domenica 31 marzo 2013
... ciao marzo ...
... un altro mese di questo nuovo anno mi lascia, e sta per iniziarne uno in cui forse ci sarà "da sudare" ... speriamo bene ...
venerdì 29 marzo 2013
... da affaritaliani.it ...
Verso il governo balneare. Elezioni anticipate ad ottobre
Venerdì, 29 marzo 2013 - 16:52:00
Di Tommaso Cinquemani (@Tommaso5mani) e Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
I veti incrociati legano le mani del Presidente della Repubblica. Da vero uomo politico qual è Berlusconi ha disarmato il Pd sottolineando in conferenza stampa di non aver messo sul piatto delle trattative per il prossimo governo il nome del prossimo inquilino del Quirinale. Ma c'è di più: con la sua apertura al Pd per un governo politico Berlusconi appare come l'uomo responsabile, che non vuole lasciare il Paese in balia di Grillo. Bersani dal canto suo non ha alcuna intenzione di governare con il Pdl, men che meno con Alfano che fa da portavoce del Cavaliere. "Sarebbe la morte del Pd", dicono i suoi.
Nei corridoi del Quirinale Napolitano cerca febbrilmente una via d'uscita. Per qualche ora si è pensato addirittura di cogliere l'apertura fatta da Grillo su 'pseudo tecnici'. Un governo cioè formato da personalità non politiche di alto profilo. Ma l'ipotesi è subito decaduta: troppa instabilità, troppi rischi. E la parola fine l'ha messa lo stesso comico: "Mai parlato di pseudo tecnici".
Spunta allora una scappatoia di cui non si sentiva parlare dai tempi della Dc: il governo balneare. Un governo del presidente che abbia un'agenda limitata e che traghetti il Paese attraverso l'estate. L'agenda deve essere fortemente limitata: la riforma elettorale, il salvataggio degli esodati, lo sblocco dei fondi per le Pmi e infine la legge di stabilità. Tra i collaboratori di Napolitano circolano con insistenza i nomi di Fabrizio Saccomanni e Anna Maria Cancellieri, ma anche di Fabrizio Barca e nelle ultime ore è in pole position, a sentire le voci di Montecitorio, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini.
Il governo balneare, lo dice la parola stessa, non andrebbe oltre l'autunno. Il calendario istituzionale infatti è serrato. Tra due settimane il Parlamento dovrà iniziare a discutere del successore di Napolitano che entrerà in carica il 15 maggio. Quarantacinque giorni minimo tra lo scioglimento delle Camere e le nuove elezioni. Si arriva cosi a luglio. Tropo tardi per votare. Le elezioni verrebbero quindi indette a ottobre, giusto il tempo per la campagna elettorale post vacanze estive.
Se il Pdl sembra compatto dietro a Berlusconi, nel Pd si iniziano a sentire i primi scricchiolii. I fedelissimi di Bersani marciano compatti dietro al segretario insieme ai giovani turchi. Ma le altre componenti del partito scalpitano e aspettano che Napolitano dica la sua sul prossimo governo. Poi inizieranno i distinguo e la lotta interna. Nel Pd infatti non sono pochi quelli che vorrebbero le larghe intese.
"Finché è in campo il tentativo del segretario il partito ha il dovere di sostenerlo", spiega Paolo Gentiloni, leader dell'area cattolico-moderata. "Abbiamo anche detto però nella famosa Direzione che se il tentativo non andasse in porto la parola passava al presidente della Repubblica e lo aiuteremo nei tentativi che farà. Una cosa è certa: non si può tornare al voto con questa legge elettorale". Ma insieme a lui ci sono anche i lettiani, i veltroniani e soprattutto i renziani. Alcuni sussurrano la possibilità che Napolitano affidi l'incarico ad una personalità come Enrico Letta, capace di condensare appoggi trasversali. Ma a quel punto il Pd collasserebbe su se stesso. E Napolitano questo non lo può permettere, per il bene del Paese.
giovedì 28 marzo 2013
... da LeG ...
La discussione politica al seminario di LeG
Sabato 23 marzo si è svolto il seminario dei soci di Libertà e Giustizia. Una discussione di molte ore cui hanno partecipato coordinatori e rappresentanti di moltissimi circoli.
1) Libertà e Giustizia si rivolge al Pd, quale interlocutore politico essenziale e custode di una tradizione democratica che deve essere salvaguardata e rinnovata, per chiedere che nel drammatico percorso aperto dalle elezioni non siano sacrificate, per ottenere un risultato purchessia, la trasparenza delle condotte e la chiarezza delle posizioni.
