi scenografia per San Giovanni. Piazza chiusa a Casapound, ma le tartarughe ci saranno
Le sardine “fanno simpatia” al premier Conte Intanto per le sardine a Roma è pioggia di attestati di stima ed endorsement. In piazza San Giovanni il video collegamento con la scrittrice Dacia Maraini, attesi anche Giobbe Covatta e il sociologo De Masi. Da Buxelles anche il premier Conte ha parlato delle sardine. “Fanno molta simpatia" – ha detto. "Quando e se lo vorranno, troveranno un presidente del Consiglio molto disponibile a incontrarli, a confrontarsi con loro, a parlare e a discutere".
venerdì 13 dicembre 2019
... Greta a Torino ...
Greta Thunberg in piazza con i ragazzi dei Fridays For Future: "Felice di essere qui"
L'ambientalista svedese davanti a cinquemila persone: "Voglio ringraziare chi è riuscito a portare in piazza tutta questa gente"
di CAMILLA CUPELLI
Nel bel mezzo della prima nevicata dell'anno e durante l'ennesimo sciopero dei mezzi pubblici, Greta Thunberg è arrivata in città poco prima delle 13 per il cinquantesimo Friday for future di Torino. E' arrivata da Madrid - dov'era per la Cop25 - in auto elettrica, accompagnata dal padre e dal suo staff, compresi alcuni documentaristi che seguono la giovane attivista svedese in giro per il mondo. Torino è una "città stupenda, sono molto felice di essere qui, anche se non ho avuto molto tempo per visitarla", ha detto appena raggiunto il presidio di Fridays For Future, in piazza Castello, tra numerosi giornalisti e fotografi presenti. "Dopo Torino andrò verso casa, con qualche tappa lungo il percorso. Farò un po' di vacanza, perché non puoi andare avanti senza riposare. Ma non mi servirà molto tempo per essere di nuovo pronta e riposata". Così Greta Thunberg salendo sul palco allestito nella centrale piazza San Carlo, a Torino, dove partecipa al presidio dei giovani di Fridays For Future. "La foto per il Time? È stato un gran divertimento! Fortunatamente il fotografo era di grande talento...". "Ciao a tutti, grazie per essere qui, felice di essere qui - ha detto nel suo breve discorso sul palco di piazza Castello, davanti a cinquemila persone, moltissimi studenti, ma anche tanti adulti e pure anziani - sono orgogliosa di essere qui, grazie per essere venuti. Sono molto colpita dagli organizzatori che hanno messo su tutto in breve tempo. Ricordo qualche mese fa quando ho visto le immagini delle manifestazioni a Torino con un numero incredibile di persone e voglio ringraziarli". Greta Thunberg al "Fridays for future" di Torino "Non c'è un alternativa dobbiamo continuare a lottare - dice Greta - Non possiamo più dare per scontato il domani, noi giovani vivremo quel domani. In meno di tre settimane entreremo in una nuova decade, che deciderà il nostro futuro. Cosa faremo o non faremo cambierà il futuro. I nostri figli e nipoti vivranno in quel futuro. Dobbiamo assicurarci che il 2020 sia l'anno dell'azione". Alla fine ha chiesto: "Are you with me?". E tutti, urlando, le hanno risposto: "Yes". L'intervento di Greta si è chiuso con un minuto di silenzio per tutte le vittime dei cambiamenti climatici. Infine, sulle note di "Bella ciao", una canzone in inglese in difesa dell'ambiente. "Servono politiche ambientali nazionali più ambiziose e coraggiose, ma anche impegni concreti ed efficaci a livello europeo per evitare che questa Cop25 di Madrid si traduca nell'ennesimo inutile vertice", chiede Legambiente a poche ore dalla conclusione del vertice sul clima. A sostenere Greta anche tantissimi giovani dell'associazione ambientalista con slogan associativo 'changeclimatechange', perché il clima non può più aspettare, serve l'impegno di tutti, dalla politica alle istituzioni locali ai singoli cittadini. "Ha ragione Greta quando dice che le istituzioni fingono di agire, perché non hanno capito che siamo di fronte a un'emergenza, quella climatica, che va affrontata con coraggio e serietà. Un'emergenza i cui effetti sono già visibili da tempo a differenza di quanto affermano i negazionisti. Per questo - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - quello che chiediamo alla politica è di non essere più miope e di guardare in faccia la realtà". Questa mattina sul balcone d'onore di Palazzo Civico è stato affisso uno striscione per dare il benvenuto alla giovane attivista della lotta ai cambiamenti climatici. Sullo striscione, sfondo verde e con un mondo libero dall'inquinamento, la scritta "Welcome to Turin, Greta". "Oggi è una giornata importante per Torino - ha scritto la sindaca Appendino condividendo sui social l'immagine dello striscione - la presenza di Greta Thunberg sarà una ulteriore occasione per ribadire la centralità che l'emergenza climatica deve avere nel dibattito pubblico e politico". "Mi auguro - aggiunge - di vedere in piazza tutti i rappresentanti delle Istituzioni locali, come segno simbolico forte dell'unità in questa battaglia".
