sabato 31 gennaio 2015

... habemus Presidente ...

L'elezione di Mattarella apre una fase politica nuova di CONCETTO VECCHIO Sergio Mattarella, il nuovo presidente della Repubblica eletto al quarto tentativo con 665 voti, a un soffio dal quorum dei due terzi, rappresenta il colpo da maestro di Matteo Renzi. Il Pd è rimasto unito, e riscatta così l'umiliazione dei 101. Emblematica l'immagine del capogruppo Speranza con il pugno alzato quando l'elezione è divenuta certezza. Berlusconi è definitivamente a pezzi: metà dei suoi non hanno votato la scheda bianca indicata dal leader. Alfano è stato costretto a tornare a Canossa, subendo la defezione del suo capogruppo, Sacconi, che si è dimesso. I CinqueStelle non sono mai entrati in partita. Mattarella ha preso 122 voti in più di quanti ne avesse presi Napolitano, e nel suo primo brevissimo speech ha tradito una visibile emozione. Mattarella ha una storia di galantuomo, spessore istituzionale, esperienza politica, idealità. Un cattolico democratico con un afflato sociale. Quel che serve a un Paese disperato. Ora inizia una fase politica nuova, che vede rafforzata la leadership di Renzi e la centralità del suo partito. Il Patto del Nazareno è morto. Bisognerà vedere come il premier riuscirà a capitalizzare questo trionfo, il secondo dopo quello delle Europee. L'emergenza del Paese resta la crisi economica, e su quella sarà misurato come statista.

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