Solo poche settimane fa i due terzi degli italiani hanno votato per porre termine al ventennio berlusconiano, al degrado politico e morale e all’inettitudine economica che lo hanno caratterizzato. Di fronte al rischio che Berlusconi torni in gioco, distruggendo definitivamente la credibilità internazionale del paese e la fiducia di tanti cittadini nelle istituzioni, il Pd ha la responsabilità di trovare soluzioni che non tradiscano la speranza degli italiani nell’ineludibile rinnovamento della politica. Libertà e Giustizia crede che proprio la consapevolezza delle cause della attuale crisi debba guidare il Pd a rifiutare maggioranze raffazzonate, patti e trattative sottobanco, il cui respiro, così come accaduto in passato, sarebbe breve e infine autodistruttivo per lo stesso partito, e lesivo degli interessi comuni dell’Italia.
2) Libertà e Giustizia si rivolge inoltre al Movimento 5 Stelle che ha intercettato e mobilitato una fortissima richiesta di cambiamento della politica. E pone al Movimento alcune domande. Tra le quali alcune ci sono suggerite dalla Costituzione. Quali garanzie offre alla democrazia (art. 49) il suo “non-statuto”? Quale libertà - motivata, responsabile, “alta” – il Movimento assicura agli eletti alle Camere (art. 67)? Un’altra domanda ci viene dallo slogan “uno vale uno”. Anche noi crediamo che ciascuno ha diritto di contare (“uno vale uno”), ma dato che una comunità non è solo una somma di individui, cosa pensa il M5S rispetto ai grandi temi sociali dell’integrazione, della sicurezza, della tolleranza? Infine LeG chiede al M5S di non sottovalutare la legittima inquietudine prodotta da alcuni slogan che possono risultare oscuri e non facilmente comprensibili al cittadino elettore.
3) Libertà e Giustizia esprime forte preoccupazione rispetto ai progetti di riforma della Costituzione ipotizzati nel cosiddetto “doppio registro o binario” proposto dal Pd. Sul tema LeG ribadisce la sua posizione sulle riforme: è pensabile ridurre il numero dei parlamentari, correggere il bicameralismo perfetto, cancellare le provincie; ma l’associazione rimane assolutamente contraria a forme di presidenzialismo o semipresidenzialismo, che porterebbero a uno sconvolgimento complessivo dell’equilibrio dei poteri a fondamento della nostra Carta costituzionale. Inoltre LeG chiede con forza che qualunque riforma costituzionale venga sottoposta a referendum confermativo, per ascoltare la voce dei cittadini su ogni singolo articolo.
Libertà e Giustizia ricorda a tutte le forze politiche che le prime cruciali emergenze da affrontare da parte del parlamento e di qualunque governo sono il lavoro e il futuro dei giovani e la legge elettorale.
Sul sito il resoconto della giornata, le foto, i contributi dei soci e dei circoli.
Nel corso della riunione è stato salutata con un grande applauso la notizia che la coordinatrice del circolo di Messina, Giusi Furnari, è candidata a sindaco della sua città.
Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
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sabato 23 marzo 2013
... run, run, run, ...
... corri, corri, corri, prima o poi anche per me ci sarà una vera rivoluzione, intanto abbandoniamo i sentieri che ci appaiono interrotti, vero Laura? ...
venerdì 22 marzo 2013
... da LeG ...
Nella trappola della crisi, il lavoro come questione sociale
Scuola di formazione politica di Libertà e Giustizia
Pavia – Collegio Ghislieri 6/7 aprile 2013
Dopo il successo del primo weekend formativo della scuola politica di Pavia di LeG sul diritto del lavoro l'appuntamento è per il 6/7 aprile per approfondire le politiche pubbliche e sociali del lavoro in Italia e nel mondo.
La scuola apre sabato mattina con un'analisi politico-economica della crisi dell'occupazione soprattutto giovanile, con gli interventi degli economisti Giorgio Lunghini e Marco Leonardi, per proseguire nel pomeriggio con una lettura sociologica della grave situazione del Paese con i contributi di Chiara Saraceno e Enrica Chiappero.
La sera una discussione aperta sul tema “Expo 2015: opportunità o spreco?”, diversi punti di vista che Antonio Lareno Faccini della Camera del Lavoro di Milano sottoporrà all'attenzione dei presenti.
Domenica mattina infine uno sguardo allo scenario drammatico che si estende a livello europeo e mondiale con Stefano Rodotà e la partecipazione di Salvatore Veca e Sandra Bonsanti.