L'ambientalista svedese davanti a cinquemila persone: "Voglio ringraziare chi è riuscito a portare in piazza tutta questa gente"
di CAMILLA CUPELLI
Nel bel mezzo della prima nevicata dell'anno e durante l'ennesimo sciopero dei mezzi pubblici, Greta Thunberg è arrivata in città poco prima delle 13 per il cinquantesimo Friday for future di Torino. E' arrivata da Madrid - dov'era per la Cop25 - in auto elettrica, accompagnata dal padre e dal suo staff, compresi alcuni documentaristi che seguono la giovane attivista svedese in giro per il mondo. Torino è una "città stupenda, sono molto felice di essere qui, anche se non ho avuto molto tempo per visitarla", ha detto appena raggiunto il presidio di Fridays For Future, in piazza Castello, tra numerosi giornalisti e fotografi presenti. "Dopo Torino andrò verso casa, con qualche tappa lungo il percorso. Farò un po' di vacanza, perché non puoi andare avanti senza riposare. Ma non mi servirà molto tempo per essere di nuovo pronta e riposata". Così Greta Thunberg salendo sul palco allestito nella centrale piazza San Carlo, a Torino, dove partecipa al presidio dei giovani di Fridays For Future. "La foto per il Time? È stato un gran divertimento! Fortunatamente il fotografo era di grande talento...". "Ciao a tutti, grazie per essere qui, felice di essere qui - ha detto nel suo breve discorso sul palco di piazza Castello, davanti a cinquemila persone, moltissimi studenti, ma anche tanti adulti e pure anziani - sono orgogliosa di essere qui, grazie per essere venuti. Sono molto colpita dagli organizzatori che hanno messo su tutto in breve tempo. Ricordo qualche mese fa quando ho visto le immagini delle manifestazioni a Torino con un numero incredibile di persone e voglio ringraziarli". Greta Thunberg al "Fridays for future" di Torino "Non c'è un alternativa dobbiamo continuare a lottare - dice Greta - Non possiamo più dare per scontato il domani, noi giovani vivremo quel domani. In meno di tre settimane entreremo in una nuova decade, che deciderà il nostro futuro. Cosa faremo o non faremo cambierà il futuro. I nostri figli e nipoti vivranno in quel futuro. Dobbiamo assicurarci che il 2020 sia l'anno dell'azione". Alla fine ha chiesto: "Are you with me?". E tutti, urlando, le hanno risposto: "Yes". L'intervento di Greta si è chiuso con un minuto di silenzio per tutte le vittime dei cambiamenti climatici. Infine, sulle note di "Bella ciao", una canzone in inglese in difesa dell'ambiente. "Servono politiche ambientali nazionali più ambiziose e coraggiose, ma anche impegni concreti ed efficaci a livello europeo per evitare che questa Cop25 di Madrid si traduca nell'ennesimo inutile vertice", chiede Legambiente a poche ore dalla conclusione del vertice sul clima. A sostenere Greta anche tantissimi giovani dell'associazione ambientalista con slogan associativo 'changeclimatechange', perché il clima non può più aspettare, serve l'impegno di tutti, dalla politica alle istituzioni locali ai singoli cittadini. "Ha ragione Greta quando dice che le istituzioni fingono di agire, perché non hanno capito che siamo di fronte a un'emergenza, quella climatica, che va affrontata con coraggio e serietà. Un'emergenza i cui effetti sono già visibili da tempo a differenza di quanto affermano i negazionisti. Per questo - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - quello che chiediamo alla politica è di non essere più miope e di guardare in faccia la realtà". Questa mattina sul balcone d'onore di Palazzo Civico è stato affisso uno striscione per dare il benvenuto alla giovane attivista della lotta ai cambiamenti climatici. Sullo striscione, sfondo verde e con un mondo libero dall'inquinamento, la scritta "Welcome to Turin, Greta". "Oggi è una giornata importante per Torino - ha scritto la sindaca Appendino condividendo sui social l'immagine dello striscione - la presenza di Greta Thunberg sarà una ulteriore occasione per ribadire la centralità che l'emergenza climatica deve avere nel dibattito pubblico e politico". "Mi auguro - aggiunge - di vedere in piazza tutti i rappresentanti delle Istituzioni locali, come segno simbolico forte dell'unità in questa battaglia".
giovedì 12 dicembre 2019
... 50 anni fa ...