Leggi il programma completo.
Associazione Libertà e Giustizia
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... notizie NOTAV ...
AMBIENTEVALSUSA
21 marzo 2013
LA VALLE C'E'
LA RISPOSTA DEI CITTADINI ALLA MALA POLITICA E’ COMINCIATA IN VALSUSA
Con questa mail, inviata ad alcune decine di migliaia di amici, riprendiamo a pieno ritmo le attività di Ambiente Valsusa, il sito internet storico (nato nel 2001) sulla vicenda TAV Torino Lyon.
Grazie al lavoro ed al contributo di alcuni cittadini che da anni si impegnano a studiare progetti, verificare dati e raccogliere materiale sulla questione, a giorni saremo in grado di proporre ai nostri amici lettori un sito più moderno e con una nuova veste grafica, contenente anche le notizie degli anni trascorsi.
In realtà l’obiettivo che abbiamo è anche quello di fornire dati non truccati ai pochi residuali SI TAV che si ostinano a credere alle favole di Virano & Co. Infatti è fuori dubbio che molte persone abbiano cambiato idea semplicemente informandosi.
All’inizio della vicenda Torino-Lyon, il nostro è stato l’unico sito dedicato interamente al TAV; per fortuna oggi non siamo più soli, ci sono tanti siti no Tav ed ognuno può specializzarsi utilizzando tutti gli strumenti a disposizione: twitter, facebook, i video, riprese in diretta. Noi cercheremo di essere sempre all’altezza, il lavoro è tanto, non ci sono doppi fini, soltanto evitare gli sprechi, cosa non di poco conto in questo difficile momento economico.
Ci occuperemo in particolare dello studio dei progetti ovvero la parte tecnica e di costi, cioè la componente economica ; cercheremo di aprire al contributo di tutti e saremo grati perciò a chiunque vorrà aiutarci con analisi o scritti appropriati.
Alla maggioranza dei lettori non deve però sfuggire che sono anni che si sprecano risorse. Lo stesso Virano ammette che sono stati realizzati almeno 11 studi sulla Torino-Lione. Qualcuno li ha commissionati. Altri li hanno pagati… i contribuenti, gli stessi che si vedono tagliati pensioni, sanità, scuola. Progetti inutili che però sono serviti a coinvolgere nel tempo tutti i territori: sinistra Dora, destra Dora, Valsangone, val Cenischia, Val Clarea, zone pianeggianti di Pianezza, Rivalta, Rivoli, Settimo, fino ad arrivare a Montanaro per le discariche. Peggio non potevano fare, infatti oltre ai costi è aumentata una cosa sola: l’opposizione. Bisogna ammettere che solo dei fenomeni potevano riuscire nell’intento di aumentare i costi di un’opera inutile. Fenomeni paraculati dalla mala politica e qualcuno sostiene anche dal malaffare.
Altro risultato da guinness, aver creato un duraturo scontro sociale tra FF.OO e quelle che il potere identifica in “frange dei centri sociali, anarchici ed autonomi”. Purtroppo invece noi sappiamo che lo scontro è con la gran parte con la popolazione, o almeno con quella parte di popolazione che è stufa di subire illegalità ed eccessi in nome di un progresso rappresentato artificialmente da opere inutili e spreco di denaro.
Insomma l’esperienza Torino Lyon in realtà si può tranquillamente definire un esperimento dittatoriale esercitato su un territorio limitato. C’è di peggio?
No, fare peggio era umanamente impossibile perfino per questi fenomeni. Il risultato è uno spreco spropositato di denaro pubblico, la perdita di fiducia nello Stato da parte dei cittadini, la militarizzazione coatta e priva di effettive ragioni di Stato, ma piuttosto nel nome della difesa di un affare utile ai soliti noti, spesso neppure troppo rispettabili.
Il risultato è l’impoverimento del Paese, l’abbandono da parte dei vecchi partiti politici di ogni residua modalità di ascolto dei cittadini. Tutto ciò ha provocato infine la reazione plausibile verso una classe politica corrotta e mai sazia al grido di TUTTI A CASA! Ed ecco il risultato del M5S che arriva in valle a superare in media il 40% di voti.
I soldi non ci sono. Il TAV non si farà. Non si illudano questi divoratori di risorse, il nostro lavoro, l’attività di migliaia di cittadini onesti contro lo spreco ed il malaffare è appena cominciato. Il TAV è solo l’affare più goloso per questi uomini vergognosi.
Noi sappiamo benissimo che queste sanguisughe, dirottatori (nei loro portafogli) di risorse pubbliche non molleranno facilmente, pronti a riciclarsi negli appalti ospedalieri, nelle speculazioni immobiliari e nel consumo di territorio, in affari al limite della legalità ed anche oltre… A questo punto la presa di coscienza della gente è diventata irreversibile, ma non basta, serve anche l’impegno di chi deve garantire i cittadini, Magistratura in testa, che come nel più tipico dei casi è prontissima a colpire chi si oppone al TAV ma ha enormi difficoltà a controllare appalti, verificare la natura delle società interessate all’opera, i titolari, la provenienza dei capitali…ecc.
Bisogna fermare lo spreco anche tornando a chiamare le cose col loro nome e tocca ai parlamentari ristabilire alcune norme basilari, eliminando le leggi permissive sul falso in bilancio, evitando remunerazioni milionarie, l’accentramento di cariche pubbliche in poche mani, il coinvolgimento delle banche negli affari truffaldini. Tutti i lettori hanno ben chiara la situazione. Bisogna agire ora ed il TAV è solo uno, forse l’esempio più evidente di ciò che oggi non funziona. Dunque diamoci da fare per mandare a casa chi vuole continuare la truffa. Il TAV è già fermo, ma questa truffa continua… più o meno come è successo per il Ponte sullo stretto Per fermare anche la truffa partecipiamo numerosi alla marcia del 23 marzo, senza mai smettere di informarci, informare, parlare, spiegare. La nostra è una bella comunità di persone. Una comunità che va ben oltre la Valle, che ha dato speranza a tante persone, in tutta Italia. Abbiamo la responsabilità di coinvolgere e farci coinvolgere aiutando questo povero Paese a crescere prima di tutto moralmente, e per farlo servono tutte le persone di buona volontà. Poco importa se hanno votato o chi hanno scelto. Le persone serie hanno principi solidi. A noi servono queste persone e anche al Paese!
A sarà dura ma ce la faremo
Grazie a tutti per l’attenzione.
La redazione di Ambiente Valsusa
Scrivi a: info@ambientevalsusa.it
mercoledì 20 marzo 2013
... Primavera ...
... è iniziata la Primavera ed io mi sono ritrovato a 1300 metri a prendere un caffè corretto con l'ultima persona con cui avrei mai pensato di passare un pomeriggio ... la vita non tralascia occasione per trasmetterci piccoli o grandi insegnamenti ...
martedì 19 marzo 2013
... hot stuff ...
... dedicato a Laura, per una giornata speciale in cui ci siamo sentiti per ben 6 -sei- volte al telefono! Record assoluto ... io non so ciò che mi riserverà il futuro, per ora mi bastano le sensazioni che sto vivendo, l'armonia e l'intesa che si sono venute creando ... il resto è nelle mani di Dio ...
domenica 17 marzo 2013
... da LeG ...
Comunicato stampa
Messaggi della presidenza di LeG ai presidenti di Camera e Senato
17 marzo 2013 -
Sandra Bonsanti e Gustavo Zagrebelsky
Cara Presidente Boldrini,
con le parole pronunciate nel momento di assumere il compito di presiedere la Camera dei Deputati, lei ha restituito a molti italiani, e a noi di Libertà e Giustizia tra questi, la speranza che sia arrivato il momento in cui quest’aula possa svolgere l’insostituibile ruolo disegnato dai nostri Padri costituenti. E la certezza che esiste ed è attiva e decisa a partecipare al rinnovamento del Paese quell’Italia repubblicana e antifascista che appartiene alla nostra cultura e alla nostra storia.
Caro Presidente Grasso,
a nome nostro e di tutta Libertà e Giustizia vogliamo farle arrivare un caldo pensiero di solidarietà e un ringraziamento convinto per il lavoro che lei ha prospettato nel suo discorso. Le siamo particolarmente grati per avere ribadito la sua volontà di cercare verità e giustizia sui crimini commessi da servitori infedeli dello Stato che LeG ha ripetutamente chiesto negli anni e mesi passati. Ora con la sua presidenza e la sua determinatezza questa speranza è diventata un proposito concreto. Le siamo vicini nel suo viaggio difficile ma oggi non più impossibile.
venerdì 15 marzo 2013
giovedì 14 marzo 2013
... da LeG ...