... 17 vittime e 18 con l'anarchico Pinelli in una strage che segna l'inizio della "strategia della tensione": il tentativo di colpo di stato perpetrato da organismi dello Stato in combutta con " apparati internazionali" ...
mercoledì 11 dicembre 2019
... LA STAMPA ...
... oggi pomeriggio ritiro del panettone presso la sede della Stampa, un po'caro, 37,90 euro di taxi!
martedì 10 dicembre 2019
... flash - mob ...
Buonasera, bellissime Sardine! 🐟
Con questo post vorrei aprire ufficialmente il BLA BLA SARDINA 🚕
Che cos'è? Il Bla Bla Sardina è il servizio che vi permette di chiedere/offrire passaggi da/per Torino in vista del flash-mob del 10 dicembre, che si terrà alle ore 19 in piazza Castello!
Come funziona? Ogni Sardina commenterà questo post esprimendo la propria offerta/richiesta e, chi è interessato, risponderà a tale annuncio. Mi raccomando, tenete d'occhio la vostra posta di Facebook, in particolare la sezione "Richieste di messaggi", dove per l'appunto possono finirci i messaggi di coloro che non avete tra le vostre amicizie.
N.B. Chiunque partecipi al Bla Bla Sardina si assume ogni responsabilità.
... ( io non ci sarò, pantofolaio come sono, ma sono con loro spiritualmente!) ...
Con questo post vorrei aprire ufficialmente il BLA BLA SARDINA 🚕
Che cos'è? Il Bla Bla Sardina è il servizio che vi permette di chiedere/offrire passaggi da/per Torino in vista del flash-mob del 10 dicembre, che si terrà alle ore 19 in piazza Castello!
Come funziona? Ogni Sardina commenterà questo post esprimendo la propria offerta/richiesta e, chi è interessato, risponderà a tale annuncio. Mi raccomando, tenete d'occhio la vostra posta di Facebook, in particolare la sezione "Richieste di messaggi", dove per l'appunto possono finirci i messaggi di coloro che non avete tra le vostre amicizie.
N.B. Chiunque partecipi al Bla Bla Sardina si assume ogni responsabilità.
... ( io non ci sarò, pantofolaio come sono, ma sono con loro spiritualmente!) ...
... 10 dicembre ...
... a ricordo della Dichiarazione del 10 dicembre 1948, la riaffermazione del principio di uguaglianza tra tutti gli uomini e le donne su questo pianeta ...
domenica 8 dicembre 2019
... un omaggio ...
E' morto a Roma a 91 anni Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz.
Quando aveva solo 15 anni Piero Terracina, nella Capitale, fu prima portato a Regina Coeli con la famiglia, nel giorno della Pasqua ebraica del 1944, poi nel campo di Fossoli, vicino a Modena, e infine in quello di Auschwitz. Solo lo scorso dicembre il Consiglio comunale di Campobasso aveva stabilito all'unanimità di conferire la cittadinanza onoraria a Terracina e ad altri sopravvissuti della Shoah, tra cui anche la senatrice Liliana Segre.
"Primo Levi ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell'Olocausto. Addio a #PieroTerracina, la sua testimonianza su Auschwitz è memoria collettiva: un patrimonio che ora tocca a noi alimentare perché possa trasmettersi anche alle future generazioni": questo il ricordo di Terracina del premier, Giuseppe Conte.
Quando aveva solo 15 anni Piero Terracina, nella Capitale, fu prima portato a Regina Coeli con la famiglia, nel giorno della Pasqua ebraica del 1944, poi nel campo di Fossoli, vicino a Modena, e infine in quello di Auschwitz. Solo lo scorso dicembre il Consiglio comunale di Campobasso aveva stabilito all'unanimità di conferire la cittadinanza onoraria a Terracina e ad altri sopravvissuti della Shoah, tra cui anche la senatrice Liliana Segre.
"Primo Levi ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell'Olocausto. Addio a #PieroTerracina, la sua testimonianza su Auschwitz è memoria collettiva: un patrimonio che ora tocca a noi alimentare perché possa trasmettersi anche alle future generazioni": questo il ricordo di Terracina del premier, Giuseppe Conte.
venerdì 6 dicembre 2019
... CHOC !!! ...