“Eguali davanti alla legge”
Mobilitazione 15 Marzo in Piazza Fontana
Libertà e Giustizia prende atto che il clima generato dalla grave irruzione dei parlamentari del Pdl dentro il Tribunale di Milano è diventato sempre più arroventato per le continue esternazioni di Berlusconi e rischia di mettere a repentaglio la serenità della Giustizia. Anche per ribadire il nostro fermo convincimento che i tribunali devono poter lavorare lontano dalle emozioni e dalla eventualità di pericolose strumentalizzazioni, Leg ha deciso di spostare il sit-in previsto per domani venerdì 15 marzo dalle ore 16.30 alle ore 19.00, lontano dal Palazzo di Giustizia. Ci ritroveremo dunque in Piazza Fontana sempre alle 16.30. Una mobilitazione silenziosa per esprimere con la nostra presenza lo sdegno dei cittadini per gli ingiustificati attacchi all’operato della Magistratura e in difesa delle Istituzioni repubblicane. Si invitano i cittadini a portare esclusivamente cartelli o striscioni che recitano articoli della Costituzione.
Associazione Libertà e Giustizia
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tel 0245491066 - fax 0245491067
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mercoledì 13 marzo 2013
... da LeG ...
Libertà e Giustizia è stata la prima a denunciare la gravità dell'attacco alla Magistratura da parte di Berlusconi e dei suoi parlamentari. Per continuare a svolgere le nostre battaglie a difesa della legalità, abbiamo bisogno del vostro sostegno.
Presidio a Milano venerdì 15 marzo (ore 16.30) davanti al tribunale
Sit-in silenzioso a sostegno della Magistratura, venerdì 15 marzo, davanti al Tribunale di Milano (C.so di Porta Vittoria) a partire dalle 16.30. Si invitano i cittadini a portare esclusivamente cartelli o striscioni che recitano articoli della Costituzione. Si raccoglieranno messaggi di solidarietà nei confronti dei magistrati.
Giovedì 14 presidio davanti al tribunale del circolo di Brescia.
Invitiamo tutti i circoli di LeG a organizzare forme di testimonianza silenziosa davanti ai tribunali delle loro città.
Art. 3: “Eguali davanti alla legge”
di Sandra Bonsanti
Forse nemmeno lui, il grande malato, si aspettava di ottenere tanto. Ma tanto ha ottenuto: è stato chiamato “leader” mentre una procura lo accusa di aver “comprato” voti in Parlamento; è stato sancito il suo diritto a fare come se nulla fosse e a continuare a infestare la vita politica e istituzionale di questo Paese… è stata messa in dubbio l’azione della magistratura. Insomma esultano tutti i detrattori dell’autonomia della magistratura e della giustizia uguale per tutti. Leggi l'articolo su Repubblica.it
La lotta per la legalità unisca tutti i democratici
di Sergio Materia
Il centrosinistra, invece di dividersi tra chi è più o meno di sinistra, capisca che la battaglia per la legalità, centrale anche sotto il profilo economico, è in grado di unire tutti i democratici. La lotta contro i disonesti, per questo, non può essere pavidamente delegata solo ai magistrati.
La portata eversiva dell’invasione del Tribunale
di Elisabetta Rubini
A pochi giorni dall'invasione del tribunale di Milano è chiara a tutti la portata eversiva della gazzarra inscenata dai parlamentari del Pdl.
Associazione Libertà e Giustizia
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tel 0245491066 - fax 0245491067
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martedì 12 marzo 2013
... da LeG ...
Nella trappola della crisi, il lavoro come questione sociale
Scuola di formazione politica di Libertà e Giustizia
Pavia – Collegio Ghislieri 16/17 marzo – 6/7 aprile 2013
Ancora posti disponibili per la scuola di Pavia dedicata al lavoro come emergenza sociale:
due moduli, il primo (16/17 marzo) per affrontare il tema della ricerca giuridica del diritto al lavoro e per confrontare, sulla base di un’analisi delle trasformazioni del “lavoro che cambia”, proposte e provvedimenti possibili. Il secondo (6/7 aprile) per approfondire le politiche pubbliche e sociali del lavoro, estendendo in conclusione lo sguardo sulla crisi dell'occupazione allo scenario europeo e mondiale.
La Scuola di Pavia, giunta alla sua VII edizione, vuole interrogarsi sui motivi che impediscono ai lavoratori di esercitare i propri diritti, oggi non più garantiti: chi lavora è precario, è pagato meno ed è più ricattabile. La nostra Repubblica rischia di essere fondata non più sul lavoro ma sullo sfruttamento delle persone, perché è in corso un attacco al rispetto del lavoro che non ha precedenti storici e che nega i valori stessi della democrazia.
Come reagire? Quali proposte e provvedimenti è possibile attuare per creare posti di lavoro, offrire nuove opportunità, sopperire alla disoccupazione e difendere il nostro sistema industriale senza perdere interi settori e danneggiare un equilibrio già così precario?
Come ridare fiducia ai lavoratori e a tutti quelli che il lavoro non lo hanno più o lo cercano senza alcun risultato?
Questioni di estrema complessità alle quali studiosi, economisti, giornalisti ed intellettuali di prestigio come Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Gian Primo Cella, Tiziano Treu, Chiara Saraceno, Giorgio Lunghini, Marco Leonardi, Francesca Zajczyk, Ernesto Bettinelli e Salvatore Veca, direttore di tutte le Scuole di LeG, cercheranno di dare risposte e spunti di riflessione.
Leggi il programma completo e i relatori che interverranno.
Per informazioni e iscrizioni scrivi a scuole@libertaegiustizia.it o telefona allo 02.45491066 (ore 10-13, 14.30-17.30)
Associazione Libertà e Giustizia
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lunedì 11 marzo 2013
... da LeG ...
La portata eversiva dell’invasione del Tribunale
11 marzo 2013 -
Elisabetta Rubini
Nella gazzarra che alcuni parlamentari del PDL hanno inscenato oggi davanti e dentro al Tribunale di Milano ci sono molte ragioni di scandalo: ma non sono le stesse che denuncia Alfano, secondo il quale processare un leader politico per reati comuni minerebbe i fondamenti della democrazia.
A lui – a loro – lo scandalo evidentemente sembra essere di lesa maestà: si osa portare avanti un normale processo contro un imputato tanto eccellente (ricordate? il “primus super pares” evocato davanti alla Corte Costituzionale), con corredo di vincoli procedurali e persino – non sia mai – una irrispettosa visita fiscale. Tutta roba che va bene per la gente comune, non certo per l’intoccabile B. Tanto che la logica dello Stato di diritto (o quella che noi, gli altri, riteniamo tale) viene completamente ribaltata: l’anatema cade non su chi viola le leggi della Repubblica, qualsiasi sia il suo status sociale, bensì su chi pretende di applicare al potente le stesse banali regole che valgono per tutti gli altri.
A noi invece pare che lo scandalo stia proprio in questo inverecondo ribaltamento, nel negare il diritto-dovere della giurisdizione di applicare le sue regole anche ai ricchi e potenti. Ma a ben vedere l’episodio odierno va molto oltre la ormai ben nota refrattarietà dei fedelissimi di B. alla “rule of law”: oggi un plotone di parlamentari del PDL ha invaso i corridoi del Tribunale di Milano (e non è entrato nell’aula del processo in quanto chiusa), inneggiando a Berlusconi e improvvisando comizi contro la magistratura, accusando i giudici, indistintamente, di voler eliminare il loro “caro leader”.
Non è chi non veda la portata eversiva di tale condotta, che contesta l’esercizio della giurisdizione per il fatto stesso di essere diretta contro un esponente politico e, nelle sue modalità, costituisce una gravissima forma di pressione contro gli organi giudiziari investiti del processo contro di lui. Ulteriore portata eversiva riveste l’invocazione al Capo dello Stato, quasi si potesse immaginare che il Presidente Napolitano si accodi alla pattuglia di pasdaran di B., per criticare i giudici che osano mettere in dubbio i sedicenti legittimi impedimenti, dei quali sono piene le cronache giudiziarie degli ultimi vent’anni.
Per i seguaci di B., le sentenze sono giuste o sbagliate – non in base alla correttezza e aderenza ai fatti del procedimento su cui si basano, non in base alla onestà e competenza dei giudici – bensì a seconda che pervengano o meno al risultato da loro auspicato; ma questo è un atteggiamento comprensibile in un imputato, non certo in un rappresentante del popolo italiano eletto in Parlamento, o addirittura in un ex Ministro della Giustizia. Che costoro non si vergognino di invadere un Tribunale della Repubblica predicando la superiorità del potere politico alla legge, questa è vera emergenza democratica.
Tags: Elisabetta Rubini, Magistratura, Pdl, Silvio Berlusconi, Tribunale di Milano
venerdì 8 marzo 2013
giovedì 7 marzo 2013
... da affaritaliani.it ...