Censis: italiani insicuri, la metà vuole l’uomo forte al potere
Per il 48% degli italiani ci vorrebbe “un uomo forte al potere” che non debba preoccuparsi di Parlamento ed elezioni. Lo rileva il Censis nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese, a dimostrazione di una crescente sensazione di insicurezza e insofferenza verso le istituzioni. E non è tutto: il 69,8% degli italiani, inoltre, è convinto che nell’ultimo anno siano aumentati gli episodi di intolleranza e razzismo verso gli immigrati, con valori più elevati al Centro (75,7%) e al Sud (70,2%). Per il 58% degli intervistati cresce anche l’antisemitismo. La ricerca dell’uomo forte, come prevedibile, è più sentita soprattutto nella parte bassa della scala sociale: la percentuale sale infatti al 56% tra le persone con redditi bassi e al 62% tra i soggetti meno istruiti, fino al 67% tra gli operai. Per tutti quanti, però, a dominare è l’incertezza: secondo quanto rilevato dal Censis è lo stato d’animo dominante per due italiani su tre, con l’aggiunta che l’ansia per il futuro e la sfiducia verso il prossimo hanno portato anno dopo anno ad un logoramento sfociato da una parte in “stratagemmi individuali” di autodifesa e dall’altra in “crescenti pulsioni antidemocratiche”, facendo crescere l’attesa “messianica dell’uomo forte che tutto risolve”. Di conseguenza, cresce come detto anche l’insofferenza verso la politica, quella democratica almeno: il 76% degli italiani dichiara di non nutrire fiducia nei partiti politici, e la quota si impenna all’89% tra i disoccupati e all’81% tra gli operai. Sono proprio questi ultimi gruppi sociali a essere anche più scontenti di come funziona la democrazia in Italia: lo sono il 58% degli operai, il 55% dei disoccupati, mentre i valori scendono al 34% tra manager e quadri, e al 42% tra imprenditori e lavoratori autonomi. Tuttavia, nonostante l’avversione alle istituzioni e ai migranti, il 62% degli italiani, secondo il Censis, è convinto che non si debba uscire dall’Unione europea, anche se il 25%, cioè comunque uno su quattro, è invece favorevole all’Italexit. Se il 61% dice no al ritorno della lira, il 24% è favorevole e se il 49% si dice contrario alla riattivazione delle dogane alla frontiere interne della Ue, considerate un ostacolo alla libera circolazione di merci e persone, il 32% sarebbe invece per rimetterle. Parte del sondaggio si è invece orientata sul tema del lavoro. “Il Rapporto Censis – ha commentato il presidente del CNEL Tiziano Treu – conferma che il lavoro è la prima preoccupazione degli italiani. Non sappiamo se l’automazione ridurrà l’occupazione, sappiamo però che il lavoro del futuro sarà sempre più cognitivo. E noi non stiamo facendo la cosa necessaria: investire sulla formazione”. Il rapporto ha ricordato che, dall’inizio della crisi al 2018, le retribuzioni del lavoro dipendente sono scese di oltre 1.000 euro ogni anno mentre aumentava esponenzialmente il part-time involontario. E – come riferito dall’Istat in audizione sul salario minimo – i lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora lordi sono 2,9 milioni. Anche per questo, la percentuale di italiani favorevoli al salario minimo (individuato dal Movimento 5 Stelle proprio intorno ai 9 euro l’ora) è del 75% e la quota di favorevoli arriva all’80,7% tra chi ha un reddito fino a 15mila euro annui.