Sara un governo breve, anzi, brevissimo
Giovedì, 7 marzo 2013 - 14:18:00
Di Tommaso Cinquemani (@Tommaso5mani) e Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Questa legislatura ha le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo", a dirlo è Matteo Renzi, che dopo essere uscito anticipatamente dalla Direzione del Pd di ieri, torna a parlare ai giornalisti. E se anche il sindaco di Firenze si sbilancia a dire che presto gli italiani saranno chiamati a votare vuol dire che le speranze di formare a breve un governo sono poche. Già, perché il Partito Democratico, anche se è apparso unito in Direzione, è spaccato in più parti sul futuro del Paese.
La linea di Bersani è passata quasi all'unanimità: aprire a Beppe Grillo sulla base di un programma condiviso, otto punti per riformare la politica e cercare di dare un po' di respiro al Paese. Ma il comico ormai ha fatto sapere che non ci pensa proprio. E anche se sul non-statuto del Movimento 5 Stelle c'è scritto che per ogni decisione, anche riguardante le alleanze, bisogna consultare la Rete con un referendum, è più che probabile che passi la linea di Casaleggio-Grillo. Ma Bersani non ha intenzione di demordere, non perché ci creda più di tanto, ma perché vuole che il comico venga in Parlamento a dire di no al Pd e di condannare quindi il Paese all'ingovernabilità.
A quel punto, è la speranza della dirigenza del Pd, gli italiani si rendano conto che Grillo non può essere un partito di governo. Ma a quel punto che si farà? Napolitano darà un mandato esplorativo ad una persona terza, un 'tecnico', qualcuno come Passera (i primi a lanciarlo siamo stati noi di Affaritaliani.it). A quel punto bisognerà vedere se esiste una maggioranza capace di sostenerla. E qui se ne vedranno delle belle. Perché il nuovo Professore potrebbe avere l'appoggio del Pdl e di Monti. E il Pd?
Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it i democratici sono spaccati in più parti raggruppabili in due 'fazioni', con la maggioranza sulle posizioni di Stefano Fassina, il responsabile Economico del Pd e neodeputato: tornare al voto subito. La situazione è ancora molto fluida e non è detto che con il passare dei giorni i deputati scelgano la 'linea della responsabilità'. Ma per adesso gli unici a volere un accordo con il Pdl (magari dando a Bersani la presidenza della Camera e a Berlusconi quella del Senato, come scritto da Affaritaliani.it), sono D'Alema e Cuperlo. Ma anche Gentiloni, Ranieri e Veltroni vorrebbero il 'governo del Presidente'. Letta, Franceschini, Finocchiaro e la Bindi sono i più accesi sostenitori del governo tecnico bis. Ma nonostante i big, alla conta, secondo quanto può riferire Affari, la maggioranza è per tornare al voto. "Se ci alleiamo con Silvio siamo finiti, al voto prenderemo lo zero per cento", spiega un onorevole.
Ma i 'responsabili' potrebbero non accettare questo scenario e votare la fiducia al governo, anche senza l'ok della Direzione. Ma se non ci fossero scissioni a quel punto Napolitano, preso atto che in Parlamento non esiste una maggioranza, dovrebbe solo aspettare la nuova elezione del Capo dello Stato. A quel punto, siamo ad aprile, il Colle dovrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni che, dati i tempi tecnici, dovrebbero essere più o meno a luglio.
martedì 5 marzo 2013
politica ... in poesia!
... con Bersani trionfi vani/
con Berlusconi tutti coglioni/
con Grillo e Casaleggio,
di male in peggio!
... da LeG ...
Nella trappola della crisi, il lavoro come questione sociale
Scuola di formazione politica di Libertà e Giustizia
Pavia (Collegio Ghislieri): 16/17 marzo, 6/7 aprile 2013
Il Paese è allo stremo, le saracinesche dei negozi che si abbassano, mille le imprese che chiudono al giorno, i redditi famigliari che precipitano, 8 i milioni di individui al di sotto della soglia di povertà, 3 milioni di disoccupati. L’incertezza politica e istituzionale che viviamo rende ancora più aspra la crisi e la frattura tra Paese reale e Paese virtuale. Da una parte gli italiani che tirano la cinghia e faticano ad arrivare alla fine del mese, dall’altra una classe politica che non ha fatto niente in questi ultimi anni per sanare gli enormi sprechi dei suoi stessi costi, per fermare corruzione, evasione e malaffare che ingigantiscono il nostro debito pubblico.
La Scuola di Pavia, giunta alla sua VII edizione, vuole interrogarsi sui motivi che impediscono ai lavoratori di esercitare i propri diritti, oggi non più garantiti: chi lavora è precario, è pagato meno ed è più ricattabile. La nostra Repubblica rischia di essere fondata non più sul lavoro ma sullo sfruttamento delle persone, perché è in corso un attacco al rispetto del lavoro che non ha precedenti storici e che nega i valori stessi della democrazia.
Come reagire? Quali proposte e provvedimenti è possibile attuare per creare posti di lavoro, offrire nuove opportunità, sopperire alla disoccupazione e difendere il nostro sistema industriale senza perdere interi settori e danneggiare un equilibrio già così precario?
Come ridare fiducia ai lavoratori e a tutti quelli che il lavoro non lo hanno più o lo cercano senza alcun risultato?
Questioni di estrema complessità alle quali studiosi, economisti, giornalisti ed intellettuali di prestigio come Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Gian Primo Cella, Tiziano Treu, Chiara Saraceno, Giorgio Lunghini, Marco Leonardi, Francesca Zajczyk, Ernesto Bettinelli e Salvatore Veca, direttore di tutte le Scuole di LeG, cercheranno di dare risposte e spunti di riflessione.
Leggi il programma completo e i relatori che interverranno.
Iscrizioni aperte fino al 10 marzo!
Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
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... da LeG ...
Tutti i nodi sono venuti drammaticamente al pettine. L’esito del voto è la prevedibile conseguenza dei mali che da molti anni Libertà e Giustizia insieme a tanti altri denuncia.
Pensando al domani
il comunicato della presidenza di LeG
Queste elezioni le hanno perse tutte le forze tradizionali e quelle dell’ultimo momento, caratterizzate da un’identità incerta. Alle elezioni di domani nessuna forza politica potrà presentarsi con la faccia di oggi, nemmeno Grillo. Libertà e Giustizia sarà in prima fila perché le migliori energie, competenze e risorse del Paese possano esprimersi chiudendo questa disastrosa pagina scritta nelle ultime elezioni.
Save the date 23 marzo 2013
Il seminario di LeG a Torino
Proprio per discutere della difficile situazione politico-istituzionale e di come proseguire il nostro lavoro, il prossimo 23 marzo ci ritroveremo a Torino, insieme ai presidenti Bonsanti e Zagrebelsky. Appuntamento nella sala di Palazzo Capris (Via Santa Maria, 1 – 10122 – Torino) dalle 11 alle 17.30. L'ingresso è riservato solo ai soci iscritti al 2013. Vi preghiamo di confermare la vostra partecipazione via email.
Prima di tutto: governare l’economia
il punto di Patrizia Rettori
A vederla oggi, la situazione sembra senza via d’uscita, col Pd incartato, il Pdl annaspante, e il M5S che sghignazza. Sullo sfondo resta uno scenario che tutti sembrano aver dimenticato: quello di una crisi economica e sociale gravissima, che richiederebbe azioni immediate e non il balletto di veti e controveti a cui stiamo assistendo. Se i protagonisti sulla scena non se ne renderanno conto rischiano di pagarla cara. Tutti.
Vito Crimi e le battaglie con LeG a Brescia
di Gisella Bottoli
Vito Crimi, capogruppo al Senato per il Movimento 5 stelle, ha collaborato a lungo con il circolo bresciano di LeG. Insieme hanno organizzato presidi in difesa della magistratura davanti al tribunale di Brescia, banchetti contro la legge bavaglio e le intercettazioni, dibattiti sulla mafia, insieme lanciato la campagna degli striscioni appesi alle finestre per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
Una domenica di reazione civile
di Massimo Marnetto
Il circolo di Roma insieme ad Art.21 primi a raccogliere l'invito di LeG a manifestare per la legalità e a difesa della Magistratura, rispondendo così alla manifestazione indetta da Berlusconi il 23 marzo.
Associazione Libertà e Giustizia
viale Col di Lana 12 - 20136 Milano MI
tel 0245491066 - fax 0245491067
info@libertaegiustizia.it - www.libertaegiustizia.it
domenica 3 marzo 2013
... altre immagini da Laura ...
... altre immagini dei piccoli amici di Laura, ed una veduta di Lerici ... ma lei sta per tornare ...
venerdì 1 marzo 2013
... where are we now? ...
... dove siamo ora? ... ce lo stiamo chiedendo un po' tutti ... per quanto mi riguarda, mi interrogo sul mio percorso di vita attuale e sulle prospettive che mi si aprono ... ed intanto inizia un nuovo mese, ed il tempo spietato ci sfugge tra le dita come sabbia ...
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