Per il 48% degli italiani ci vorrebbe “un uomo forte al potere” che non debba preoccuparsi di Parlamento ed elezioni. Lo rileva il Censis nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese, a dimostrazione di una crescente sensazione di insicurezza e insofferenza verso le istituzioni. E non è tutto: il 69,8% degli italiani, inoltre, è convinto che nell’ultimo anno siano aumentati gli episodi di intolleranza e razzismo verso gli immigrati, con valori più elevati al Centro (75,7%) e al Sud (70,2%). Per il 58% degli intervistati cresce anche l’antisemitismo. La ricerca dell’uomo forte, come prevedibile, è più sentita soprattutto nella parte bassa della scala sociale: la percentuale sale infatti al 56% tra le persone con redditi bassi e al 62% tra i soggetti meno istruiti, fino al 67% tra gli operai. Per tutti quanti, però, a dominare è l’incertezza: secondo quanto rilevato dal Censis è lo stato d’animo dominante per due italiani su tre, con l’aggiunta che l’ansia per il futuro e la sfiducia verso il prossimo hanno portato anno dopo anno ad un logoramento sfociato da una parte in “stratagemmi individuali” di autodifesa e dall’altra in “crescenti pulsioni antidemocratiche”, facendo crescere l’attesa “messianica dell’uomo forte che tutto risolve”. Di conseguenza, cresce come detto anche l’insofferenza verso la politica, quella democratica almeno: il 76% degli italiani dichiara di non nutrire fiducia nei partiti politici, e la quota si impenna all’89% tra i disoccupati e all’81% tra gli operai. Sono proprio questi ultimi gruppi sociali a essere anche più scontenti di come funziona la democrazia in Italia: lo sono il 58% degli operai, il 55% dei disoccupati, mentre i valori scendono al 34% tra manager e quadri, e al 42% tra imprenditori e lavoratori autonomi. Tuttavia, nonostante l’avversione alle istituzioni e ai migranti, il 62% degli italiani, secondo il Censis, è convinto che non si debba uscire dall’Unione europea, anche se il 25%, cioè comunque uno su quattro, è invece favorevole all’Italexit. Se il 61% dice no al ritorno della lira, il 24% è favorevole e se il 49% si dice contrario alla riattivazione delle dogane alla frontiere interne della Ue, considerate un ostacolo alla libera circolazione di merci e persone, il 32% sarebbe invece per rimetterle. Parte del sondaggio si è invece orientata sul tema del lavoro. “Il Rapporto Censis – ha commentato il presidente del CNEL Tiziano Treu – conferma che il lavoro è la prima preoccupazione degli italiani. Non sappiamo se l’automazione ridurrà l’occupazione, sappiamo però che il lavoro del futuro sarà sempre più cognitivo. E noi non stiamo facendo la cosa necessaria: investire sulla formazione”. Il rapporto ha ricordato che, dall’inizio della crisi al 2018, le retribuzioni del lavoro dipendente sono scese di oltre 1.000 euro ogni anno mentre aumentava esponenzialmente il part-time involontario. E – come riferito dall’Istat in audizione sul salario minimo – i lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora lordi sono 2,9 milioni. Anche per questo, la percentuale di italiani favorevoli al salario minimo (individuato dal Movimento 5 Stelle proprio intorno ai 9 euro l’ora) è del 75% e la quota di favorevoli arriva all’80,7% tra chi ha un reddito fino a 15mila euro annui.
... 12 anni fa ...
Cosa successe a Torino la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007.
L’incidente
Poco dopo l’una di notte, sulla linea 5 dell’acciaieria di Torino, sette operai vengono investiti da una fuoriuscita di olio bollente, che prende fuoco. I colleghi chiamano i vigili del fuoco, all’1.15 arrivano le ambulanze del 118, i feriti vengono trasferiti in ospedale. Alle 4 del mattino muore il primo operaio, si chiama Antonio Schiavone. Nei giorni che seguiranno, dal 7 al 30 dicembre 2007, moriranno le altre sei persone ferite in modo gravissimo dall’olio bollente: si chiamavano Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino. Degli operai coinvolti nell’incidente, l’unico superstite e testimone oculare si chiama Antonio Boccuzzi: lavora nella Thyssen da 13 anni, è un sindacalista della UILM, il suo ruolo sarà centrale nella denuncia delle colpe dell’azienda.
L’incidente
Poco dopo l’una di notte, sulla linea 5 dell’acciaieria di Torino, sette operai vengono investiti da una fuoriuscita di olio bollente, che prende fuoco. I colleghi chiamano i vigili del fuoco, all’1.15 arrivano le ambulanze del 118, i feriti vengono trasferiti in ospedale. Alle 4 del mattino muore il primo operaio, si chiama Antonio Schiavone. Nei giorni che seguiranno, dal 7 al 30 dicembre 2007, moriranno le altre sei persone ferite in modo gravissimo dall’olio bollente: si chiamavano Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino. Degli operai coinvolti nell’incidente, l’unico superstite e testimone oculare si chiama Antonio Boccuzzi: lavora nella Thyssen da 13 anni, è un sindacalista della UILM, il suo ruolo sarà centrale nella denuncia delle colpe dell’azienda.
giovedì 5 dicembre 2019
... cose da pazzi! ...
... ignoranza, belluina ignoranza o delinquenza della peggior specie, ma la Storia ha già seppellito tutto questo!
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